Di Redazione PW83

-Codice Review fornito da Blitworks Games
-Versione Testata: Xbox Series X

-Disponibile per: Xbox One, Xbox Series X|S, PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch, PC

Un mondo psichedelico, deliziose tracce audio chiptune, umorismo, battaglie, pixel art e chi più ne più ne metta, nel nuovo titolo sviluppato da Foreign Gnomes!

Sviluppato da Foreign Gnomes e distribuito da Blitwork Games, Everhood: Eternity Edition prende il gioco indie di successo cult e lo porta su console con tanti contenuti extra. Per chi è fuori dal giro, Everhood è un gioco d’avventura con una presentazione disarmante e apparentemente semplice che vi spiazzerà ad ogni piè sospinto, sovvertendo le vostre aspettative con uno stile visivo oltraggioso, musica fantastica e un comparto narrativo decisamente… bizzarro.

Giocando nei panni di una bambola di legno a cui è stato rubato un braccio, la vostra ricerca per riaverlo darà il via a un gioco che mira a scioccare e sorprendere ad ogni turno. Metà del gioco prevede battaglie musicali contro i nemici, dove vi posizionerete su un tabellone e dovrete evitare le note che sfrecciano verso di voi. Successivamente questo concetto si evolverà in direzioni decisamente specifiche, ma ogni combattimento sarà una sfida unica che si adatta al personaggio contro cui state combattendo e alla musica che viene riprodotta in quel frangente. E volete sapere una cosa? Questo è un bene, perché la colonna sonora di Everhood è qualcosa di sen-sa-zio-na-le.

Sebbene il combattimento sia descritto come basato sul ritmo, sulla falsariga delle decine di giochi musicali sul mercato, personalmente riteniamo sia paradossalmente più vicino ad un genere totalmente alieno, ovvero quello dei bullet-hell-shooter. Non bisogna seguire il ritmo, bisognerà invece evitare una gragnuola di attacchi ritmati, scartando a destra o a sinistra oppure saltandoci sopra. Può diventare molto difficile e, anche con la difficoltà al livello più semplice, può comunque mettere in seria difficoltà.

Sebbene il gioco principale abbia un sobrio aspetto retrò, la presentazione esplode in un tripudio psichedelico in alcune battaglie. Si tratta di scene visivamente accattivanti, ma possono essere estremamente travolgenti, combinando vibrazioni dello schermo, aberrazione cromatica, rotazione, deformazione, cambiamenti di colore e altro ancora. È roba da far sciogliere gli occhi; c’è un’opzione nelle impostazioni per ridurre il rumore visivo, anche se non lo eliminerà del tutto.

Il mondo che state esplorando è surreale ma intrigante, con tantissimi personaggi da incontrare. Sfortunatamente, sebbene la maggior parte di loro sia simpatica, sono per lo più poco sviluppati in termini di background, il che rende alcune rivelazioni successive della storia un po’ vuote.

Tirando le somme, Dio benedica i giochi indipendenti, un mondo dove per assurdo anche concetti paradossalmente già visti (Undertale + Guitar Hero) riescono a convivere e a trasformarsi in una esperienza assolutamente nuova e fresca. C’è molto da apprezzare in Everhood, con le sue battaglie non ortodosse ma avvincenti, il mondo bizzarro e la storia interessante. Fatevi un favore, e non lasciatevelo scappare.

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