Di Pierre Coppi
-Codice Review fornito da Capcom
-Versione Testata: Xbox Series X
-Disponibile per: Xbox Series X|S, PlayStation 5, PC (Steam)
Dopo ben 12 anni di preghiere, Capcom accontenta i suoi fan: Dragon’s Dogma II è tra noi! Scoprite tutti i segreti del nuovo action-RPG nella nostra recensione!
Ci sono giochi che, molto semplicemente e apparentemente senza una ragione precisa, rapiscono il nostro cuore per sempre. Questo potrebbe derivare dai fattori più insignificanti, ad una occhiata superficiale, come un sistema di combattimento ben fatto, un bel mondo di gioco, una trama avvincente, una colonna sonora evocativa (“Into Free – Dangan -” di B’z, senza girarci attorno. NdPierre), un colpo di scena inaspettato, un design delle armature particolarmente ispirato, una meccanica innovativa… le variabili in gioco sono pressoché infinite. Se avete fatto attenzione a quanto abbiamo scritto però, la parola chiave del tutto era “apparentemente”. Si, perché Dragon’s Dogma, pubblicato originariamente per Xbox 360 e PlayStation 3 nel 2012 e poi convertito per Xbox One, PlayStation 4 e Nintendo Switch, era il risultato non di una, bensì di tutte le variabili menzionate poco sopra, rendendo un gioco dal sapore apparentemente già visto (il classico action-rpg fantasy.NdPierre), simile ad un mostro che ci ha stregato, ipnotizzato ed indotto a giocarlo più volte, su diverse piattaforme, e in ogni iterazione disponibile. Non osiamo immaginare il conteggio delle ore complessive spese esplorando il mondo di Gran Soren e combattendo contro Grifoni, Chimere, Goblin, Lupi (“Cacciano in branco, Arisen!” NdPierre), Ciclopi, Orchi, Sauri, Draghi, Ur-Dragon e altro ancora. Non osiamo immaginarlo e non vogliamo farlo, perché ognuna di quelle ore era meritevole di essere spesa accanto a Dogma.

Ora, dodici anni dopo quel fatidico primo incontro, dopo anni di preghiere da parte dei fan che chiedevano a gran voce un sequel a quell’esperienza sopraffina, Capcom ha risposto, e ci ha concesso quello che tutti volevamo: Dragon’s Dogma II. E lasciatecelo dire, Dogma II sembra più una sorta di reboot del Dogma originale che non un sequel vero e proprio, tesi avvalorata dal fatto che all’avvio, nella schermata del titolo non comparirà nessuna insegna a validare la natura di sequel: solo un puro e semplice logo di Dragon’s Dogma. Non che sia una cosa negativa, anzi. Dragon’s Dogma 2 non si allontana troppo dal concetto che lo ha trasformato in uno dei giochi di ruolo d’azione di culto negli ultimi dieci anni, mantenendo il suo design d’azione impareggiabile e il suo mondo di gioco sì vago, ma anche robusto e seducente come fondamento. Esattamente come l’originale del 2012, è spietato sin dall’inizio grazie a nemici brutali e incontri caotici che non sono progettati per introdurvi gradualmente a quello che il gioco offre. Vedrete cose strane accadere in continuazione, eppure, sorprendentemente, questo delicato castello di carte non crolla mai del tutto, e il suo design aperto e versatile é l’invito ad un caos controllato a malapena che fa sembrare alcuni di questi inconvenienti quasi intenzionali, esattamente come succedeva nel primo Dogma ed uno dei motivi per cui é entrato nell’Olimpo degli action-RPG o, perlomeno, nel nostro.

Volete sapere a cosa ci riferiamo quando parliamo di caos controllato? Mettetevi comodi, e soprattutto non fate caso al fatto che questa recensione non seguirà la struttura canonica che avete imparato a conoscere su queste pagine. Dunque, dicevamo: “Caos Controllato”. Durante una missione apparentemente innocua, dove l’obiettivo era quello di recapitare una missiva utilizzando i carri, un nuovo sistema di trasporto introdotto in DD2, abbiamo premuto il tasto per sonnecchiare, un modo per velocizzare un po’ un processo che, altrimenti, sarebbe durato non meno di quaranta minuti reali. Di punto in bianco, il nostro Arisen viene svegliato dal clamore degli astanti: un Orco ha attaccato il nostro convoglio. Scendiamo dal carro, e ingaggiamo battaglia contro il feroce nemico. Nel frattempo un branco di lupi, eccitato dal trambusto, si getta nella mischia, tirandosi dietro anche un drappello di goblin accampati lì vicino. La schermaglia si trasforma presto in una battaglia vera e propria, con sangue, fulmini, fuoco e fiamme, quando, assolutamente senza preavviso, un Grifone che sorvolava la zona vede quello che sta succedendo e decide di scendere in picchiata per dire la sua. Quella che prima era una situazione difficile ma gestibile si trasforma quindi ancora una volta, passando al caos più totale. Non é finita: più avanti nel gioco stavamo ascoltando un cantastorie (piuttosto losco, va detto. NdPierre) nella piazza principale di Vernworth quando improvvisamente e senza alcun motivo, esattamente come il Grifone di poco fa, un Orco irrompe nella cittadina e comincia a seminare il panico. Dragon’s Dogma II é letteralmente pieno zeppo di momenti come questo, in cui tutto può andare gambe all’aria nel giro di pochi istanti, ed é uno dei motivi per cui lo amiamo alla follia.

