Di Redazione PW83
-Copia Review fornita da Plaion / Koei Tecmo
-Versione Testata: PlayStation 5
-Disponibile per: Xbox Series X, PlayStation 5, PC (Steam)
Koei Tecmo ci porta nell’era dei Tre Regni Cinese con un Soulslike di assoluto prim’ordine.
Forse peccando di supponenza, ormai ci consideriamo esperti del genere Soulslike (nato da una costola dei capostipiti del genere, ovvero Demon’s Souls e Dark Souls di FROM Software), e se c’è un aggettivo che mai avremmo pensato di usare in una recensione dedicata ad uno di loro, è “accessibile“. I precedenti esponenti del genere, indipendentemente dalla serie di provenienza, dal team di sviluppo, dal publisher e quant’altro ci hanno abituato a meccaniche di gioco complicatissime, trame ottuse e di difficilissima interpretazione… fondamentalmente tutto quello che poteva rendere la vita difficile ad un giocatore, un Soulslike non solo lo aveva, ma ne faceva un punto di forza. Ebbene, ora ci ritroviamo ad un punto in cui la prima parola che ci viene in mente, descrivendo l’ultimo gioco facente parte del genere, è “accessibile”.

Sia chiaro, essere arrivati a quella conclusione ha comportato diversi momenti in cui abbiamo pensato l’esatto opposto, ovvero che questo Wo Long: Fallen Dinasty, ultimo prodotto sviluppato dal leggendario Team Ninja di Koei Tecmo, fosse il più difficile che ci fosse capitato di giocare. Questo perché la fase iniziale culla il giocatore in un falso senso di agiatezza, solamente per poi scaraventarlo, di punto in bianco, contro uno dei boss più ardui che ci sia capitato di affrontare alla fine della sezione dedicata al tutorial. Laddove nei precedenti minuti si veniva a compromessi con le meccaniche di gameplay, magari combattendo contro nemici fin troppo facili da sconfiggere, trovarsi contro Zhang Liang (Il “Re del popolo”, questo il suo nome all’interno dei Turbanti Gialli) sarà una esperienza decisamente brutale: non solo il boss non vi darà un secondo di respiro con la sua gragnuola di attacchi, no, avrà anche una seconda fase ancora più ardua. Rendetevi conto: un boss, a due fasi, alla fine del tutorial. E’ oggettivamente un brusco ritorno alla realtà, ma è anche il modo più efficace per capire se avete veramente inteso il funzionamento delle meccaniche di gioco. Tralasciando le imprecazioni lanciate sul momento, riflettendoci sopra non ci è dispiaciuto questo approccio così spietato.

Tornando al discorso dell’accessibilità, e stavolta relativamente alla trama, in Wo Long non troveremo le solite bricioline di mitologia da connettere e ricostruire. No, Wo Long ha una propria trama fatta e finita: Wo Long dà una svolta dark fantasy all’era dei Tre Regni della storia cinese. Similarmente a come Nioh attingeva dalla sua storica ambientazione giapponese e alla relativa mitologia, Wo Long intreccia mitologia cinese ed elementi fantasy nella sua interpretazione di questo popolare periodo storico. Ambientato in una versione della Cina del II secolo ispirata al romanzo classico Romance of the Three Kingdoms, impersoneremo un anonimo soldato della milizia mentre viene coinvolto in una guerra per un elisir che garantisce l’immortalità. Di conseguenza, combatterete al fianco di icone del calibro di Cao Cao, Liu Bei e altri, con uno o due combattenti NPC che si uniranno a voi a seconda di dove si inseriscono nella storia.

Veniamo subito al cuore pulsante di Wo Long, il gameplay: Tutti i giocatori che hanno familiarità con i Soulslikes si sentiranno decisamente a casa con i sistemi di progressione di Wo Long, le funzionalità online e la brutale difficoltà. Più specificamente, il combattimento di base è direttamente influenzato dal bel Sekiro: Shadows Die Twice di From Software, che enfatizzava i “parry” (le deviazioni) in modo da poter finalmente rompere l’equilibrio del nemico e sferrare un Fatal Strike. Sebbene molti titoli abbiano tentato di imitare questi elementi con risultati… altalenanti, Wo Long: Fallen Dynasty evoca la stessa gioia e disperazione ritrovabile nei giochi che lo hanno ispirato: i suoi duelli catturano un’intensità adrenalinica elevata da controlli precisi e attacchi nemici chiaramente comunicati (fondamentali per un gameplay basato sulla tempistica di reazione). Qui, deviare i colpi vi consentirà di accumulare Spirito, che potrà essere utilizzato per rafforzare le vostre difese, eseguire mosse potenti o lanciare soddisfacenti incantesimi elementali.

