Di Redazione PW83
-Codice Review fornito da Purple Tree Studio
-Versione Testata: PlayStation 4, PlayStation 5
-Disponibile per: PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch, PC (Steam), iOS
Lo studio argentino Purple Tree riporta ai fasti di un tempo l’azione pugilistica arcade di Super Punch Out!! con Thunder Ray!
Sapete qual è una cosa più belle del panorama delle produzioni indipendenti in ambito videoludico? Il fatto che tanti piccoli sviluppatori, pur con risultati altalenanti, vadano a ricoprire posizioni rilevanti lasciate vacanti dai colossi del settore. Quindi, in un periodo storico in cui Nintendo stessa pare non abbia la minima intenzione di riportare in vita alcuni dei suoi franchise più importanti. Tra questi, il leggendario Punch-Out!! ha avuto un passato travagliato: dopo la sua edizione arcade, il suo esordio su NES, il capitolo per Super NES, il semi-recente reboot per Wii del 2009 insieme all’inclusione (quasi per educazione, parrebbe. NdR) di Little Mac nel glorioso Smash Bros, non ha più visto alcun tipo di rievocazione o altro. Tre capitoli e un reboot nell’arco di quasi 40 anni sono un po’ pochini, quindi ecco arrivare lo studio argentino Purple Tree Studios con la loro interpretazione del classico Nintendo: Thunder Ray.

La trama del gioco, raccontata attraverso graziosi pannelli artistici, narra che Thunder Ray, un campione imbattuto sulla Terra, viene improvvisamente rapito e trasportato attraverso l’universo per combattere gli avversari in un campionato intergalattico. Il roster è composto da campioni di tutta la galassia, di tutte le forme e dimensioni, cosa che apre un ventaglio creativo completamente nuovo rispetto a Punch-Out!!, composto fondamentalmente da cliché etnici più o meno offensivi secondo gli standard odierni. Questi nemici non combattono con lealtà umana, ma usano poteri telecinetici, scudi e potenti colpi super potenziati per buttarvi al tappeto. Da fan del basket, questa premessa ci ha ricordato il mai troppo lodato Space Jam, solo applicato al mondo del pugilato e con una dose di ultraviolenza decisamente più marcata. La struttura del gioco è come ci si aspetterebbe, tranne che ovviamente non verranno rispettate le regole ufficiali del pugilato, ma solo uno scontro che terminerà in un knockout per voi o il vostro avversario: non ci sono KO tecnici, non ci sono round. Fate stramazzare a terra il vostro avversario per tre volte e la vittoria sarà vostra; finite al tappeto tre volte e vi ritroverete alla schermata di Game Over per un altro tentativo. Semplice.

Dicevamo, il gameplay: l’intero concetto dietro a questo Thunder Ray è tagliato e incorniciato attorno alla formula creata dal Punch-Out!! originale. C’è poco in termini di bonus moderni o modalità extra qui, solo tre impostazioni di difficoltà su cui lavorare che salvano i vostri progressi e consentono di tornare indietro e rivisitare gli sfidanti precedentemente abbattuti. Funziona bene se state facendo fatica giocando ad una difficoltà elevata, permettendovi di scalare di uno o due livelli contro un avversario troppo ostico, ad esempio, per apprendere i pattern d’attacco degli avversari in modo più efficace e meno brutale. Per quanto riguarda i controlli, abbiamo quattro pulsanti di attacco: colpi bassi sinistro e destro e pugni alla testa sinistro e destro. C’è anche un pugno caricato che infligge leggermente più danni, ma è più lento ad avviarsi e si attiva tenendo premuto uno dei pulsanti dorsali. Sebbene questi pugni caricati siano utili per abbattere il vostro avversario più rapidamente, necessitano di una strategia più tattica per andare a segno e dovrebbero essere infilati tra una raffica piuttosto che usati costantemente. Quanto alle meccaniche avulse dall’attacco, la croce direzionale consentirà di schivare a destra e a sinistra, abbassarvi o bloccare, ciascuno utile per evitare danni da attacchi specifici. E, come previsto, ogni avversario verrà gestito imparando il relativo repertorio di attacco, vedendo gli spunti e rispondendo con la giusta difesa. Evitare con successo un attacco normale, mega o mastodontico vi regalerà una finestra di opportunità per contrattaccare e, una volta caricata la vostra super barra, potrete scatenare una devastante mossa finale. Questo super attacco diventerà più forte man mano che avanzate nel gioco con barre aggiuntive. Con un po’ di strategia sarà possibile addirittura ad averne tre disponibili, in grado di regalarvi un colpo dalla potenza catastrofica… sempre che riusciate a sfruttarlo.

