Di Redazione PW83

-Codice Review fornito da Valkyrie Initiative
-Versione Testata: Nintendo Switch

-Disponibile per: Nintendo Switch, PC (Steam)

Dallo sviluppatore Faithy e il publisher Valkyrie Initiative, una visual novel dalle tinte anime/slasher che strizza l’occhio a Scream

Chi si ricorda Scream? Domanda retorica, chiunque si ricorda di Scream, in primis perché oggettivamente un cult della cinematografia semi-moderna del genere horror slasher, e successivamente per la valanga di sequel rilasciata negli anni successivi. Poteva dunque mancare una sorta di tributo/citazione alla pellicola, ma stavolta in formato videoludico? Altra domanda retorica: No.

Ecco quindi che lo sviluppatore Faithy e il publisher Valkyrie Initiative lanciano sul mercato questo Sunlight Scream, una sorta di reinterpretazione/lettera d’amore verso il classico di Wes Craven ma impreziosito e diversificato da una particolare e piacevole connotazione anime. Sia ben chiaro, Sunlight Scream non é un titolo ufficiale della saga, tutti quelli di cui stiamo parlando sono rimandi, riferimenti ed ispirazioni verso il film, ma capirete anche voi, giocando, che il tutto é abbastanza palese.

Andiamo a vedere la trama. In Sunlight Scream impersonerete Max Hardy, mediocre studente appena trasferito a Sunlight City da Los Angeles dopo la morte della madre. Ad attenderlo ci sarà Chris, suo fratello, anch’egli colpito da un lutto in famiglia: la morte del padre. I genitori dei due ragazzi infatti, si separarono anni addietro, con uno che rimase nella città di Sunlight con il padre, e l’altro che seguì la madre nella Città degli Angeli. Lutto, dicevamo: con la morte del padre dei ragazzi, ora i due fratelli sono gli ultimi esponenti viventi della famiglia Hardy. Da qui, parte effettivamente la trama e inizieremo a conoscere i vari personaggi che la popoleranno.

Dalla timida e adorabile Samantha, che vorrete proteggere, fino alla reginetta della scuola, Erika, che all’inizio vorrete strangolare ma che si rivelerà essere una sorta di tsundere. Quindi, come la maggior parte dei romanzi visivi non lineari, Sunlight Scream sarà guidato da scelte e in questo gioco può letteralmente significare la vita e la morte di un personaggio. A tal fine, è dotato di un indicatore sotto forma di batteria che vi mostrerà quanto saranno importanti le scelte che vi troverete di fronte.

L’indicatore avrà tre livelli: quasi scarico, metà carica e carica completa. Le scelte “Quasi scariche” avranno un impatto minimo o nullo sulla trama, ma potranno cambiare il modo in cui scorrono le scene. Una scelta di mezza carica avrà un impatto maggiore sulla trama e potrà cambiare il destino di un personaggio immediatamente o nel prossimo futuro. Una scelta completamente carica significherà invece scegliere letteralmente tra la vita o la morte di un personaggio.

C’è però un grosso problema. La lingua natia del team di sviluppo non era l’inglese e diciamo che a volte il testo sembra essere stato realizzato utilizzando Google Translate. Preoccupante, considerato che una visual novel verte al 50% sui testi. La traduzione incoerente rende l’esperienza decisamente bizzarra, e non in senso positivo. L’occasionale errore di ortografia é comprensibile, la grammatica bizzarra sarebbe stata vagamente tollerabile, ma é proprio la scelta delle parole a lasciare perplessi. In soldoni, i personaggi usano termini e vocaboli che una persona di madrelingua inglese non utilizzerebbe mai nel suo lessico quotidiano. Queste parole potrebbero adattarsi all’esposizione narrativa di Sunlight Scream ma sicuramente non al dialogo tra le persone. Nessuna persona sana di mente parlerebbe così. E il fatto che se ne sia accorta una persona che non é nemmeno di madrelingua inglese fa capire la gravità della situazione.

Graficamente, le immagini sono un’altra storia e sono molto ben disegnate. Sono la cosa più critica in una visual novel accanto alla storia. È letteralmente nel nome del genere del gioco. Gli sfondi sono ben fatti, per la maggior parte. Ce n’erano un paio vagamente poco ispirati, ma svolgevano comunque il loro lavoro. Il design dei personaggi é decisamente ben fatto. Si adattano alla perfezione alle loro personalità: Erika, ad esempio, é caratterizzata dal viola, un colore che si addice perfettamente al suo essere “tsundere senza saperlo”.

Tirando le somme, Sunlight Scream fa comunque il suo dovere per essere una buona Visual Novel e al netto di chiudere un occhio sulla sua localizzazione, vale sicuramente la pena provarlo.

Lascia un commento

In voga