Di Redazione PW83
-Codice Review fornito da Jumpship
-Versione Testata: PlayStation 5
-Disponibile per: Xbox One, Xbox Series X|S, PlayStation 4, PlayStation 5, PC
Una avventura fantascientifica cupa e desolante. Cosa sarete disposti a fare pur di salvare i vostri cari?
Se c’è una cosa che ci ha sempre affascinato di questo Somerville, sin dai primi teaser pubblicati, è stata la sua connotazione fantascientifica particolarmente specifica, che ci ha ricordato opere quali La guerra dei Mondi, The Fog, L’Invasione degli ultracorpi o in linea di massima produzioni dove la prospettiva dell’insieme era su scala globale e dove il ruolo del protagonista (o del giocatore) era quello, infinitesimale, di una particella nel grande schema delle cose. Ebbene, Somerville è stato in grado di andare a grattare proprio quel prurito fantascientifico specifico, pur portandosi dietro difetti legati al gameplay abbastanza evidenti.

Somerville si porta dietro un bagaglio di aspettative decisamente importante. Il motivo è da ricercarsi nel chi ha lavorato a questo titolo e nel relativo portfolio. Ebbene, tale figura é identificabile in Dino Patti, uno dei co-fondatori nonché sviluppatore in forza a Playdead, lo studio dietro a titoli ormai di culto quali Limbo e Inside. Ora, Patti ha fondato Jumpship, lo studio dietro a questo Somerville, assieme all’animatore Chris Olsen. Con un pedigree simile, la vita di Jumpship inizierà in discesa? Andiamo a scoprirlo.
“Un’avventura d’azione fantascientifica che racconta la vita di personaggi chiave sulla scia di una catastrofe globale“, questa la descrizione ufficiale del gioco e, dobbiamo dargliene atto, anche piuttosto attendibile: la tavolozza dei colori privilegia l’oscurità, la storia si svolge senza dialoghi di alcun tipo e l’ esplorazione verterà sul muoversi in un mondo pieno di minacce, risolvendo enigmi per superare ogni ostacolo e superare nemici inattaccabili. Andiamo ora a vedere la trama che farà da sfondo alle nostre avventure. Una sera, un uomo, una donna, il loro figlioletto e il loro cane tornano nella loro casa di campagna dopo una gita (il tutto filmato con un follow-through che ci ha riportato alla mente l’iconica sequenza iniziale di Shining). Mentre dormono davanti alla TV, enormi vascelli alieni simili a obelisco scendono dal cielo. I vasi sono costituiti da una sostanza che reagisce a diversi tipi di energia: l’energia blu la ammorbidisce e la dissipa, l’energia rossa la indurisce e l’energia viola la attrae e la respinge. Un’organizzazione militare umana lancia un contrattacco contro gli invasori e la battaglia tra le due parti fa piovere distruzione in tutto il paese. L’uomo e la sua famiglia tentano di fuggire, ma si ritirano nel seminterrato quando la loro auto viene distrutta da un proiettile alieno. Poco dopo, un soldato umano che indossa una tuta di tecnologia aliena si precipita nella loro casa. Nei suoi ultimi istanti, il soldato raggiunge l’uomo, che gli stringe la mano ed è intriso del potere di manipolare l’energia aliena blu. L’uomo è reso incosciente dall’esperienza e sarà solamente all’alba del giorno dopo che l’uomo si sveglierà e la nostra avventura inizierà a pieno ritmo.

Il gioco, in termini narrativi, parte decisamente bene: la minaccia aliena è incomprensibile, ma l’attaccamento verso la famiglia è un campanello d’allarme facile da riconoscere e da prendere a cuore. E’ un peccato quindi che in termini di gameplay, come andremo a vedere fra poco, il gioco si perda in… sciocchezze. Sempre inizialmente, l’impressione sarà quella di giocare ad un’avventura 2D (o 2.5D), ma spesso ci sarà molto più spazio da esplorare sull’asse Z di quanto ci si potrebbe aspettare, permettendovi di avvicinarvi o allontanarvi dallo schermo. Questo, in tandem con una progettazione del percorso a volte poco chiara, creerà costantemente problemi con la percezione della profondità, facendovi scontrare spesso con le cose. Nei momenti più tranquilli, questo si tradurrà nel vostro personaggio che ciondolerà goffamente per lo schermo, ma durante le sequenze di inseguimenti, spesso significherà game over, poiché tali scene sono spesso progettate con l’idea di passare perfettamente attraverso, sopra, sotto o intorno a ogni ostacolo con precisione millimetrica. Peccato.

Somerville non é un gioco lungo, e noi continuiamo ad essere dell’idea che non sia una cosa negativa. Non tutti i giochi devono durare dozzine di ore, l’importante per noi è la qualità, non la quantità. Quello che però ci ha sorpreso di Somerville è che, pur essendo completabile in 4 o 5 ore, l’intera sezione finale è completamente scevra di enigmi, cosa che ci ha lasciato un po’ perplessi. Capiamo il voler imbastire l’intera esperienza come “cinematica”, ma stiamo pur sempre parlando di un videogioco. Video-Gioco. Parlando di questi enigmi, buona parte del gioco è costruita attorno all’ abilità speciale ottenuta dal protagonista: un modo di manipolare la materia aliena che corrompe il mondo, permettendogli di liquefare o solidificare la terra intorno a lui. Le possibilità di una tale meccanica sembrano ovvie non appena vi verrà dato questo tocco magico e, la maggior parte delle volte, funziona meravigliosamente. Per questo, ci ha lasciato abbastanza interdetti la totale assenza di enigmi nella parte finale. Bizzarro.

Somerville è sicuramente particolare. Siamo quasi sicuri che siano presenti ben più finali di quello che abbiamo ottenuto per il nostro test, e il gioco si spinge oltre nel concettualizzare una minaccia aliena incomprensibile ai nostri occhi. E’ un’ idea dannatamente intelligente, a nostro avviso. Spesso quello che vedete con i vostri occhi non é quanto oggettivamente presente, ed alle volte nemmeno quel secondo strato é la realtà. Oppure si? I ragazzi di Jumpship hanno ottenuto un risultato encomiabile nel creare una sorta di narratore silenzioso, inaffidabile, ma che sa di essere l’unica ancora di salvezza per il protagonista del gioco (o il giocatore, volendo creare un paragone molto “meta”). Tanto di cappello, quindi.

Tirando le somme, non é sicuramente facile valutare un gioco come Somerville. Innanzitutto, al di là dei paragoni superficiali, é più lontano da Limbo ed Inside di quanto si possa pensare, e proseguendo c’è il suo ritmo sincopato e scostante. Non è necessariamente una cosa negativa, ma non siamo sicuri che la totalità del pubblico sarà in grado di coglierla. In ultima analisi comunque, a noi Somerville è piaciuto, al netto però di evidenti ed innegabili difetti congeniti al gameplay.
POWER RATING:
7.5/10
“Somerville vi rapirà con la sua atmosfera e con la sua narrazione. Ci sono evidenti difetti nel comparto legato al gameplay, ma se riuscirete a chiudere un occhio, avrete tra le mani una piccola perla sci-fi.”
PRO:
+Atmosfera incredibile
+Non troppo lungo e con diversi (supponiamo) finali: rigiocabilissimo
+Colonna sonora tematicamente perfetta
CONTRO:
-Grossi problemi nell’evidenziare la profondità dell’area esplorabile
-L’ultimo quarto di gioco è un po’… spoglio di gameplay





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