Di Redazione PW83

-Codice Review fornito da DangerousBob Studio LLC
-Versione Testata: Xbox Series X

-Disponibile per: Xbox Series X|S, PC (Steam)

DangerousBob Studio ci porta in una base sperduta in Alaska, dove dovremo combattere feroci dinosauri in un fantastico FPS-Survival!

C’è poco da fare, abbiamo un terribile attaccamento a tutto quello che ruota attorno a survival horror, dinosauri, violenza e via dicendo. Non é un segreto la nostra adorazione verso il Dino Crisis di Capcom. Questo é stato uno (tra i tanti) dei motivi che ci hanno spinto a contattare direttamente lo sviluppatore di questo Fossilfuel II, tale DangerousBob Studio LLC. Ora, dopo averlo testato per diverse ore, possiamo affermare con soddisfazione che ne é ampiamente valsa la pena.

Già solamente l’incipit della storia, o meglio ancora, le sue battute iniziali ci hanno sorpreso. Nei panni di tale Jack Allen, membro di una forza militare privata, vi troverete a bordo di una nave cargo in rotta verso l’Alaska, quando qualcosa (ovviamente) va terribilmente storto. Un Megalodonte, creatura marina dalle dimensioni già colossali ma opportunatamente aumentate per l’occasione, attacca l’imbarcazione, costringendovi alla fuga su una scialuppa di salvataggio. In balia degli eventi, perdete i sensi solo per ritrovarvi sulla spiaggia adiacente all’ingresso del vostro obiettivo: Il Sierra Research Facility, un tempo l’apice della ricerca e dello sviluppo all’avanguardia, ora una tomba sotterranea e per di più allagata. I sistemi di difesa interni sono fuori uso, e come ciliegina sulla torta, l’impianto é anche invaso da Dinosauri di ogni foggia e dimensione, un tempo l’obiettivo delle ricerche. Starà a voi quindi sopravvivere a questo scenario da incubo, cercando nel contempo di scoprire il motivo dietro al ritorno degli indesiderati nuovi abitanti di Sierra.

In termini di gameplay, é doveroso fare una considerazione. In apertura di articolo abbiamo citato l’ormai classico Panic-Horror di Capcom, Dino Crisis, ma in realtà sarebbe più doveroso fare un confronto con il suo sequel, che portava in dote una maggiore enfasi sullo sterminare i dinosauri, piuttosto che sull’ evitarli. Figuratevi che Dino Crisis 2 puntava talmente tanto su questo cambio di gameplay che fu implementato addirittura un sistema di combo: più dinosauri eliminavate, e più velocemente riuscivate a farlo, maggiore era il vostro punteggio. Ma stiamo divagando. Preferiamo paragonare FF2 a DC2 per il semplice motivo che sarete armati fino ai denti per fronteggiare la minaccia: pistole 9mm, Fucili d’Assalto, Fucili a Pompa, Lanciafiamme (!!), l’arsenale messo a vostra disposizione in FF2 sarà il sogno bagnato di ogni amante delle armi da fuoco, specialmente in considerazione del fatto che molte di queste armi potranno essere debitamente potenziate raccogliendo i vari crediti (la valuta di gioco. NdR) che troverete sparpagliati per la base. A questo punto é d’obbligo un secondo paragone, ed é con il leggendario TUROK per Nintendo64, anch’egli un FPS dove si doveva combattere contro ogni sorta di dinosauro. Ricapitolando: Prendete il concept dietro Dino Crisis, aggiungete un pizzico di TUROK, e in linea di massima avrete per le mani Fossilfuel II. Il che, lasciatecelo dire, é una gran cosa.

Non che il gameplay di FF2 ruoti interamente attorno allo sterminare predatori di milioni di anni fa. Sarà infatti presente una forte componente esplorativa, in puro stile survival-horror, che vi vedrà andare avanti e indietro per le varie aree della base, ogni volta seguendo nuovi percorsi aperti tramite la risoluzione di (pur basilari. NdR) enigmi, tramite schede di accesso dedicate, o tramite il buon vecchio scassinamento. Dobbiamo poi ammettere che anche la varietà degli ambienti, considerato il fatto che Sierra é una base sotterranea, ci ha stupito. Troverete i classici laboratori, uffici, aree residenziali ed altro, ma faranno la loro comparsa anche aree “aperte” (fondamentalmente create dagli scienziati di Sierra per riprodurre l’habitat naturale dei loro occupanti. NdR) che avranno un ruolo importantissimo nel variare l’altrimenti piuttosto monotona ambientazione.

Non é finita. Sarà presente anche un pizzico di gameplay RPG, che verterà su principi quali il potenziamento delle armi e… poco altro, in realtà. Certo, procedendo nel gioco libererete aree della base precedentemente allagate che potranno diventare i vostri rifugi e al cui interno troverete un sistema di acquisto/vendita degli oggetti, ma non aspettatevi aumenti di livello, nuove abilità guadagnate tramite accumulo di esperienza, o altro. Forse, nell’ottica dell’RPG, ovvero del giocare di ruolo, si potrebbe includere il fatto che il gioco disponga di diversi finali, che verranno sbloccati sulla base delle vostre azioni: allearvi con un personaggio invece che di un altro, e via dicendo. Ok, magari stiamo tirando un po’ la corda, ma é bene far notare la presenza anche di questa cosa. Non dimenticatevi che stiamo pur sempre parlando di un gioco indie, sviluppato da un team microscopico.

Ora, veniamo al lato tecnico. Innanzitutto premettiamo che il gioco é stato sviluppato utilizzando il potentissimo Unreal Engine 5 che, come sanno ormai anche i sassi, in mani esperte può produrre immagini difficilmente distinguibili dalla realtà. Fossilfuel II non é chiaramente a quel livello, ma sempre sulla base dell’essere sviluppato “in proprio” da un team minuscolo, dobbiamo ammettere che i risultati sono decisamente sorprendenti. I modelli poligonali di dinosauri e compagnia sono ottimi tanto quanto le texture che li coprono, e lo stesso vale (in buona misura. NdR) per le costruzioni poligonali dei vari livelli. Dove il comparto tecnico inizia un po’ a traballare é nelle animazioni dei suddetti dinosauri, che avrebbero necessitato di diversi frame in più.

Il che ci porta a parlare dei difetti del gioco. Innanzitutto il “gunplay”: premettiamo che il tutto funziona e in linea di massima anche bene, il punto é che manca di quel je ne sais quoi che ha reso giochi come Halo, Gears of War, Destiny, DooM e addirittura altri piccoli capolavori indie come il mai troppo osannato Trepang2 così divertenti da giocare. C’è poi il discorso relativo all’esplorazione. E’ vero che l’intera base di Sierra é interconnessa in modo deliziosamente simile a quanto visto in giochi come Dark Souls, ma é anche vero che a differenza di quest’ultimo, alcune aree saranno palesemente staccate le une dalle altre, risultando in una (pur veloce. NdR) schermata di caricamento che in tutta onestà ci ha infastidito un po’.

Tirando le somme, al netto dei difettucci riportati poco sopra, e alla luce del fatto che Fossilfuel II é un titolo indipendente sviluppato da un team di dimensioni minuscole, ci siamo decisamente divertiti a visitare la Sierra Research Facility e annientare i pericolosi dinosauri che la infestavano. Se state cercando un titolo tecnicamente ben fatto, e programmato con una passione che traspare da ogni singolo poligono, non guardate oltre. Bravi Dangerous Bob!

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