Chiaramente, quelli menzionati poco sopra sarebbero ingredienti per una ricetta destinata al disastro se non fossero supportati da un sistema di combattimento ben più che adeguato. Anche qui Dogma, anzi i Dogma, eccellono, con meccaniche assolutamente deliziose che lavorano in totale sinergia le une con le altre. Prendiamo ad esempio la nostra classe preferita, il Distruttore, una forza della natura totalmente votata all’attacco ed a causare danni colossali mentre impugna spade gigantesche, martelli enormi, o mazze chiodate alte come un ragazzino di quindici anni. Pur nella lentezza data dal far oscillare armi così grandi e pesanti, sarà sempre possibile trovare un flow di combattimento, alternando tra attacchi base e attacchi speciali, e lo stesso succederà per ogni altra classe disponibile, come il Ladro, l’Arciere, il Mago, lo Stregone, il Cavaliere Mistico ed altre ancora. Ognuna di esse riuscirà a cambiare radicalmente l’approccio che dovrete adottare in combattimento, rendendo l’esperienza sempre fresca e stimolante, anche in virtù delle tantissime abilità che guadagnerete nel corso dell’avventura. E’ vero, Dogma 2 potrà sembrare per certi versi anacronistico, vista la mancanza della possibilità di agganciare il bersaglio o di effettuare una rotolata evasiva come nei giochi più recenti, ma sono fastidi facilmente superabili dopo un breve periodo di adattamento e di persistenza. E’ una cosa che non é cambiata di una virgola rispetto al Dogma originale ed anche qui andiamo a riconnetterci al dubbio relativo al discorso dell’essere un sequel o un soft-reboot della serie.

Anche altre cose sono rimaste pressoché identiche nel passaggio tra Dogma e Dogma 2, regina tra tutte la possibilità di evocare le famosissime Pedine. In quanto Arisen, avrete infatti il potere di evocare e comandare queste entità (una delle quali sarà la vostra spalla per l’intera avventura. NdPierre), ognuna dotata di una classe specifica, abilità da imparare e, così come nell’originale, essere evocate a loro volta da altri giocatori. Questo permetterà loro di imparare trucchi per il combattimento, strategie e debolezze da sfruttare contro mostri specifici, svolgimenti e obiettivi delle varie quest, particolari punti di interesse sulla gigantesca mappa di gioco e tantissimo altro ancora. Non ci stancheremo mai di ripeterlo, ma il sistema di Pedine di Dragon’s Dogma é sempre stato, a nostro avviso, una delle invenzioni più geniali della storia dei videogiochi per quanto riguarda il multiplayer asincrono/indiretto, tanto quanto i “fantasmi”, le pozze di sangue e i messaggi degli altri giocatori inventati da From Software per Demon’s Souls/Dark Souls.

Ancora una volta, tutto questo non funzionerebbe se le missioni, o quest, dei Dogma non fossero così ben strutturate e così integrate nello svolgimento del gioco. Come abbiamo già ripetuto più volte, “Dogma” inteso come prodotto funziona sulla base di una infinità di variabili che si mantengono pericolosamente in bilico tra il successo e il disastro. Questo perché Dogma funziona grazie al fatto di essere un gioco basato sulle storie: non tanto quelle legate allo svolgimento della trama principale o delle missioni secondarie che potrete accettare e trovare un po’ ovunque, ma quelle più personali, più intime, quelle memorie che creerete voi stessi semplicemente giocando. Vi ricorderete di quella volta in cui vi siete allontanati dal sentiero principale perché la vostra Pedina era a conoscenza di un tesoro nascosto, vi ricorderete di quella volta in cui avete visto un ciclope e un orco combattere contro una chimera, vi ricorderete di quella volta in cui, in maniera inaspettata, siete arrivati in cima ad una collinetta apparentemente anonima e sotto di voi si è aperto un paesaggio da togliere il fiato e vi ricorderete quando, dopo aver visto il fumo di un fuoco da campo a lato di un fiume, in un batter d’occhio vi siete trovati a combattere contro dieci Sauri Rocciosi, salvando la pelle per miracolo. Dogma funziona senza dubbio egregiamente per decine di motivi, ma per noi nulla riuscirà mai a battere esperienze come quelle menzionate poco sopra. Il tutto, ovviamente, sempre considerando il fattore del Caos Controllato, in grado di stravolgere qualunque cosa nel giro di un attimo. Superlativo.

