Di Redazione PW83

-Codice Review fornito da Tlön Industries
-Versione Testata: PlayStation 5

-Disponibile per: Xbox Series X|S, PlayStation 5, PC (Steam)

Da Montraluz e Tlön Industries, uno dei più bizzarri e surreali horror psicologici sul mercato!

Dreamcore è un gioco di esplorazione psicologica che immerge i giocatori nella bellezza inquietante degli spazi liminali. Progettato per gli amanti del gameplay atmosferico e non lineare, Dreamcore vi invita ad esplorare vasti mondi interconnessi, dove ogni angolo nasconderà un mistero e ogni sentiero porterà ad una scoperta. L’abbiamo provato per voi.

Il concetto alla base di Dreamcore è quello legato alla leggenda metropolitana delle backroom, non-luoghi dov’era possibile finire “clippando” fuori dalla realtà. Proprio come si fa con i bug dei videogiochi nel caso in cui si rompano i confini della mappa. Questo avrebbe catapultato il malcapitato in un luogo liminale, ovvero un ambiente transitorio infinito dove si sarebbe visto costretto a vagare per l’eternità. E’ un tema interessante ed altrettanto affascinante, e non c’è da stupirsi che sia stato utilizzato per un videogioco. Alla fine, come abbiamo già detto, il “funzionamento” di questa leggenda metropolitana è quello dell’uscire dalla “mappa di gioco”, in questo caso il mondo reale, e ritrovarsi in uno spazio indefinito.

E’ qui che abbiamo deciso che la recensione di Dreamcore sarebbe stata una FAST Review, e non un test canonico. Non tanto per sminuirlo, ma perché indicizzare una opera simile tramite un voto sarebbe stato… fuori luogo. Lasciateci spiegare. Esattamente come il concetto alla base del tutto si basa su esperienze e sensazioni dissonanti, asincrone, fuorvianti, mostrando quindi una natura se vogliamo “eterea”, capivamo che bollarlo con un voto numerico avrebbe stonato: meglio quindi una recensione senza voto, eventualmente vaga e da interpretare, rispetto ad una classica.

Dreamcore è un gioco che premia la pazienza e l’esplorazione. Non ci sono nemici da combattere, nessuna sfida complessa di platforming e nessun senso di urgenza. L’attenzione è rivolta interamente alla totale immersione nell’atmosfera inquietante e alla scoperta dei segreti nascosti in questi ambienti onirici. Potreste imbattervi in dettagli inaspettati e inquietanti, come una grande palla gialla con una faccina sorridente inquietantemente allegra che si nasconde in un angolo, o le inquietanti note di jazz old school che emanano da un’area giochi per bambini deserta. Questi momenti contribuiscono all’atmosfera inquietante e alla qualità onirica del gioco.

Se trovate frustrante l’esplorazione senza meta e la mancanza di obiettivi di gioco tradizionali, Dreamcore potrebbe non fare al caso vostro. È un gioco che dà priorità e si concentra sull’atmosfera e l’esplorazione rispetto all’azione e alla sfida. Visivamente, il gioco cattura efficacemente l’atmosfera inquietante che mira a creare. La grafica è intenzionalmente sgranata, che ricorda le videocassette, con un’estetica leggermente sfocata e distorta. Gli ambienti onirici, in particolare le piscine di Dreampool, sono visivamente sorprendenti, mentre occasionali scorci di oggetti inquietanti esaltano ulteriormente l’atmosfera onirica e disorientante del gioco. Il sound design è altrettanto impressionante, con delicati segnali ambientali ed effetti sonori inquietanti che creano un senso di disagio. Le occasionali esplosioni di musica orchestrale o jazz contribuiscono a rafforzare la natura imprevedibile dell’esperienza.

Tirando le somme, a noi questo Dreamcore è piaciuto. Abbiamo apprezzato il suo approccio non convenzionale, l’attenzione all’atmosfera e all’esplorazione e la sua volontà di abbracciare lo strano e l’inquietante: ci ha ricordato le visioni geniali e parimenti bizzarre della mente di David Lynch, un visionario che ci ha lasciato troppo presto. Questo, di per sè, è già un gran complimento.

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