Di Redazione PW83
-Codice Review fornito da Ember Lab
-Versione Testata: Xbox Series X
-Disponibile per: PlayStation 4, PlayStation 5, PC (Steam, Epic)
EmberLab ci fa vestire i panni di Kena in uno dei migliori action-adventure del 2024!
Non prendetela sul personale, non lo facciamo per rovinarvi la sorpresa e anzi, a dirla tutta fare una cosa del genere va contro i nostri interessi (sapete, l’engagement, i click, le metriche e blablabla) ma questo Kena: Bridge of Spirits sviluppato da Ember Lab é oggettivamente e senza ombra di dubbio uno dei giochi migliori che ci sia capitato di giocare da almeno 5 anni a questa parte.

La prima cosa che vi salterà all’occhio guardando gli screenshot in allegato a questa recensione o il trailer, sarà lo stupendo stile artistico/grafico utilizzato in-game. Ha senso, perché Ember Lab, lo sviluppatore, in realtà nasce come studio di animazione. Basta guardare questo mondo meraviglioso e i design dei personaggi in stile Pixar per capire che si tratta di un team con un sacco di esperienza nel realizzare incredibili opere digitali. Kena non farà eccezione.
Guardiamo immediatamente la trama. Kena è una guida spirituale che aiuta gli spiriti che non sono in grado di passare all’aldilà, indipendentemente dal fatto che la causa sia un senso di colpa persistente o eventuali questioni irrisolte. La storia la segue mentre si fa strada attraverso una terra bellissima ma morente alla ricerca del suo sacro santuario di montagna, guidando gli spiriti tormentati che incontra lungo il cammino. Non si possono dire abbastanza cose positive sui design dei personaggi, sulle espressioni facciali e sull’animazione di Bridge of Spirits, che svolgono un lavoro straordinario nel rendere immediatamente accattivante chiunque incontrerete, in particolar modo Kena stessa. È così accattivante, in effetti, che in realtà è un po’ un peccato che non si riesca a scoprire molto su di lei. Certo, saranno presenti accenni del suo background e della sua storia, ma mai nulla che vi permetta di conoscerla nello stesso modo in cui conoscerete gli spiriti e gli altri personaggi con cui andrete a interagire. È un po’ un peccato perché a conti fatti Kena sarà quella con cui passerete più tempo, e tutto il resto di lei è fantastico e ci ha fatto venire voglia di saperne di più. Chissà, magari il suo retroscena é stato pianificato per un ipotetico sequel di cui ancora non sappiamo nulla.

Concettualmente, Bridge of Spirits è un ritorno al classico stile di gioco degli Zelda in 3D, con un grande mondo di gioco suddiviso in zone principali, che si dipaneranno davanti a voi in modo lineare. Ogni zona richiederà di raccogliere X quantità di Y oggetti, combattere un boss e quindi ottenere un potenziamento che vi consentirà di viaggiare ed esplorare la zona successiva. È molto semplice e stereotipato, ma funziona in modo… elegante: ogni area ospita uno spirito corrotto che Kena dovrà salvare e, mentre esplorate la regione, incontrerete altri personaggi che erano vicini allo spirito, ne scoprirete la storia e verrete a conoscenza di come le cose sono andate male per loro, troverete i loro effetti personali, guarderete flashback ed infine, il tutto culminerà in una lotta con un boss che andrà a chiudere con un bel fiocco l’arco narrativo della zona corrente. Abbiamo già visto questo iter centinaia di volte, ed esattamente come nelle precedenti, funziona ancora alla meraviglia.
Il combattimento, d’altra parte, non ha assolutamente nulla a che spartire con quello dei vecchi Zelda. È frenetico, ingannevolmente semplice e sorprendentemente impegnativo al livello di difficoltà normale, l’opposto di quello che ci si aspetterebbe dato il suo aspetto carino e colorato. Avrete attacchi leggeri, attacchi pesanti e la possibilità di usare il vostro bastone come arco per attacchi a distanza, e… questo è tutto in termini di strumenti offensivi primari, dall’inizio alla fine. Le opzioni di combattimento vengono poi espanse dalla buona quantità di mosse, combo, ed abilità speciali che potrete sbloccare raccogliendo determinati tipi di “valuta”. Certo, non siamo di fronte al nuovo Dragons’s Dogma (CLICCATE QUI per la recensione del superlativo DD2), ma il sistema di combattimento e le meccaniche di Bridge of Spirits sono solide e funzionano alla perfezione.

