Di Redazione PW83

-Codice Review fornito da Epopeia Games
-Versione Testata: Xbox Series X

-Disponibile per: Xbox One, Xbox Series X|S, PC

Un talentuoso trio di sviluppatori Brasiliano ci riporta nel periodo d’oro degli anime con un FPS fuori di testa!

C’è sempre un fondo di verità quando ci lamentiamo della gioventù moderna, della loro totale mancanza di focalizzazione, del picco di interesse della durata di una decina di secondi, del loro consumare (anzi, divorare) contenuti a ritmo allarmante e via discorrendo. Certo, potrebbero essere semplicemente i vaneggiamenti di redattori ormai “vecchi” (per il settore) e scorbutici, ma non è un concetto totalmente alieno alla realtà. Lo sanno bene i tre sviluppatori brasiliani dietro Mullet Madjack, il delirante FPS che andremo ad esaminare oggi, che su quello stesso concetto ci hanno costruito un intero videogame!

Ambientato in una folle versione di un futuro non troppo lontano, Mullet MadJack è una corsa folle verso il traguardo, intrisa di alcune delle migliori estetiche anime/cyberpunk che ci sia capitato di vedere da diverso tempo. Il gioco di debutto dello studio brasiliano Hammer95 è un’avventura incredibilmente violenta e adrenalinica che continua a dare soddisfazione, fase dopo fase, con un livello di eccitazione difficilmente descrivibile. Tra 50 anni, gli umani saranno fusi con Internet. Avendo solo 10 secondi di vita prima che a questi esseri venga somministrata altra dopamina, la loro stessa vita è costantemente in gioco. Nei panni di MadJack, il vostro obiettivo sarà semplicissimo: uccidere quanti più robot possibile e diventare il Moderatore definitivo, chiaramente cercando di salvare, nel contempo, una prosperosa Influencer (bisogna, davvero? E’ indispensabile? Non possiamo lasciare che si estinguano?) tenuta in ostaggio dal sadico robot cattivone di turno. È questa folle premessa che alimenta Mullet MadJack, come se ci fosse bisogno di una storia per un gioco così spensieratamente divertente. Il tutto si svolgerà su una serie di piani che ospitano ogni genere di pericolo e opportunità per realizzare uccisioni fantastiche, il tutto seguito da una delle migliori presentazioni audiovisive attualmente in commercio, per non parlare del gameplay ingannevolmente semplice e della costante scarica di adrenalina fornita dall’ondata quasi incessante di nemici.

Tutto fighissimo, ma come in ogni favola, c’è un grosso “ma”. Come abbiamo scritto nell’ultimo paragrafo, siete legati ad un timer di 10 secondi che scorre a meno che non lo ricarichiate uccidendo robot e accontentando l’IA assetata di sangue, che è fondamentalmente una chat di Twitch. Lasciate che i teppisti e i droni robotici vi colpiscano con proiettili o altro, e vi ruberanno anche il tempo. Se il timer arriva a zero, morirete, la vostra run finirà e tornerete in fondo alla torre. Visto che la torre ha dieci livelli, ognuno composto da dieci stadi, è una salita abbastanza ripida. Il timer è nella mano sinistra di Jack, e mostra anche un suo ritratto in stile Doom che spazierà tra il mostrare l’eroe mentre si gusta compiaciuto una sigaretta se state giocando bene, e una smorfia di dolore se il tempo sta per scadere. Nella tua mano destra ci sarà un revolver, capace di infliggere la morte più elementare ai primi robot. Poi caricherete il livello a testa bassa, vi muoverete a tutta velocità nei corridoi. Attraverserete le porte, aprendole automaticamente con un colpo che farà volare i robot dall’altra parte contro i muri. A parte i colpi alla testa che vi faranno risparmiare tempo, verrete ricompensati per aver calciato i cattivi contro pericoli elettrici o per averli sminuzzati dentro i ventilatori giganti. Di tanto in tanto potrete raccogliere coltelli, mannaie, manga (!!) ed altro conficcati nei tavoli e schiacciarli contro i teschi metallici dei nemici per un bonus ancora maggiore.

