Di Redazione PW83

-Codice Review fornito da Aspyr
-Versione Testata: PlayStation 5

-Disponibile per: Xbox One, Xbox Series X|S, PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch, PC (Steam)

Direttamente dal 2002, Aspyr ci fa indossare ancora una volta l’armatura del Mandaloriano Jango Fett!

La prima metà degli anni 2000 fu un periodo… interessante. Il Millennium Bug si rivelò una sciocchezza, avvenne l’esplosione del morbo della Mucca Pazza, ci fu il terribile attentato alle Twin Towers, l’Europa passò ufficialmente all’uso dell’ Euro come moneta unica, nacquero Facebook e Youtube… si, fu decisamente un periodo “vivace”. Anche in termini più nerd/videoludici ci fu un bel trambusto. Arrivarono le console a 128 bit (PlayStation 2, Gamecube, Xbox) e Star Wars, il colosso fantascientifico di George Lucas, si espanse con l’arrivo della Trilogia Prequel (ep. I, II, III). Proprio unendo queste ultime due variabili, videro la luce diversi nuovi titoli dedicati a SW, come Battlefront, Jedi Knight II, Rogue Squadron, Knights of the Old Republic… ne uscirono veramente tantissimi, troppi da contare. Quello che interessa a noi, però, fu Star Wars Bounty Hunter, originariamente pubblicato per Gamecube e PlayStation 2 nel 2003.

Oggi, ventuno anni dopo, gli esperti del restauro videoludico di Aspyr ci invitano nuovamente a vestire l’armatura del cacciatore di taglie più temuto della galassia, Jango Fett, nel remaster di quel titolo. Per la maggior parte, si tratta dello stesso vecchio gioco del 2003, ma portato su console moderne. Aspyr ha lavorato con il codice sorgente originale della versione GameCube per creare una porting nativo corredato da un lifting visivo e alcune nuove funzionalità, ma tutto ciò che ricordate dell’originale è ancora qui, nel bene e nel male. Oh, e per qualche motivo, é stata aggiunta una torcia elettrica nuova di zecca. Onestamente non ci ricordiamo che l’originale fosse mai stato così scuro da richiederne una, ma tant’è.

La storia che fa da pretesto per il titolo è rimasta invariata. Darth Tyranus (il Conte Dooku) recluta l’acclamato cacciatore di taglie Jango Fett per neutralizzare un Jedi Oscuro ribelle. La caccia che ne consegue vede Fett coinvolto in un complotto di distribuzione di Death Stick (una sostanza stupefacente dell’universo di SW), abbattere gangster per la famiglia criminale Hutt e istigare rivolte nelle prigioni, il tutto mentre raccoglie taglie opzionali in alcuni dei luoghi più riconoscibili dell’universo. Se Jango riuscirà ad abbattere il leader, otterrà 5 milioni di crediti. Quello che il povero cacciatore di taglie non sa è che questo è un test orchestrato da Dooku e Palpatine per eliminare una minaccia ai loro piani e allo stesso tempo trovare un guerriero forte che sia la fonte del loro esercito di cloni. Sebbene piuttosto banale per gli standard odierni, il mistero centrale del Jedi Oscuro è stato sufficiente a farci continuare a giocare. Detto questo, la trama è sicuramente figlia dei primi anni 2000, completa di misoginia casuale e compagne femminili con la stessa utilità di un due di spade con briscola a bastoni, ma presa come un prodotto del suo tempo, perlomeno fa andare avanti le cose.

Come la storia e le cutscene di Bounty Hunter sono rimaste invariate, il suo gameplay e i suoi livelli sono rimasti per lo più intatti in questa nuova rimasterizzazione. Invece, gli sviluppatori di Aspyr si sono concentrati sul miglioramento della grafica, delle prestazioni del gioco e sul rendere più facile il controllo di Jango Fett. E ci sono riusciti: Bounty Hunter è più facile da giocare ora grazie a uno schema di controllo moderno e a un frame rate costante. Sembra anche bello quanto un gioco PS2 di 20 anni fa, grazie a texture, illuminazione e risoluzione migliorate. E sì, gli sviluppatori hanno aggiunto una torcia elettrica in modo da poter vedere in alcune aree più scure, il che è carino, e il tempo ora rallenta quando si usa lo scanner di Jango, il che è molto utile.

