Di Redazione PW83
-Codice Review fornito da Ziggurat Interactive
-Versione Testata: Xbox Series X
-Disponibile per: Xbox One, Xbox Series X|S, PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch, PC (Steam)
Ventun anni dopo la pubblicazione originale, Enclave ritorna in una versione HD e multipiattaforma. Facciamo combattere Luce e Tenebra ancora una volta nella nostra review!
“Nostalgia, nostalgia canaglia“, cantavano nel lontano 1987 Al Bano e Romina Power. Verrebbe anche da sorridere di fronte a questo ricordo così improvviso e inaspettato, non fosse che, dannazione, avevano proprio ragione. La nostalgia ha il potere assolutamente terrificante di far rivivere ricordi e memorie con una patina di splendore, cosa che succede anche nel caso si vada ad esaminare il mondo dei videogiochi. Quante volte è capitato di iniziare a disquisire su videogiochi “stupendi”, lanciar lodi sperticate verso suddetti titoli e, una volta riesumati, provare in bocca il sapore amaro della delusione? Controlli che non rispondono come dovrebbero, comparti grafici non così allo stato dell’arte come ci ricordavamo, trame e personaggi iconici che alla fine si rivelano piatti come un foglio di carta? La nostalgia, lasciatecelo dire, è una brutta bestia, e come tutti gli animali feroci, c’è da stare in campana.

Enclave, dunque, sviluppato dai talentuosissimi Starbreeze (Syndicate Remake, The Chronicles of Riddick: Escape from Butcher Bay, The Darkness, etc.) ed ora ri-scaraventato sul mercato in una nuova, scintillante versione HD. Attenzione però. Questo non è un remaster, e non è nemmeno un remake. Questo è un porting. Cosa significa? Che hanno preso il gioco originale nella sua versione tecnicamente migliore (quella per PC, nonostante sulla prima Xbox fosse riconosciuto come uno dei giochi più tecnicamente impressionanti per l’epoca), hanno aggiornato la compatibilità, hanno migliorato ulteriormente le texture, arrangiato una nuova colonna sonora, e lo hanno pubblicato. Fine. Cosa che porta, volenti o nolenti, alle prime note negative: capiamo il voler mantenere l’integrità dell’opera originale, ma se ci si prende la briga di riarrangiare la OST e migliorare le texture, si poteva spendere un po’ di tempo in più ed implementare qualche miglioramento della “Quality of Life”, come ad esempio il potersi agganciare tramite l’ormai canonico lock-on ad un nemico specifico. Peccato.

Prima di continuare con la disamina tecnica del titolo, andiamo a vedere quale sarà la trama che farà da sfondo alle nostre avventure. Il punto cruciale di Enclave HD ruota attorno alla classica battaglia tra luce e oscurità. Per salvare Celenheim da Vatar e dalla sua legione oscura di Dreg’Atar, il mago Zale ha spaccato il mondo in due come ultima risorsa per salvare la sua gente. Coloro che servono l’oscurità cercano ancora vendetta contro la luce, quindi starà a noi cercare di fermarli una volta per tutte. Enclave HD si gioca in due campagne; una per ogni fazione. La campagna della Luce imposta la narrazione sulla difesa dal destino imminente. I giocatori assumeranno il ruolo dei classici bravi ragazzi come umani, elfi e gnomi. Più progredirete nella campagna, più classi giocabili potrete sbloccare per sconfiggere i Dreg’Atar. Dopo aver completato questa campagna, sbloccherete la campagna dell’ Oscurità. Se avete mai voluto impersonare “i cattivi”, eccovi accontentati. Giocare nei panni dei Dreg’Atar dà ai giocatori l’accesso a goblin, assassini, orchi, maghi oscuri e compagnia danzante. Una cosa che già apprezzammo all’epoca, è il poter rivisitare luoghi e missioni dal punto di vista dei nemici. Per la Luce, potreste dover scortare un personaggio vitale attraverso una città. Giocando nei panni dell’Oscurità, dovrete assassinare questo NPC e sconfiggere la sua guardia del corpo. È una pensata decisamente brillante. Magari non sarà più una novità vent’anni dopo, ma nei primi anni 2000, era quasi rivoluzionario.

Come promesso, dopo l’analisi del perché e del per come riguardante la trama, continuiamo l’analisi tecnica del titolo Starbreeze/TopWare. Come vi abbiamo già fatto notare, questo è ancora un gioco del 2003. Gli aggiornamenti, sebbene gradevoli, sono ancora piuttosto superficiali. Le superfici metalliche e l’acqua hanno un aspetto molto migliore. La colonna sonora è notevolmente migliorata con nuova musica ed effetti. I miglioramenti, tuttavia, finiscono qui. I personaggi e l’ambiente sono ancora spigolosi come era normale per l’epoca. Anche tutti i menu e i filmati sono stati lasciati al loro aspetto originale, il che si è rivelato più stridente di quanto ci aspettassimo, con la loro bassa risoluzione. Diciamo che, pur figurando bene in termini assoluti, alcune cose sono invecchiate decisamente male. Lanciandoci in un discorso tangenziale, questo è il problema dei primi giochi in 3D. Laddove un titolo in 2D può ancora figurare più che bene anche venti, venticinque anni dopo, un modello poligonale di fine anni ’90, inizio 2000 sarà forzatamente primitivo, indipendentemente dalle “mani di vernice” che gli sviluppatori possono aver dato. Ad ogni modo, proseguiamo.

