Di Redazione PW83
-Codice Review fornito da Koei Tecmo
-Versione Testata: PlayStation 5
-Disponibile per: PlayStation 5, Xbox Series X|S, PC (Steam)
L’ultimo capitolo della leggendaria saga “1 vs 1000” porta con sé importanti novità
Dynasty Warriors, ed allargando più il concetto, i giochi conosciuti come “musou” sono per noi della redazione di PW83 da sempre qualcosa di fondamentale. C’è sempre stato qualcosa, in quelle battaglie 1 vs 1000, che ci ha rapito al punto da perdere il conto delle ore. Oggi, Koei Tecmo ci regala quello che, a conti fatti, è sia un eccellente reboot della serie che la sua naturale evoluzione. Bentornati sui campi di battaglia della Guerra dei Tre Regni!

Facciamo un po’ di chiarezza. Il romanzo originale di “Romance of the Three Kingdoms” ha ispirato innumerevoli adattamenti, al punto che può essere difficile rendere di nuovo freschi i suoi personaggi e queste storie, ormai così familiari. Ma dopo aver testato e completato Dynasty Warriors: Origins, con il suo racconto rinvigorito di politica, guerra e diplomazia, il tutto ci è sembrato quasi nuovo come la prima volta in cui mettemmo le mani su Dynasty Warriors 2, nel lontano 2000. Il punto di forza di Origins, infatti, è che allarga la portata delle sue battaglie oltre ciò per cui questa serie è conosciuta, con ancor più nemici sullo schermo per creare davvero quella fantasia di “1 contro 1000”. Unite tutto questo a una grafica migliorata, un’attenzione molto più profonda e raffinata al sistema di combattimento, una narrazione impressionante e una ricchezza di contenuti post-partita sconosciuta alla serie e potrete capire come Origins sia facilmente ed immediatamente diventato uno dei nostri Dynasty Warriors preferiti.
Per quanto le trame più ampie di Romance of the Three Kingdoms siano spesso la forza trainante dietro alcune delle più grandi battaglie di Dynasty Warriors, il vero focus e l’attrazione di questa serie è sempre stata l’azione vera e propria, come ad esempio il falcidiare centinaia di avversari in una volta sola, solo per scontrarsi alla fine in duelli contro guerrieri leggendari come Lu Bu. Tuttavia, con Origins, Koei Tecmo e Omega Force hanno finalmente trovato l’elusiva “quadra” tra storia e combattimento.

A differenza dei giochi precedenti, in cui vi veniva chiesto arbitrariamente di scegliere una trama e poi passare da un signore leggendario all’altro (come Liu Bei, Sun Ce, Cao Cao e via discorrendo), qui assumerete il ruolo singolare di un personaggio completamente nuovo creato appositamente per Origins. Il tropo dell’ eroe inteso come guerriero errante affetto da amnesia è un po’ un cliché, ma funziona sorprendentemente bene. Questa trama più mirata vi farà vivere i primi anni di personaggi importanti dei Tre Regni prima della loro ascesa alla gloria, consentendovi di viaggiare attraverso più province e prestare i vostri talenti a qualsiasi esercito abbia bisogno di voi in quel momento. E’ vero, non sarà più possibile impersonare gli eroi leggendari menzionati sopra, ma Origins vi darà almeno la possibilità di prenderne il controllo temporaneamente in alcuni livelli specifici, il che è un buon compromesso.
I primi capitoli saranno piuttosto lineari, mentre vi unite ad eventi iconici come la repressione dell’esercito dei Turbanti Gialli e l’ascesa e la caduta di Dong Zhuo. Tutto però cambierà quando raggiungerete il punto mediano della campagna, poiché dovrete scegliere un’alleanza e un signore a cui unirvi in modo permanente, il che andrà a plasmare l’intera prospettiva per tutto il resto della storia. Fortunatamente, dopo aver visto la fine di una trama, Origins rende molto facile tornare indietro e rigiocare qualsiasi battaglia si desideri o ricominciare da punti specifici in ogni capitolo, consentendo di vedere come si svolge la storia quando si sceglie una delle altre alleanze. Soddisfare determinate condizioni in ciascuna di queste storie ramificate sbloccherà persino i “veri finali” della saga, una aggiunta davvero gradevole.

