Di Redazione PW83

-Codice Review fornito da Atlus / SEGA
-Versione Testata: Xbox Series X
-Disponibile per: Xbox Series X|S, PlayStation 4, PlayStation 5, PC (Steam, Windows)

L’ultima creazione di Atlus è un capolavoro assoluto

Come si fa a non cedere alla paura o all’odio? Come fare a continuare a vivere quando ci viene tolto quello che ci dà la forza di tirare avanti? Come fare a rendere il mondo un posto migliore quando una parte di noi non desidera altro che vederlo avvolto dalle fiamme? Questi sono solamente alcuni dei quesiti che ci siamo posti mentre testavamo Metaphor: ReFantazio, l’ultimo (capo)lavoro di Atlus, lo studio dietro ai famosissimi titoli della serie Shin Megami Tensei e, soprattutto, Persona. Quesiti, tra l’altro, che possono essere posti sia nell’ottica di quella che sarà la premessa del gioco che, e questa è la cosa che spaventa di più, nella vita reale. Per quanto si possa fare buon viso a cattivo gioco, anche noi, come i protagonisti di Metaphor, siamo prigionieri di una società governata da qualunquismo, ipocrisia, xenofobia, religioni dalle morali e dai valori questionabili, schemi politici ingannevoli e costellata di promesse vuote e finti sorrisi.

Dopo aver giocato per ore ed ore ai titoli della serie Persona, pensavamo con tutta onestà che un simile grado di perfezione non potesse fisicamente essere superato. Ebbene, senza tanti giri di parole, Atlus e Studio Zero hanno fondamentalmente compiuto un miracolo. Metaphor: ReFantazio è, ci sentiamo di annunciarlo sin da questo momento, uno dei più grandiosi JRPG che ci sia mai capitato di giocare da quando abbiamo preso un joypad in mano per la prima volta.

Metaphor: ReFantazio è profondamente consapevole del ruolo che religione, politica e classi sociali svolgono nella società, ed è più che disposto ad avere conversazioni che molti, per comodità, preferirebbero evitare. Inoltre, è un gioco che comprende l’importante ruolo che la finzione svolge nell’aiutare a stabilire le nostre convinzioni più fondamentali, e non prende alla leggera quel potere. Quindi, il gioco inizia con il suo narratore che pone al giocatore una domanda importante: “credi che la fantasia abbia il potere di guidare un vero cambiamento?” Noi abbiamo risposto “si“. Volevamo crederci, eppure c’era una parte di noi, ammantata dall’ansia derivata dalle problematiche del primo capitolo, che esitava. L’arte, la finzione e il fantasy significano poi tanto in un mondo devastato da guerre, bombe, disuguaglianze, razzismo, ingiustizie e fame? Non ne eravamo sicuri. Alla fine del gioco, tuttavia, eravamo convinti al 100% e fieri della risposta data al narratore un centinaio di ore prima.

L’ultima creazione di Atlus è un gioco brillante pieno di avventure indimentacabili, personaggi affascinanti, storie sentite e versioni elevate del gameplay, dell’arte, del combattimento a turni e dei dungeon tentacolari per cui lo sviluppatore è famoso. È anche un titolo straordinariamente serio che offre conforto a chi ne ha bisogno e chiede ai giocatori di avere speranza per il futuro, per le persone che li circondano e per se stessi. Quando abbiamo (purtroppo) completato Metaphor, ci siamo sentiti persi, ma anche… persone migliori, in senso assoluto. Non tanto sulla base di una prospettiva legata al videogaming e all’abilità richiesta, bensì in relazione alla nostra capacità di visione del mondo attorno a noi. I temi trattati e le storie contenute in Metaphor hanno avuto proprietà “curative” per noi e gli impressionanti elementi scenici ci hanno riportato ai giochi di ruolo con cui siamo cresciuti, giochi che hanno aiutato nel plasmarci ed essere quelli che siamo, che ci hanno fatto desiderare compagnia e grandi avventure. Metaphor è Atlus (e il concetto di videogioco) al suo massimo livello di forza e sincerità. È il tipo di gioco che vi ricorda l’idealista che eravate, la persona che vorreste essere e come la fantasia possa plasmare la realtà. In termini di messaggi comunicati, idealismo e capacità di stimolare intellettualmente il giocatore, è un gioco indiscutibilmente su un altro livello rispetto a tutto quello che conoscete.