Il combattimento può rivelarsi decisamente irritante in più modi. Se venite sconfitti prima di trovare uno dei checkpoint disseminati per i livelli (normalmente uno o due), la missione fallirà e potrete ricominciarla o uscire. Se trovate un checkpoint, tuttavia, avrete vite illimitate e vi rigenererete alla morte, con tanto di nemici feriti, rendendo fondamentalmente triviale l’essere prodighi nel combattimento, e anzi, enfatizzando il concetto di caricare a testa bassa qualunque cosa intralci il vostro cammino. Fondamentalmente, una volta trovato il primo checkpoint, sarete salvi, e potrete avanzare fregandovene bellamente di adottare qualunque tipo di strategia: non riuscite a sconfiggere un nemico? Continuate ad attaccarlo, morite, riprendete ad attaccarlo continuando ad intaccare la sua vitalità, morite, e via così fino a sconfiggerlo. Proseguendo, ecco il nostro cruccio più grande: i nemici di Enclave HD hanno hitbox assolutamente incoerenti, al punto da far pensare siano casuali. Molti nemici, come i goblin, sono più bassi del giocatore, e richiederebbero una mira più precisa per attaccarli mentre intaccano facilmente la vostra barra della salute. Il problema è che non esiste un modo coerente per mirare. Potete guardarvi intorno con lo stick destro, ma nel combattimento corpo a corpo non c’è modo di sapere quale colpo andrà a segno. Il combattimento a distanza è notevolmente migliore, con un reticolo a punto verde e un cerchio che appare sopra i nemici presi di mira. Per concludere, l’intelligenza artificiale in Enclave HD può essere incostante quanto il suo combattimento corpo a corpo. Alcuni nemici rimarranno immobili mentre vengono attaccati, mentre altri saranno incredibilmente aggressivi. Apprezziamo sicuramente la varietà di sfida, per mantenere il giocatore sulle spine, ma anche qui, il tutto sembrava decisamente scostante. Ora, dopo un intero capitolo, capite cosa intendevamo quando chiedevamo miglioramenti sulla “Quality of Life”? Sono tutti difettucci su cui si poteva chiudere un occhio venti anni fa (semplicemente perché non vi era alternativa), ma al giorno d’oggi e con gli strumenti disponibili sarebbe stato lecito aspettarsi perlomeno una mitigazione del problema. Non avrebbe snaturato il concept originale del gioco e anzi, lo avrebbe potenzialmente fatto apprezzare ad una nuova generazione di gamer, incuriositi dalla fama del titolo.

Tirando le somme, siamo di fronte a un grosso dilemma. Dovessimo valutare il titolo solo ed esclusivamente sulla base del fattore nostalgia e di quanto ci fosse piaciuto all’epoca, il voto sarebbe sicuramente ben più alto di quanto riportato in coda alla recensione. Alla resa dei fatti, però, siamo onestamente dispiaciuti che il gioco sia stato preso così com’era, gli sia stata data una mano di vernice superficiale, e sia stato lanciato sul mercato. Siamo sicuri che non sia stato il caso, ma viene il dubbio che sia stato fatto un lavoro decisamente pigro, cosa che è enfatizzata dal fatto che l’intero software è più volte collassato su se stesso, riportandoci sulla dashboard della nostra Xbox Series X. Un peccato, sul serio, perché con pochi aggiornamenti mirati, Enclave HD avrebbe potuto vivere una seconda giovinezza addirittura migliore della prima.
POWER RATING:
5.8/10
“Ci piange il cuore a scrivere certe cose, ma questa edizione HD non rende assolutamente giustizia ad un classico di nicchia come Enclave. Con pochi aggiornamenti alla Qualità della Vita avrebbe potuto essere qualcosa di molto buono: a noi è piaciuto perché lo giocammo alla nausea vent’anni fa, ma difficilmente le nuove generazioni di giocatori riusciranno a farselo piacere. Peccato.”
PRO:
+Due campagne!
+Tante classi diverse da utilizzare
+La nuova colonna sonora riarrangiata è decisamente ben fatta
+Doppiaggio italiano di buona fattura
CONTRO:
-Non siamo sicuri si possa chiamare IA, quella dei nemici
-Combattimento assolutamente scostante, borderline casuale
-Erano necessari diversi update alla Qualità della Vita





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