Alcune sfumature al combattimento verranno introdotte sotto forma dei vostri piccoli e adorabili spiritelli in stile Ghibli, stranamente noti come Rot (Marci, Marcescenza. NdR). Questi piccoletti vi aiuteranno in battaglia piombando su un nemico e bloccandolo temporaneamente, dandovi l’opportunità di attaccare i suoi punti deboli o semplicemente di concentrarvi sull’eliminazione dei nemici circostanti. La capacità di comandarli è legata a un misuratore di coraggio contestualizzato in modo divertente che aumenta man mano che infliggete danni, incoraggiandoli a mettersi in pericolo per aiutarvi.
Ciò che intensifica davvero il combattimento di Bridge of Spirits è che dopo un po’ inizia a introdurre nuovi tipi di nemici che vi incoraggiano fortemente a cambiare le vostre tattiche ed esplorare alcune delle sottigliezze dei vostri strumenti offensivi. Che si tratti di sfruttare il rallentamento temporale del vostro arco saltando in aria e mirando a punti deboli difficili da colpire, o usando un “parry” contro un attacco difficile da schivare o usando il vostro Rot per immobilizzare un nemico resistente in modo da poterlo attaccare da dietro, è presente una quantità impressionante di varietà di nemici e una volta che hanno iniziato a presentarsi al gruppo, ci siamo sentiti come se fossimo costantemente sfidati da scenari nuovi e interessanti. È esattamente come dovrebbe essere in un gioco come questo.

Dovrete anche gestire le vostre risorse con molta attenzione in battaglia una volta che la difficoltà inizia a salire in modo significativo più avanti nella campagna. Non solo potrete usare il Coraggio per bloccare i nemici con i piccoli Rot, ma dovrete anche usarlo per curarvi purificando aree specifiche in un combattimento. Raramente ci saranno più di due di questi punti di cura nei vari luoghi dove combatterete, il che renderà ogni danno subito incredibilmente significativo e spesso dovrete decidere se usare il vostro Coraggio per essere in grado di sopravvivere a un altro colpo o usarlo per scatenare un sacco di danni su un nemico o un boss immobilizzato.
Combattere i cattivi non sarà l’unica cosa che farete in Bridge of Spirits, e il fatto che riesca a bilanciare così bene combattimento, platforming, risoluzione di enigmi ed esplorazione è uno dei suoi punti di forza. Non sarete mai impegnati a fare la stessa cosa per troppo tempo. Dopo aver terminato un incontro di combattimento impegnativo, sarete solitamente sfidati a risolvere una sorta di enigma per aprire l’area successiva, a volte impartendo comandi al vostro piccolo esercito di Rot come spostare oggetti per premere pulsanti o darvi una piattaforma su cui stare. Una volta ottenuto il potenziamento bomba (poteva mancare? NdR), farete regolarmente divertenti sequenze di platforming in cui attivare una serie di piattaforme e capire come arrivare al meglio dal punto A al punto B prima che le piattaforme tornino al loro stato naturale. E poi, oltre a tutto ciò, questo è un mondo aperto con molti segreti nascosti fuori dai sentieri battuti, in grado di regalarvi simpatici oggetti cosmetici per voi o per i vostri piccoli amici.

Tirando le somme, Kena: Bridge of Spirits è un meraviglioso titolo d’esordio per Ember Lab, che unisce il suo eccezionale pedigree in arte e animazione con un combattimento davvero solido, un fantastico design del mondo e un grande equilibrio tra azione, platform, risoluzione di enigmi ed esplorazione. Il risultato è un’avventura d’azione open-world che richiama i gloriosi giorni di Zelda, Okami e Star Fox Adventures dell’era N64/Gamecube, aggiungendo anche alcune sensibilità moderne e un tocco personale distinto. È elegante nella sua semplicità, anche se ci sarebbe piaciuto conoscere Kena e la sua storia in maniera più approfondita. Tuttavia, una straordinaria varietà di nemici e battaglie con i boss intense e memorabili lo portano con facilità molto vicino alla podio dei migliori giochi che abbiamo giocato quest’anno.
POWER RATING:
9.3/10
“Se questo é il titolo d’esordio dei ragazzi di Ember Lab, siamo potenzialmente di fronte alla nascita di qualcosa che andrà a dare fastidio ai soliti nomi noti. Artisticamente spettacolare, con un gameplay semplice e soddisfacente, Kena: Bridge of Spirits é un titolo che nessun videogiocatore dovrebbe lasciarsi scappare.”
PRO:
+Gameplay semplice ed elegante
+Il mondo di gioco é fantastico
+Senso di esplorazione imbattibile
+Artisticamente adorabile
+I Rot!
CONTRO:
-Kena, come personaggio, non viene esplorata abbastanza





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