Lasciamo stare per un secondo queste importanti, seppur tangenziali, disquisizioni filosofiche ed andiamo a vedere la trama che farà da sfondo al titolo. Ambientato nel Regno di Euchronia, Metaphor: ReFantazio segue un ragazzo la cui missione iniziale, consegnare un messaggio a un contatto nel nord riguardante il legittimo principe in coma, si evolve in un viaggio epico. Scoprirete subito che il nostro protagonista era un caro amico e confidente del principe e non desidera altro che vedere il giovane idealista salire al trono dopo la morte sospetta del padre. Tuttavia, il principe è stato maledetto, costringendolo a un sonno profondo finché le pochissime persone che sanno che è vivo non troveranno un modo per salvarlo.

Sebbene il sonno del principe possa sembrare pacifico, il suo futuro regno è tutt’altro. Gigantesche mostruosità, sfacciatamente chiamate Umani, vagano distruggendo villaggi (in maniera non dissimile da Attack on Titan), mentre i problemi sociali mettono in crisi i rapporti tra i cittadini. Pochi minuti dopo che il vostro personaggio mette piede nella capitale di Euchronia, Grand Trad, assiste a una serie di impiccagioni. Accanto a lui, a terra, un Paripus (una razza simile a un cane), una delle tribù o razze del gioco, chiede l’elemosina. Scoprirete che questa razza è spesso trattata con estrema crudeltà, il che rende difficile per loro trovare un lavoro onesto o persino esistere nelle stesse città delle tribù considerate più favorevolmente. Questo tipo di pregiudizio è qualcosa con cui il protagonista ha familiarità, poiché è un Elda, la più vituperata di tutte le tribù. Infatti, la religione della nazione sostiene che la sua stessa presenza sia un cattivo presagio. Eppure, nonostante la sua eredità Eldan, il protagonista alla fine decide di tentare l’impossibile: partecipare alle prime elezioni reali in assoluto per conquistare i cuori degli elettori della nazione al fine di assicurarsi il trono del principe e contemporaneamente, avvicinarsi a coloro che lo hanno maledetto.

L’avventura che nascerà da questa premessa è una che non dimenticherete mai, piena di alti vertiginosi, momenti teneri, perdite devastanti e colpi di scena che, seppur prevedibili dai più smaliziati, si presentano in modi inaspettati, creando un senso di ansia che riecheggerà con ciò che provano i nostri eroi. Durante un’ intervista, gli sviluppatori di Atlus hanno detto che si erano concentrati sulla creazione di un senso di viaggio in Metaphor: ReFantazio. Hanno portato a termine questa missione con diligenza certosina, poiché attraversare il mondo nel vostro robusto Trasvettore, che fungerà sia da mezzo di trasporto che da casa semovente, vi regalerà le stesse emozioni dell’imbarcarvi in un viaggio con i vostri amici più cari. E, mano a mano che continuerete a giocare, vi affezionerete sempre più ai personaggi di Metaphor, consolidando il percepito.

Mano a mano che viaggerete verso nuove località, vi si presenteranno sempre nuovi eventi e opzioni, assicurando che la traversata semplicistica del gioco non risulti mai noiosa o vi faccia desiderare di poter guidare il veicolo voi stessi. Non ci stancavamo mai di allenarci con Strohl, ascoltare Heismay condividere i suoi guai con il bucato o giocare a scacchi con Hulkenberg, tutte cose che, in pieno stile Atlus/Persona, aumenteranno anche le vostre statistiche sociali. Abbiamo adorato i momenti in cui Neuras, l’autista e capo meccanico del Trasvettore, urlava giù per le scale che dovevamo andare a vedere qualcosa. Il gruppo si riuniva quindi per ammirare una scena affascinante, che si trattasse delle strazianti rovine di un villaggio raso al suolo dagli Umani o di un oceano pieno di pesci iridescenti che, in qualche modo, galleggiavano sopra la superficie.