Tutto questo, ancora una volta, non funzionerebbe se le vostre avventure avvenissero in un mondo di gioco poco interessante e non meritevole di essere esplorato. Dogma 2 ne esce vincitore anche in questo campo. Dopo aver abbandonato il mondo di Gran Soren di Dogma 1, il sequel ci porta nel mondo parallelo diviso tra il regno di Vermund, un parco giochi virtuale medievaleggiante/bucolico, e quello arido e desertico di Battahl, popolato dai Feridi (felini antropomorfi. NdPierre). Ognuno dei due Regni porterà ad un mondo complessivo di gioco letteralmente quattro volte più grande dell’originale, e non pensate per un singolo istante che questo comporti lande desolate prive di luoghi interessanti: troverete letteralmente qualunque cosa possa passarvi per la testa, dalle caverne da esplorare alle tane dei mostri, da eventi casuali a miniere, passando per piccoli insediamenti, templi, statue misteriose, ed ogni tipo di segreto arroccato in posti apparentemente irraggiungibili. Dogma 2, come già detto, premia la vostra voglia di esplorare con un flusso apparentemente infinito di novità.

Difetti? Si, o meglio, sicuramente non per noi, ma a tanti giocatori più giovani non andrà giù la natura di Dogma, del suo essere così fedele al prodotto originale. Per noi é un valore aggiunto, ma capiamo (o perlomeno proviamo a sforzarci. NdPierre) come la mancanza di quelle feature così radicate nei giochi moderni possano essere motivo di scontento. Il non poter agganciare un nemico tramite lock-on é sicuramente qualcosa di strano in un panorama videoludico post Demon’s Souls, Dark Souls, Bloodborne, Sekiro ed Elden Ring, e allo stesso modo la mancanza di una schivata evasiva farà storcere il naso a tanti. Non a noi, lo ripetiamo, considerato che basta adattare le proprie abitudini ad un prodotto diverso esattamente come bisognerebbe fare per ogni singolo gioco lanciato sul mercato, ma questi sono i fatti. Ad ogni modo, per quanto questi siano fatti opinabili, quello che é un difetto oggettivo ed insindacabile é il calo di frame di cui il gioco soffre nelle fasi più concitate. Pur risultando stupendo da vedere grazie al versatilissimo RE Engine, l’impegno in termini di performance da parte della console si farà purtroppo sentire. Al giorno della stesura di questa review, Capcom é a conoscenza del problema e si sta adoperando per risolverlo, ma finché non lo testeremo con mano, é senza dubbio un punto a sfavore dell’esperienza. Niente che renda Dogma 2 ingiocabile, sia ben chiaro, ma tant’è.

Tirando le somme, noi non possiamo che ringraziare Capcom per aver ascoltato le preghiere di tutti quei giocatori che per 12 anni l’hanno scongiurata di dare un seguito ad uno degli action-rpg migliori sul mercato (tralasciando lo sfortunato Dragon’s Dogma Online. NdPierre). Dogma 2 é un prodotto di prim’ordine, qualcosa che ogni fan del bel videogiocare non può lasciarsi sfuggire. Con un gameplay ricercato, un mondo di gioco incredibile e soprattutto un senso dell’esplorazione che pochi altri titoli condividono, per noi é un successo. Magari non rivoluzionerà l’intero panorama dei Giochi di Ruolo, ma é anche vero che nemmeno il prima ne aveva l’intenzione, ed é comunque risultato qualcosa di grandioso. Detto questo, siamo dell’idea che Dogma 2 sia uno dei titoli migliori sul mercato, nonché un potenziale candidato alla corona di GOTY 24.
POWER RATING:
10/10
“Ci sono voluti 12 anni, ma Dogma é tornato con un titolo assolutamente incredibile. Un mondo di gioco superlativo, un gameplay spettacolare e un rinnovato sistema di Pedine sono solo la punta dell’iceberg di una esperienza che vi terrà incollati agli schermi per (potenzialmente) centinaia di ore. Imperdibile.”
PRO:
+Gameplay affilato alla perfezione
+Il mondo di gioco é nuovo di zecca, ed é fantastico
+Senso di esplorazione imbattibile
+Il sistema delle Pedine rimane una delle migliori innovazioni in termini di multiplayer asincrono di tutti i tempi
+Tante classi tra cui scegliere, ognuna diversissima dall’altra
+Rigiocabile all’infinito
CONTRO:
-Ad alcuni non andrà giù l’assenza di certe meccaniche
-Cali di framerate evidenti





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