Nell’arco di cinque capitoli, sarà presente anche una trama secondaria relativa al recupero della memoria perduta del protagonista, spiegando lentamente il ruolo del vagabondo nel grande schema delle cose di come si intrecci agli eventi in atto. È piena di conversazioni coinvolgenti e filmati su un vasto cast di personaggi interessanti, che aggiungono sia leggerezza che intrigo per aiutare a bilanciare i dialoghi più ricchi di esposizione che si concentrano sugli eventi di ogni battaglia o sui vari tradimenti e alleanze che accadono intorno a loro. Le uniche cose che ci hanno fatto storcere il naso riguardo al personaggio principale sono due. La prima è come sia spesso privo di emozioni e nelle poche volte in cui qualcosa lo colpisce profondamente, è estremamente sottile, il che a volte va a danneggiare la profondità emotiva di certi momenti della storia; inoltre non parla, tranne per urla generiche durante la battaglia quando schiva, para o abbatte un ufficiale. La seconda nota negativa riguardo al protagonista è che, onestamente, avremmo preferito di gran lunga essere in grado di crearlo utilizzando un editor, migliorando così l’immedesimazione nel mondo di gioco.
Veniamo ora al cuore pulsante di questo DWO: il gameplay. Inizierete con una spada e alcuni attacchi speciali molto semplici (noti come Battle Arts), ma non solo sbloccherete più opzioni man mano che procederete, acquisirete anche competenza con ciascuna di esse per sbloccare nuove combo e abilità più forti. Questo sistema di progressione ci ha incoraggiato a continuare a usare armi che altrimenti non avremmo voluto usare. Ci sono nove tipi di armi aggiuntive da sbloccare sconfiggendo generali specifici o acquistandole nei negozi, e normalmente ci ritrovavamo con una nuova arma quando avevamo guadagnato tre o quattro livelli di competenza con quella attuale, impedendo al combattimento di diventare mai noioso. Ogni arma ha una propria identità distinta che compensa bene la mancanza di personaggi di Origins, soprattutto considerando che è possibile passare da una all’altra nel mezzo di una missione per acquisire competenza con più armi per fase e adattarsi alla situazione in evoluzione di una battaglia. Giocando, capirete subito con quali armi vi trovate più in sintonia per abbattere quanti più nemici possibile il più velocemente possibile, soprattutto negli ultimi capitoli, dove impiegare troppo tempo in un combattimento significa non raggiungere gli alleati in tempo per salvarli. Sebbene ogni arma sia progettata per funzionare in tutte le situazioni, ci sono vantaggi intrinseci ed oggettivi nell’usare qualcosa come una lancia contro la folla, considerato che possiede anche una meccanica di Resistenza che immagazzina i danni subiti e li ritrasmette ai vostri nemici con potenza aumentata ripristinando nel frattempo la vostra salute. Origins è un gioco che premia l’inventiva e la voglia di sperimentare, e non possiamo che lodarlo per questo.