Naturalmente, gran parte del successo della storia deriva dai suoi personaggi splendidamente realizzati e ben doppiati. Ci siamo fidati immediatamente del nobile decaduto Strohl e non potevamo fare a meno di sorridere quando Hulkenberg, una cavaliera spesso stoica e composta, si ingozzasse di qualsiasi prelibatezza locale riuscisse a trovare in ogni città che visitavamo mentre i suoi amici guardavano inorriditi. Heismay è stato un personaggio particolarmente d’impatto, offrendo una tragica storia di fondo e molti momenti toccanti. A onor del vero, abbiamo adorato ognuno dei sei personaggi che andranno a comporre il party di gioco. E nonostante quell’uomo, il principale antagonista del gioco, Louis, sia spregevole e malvagio, è innegabile come sia anche un cattivo ipnotizzante, che trasuda carisma, tatto e bell’aspetto. Non c’è da stupirsi che sia così amato, temuto ed allo stesso tempo una forza così potente e soffocante in tutto il mondo. Ci è piaciuto anche il modo in cui molti dei personaggi principali interpretino ruoli piuttosto modesti all’inizio, facendosi conoscere brevemente solo per tornare e interpretare un ruolo molto più importante in seguito, aggiungendo un senso di vita e progressione al gioco. Prima di passare oltre, una piccola curiosità. Atlus ha preso la decisione di dare una voce al protagonista di Metaphor, una novità per uno studio che tende normalmente a favorire il cliché del protagonista silenzioso. La pronuncia di alcune delle sue battute aggiunge così tanta personalità e umorismo al gioco che altrimenti andrebbero persi, elevando l’intera esperienza e facendovi interessare ancor di più a cosa ne sarebbe stato di lui nel suo viaggio per salvare il suo migliore amico.

Le storie dei personaggi sono dei medium brillanti per trasmettere i temi principali del gioco. Sebbene non siano particolarmente originali (fantasy e fantascienza hanno spesso agito come modi per discutere di questioni sociali in qualche modo lontane dal contesto del nostro mondo), Metaphor: ReFantazio ci ha impressionato ponendo l’accento sull’azione collettiva a lungo termine e sulla compassione, ammettendo anche che probabilmente non sapremo mai come “fare le cose per bene” o quale sia la cosa effettivamente “giusta”. Gestisce i suoi argomenti e la sua politica con maturità e precisione, rispettando l’intelligenza del giocatore ed evitando di cadere in uno dei due temuti campi: “tutti hanno ragione e sono rispettabili e il mondo è completamente grigio” e “c’è un chiaro giusto e sbagliato e voi siete il salvatore che detta la scelta giusta“. Inoltre, non si tira indietro dal consentire al contesto del mondo reale di infiltrarsi nel gioco, creando una sorta di metanarrazione che emerge in modi sorprendenti, ma non si protrae troppo a lungo né sminuisce l’esperienza.

Queste idee vengono elevate attraverso le storie secondarie, spesso raccontate tramite legami sociali, che servono come esplorazioni più intime sui temi di dolore, pregiudizio, vendetta e perdono. In molte di queste narrazioni, osserverete un personaggio che cerca di destreggiarsi in un mondo che lo ha offeso. Atlus non è mai stata una che si tira indietro di fronte a temi scomodi e pesanti, eppure in qualche modo Metaphor: ReFantazio si tuffa in un territorio più straziante che mai, pur mantenendo un senso di idealismo stravagante seppur adattato alla perfezione a queste tematiche. Non solo: questa giustapposizione si riflette perfettamente nell’arte e nella musica del gioco, che abbina cori angelici a delicati pezzi orchestrali prima di passare a tracce rimbombanti accompagnati da canti frenetici o sincopati. C’è qualcosa nel suono del gioco che, pur rimanendo etereo e avventuroso, trasmette questa sensazione di fervore religioso e fanatismo, un tema ricorrente in tutta la storia. È dinamico e bello, ma anche peculiare e soffocante. In parole povere, è un capolavoro.

Metaphor ha anche un altro pregio non indifferente. Potrebbe essere il gioco “meglio ritmato” di sempre da parte dell’ex team di Persona. Lasciateci spiegare. Sebbene utilizzi molti degli stessi sistemi della serie Persona (in particolare il calendario, i collegamenti social e i sistemi di statistiche social), tutto sembra più intenzionale: le vostre attività di sviluppo delle abilità, i collegamenti social e le varie missioni secondarie hanno più peso e sono più grandiose in termini di scala, eliminando quella sensazione di impegnarvi con un riempitivo per passare il tempo o di stare semplicemente eseguendo una routine per aumentare di livello un’abilità particolare. Inoltre, la data di scadenza di ogni missione sembrava la giusta quantità di tempo per fare tutto, se si usava il tempo disponibile con un minimo di cognizione; non eravamo né pressati dal dover fare le cose di corsa, né cercavamo di inventarci qualcosa da fare per farlo passare.