Sarà durante queste sanguinose run che apprezzerete lo stile retrò-anime, tutto frizzante e vibrante, e che aggiungerà un sacco di extra lampeggianti al sangue che state facendo saltare e zampillare ovunque. Incredibilmente, nonostante la grande spettacolarità e i flash, rimarrà tutto pienamente leggibile, consentendovi di giocare seguendo un certo ritmo. Raggiungete la fine di una fase e potrete scegliere tra tre potenziamenti che manterrete per quella run, come una spada di fuoco per sostituire il vostro revolver, che vi consentirà di tagliare in due i nemici da vicino o da lontano con un lancio in stile boomerang, oppure un potenziamento che vi farà guadagnare un bonus di +1 secondi se uccidi un robot sparandogli nelle palle (no, sul serio), o un altro che piazza barili esplosivi rossi in punti convenienti. Ci saranno poi cannoni a rotaia, pistole al plasma e mitragliatrici, tutti con il loro peso, nel modo in cui si muovono all’indietro o verso l’alto mentre sparate a qualunque cosa si muova. Tutto molto bello, ma ad un certo punto vi accorgerete anche che il gioco offre quella che a conti fatti è solo la “parvenza di scelta”, riguardo agli upgrade. Molti sono semplicemente più deboli di altri, quindi vi ritroverete a scegliere “quello che funziona” e portarlo fino alla fine delle run.

Man mano che salirete di livello in livello nella torre, non solo i nemici si moltiplicheranno, ma anche i corridoi stessi riceveranno una dimensione extra per rubarvi il ​​tempo. All’inizio vi verranno presentate pozze di acido che dovrete superare scattando, e più avanti catene a cui dovrete sparare per sfondare le porte. Se siete “nella zona” e focalizzati, saranno ostacoli facili da superare, ma scatti mal calcolati e improvvisi errori di giudizio potranno trasformarli in trappole fatali. E’ molto intelligente notare come non siano mai fastidiosi di per sé, poiché la loro difficoltà è dettata più dal modo in cui il giocatore risponde all’inesorabile pressione del tempo che ticchetta verso lo zero.

Arrivate alla decima fase e affronterete uno dei tanti robillionaire, ognuno vile come l’altro. Uno dei primi vi farà affrontare un enorme bulbo oculare in cui dovrete saltare e scappare via dai raggi laser. Più avanti, diventeranno un po’ più interessanti, come un maestro di spada che non può essere toccato dai proiettili, quindi dovrete setacciare l’ambiente alla ricerca di alternative. Oggettivamente, non sono poi così impegnativi come combattimenti, ma sono un gradito cambiamento di ritmo rispetto a tutti gli scatti nei corridoi.

Ora, diciamo la verità. Nonostante i boss aggiungano un po’ di pepe alle risse, manca una certa varietà di nemici in generale. Ci sono un sacco di scagnozzi robot, quelli che si muovono furtivamente, una specie di cane-cyborg disgustoso, quelli che volano… e questo è tutto. La vera sfida del gioco sta nel muoversi rapidamente nell’ambiente, dove la maggior parte dei nemici cade comunque in uno o due colpi e, tra l’altro, muoiono tutti in un modo molto simile: voi sparate, loro si accasciano, o esplodono (interamente o parzialmente). E’ un po’ un peccato, perchè il gioco ha uno stile artistico fantastico, ma capiamo anche come le dimensioni del team di sviluppo possano aver limitato l’ambizione.

Tirando le somme comunque, questo è un piccolo difetto in un FPS altrimenti divertente e frenetico. Mullet Mad Jack è una semplice corsa folle ed ultraviolenta attraverso un sacco di corridoi e ci sentiamo di consigliarlo a chiunque sia in cerca di un gioco totalmente fuori dall’ordinario. Sono presenti anche difficoltà aggiuntive se cercate una sfida e anche una modalità infinita, se volete vedere quanto in alto potete salire contro nemici casuali e layout di livello. I mullet sono decisamente tornati di moda, a quanto pare, e dobbiamo ringraziare MadJack!

POWER RATING:
8.5/10
“Stiloso, delirante, velocissimo, violentissimo e soprattutto divertente, Mullet MadJack è una corsa delirante che non mancherà di farvi provare picchi di adrenalina altissimi!”


PRO:
+Ipercinetico, velocissimo, violentissimo
+Artisticamente spettacolare
+Una bella sfida (completamente configurabile)
+Rigiocabilissimo grazie alla natura roguelite

CONTRO:
-Se vi piace fare le cose con calma, lo odierete
-Avremmo gradito qualche tipo di nemico in più
-Potenzialmente molto frustrante

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