Ora, andiamo a vedere nel dettaglio quello che funziona (e quello che non lo fa) di questo Thunder Ray, perché é vero che tutto quello che abbiamo scritto finora é intrigante, ma allo stesso modo di un fighting game, se l’esecuzione non é impeccabile anche le idee migliori vengono buttate alle ortiche. Qualcuno si ricorda per caso di Tao Feng: Fist of the Lotus per la prima Xbox? Divagazioni a parte, iniziamo dicendo che l’intera esperienza sarà considerabile come “breve ma intensa” in virtù dei soli 8 scontri richiesti per vincere il titolo di Campione Intergalattico. Certo, potrete rigiocare il tutto a difficoltà superiore, ma parliamo sempre di un gioco di un paio d’ore al massimo, e per di più fortemente improntato sull’imparare a memoria i pattern di attacco avversari, cosa che lo riconduce quasi più ad un rhythm-game che non a un fighting game canonico. C’è poi il discorso relativo ai comandi stessi. I frame di animazione di Thunder Ray sono più allungati e non consentono la tecnica del frame-canceling. Ciò significa che quando lancerete un pugno alla testa del vostro avversario, dovrete aspettare una frazione di secondo per tornare in posizione neutrale prima di schivare. Ora, questo non è un punto eccessivamente critico, e a dirla tutta, non é nemmeno considerabile come un difetto: Semplicemente, é una meccanica di Thunder Ray e tutto funziona tutto sommato molto bene; ma, se vi chiedete perché il gioco non risponde in un dato modo, ecco il motivo.

Tecnicamente, la presentazione del gioco è superba, con uno stile grafico che risalta, scorre, si muove e si intreccia, pieno di espressione artistica e grazia stilistica. Thunder Ray riesce a combinare la sua narrativa vagamente cupa con l’animazione comica in modo molto efficace, e mentre alcuni potrebbero avere un vago sentore di guardare un “gioco in Flash” (ve li ricordate, vero? NdR), la maggior parte apprezzerà senza dubbio il suo spessore, il suo carisma da cartone animato e il suo lato più ultra-violento. I colori sono ricchi e vibranti e c’è una piccola pennellata di filtro a grana aggiunta agli sfondi per esaltarne il sapore e rendere più dinamico il tutto. È anche sanguinoso, con la faccia di Thunder Ray si spappola mano a mano che incassa pugni, il sangue schizza sul ring e sulle estremità dello schermo, e i vostri avversari esplodono (letteralmente) in una fontana di sangue e viscere reminiscente dei più recenti Mortal Kombat.

Tirando le somme, Thunder Ray non è perfetto, ma ci va pericolosamente vicino. La sensazione dei colpi e la varietà degli avversari sono eseguite molto bene. Essere in grado di alternare tra le difficoltà e tornare agli avversari precedenti è fantastico, e il tutto riesce a rendere l’idea di essere programmato bene e sfiziosamente appariscente per il giocatore. Avrebbe potuto essere più elaborato, magari con più modalità e bonus, ma, anche così com’è, rimane un titolo decisamente consigliato. Purple Tree, a quando un Thunder Ray 2?
POWER RATING:
8.0/10
“Tecnicamente superbo, dotato di un carisma elevatissimo e ultimo ma non per importanza, divertentissimo, noi siamo già in smania per un ipotetico Thunder Ray 2. Bravissimi Purple Tree Studios!“
PRO:
+ Artisticamente spettacolare
+ Gameplay semplice ed immediato
+ Doppiaggio e colonna sonora fantastiche
CONTRO:
– Corto, molto corto
– Una sola modalità di gioco: troppo poco





Lascia un commento