
Remedy è un nome che, negli anni, è diventato sinonimo di tante cose: sperimentazione, ibridazione con altri media, ma soprattutto qualità. Dopo gli ormai leggendari Max Payne e Max Payne II, il team finlandese si è lanciato successivamente in altri progetti, sempre mantenendo un altissimo standard qualitativo.
Dalle imprese horror dell’ormai cult-classic Alan Wake (e relativa espansione, American Nightmare) ai viaggi spazio-temporali e al cast stellare di Quantum Break (tra l’altro, entrambe esclusive per console Microsoft e PC), ora Remedy si lancia nel mondo dei multipiattaforma con quello che può tranquillamente definirsi il suo progetto più ambizioso: CONTROL.
In Control impersoneremo Jesse Faden, e il gioco si aprirà letteralmente con l’ ingresso della ragazza nel Federal Bureau of Control (FBC), misteriosa organizzazione segreta dedita allo studio di eventi Paranaturali. Perchè Jesse si trova al quartier generale della FBC? É presto detto, ma preparatevi, perchè è anche il momento in cui le cose diventano bizzarre, per mancanza di un termine migliore. Sopravvissuta essa stessa a un evento Paranaturale quand’era ancora ragazzina, da quel giorno Jesse è ora accompagnata da una… entità che vive nella sua mente, Polaris. Uno dei motivi per cui questo evento fu molto importante è che Jesse, in tutto questo, perse il fratello Dylan, scomparso dentro un misterioso portale. La Oldest House, questo il nickname del quartiere generale della FBC, è una struttura gigantesca, con svariati piani, livelli e sotterranei, e con una particolarità: è un Centro del Potere, un luogo in cui i fenomeni Paranaturali si riversano nel mondo, e proprio per questo, ha una planimetria instabile. Arrivata alla Oldest House, Jesse scopre inoltre che l’intero edificio è stato invaso da una entità che lei rinomerà “hiss”, e da qui parte il gioco vero e proprio.

Il gameplay di Control è quanto di più “Remedy” ci si possa aspettare da… un gioco Remedy. Come lo studio ci insegna infatti, anche l’ultima fatica dei talentuosi Finlandesi sarà uno shooter in terza persona. Squadra che vince non si cambia, dicono, e non per nulla è dai tempi del primo Max Payne che Remedy continua con il suo leitmotiv. Laddove in Alan Wake e compagnia danzante ci si doveva destreggiare con un inventario di armi da gestire, Control adotterà una soluzione singolare, o per essere più precisi, darà l’illusione di farlo. Avrete una sola arma a disposizione. “Ma come?” vi sentiamo esclamare. Calma, calma. La peculiarità dell’arma di Control è che essa stessa sarà uno dei già citati Oggetti del Potere con tutto quello che comporta, e in questo caso specifico, sarà la possibilità di trasmutare in diverse versioni. Pistola, mitraglietta, fucile a pompa, lanciagranate, la versatilità sarà il vostro più grande asso nella manica. Chiaramente, ognuna di queste varianti sarà potenziabile e modificabile raccogliendo le (decisamente numerose) mod che troverete uccidendo i nemici o esplorando la Oldest House. A conti fatti, il gunplay è sicuramente uno dei punti di forza di questo Control, esattamente come Remedy ci ha insegnato negli anni.

Pensate sia finita qui? Nossignori, la vostra peculiare arma da fuoco sarà solamente uno degli attrezzi a vostra disposizione per difendervi ed eliminare le minacce di Control. Grazie alla sua simbiosi con Polaris infatti, la bella Jesse sarà in grado di utilizzare poteri poco convenzionali: Telecinesi, l’abilità di generare scudi, la capacità di volare e altro ancora doneranno all’intero sistema di combattimento di Control di brillare. Raramente abbiamo avuto il piacere di giocare con qualcosa di così ben amalgamato, coerente, fluido e onestamente divertente. I nemici di Control saranno anch’essi una fonte di sfida costante e in grado di distruggere le vostre strategie. Dai nemici umanoidi armati di fucili ai più bizzarri mostri derivati dall’Hiss, Control vi lancerà contro sempre una sfida stimolante.