Ogni arma possiede il suo set di Battle Arts, a loro volta legate ad una risorsa chiamata Bravery (Coraggio) e che spaziano da ampi attacchi in grado di sfoltire i gruppi più numerosi a potenti affondi ripetuti (ottimi contro i boss) a vari tipi di contrattacchi. Quelle più potenti ed emozionanti vi daranno persino la possibilità di evocare piccoli tornado in grado di spazzare via i nemici, creare guglie di terra che infliggono danni costanti a chiunque le tocchi o addirittura creare un laser di luce sparato dalla punta delle dita del protagonista in grado di trafiggere e lanciare in aria gruppi di nemici finché tenete premuto il pulsante o finché non esaurirete la barra del Bravery.
A tal proposito, il Bravery si accumulerà colpendo i nemici, parando colpi o schivando perfettamente gli attacchi (dopo aver sbloccato un’abilità specifica nell’albero delle abilità). Le parate e le schivate perfette hanno un aspetto migliore che mai e hanno grandi vantaggi in combattimento; parare gli attacchi espone immediatamente i nemici ai contrattacchi, terminando le loro combo e rendendoli vulnerabili ai lanci in aria. Nel frattempo, le schivate perfette generano Coraggio più rapidamente poiché potrete concatenare più schivate per ripristinarne sempre di più con ogni combo. Queste meccaniche aggiungono profondità al combattimento e aiutano a mantenere gli scontri interessanti, oltre al sempre gratificante vedere quanti KO è possibile ottenere mentre massacrate gli eserciti. Oltre alle vostre Battle Arts, avrete accesso anche ai potentissimi Musou Attack per cui la serie è nota, così come a una modalità rabbia che ricaricherà il vostro Bravery all’istante, ripristinerà la salute e sbloccherà un Ultimate Musou Attack ancora più forte. Lo spettacolo di queste mosse è all’altezza della loro incredibile potenza, e non ci stancheremo mai di vederle all’opera.

Non è finita, perchè Origins offre altre opzioni da usare sul campo di battaglia. Ad esempio, usare la vostra squadra per far piovere frecce incendiarie nel vivo della battaglia può causare un bel po’ di danni e indebolire i numeri delle truppe avversarie, tuttavia, spostarsi su un terreno più elevato prima di scatenarle si tradurrà in un successo molto più drammatico, aumentando i danni alla loro salute e al loro morale, una cosa che aprirà alcune gradite scelte strategiche da fare oltre al semplice utilizzo di queste mosse ogni volta che escono dal cooldown. A tal proposito, le tempistiche di quei cooldown possono essere piuttosto lunghe, quindi queste tattiche diventeranno estremamente preziose per assistere gli ufficiali in pericolo o ammorbidire i nemici per colpirli più velocemente.
Fuori dal combattimento, Origins vi farà esplorare il mondo su una splendida mappa piena di montagne, fiumi e foreste, dandogli l’aspetto di un diorama vivente costruito per la pianificazione strategica. Quella mappa è piena di numerosi indicatori per missioni da completare, schermaglie da affrontare, risorse da raccogliere, ufficiali con cui parlare e città in cui fare acquisti. Le sue 10 province sono abbastanza grandi da giustificare un sistema di quick travel, seppur abbastanza gestibili da arrivare comodamente ovunque abbiate bisogno in appena un minuto o due. Oltre alle missioni della storia principale, le missioni secondarie offriranno ricompense come nuovi accessori per aumentare le vostre statistiche o più guardie per migliorare le vostre tattiche, mentre le schermaglie sono dei blitz completabili in due o tre minuti, ottimi per guadagnare soldi extra o completare le varie sfide che vi verranno assegnate da altri ufficiali.

Tirando le somme, non abbiamo capito se questo Origins vada considerato come un reboot dell’intera serie, uno spin-off o quant’altro, e onestamente non ci interessa granché. Quello di cui siamo sicuri è Koei Tecmo e Omega Force hanno realizzato un gioco indubbiamente fantastico, divertente e pieno di contenuti, nonché una spettacolare evoluzione per il franchise. E’ vero, la carta del “nuovo protagonista che soffre di amnesia” è un deja-vu e poteva essere strutturata meglio, ma nell’insieme delle cose, Origins è un trionfo.
POWER RATING:
9.0/10
“Se questo Origins è l’inizio di un nuovo corso per la saga di Dynasty Warriors, non potremmo chiedere di meglio: bello, divertente, e con tantissimi contenuti, è già un potenziale candidato al GOTY 2025.”
PRO:
+Dynasty Warriors al suo apice
+Il sistema di combattimento, ora ampliato e raffinato, è fantastico
+Tecnicamente più che solido: finalmente DW è oggettivamente bello
+Tantissimi contenuti
CONTRO:
-Avremmo preferito poter creare il nostro personaggio
-Qualche indecisione nella curva di difficoltà





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