La deviazioni sono essenziali per guadagnare slancio e, una volta che ci si abitua, tutto diventa estremamente reattivo e assolutamente gratificante. Tutto può essere parato/deviato; colpi di spade, lance e martelli, colpi di enormi mostri e persino fulmini, ciascuno accompagnato da un delicato rintocco metallico che diventerà inconsciamente il vostro indizio per capire quando qualcosa è andato nel verso giusto. Gli scambi tra guerrieri possono diventare danze brutali e parimenti spettacolari mentre sondate le debolezze e usate tatticamente il vostro Spirito, o terminare in un batter d’occhio mentre parate un colpo critico non bloccabile, distruggete l’equilibrio di un nemico e lo demolite in un unico istante esaltante. Se combinato con imponenti combattimenti contro i boss, una progressione flessibile che vi consente di ridistribuire liberamente i punti abilità del vostro personaggio e livelli progettati in modo deliziosamente subdolo che invitano all’esplorazione, Wo Long è senza dubbio uno dei migliori giochi d’azione attualmente sul mercato.

Accessibilità, dicevamo. In linea di massima questo è dovuto ad alcuni cambiamenti di natura più “indulgente” rispetto a Nioh (precedente lavoro di Team Ninja) o verso gli altri competitors. Ad esempio, cadere in acqua o da un dirupo non si tradurranno in una morte istantanea, mentre la corsa o anche gli attacchi normali non consumano resistenza. Non perderete nemmeno tutto il vostro Qi, l’equivalente delle anime di Wo Long per far salire di livello il vostro personaggio, dopo essere stato ucciso, anche se dovrete vendicarvi del nemico che vi ha abbattuto per recuperare tutto ciò che avete perso. Anche il movimento è notevolmente migliorato grazie a un pulsante di salto dedicato, incluso un delizioso doppio salto che vi consentirà di lanciarvi su un terreno più alto molto più facilmente, il che a sua volta vi darà l’opportunità di saltare giù per un devastante abbattimento a sorpresa. La furtività gioca un ruolo altrettanto fondamentale per far sì che possiate camminare lentamente verso un nemico e sferrare una pugnalata alle spalle (il sempre gratificante backstab). C’è da dire che un pulsante dedicato per l’azione dell’ accovacciarsi sarebbe stato apprezzato.

Gioco perfetto, quindi? Quasi. Sfortunatamente, ci sono un paio di inconvenienti lampanti. In termini di progressione, sia come storia che come gameplay, il gioco perde un po’ inerzia nella sua seconda metà, risultando in sessioni estremamente lunghe che ci hanno dato l’idea di essere state inserite per imbottire il conteggio delle ore. Ci sono troppo pochi nemici unici per un’esperienza basata sulla memorizzazione degli schemi di attacco avversari, ed è un po’ un peccato. Altri fastidi includono un sistema di bottino che distrae e problemi tecnici evidenti, come pop-in e cali di framerate nelle aree più grandi e/o affollate.

Tirando le somme, anche se la sua seconda metà non è riuscita a eguagliare ciò che è venuto prima, Wo Long: Fallen Dynasty è una delizia raffinata. La sua azione è precisa e reattiva e apprendere le complessità di ogni avversario è estremamente appagante. Questo è un titolo di rara caratura in grado di indurre nel giocatore uno stato di concentrazione simile alla trance alternato a momenti euforici di vittoria. Wo Long è un gran gioco. Non fatevelo sfuggire.
POWER RATING:
9.0/10
“L’esperienza maturata da Team Ninja con i vari Ninja Gaiden, Nioh e relativo sequel ed altro ancora trova un culmine in questo Wo Long: Fallen Dinasty, senza dubbio uno dei migliori Soulslike attualmente sul mercato, fortemente supportato da una direzione artistica assolutamente affascinante.”
PRO:
+Gameplay adrenalinico, vi darà tante soddisfazioni
+Sensazionale direzione artistica
+Colonna sonora epica
+Tanti contenuti: Non lo finirete in un weekend
CONTRO:
-Qualche incertezza tecnica