Di Redazione PW83

-Codice Review fornito da NIS America
-Versione Testata: PlayStation 5

-Disponibile per: PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch

NIS America riporta alla ribalta la serie di Phantom Brave con il primo, nuovo, capitolo dopo ben vent’anni!

E’ sempre fonte di gioia quando uno sviluppatore, specialmente se di qualità come i veterani di Nippon Ichi Software, va a rimestare nel proprio bagaglio di proprietà intellettuali, riesumando un brand amatissimo dai giocatori ma che per un motivo o per l’altro, non superò il capitolo iniziale. Ebbene, dopo 20 anni (una infinità in termini videoludici), possiamo finalmente dire: Bentornato, Phantom Brave!

Contrariamente a quanto si possa pensare, Phantom Brave: The Lost Hero è incredibilmente accomodante, in termini di trama, verso i giocatori che non hanno mai avuto il piacere di giocare il primo episodio. Innanzitutto, l’introduzione del gioco fa un buon lavoro nel presentare rapidamente i protagonisti della serie Marona e Ash: la prima è una giovane ragazza che ha la speciale capacità di vedere e comunicare con i fantasmi, e il secondo è un fantasma di nome Ash che ha giurato di proteggerla a tutti i costi. Poco dopo averli presentati però, Marona e Ash vengono separati a causa di un misterioso attacco, con Marona che si sveglia su un’isola sconosciuta completamente sola. Presto incontra una ragazza fantasma solitaria di nome Apricot, il cui padre era il capo di un’enorme ciurma di pirati prima di scomparire. Intrecciata con Apricot e alla ricerca di Ash, Marona finisce suo malgrado coinvolta in una rete di avventure spericolate a tema piratesco mentre si mette in viaggio per aiutare la sua nuova amica e, possibilmente, ritrovare Ash.

Phantom Brave: The Lost Hero è scritto in maniera deliziosa. Negli anni, abbiamo imparato ad aspettarci da Nippon Ichi Software stravaganti buffonate anime che rompono la quarta parete, ma c’è un’atmosfera un po’ più delicata e sentita in questo nuovo gioco. Le battute sciocche ed i personaggi strani sono ancora presenti, certo, e letteralmente ogni volta che Apricot è sullo schermo non potrete fare a meno di ridere riguardo al quanto ansiosa e sopraffatta sembri il suo ritratto. I temi della perdita, della morte e della famiglia sono radicati in questo gioco, però, e abbiamo apprezzato il fatto che il macabro di tutto ciò non venga completamente ignorato: c’è uno scontro costante con il fatto che state vivendo avventure sciocche e divertenti con i fantasmi e poi vi viene ricordato che questi nuovi, divertenti, amici sono fantasmi e quindi decisamente morti, e il gioco si prende il tempo di esplorare e sviscerare tutto ciò in un modo davvero meraviglioso.

Veniamo al gameplay. I fantasmi non sono solo presenti per il gusto di fare delle battute o per fini narrativi. La loro esistenza (o quel che è, chiamatela come volete. NdR) è un elemento importante del combattimento in Phantom Brave: The Lost Hero. Le battaglie si svolgono in piccole mappe in stile SRPG, seppur con il familiare movimento “a griglia” sostituito da un movimento dinamico completo sulla mappa entro un certo raggio. La protagonista Marona non può fare granché da sola, ma usando le sue abilità da fantasma, può confinare gli amici spettrali del suo gruppo in qualsiasi oggetto sulla mappa per dare loro una forma fisica. Un fantasma che viene confinato in un oggetto otterrà anche dei potenziamenti o modificatori di statistiche o nuove abilità a seconda dell’oggetto.

È un concetto semplice che si espande rapidamente in una quantità schiacciante di modi. Alcuni oggetti sono collegati tematicamente e i fantasmi confinati in oggetti collegati condividono quelle statistiche collegate. Alcuni personaggi possono evocare armi e mech chiamati gadget in cui puoi confinarli per sbloccare ulteriori attacchi extra. Marona può persino usare Confriend per fondersi con un Phantom sul campo, cambiando il modello del suo personaggio e regalandole qualche turno di azione ultra-potente. La profondità del sistema Phantom è davvero impressionante e, combinata con il movimento libero, crea un flusso di battaglia e un focus prioritario completamente diversi rispetto ai soliti SRPG. Il posizionamento è fondamentale, ma ora lo è anche la consapevolezza degli oggetti ambientali e la gestione efficiente del tempo dei tuoi Phantom sul campo. Fantastico.

Ci è voluto molto tempo prima che le battaglie in Phantom Brave: The Lost Hero risultassero meno opprimenti e più aperte. In parte, il modo in cui il gioco guida il giocatore e lo introduce alle varie meccaniche a sua disposizione lascia molto a desiderare: preparatevi, almeno inizialmente, a fallire diverse missioni. Una volta che le cose si sono sistemate e hanno iniziato a funzionare però, diventerà incredibilmente soddisfacente imbattersi quasi per caso in strategie davvero efficaci e sorprendenti. Phantom Brave: The Lost Hero fa un ottimo lavoro nel differenziarsi dall’atmosfera e dalle meccaniche che il franchise Disgaea ha reso così familiari. All’inizio chiede molto al giocatore, ma una volta entrati totalmente in sintonia con il suo funzionamento, si rivelerà per quello che è: uno dei giochi di ruolo strategici più creativi e originali a cui avrete mai il piacere di giocare.

Tirando le somme, NIS ha tirato fuori l’ennesima gemma. Phantom Brave: The Lost Hero è uno dei migliori strategici disponibili sul mercato, forte di un gameplay versatile e stimolante, meccaniche egregiamente implementate, una trama ed una caratterizzazione dei personaggi deliziosa ed un comparto tecnico che, pur senza la pretesa di rivoluzionare il mondo dei videogiochi, risulterà godibile anche fra vent’anni. Speriamo solo non ci voglia ancora tutto quel tempo per vedere un eventuale terzo capitolo!

POWER RATING:
9.0/10
“Phantom Brave: The Lost Hero è, senza tanti giri di parole, un gioco fantastico, e l’ennesima conferma della qualità delle opere di Nippon Ichi Software. Imperdibile!”

PRO:
+Il ritorno di Phantom Brave dopo 20 anni!
+Il sistema di combattimento è incredibile
+Scritto in maniera deliziosa
+Artisticamente solido: non invecchierà mai

CONTRO:
-Tante meccaniche che, inizialmente, potranno scoraggiare i meno smaliziati

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