Se c’è una cosa che forse abbiamo amato, se possibile, più del sistema di combattimento, è sicuramente il livello di cura e attenzione che Remedy ha riversato nella lore e nel world-building di Control. Esplorando il mondo di gioco (ricordiamo che a differenza dei precedenti titoli Remedy, lineari, Control sarà fondamentalmente una specie di light-Metroidvania) troverete file, manoscritti, filmati e curiosità che serviranno ad approfondire la mitologia del mondo di gioco. Anche la Oldest House sarà una fonte continua di stupore. Contrariamente a quanto si potrebbe supporre ambientando un intero videogame dentro a un colossale ammasso di cemento e vetro (in stile Brutalista, per essere precisi), le ambientazioni di Control saranno tutte interessanti e abbastanza variegate da evitare che noia e ripetizione abbiano il sopravvento durante le vostre scorribande. Ottimo lavoro, Remedy.

A livello tecnico, l’ultima produzione Remedy si difende più che bene. Graficamente, i modelli poligonali sono estremamente dettagliati e animati ottimamente. Anche il motore di gioco si è dimostrato più che affidabile, nonostante alcune indecisioni a livello di framerate durante le sezioni più concitate o entrando e uscendo dal menu di pausa. Nota di merito per il sonoro, con tracce musicali decisamente convincenti e d’effetto, e un superbo lavoro di doppiaggio, con gli attori (anche in carne ed ossa) che recitano con convinzione nonostante l’ambientazione decisamente…peculiare. Ottimo lavoro.

Longevità e Gameplay sono i due settori in cui Control, potenzialmente, si gioca tutto. Iniziamo dal gameplay. Come abbiamo scritto poco sopra, le meccaniche di gioco di Control sono ottimamente implementate e divertenti, ma non è tutto oro quello che luccica. Se è vero che è oggettivamente divertente mischiare armi da fuoco e poteri mentali, è anche vero che fondamentalmente, escluse alcune sezioni in cui dovrete risolvere qualche puzzle ambientale, sarà l’unica cosa che farete per tutta la durata del gioco. Ed è qui che andiamo a congiungerci con la voce legata alla Longevità del titolo. Control è un gioco lungo per il suo genere, tra missioni principali e side-missions. Se mettete anche in conto la potenziale ripetitività del gameplay, a meno di non essere fan ben più che sfegatati del genere in oggetto, tutto questo potrebbe portare, nella peggiore delle ipotesi, a un abbandono preventivo del titolo.

Tirando le somme, è valsa quindi la pena attendere tutti questi anni per un degno successore della dinastia 3rd person shooter di Remedy? A nostro avviso decisamente si, al netto però di alcune idiosincrasie tra ripetività del gameplay e longevità del titolo. A maggior ragione, ora potrebbe essere il momento perfetto per entrare nel mondo di Control, visto che il titolo è disponibile in una versione comprendente i due DLC pubblicati: The Foundation e AWE, entrambi ottimi. Se poi considerate che Remedy ha annunciato che Control fa parte di una sorta di expanded universe, e anche il leggendario Alan Wake ne è parte…
POWER RATING:
8.9/10
“Un titolo decisamente ben fatto sotto ogni aspetto, che potrebbe però risentire di un gameplay eccessivamente ripetitivo.”
PRO:
-Tecnicamente solido
-Grande cura nel creare un contesto dettagliato per la storia
-Level-Design incredibile
-Gameplay gratificante…
CONTRO:
-…ma potenzialmente ripetitivo
-Alcune indecisioni di frame-rate
-Codice Review fornito dal publisher
-Testato su PS4Pro




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