Il combattimento è basilare ma funzionale. Jango ha numerose armi a propria disposizione, che cambiano tra i livelli, ma i suoi comodi blaster saranno sempre disponibili. I nemici a distanza schivano e fiancheggiano, ma quelli in mischia vi caricheranno a testa bassa in linea retta, rendendoli facili prede per il lanciafiamme. Sarebbe stato bello vedere alcuni miglioramenti all’IA nemica, perché così com’è, il modo principale in cui diventano più difficili è semplicemente tramite la superiorità numerica, ma almeno sarà disponibile una buona varietà degli stessi. Il nemico più difficile, però, sarà il sistema di lock-on, che spesso si bloccherà e farà ondeggiare selvaggiamente Jango.

I sei capitoli principali di questo sparatutto in terza persona sono composti a loro volta da tre livelli ciascuno; i capitoli dal terzo in poi aumentano notevolmente la difficoltà. Utilizzando il jetpack di Jango dovrete navigare in sezioni di piattaforme sempre più difficili e il design old school significherà che non troverete minimappe o indicatori di missione ad aiutarvi sul “dove andare a far cosa“, quindi dovrete esplorare i livelli usando il vostro intuito. I livelli sembrano più nitidi nella rimasterizzazione, così come le scene tagliate, ma alcuni bug visivi, come texture caricate spesso in ritardo o vari glitch legati alla telecamera, avrebbero potuto essere migliorati con un po’ di lavoro.

Avanzando, il gioco diventerà decisamente infido nel posizionamento dei nemici, piazzandoli dietro gli angoli e facendoli cadere dal soffitto. Avrete cinque vite a disposizione per ogni livello e una volta che le esaurirete, dovrete ricominciare. È qualcosa di decisamente retrò e un gradito cambiamento rispetto ai giochi odierni eccessivamente indulgenti. Le sconfitte saranno brutali ma le vittorie saranno decisamente gratificanti, una cosa che alla fine della storia vi farà sentire come se aveste superato una grande sfida e dimostrato il vostro valore come miglior cacciatore di taglie della galassia.

Prima di chiudere, due parole sulle “taglie” che il buon Jango dovrà raccogliere. Ogni livello di Bounty Hunter presenta un numero definito di bersagli a cui potrete facoltativamente dare la caccia, catturare e collezionare, vivi o morti. In teoria, è una bella idea che qualsiasi PNG o nemico che incontrerete durante una missione possa essere un criminale ricercato. In pratica, fa davvero schifo. Questo perché per trovare questi bersagli, dovrete prima scansionare ogni nemico e PNG che incontrate, contrassegnare quelli che sono bersagli e poi ucciderli o legarli usando una specie di fune metallica. Se uccidete un bersaglio prima di averlo scansionato e contrassegnato, non otterrete nulla. Quindi ogni combattimento diventa una faticaccia mentre vi riparate e scansionate ogni singolo nemico prima di combatterlo. Ovviamente, potrete ignorare completamente questi ricercati, ma così facendo il gioco si riduce all’essere solo uno sparatutto in terza persona mediocre con alcuni pezzi di platforming traballanti. La parte di caccia alle taglie di Star Wars: Bounty Hunter è l’unica cosa che impedisce a questo gioco di diventare solo un viaggio noioso attraverso noiose stanze marroni. Il problema é che raccogliere taglie è così fastidioso che non ci sentiamo di biasimare se doveste decidere di saltare a piedi pari l’intera faccenda. Attenzione però, fatelo, e scoprirete rapidamente quanto poco Bounty Hunter abbia da offrire.

Tirando le somme, se siete alla ricerca di un titolo in grado di farvi vivere le gesta di uno dei personaggi più misteriosi dell’universo di Star Wars, non guardate oltre. Bounty Hunter é il gioco che fa per voi. Attenzione però, perché per quanto bello e per quanto i ragazzi di Aspyr siano riusciti a dargli nuova vita sotto il piano tecnico, rimane pur sempre un gioco del 2003 con tutto quello che questa affermazione comporta, nel bene e nel male.

POWER RATING:
6.5/10
“I ragazzi di Aspyr hanno fatto un lavoro di rimasterizzazione egregio su questo Star Wars Bounty Hunter. Il problema di fondo é che, in tutta onestà, Bounty Hunter non é mai stato un granché nemmeno ai tempi della pubblicazione originale.”


PRO:
+ Tecnicamente Aspyr ha fatto un ottimo lavoro
+ La trama é intrigante
+ Controlli rimappati egregiamente
+ Jango Fett!

CONTRO:
– Il sistema di “Taglie” era ed é rimasto oggettivamente terribile
– Il lock-on non funziona particolarmente bene
– IA nemica deludente
– Sistema di combattimento sin troppo basilare

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