Di Redazione PW83
-Codice Review fornito da Merge Games
-Versione Testata: PlayStation 5
-Disponibile per: Xbox One, Xbox Series X, PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch, PC (Steam)
Merge Games ci porta in un mondo alieno ed inospitale: Il nostro! Benvenuti alla review di Smalland!
C’è qualcosa di affascinante nell’approcciare qualcosa secondo una prospettiva che non é quella a cui si é abituati. Per farvi un esempio: giocare una partita di basket é sicuramente differente rispetto al guardarla in televisione, giusto? Questo concetto si applica alla perfezione allo Smalland: Survive the Wilds che andremo a recensire oggi. Che effetto farebbe interagire ed esplorare il mondo che conosciamo e in cui viviamo ogni giorno della nostra esistenza, se fossimo delle dimensioni di una formica?

Bando alle ciance, dunque, ed andiamo ad esaminare questo interessante prodotto. Smalland: Survive the Wilds è un gioco di sopravvivenza in cui controllerete un personaggio più piccolo di una cavalletta. È un gioco di sopravvivenza in cui il vostro obiettivo sarà creare armi, difendervi da insetti ostili, domarne altri ed esplorare il colossale mondo intorno che vi circonda. Se avete giocato a titoli come Conan, Green Hell o Ark: Survival Evolved, siete sulla buona strada, anche se questo Smalland è un po’ più fantasy in natura e, dal punto di vista delle meccaniche implementate, un po’ più semplicistico.
Parlando di queste meccaniche nello specifico, ad esempio, invece di essere indicatori separati, fame e sete saranno combinati in uno solo. C’è anche una barra della resistenza (o stamina, come la chiamano i giovani. NdR) che, una volta esaurita, impedirà al vostro personaggio di correre, saltare o menar fendenti con una spada. La fame può essere soddisfatta tagliando i funghi e consumando le porzioni sparse, oppure cucinando parti di animali su un fuoco da campo. La salute generalmente non si ripristina da sola, a meno che il vostro personaggio non sia ben nutrito; è possibile realizzare bende nelle postazioni di lavoro, insieme ad archi, frecce, spade di legno e altre armi per difendersi dalle creature ostili. Ah, volete sapere una cosa che ci ha fatto sia sorridere che fare alzare un sopracciglio? Il vostro personaggio non sa nuotare.

Ad ogni modo: inizierete in maniera modesta, raccogliendo elementi di base nell’area locale e costruendo una minuscola casa delle fate che fungerà da base operativa. Non molto tempo dopo, però, dovrete esplorare ulteriormente queste terre selvagge per trovare materiali più esotici, migliorare il vostro equipaggiamento e prepararvi per la vita sul suolo della foresta. Oltre agli elementi standard di esplorazione e sopravvivenza, Smalland porta anche il suo taglio unico. Oltre alla scala ridotta, potrete anche usare le antennine del vostro minuscolo alter-ego per scoprire risorse importanti e ottenere informazioni di base sugli insetti che troverete sul vostro cammino (inclusi eventuali particolari punti deboli. NdR).
Pad alla mano, il gioco non è per niente male. Il mondo in cui si trovano i personaggi è piuttosto interessante e, a differenza di altri giochi di sopravvivenza, c’è una storia da portare avanti. Una storia in cui ci sono altri personaggi con cui dovrete interagire e nuovi obiettivi da esplorare sulla mappa. Fatevi un favore e assicuratevi di essere preparati; non comparirà alcun avviso quando c’è una formica che cerca di uccidervi e non avrete nulla con cui difendervi, a meno che non abbiate effettivamente una spada o un arco a portata di mano.

Sebbene per impostazione predefinita il gioco sia impostato in terza persona, c’è anche una modalità in prima persona disponibile, attivabile facendo clic sulla levetta destra. Potrete passare agilmente da una modalità all’altra in questo modo. L’unica parte fastidiosa è che quando interagirete con qualcosa in prima persona, la fotocamera tornerà automaticamente alla terza persona quando avrete finito. Speriamo venga sistemata alla svelta.
L’atmosfera di Smalland: Survive the Wilds é ottima. La colonna sonora è meravigliosa e cattura davvero il tema del gioco e anche durante quei momenti di tensione, come quando comincia a scatenarsi il temporale e dovrete cercare subito riparo altrimenti verrete annientati. Gli effetti sonori della tempesta combinati con la musica catturano la sensazione di essere così piccoli in un momento di assoluto terrore. La notte è anche un altro aspetto che amiamo del gioco. I suoni degli insetti, l’ambiente e il livello di oscurità che si instaura creano dei veri momenti da far rizzare i capelli. Soprattutto sentire il suono di un ragno ostile che si avvicina alle vostre spalle per trasformare il vostro personaggio in uno spuntino di mezzanotte. Suggerimento: Se il gioco vi consente di costruire una torcia, allora c’è una buona probabilità di doverla usare. Perché la notte è buia, davvero buia. Ad esempio, mentre cercherete di ritrovare la strada per il vostro accampamento e non riuscirete a vedere a più di un paio di metri davanti a voi senza una torcia. Basterà sbagliare strada ad un bivio e… vi ritroverete in una tana di ragni lupo o api assassine. Abbiamo già parlato dei supporti? Sì, potrete cavalcare diversi abitanti del sottobosco. Cavallette, gechi, potrete persino domare le coccinelle per trasformarle negli equivalenti di muli da soma, incredibilmente utile.
Un altro aspetto del gioco che abbiamo amato è la mappa. La “nebbia di guerra” (se non conoscete questo termine, non giocate ai videogiochi da abbastanza tempo. NdR) si aprirà comme d’habitude man mano che scoprirete nuove posizioni, ma ciò che troviamo fantastico è la capacità di creare indicatori di posizione con le vostre etichette. Scoprite la posizione di un nido di ragni? Segnatelo in modo da sapere di non entrarvi accidentalmente di notte e diventare la loro prossima cena. Trovate un campo di fragole? Lasciate un indicatore in modo da poter tornare più tardi e raccogliere le fragole appena cresciute. Comodissimo!

Tirando le somme, possiamo dire con sicurezza che Smalland ha azzeccato molte cose. L’ispirazione da altri giochi di sopravvivenza è ovviamente lampante, ma presenta alcuni colpi di scena che lo differenziano dai competitors. Ci é piaciuto anche il fatto che gli oggetti possano essere conservati dopo la morte, e che non sia necessario passare ore su ore a cercare materiali come in altri giochi di sopravvivenza per ottenere le vostre armi ed armature. Smalland é un progetto decisamente interessante, dategli una possibilità.
POWER RATING:
8.0/10
“Non siamo mai stati fan dei giochi survival, ma Smalland é stata l’eccezione. Accessibile, curato, tecnicamente ben fatto e dotato di una atmosfera e una premessa decisamente intriganti, ci siamo proprio divertiti. Congratulazioni Merge Games!”
PRO:
-Tecnicamente ben fatto
-Design e atmosfera decisamente ispirati
-Le varie meccaniche survival non sono così opprimenti come in altri titoli
CONTRO:
-Qualche problema di connessione ai server (va detto che lo stavamo testando prima dell’uscita)
-E’ pur sempre un survival, e tanti lo eviteranno a prescindere





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