Ora, veniamo al sistema di combattimento, probabilmente la migliore versione di battaglie a turni mai creata da Atlus, incredibilmente flessibile ed allo stesso tempo molto più strategica che in passato. Il combattimento utilizza dei contatori di turni, che fluttuano come stelle nell’angolo in alto a sinistra dello schermo. I colpi critici e lo sfruttamento del punto debole di un nemico vi farà utilizzare solo mezza stella, consentendovi di colpire un nemico fino a otto volte (con la giusta pianificazione) prima che possa avere tempo di contrattaccare. Questo è decisivo, poiché completare un incontro prima che un nemico possa sferrare un colpo garantisce un sostanziale bonus di Battaglia incolume. Sarà addirittura possibile riavviare ogni singola battaglia dall’inizio, così da provare diverse strategie e sperimentare finché non troverete il punto debole di un nemico.

Ogni membro del gruppo potrà anche fare coppia con un altro per scatenare potenti abilità di sinergia, che cambieranno non in base a chi avete nel gruppo ma alle classi che tutti stanno usando, e poter scambiare i membri del gruppo attivo al costo di solo mezzo Contatore significa che potrete giocare con queste combinazioni direttamente in battaglia. Queste abilità in genere usano fino a due o tre Contatori, ma se li usate per colpire un punto debole, avrete un modo per infliggere danni enormi mantenendo comunque i vostri turni. Anche i nemici agiscono usando i Contatori, ma attraverso la sperimentazione potrete trovare modi per usare questa cosa a vostro vantaggio. E’ un sistema oggettivamente fantastico, che cementa ancora una volta l’ex-Persona Studio come Maestri di questo genere.

Tecnicamente, siamo di fronte all’ennesimo, incredibile, stilosissimo prodotto Atlus, ma con una differenza sostanziale. Metaphor è una cacofonia di colori contrastanti, qualcosa che lo distingue rapidamente da molti dei precedenti titoli Atlus abbandonando la tendenza dello studio a usare un singolo colore per trasmettere il tema del gioco (es. Persona 3 blu, Persona 4 giallo, Persona 5 rosso, ecc.), una scelta interessante considerando l’intensa attenzione alla lotta tra ansia e speranza, idealismo e fanatismo. Invece di accontentarsi di un singolo colore, Metaphor usa il rosa lampone, il verde acqua, l’acquamarina, un verde foglia saturo e un blu fiordaliso intenso in tutti i suoi menu, con effetti splatter, dissolvenze e distorsioni che aggiungono un senso di ansia e violenza a colori che altrimenti non sembrerebbero aggressivi. Eppure, tutto questo funziona. Invece di un colore associato al gioco stesso, i colori diventano motivi per determinati personaggi, fazioni e luoghi, creando un senso di varietà e viaggio che la serie Persona, che affonda le sue radici principalmente in un singolo luogo, non ha la possibilità di trasmettere. Ancora una volta, capolavoro.

Tirando le somme, lo ripetiamo ancora una volta, Atlus si è superata. Metaphor: ReFantazio è un gioco essenziale. Artisticamente incredibilmente, dotato di un comparto narrativo grandioso e supportato da una colonna sonora di prim’ordine, non serve veramente aggiungere altro, dopo aver lanciato lodi sperticate al gioco per tutta la durata di questa recensione. In qualche modo, riesce ad essere persino più grande della somma delle sue parti, eppure ogni pezzo del gioco è magistralmente realizzato. Abbiamo trovato l’intera esperienza trascendentale e siamo rimasti colpiti da come sembrasse allo stesso tempo nuova e familiare, elevata e moderna, eppure così reminiscente dei giochi di ruolo fantasy con cui abbiamo trascorso innumerevoli ore in gioventù. Non lasciatevelo scappare, non potete se vi considerate amanti del “bel videogiocare”.

POWER RATING:
10/10

“Metaphor: ReFantazio è ora ufficialmente parte del gotha dei più grandiosi JRPG di tutti i tempi. Con una storia toccante, uno stile artistico insuperabile e meccaniche affinate alla perfezione, è un titolo essenziale.”

PRO:
+Sistema di combattimento strategico, profondo, ma anche accessibile
+Artisticamente impressionante
+Comparto audio eccellente
+Un mondo di gioco che vi rapirà
+Comparto narrativo scritto in maniera sopraffina, che non ha paura di trattare temi estremamente difficili

CONTRO:
-Ad alcuni potrebbe non andare giù il fatto che riproponga molti degli stilemi della serie Persona

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