Di Redazione PW83

-Codice Review fornito da Kwalee
-Versione Testata: PlayStation 5

-Disponibile per: Xbox Series X|S, PlayStation 5, PC (Steam)
-Sviluppatore: Fallen Tree Games
-Publisher: Kwalee

The Precint vi farà vestire l’uniforme di un poliziotto fresco di accademia. Siete pronti a far rispettare la legge?

Su cosa è basato Grand Theft Auto? Rapine, furti, omicidi, e più in generale fare letteralmente quello che volete fregandovene bellamente di qualsivoglia regola, morale o Legge vigente. Cosa potrebbe succedere quindi se uno sviluppatore, in questo caso i ragazzi di Fallen Tree Games, prendesse quel concetto e lo ribaltasse? Succederebbe che si passerebbe dallo sparare alla polizia dopo una rapina andata male al diventare quelli che sono stati chiamati per risolvere la situazione, ad esempio. Si passerebbe dal pestare qualcuno semplicemente “perchè si può”, all’arrestare e sbattere in galera certi personaggi. Si passerebbe dal rubare ogni auto possibile all’arrestare i sospetti. Si diventerebbe, quindi, l’esatta antitesi del concetto base di GTA: Si diventerebbe un rappresentante delle Forze dell’Ordine.

Ora, riassunto in soldoni, The Precinct potrebbe essere un pacchetto di dimensioni modeste (e il gameplay-loop che ci propone finisce per diventare un po’ monotono nel corso della sua campagna), ma la sua estetica isometrica e sporca in stile anni ’80 è assolutamente eccellente e c’è un senso tangibile di novità nel pattugliare le strade bagnate di pioggia, cercando di eliminare l’infinita scorta di malviventi, gangster e malfattori di Averno City.

Ambientare The Precinct negli anni ’80 è senza dubbio la decisione migliore che lo sviluppatore Fallen Tree Games abbia preso durante lo sviluppo del gioco. Il motivo è semplicissimo: niente crimini informatici, social media o assurdità da cellulare a ingombrare il gioco. Piuttosto, è un mondo distaccato da ogni sorta di schifezza moderna; ci sarete solo voi, il vostro partner, la vostra pattuglia e una radio. The Precinct non è altro che un parco giochi di poliziotti e ladri serio e distintamente del XX secolo, ed è ancora meglio per questo: è come una vecchia serie TV. The Precinct vuole solo darci la possibilità di farci entrare sulla scena a sirene spiegate e salvare la situazione. Questo non è un gioco che cerca di affrontare le controversie o il lato più squallido della polizia degli anni ’80: è una rappresentazione idealizzata dei poliziotti e di come dovrebbero proteggere e servire adeguatamente, piuttosto che un commento su come lo fanno davvero.

In sostanza, è un’ode ricca d’azione alle iconiche serie poliziesche e ai film degli anni ’80, dove ogni giorno sarebbe il giorno più impegnativo e pericoloso della carriera di qualsiasi poliziotto, i cattivi vengono ammanettati e denunciati senza indugio e la città non resterebbe mai senza auto della polizia, non importa quante ne distruggiate. Nessuno continuerebbe realisticamente a vivere nella Città di Averno di The Precint per scelta: è il caos. Sarebbe come vivere negli ultimi 15 minuti dei Blues Brothers ogni ora di ogni giorno, con innumerevoli auto della polizia che si schiantano sul cemento sgretolato nei loro incessanti inseguimenti ai criminali della città. I cliché polizieschi sono sicuramente tutti presenti: la giovane recluta idealista in coppia con un veterano disilluso che conta le settimane che mancano alla pensione, un capo baffuto (sempre un sinonimo di qualità) e un ufficiale di nome Kowalski. Perchè c’è sempre, SEMPRE, un poliziotto di nome Kowalski. Deve esserci. Ad ogni modo, onestamente avremmo preferito che la sceneggiatura avesse dialoghi un po’ più naturali. Così com’è, tende a suonare un po’ troppo scritta e artificiosa, e di conseguenza alcuni dialoghi ci hanno fatto alzare un sopracciglio, ma sono dettagli su cui si può sorvolare.

Fortunatamente, i dialoghi sdolcinati non sminuiscono minimamente ciò che il resto del gioco riesce a fare, e ci siamo subito appassionati alla suo gameplay-loop basato sui turni quotidiani. Possono spaziare dal pattugliare a piedi, con gli occhi aperti per vandali e violenza, oppure possono essere al volante, dove dovrete perlustrare le strade, dare la caccia ai ladri d’auto o osservare il tipico zigzag di un guidatore ubriaco. Possono persino essere missioni aeree in cui si sorvola la città a bordo di un elicottero, catturando i ladri sotto i riflettori e chiamando rinforzi per effettuare arresti. C’è una grande varietà nei tipi di crimini commessi, il che è un peccato per i cittadini di Averno City, ma un bene per noi, dato che le missioni generate proceduralmente non si fermano praticamente mai. Alla fine raggiungerete un punto in cui le retate inizieranno a sembrare un po’ ripetitive, ma questo è successo solo verso la fine della quindicina di ore che abbiamo impiegato a completare la storia principale. Ad ogni modo, i crimini di strada procedurali continueranno dopo i titoli di coda, nel caso non vogliate appendere la divisa blu al chiodo.

Come dicevamo, l’azione si svolgerà sia a piedi che a bordo di veicoli, quindi, quando non si è in volo sopra la città, un tipico turno consisterà nell’inseguire a piedi alcuni sospettati prima di placcarli e immobilizzarli, oltre a inseguimenti in auto ad alta velocità con scambi di vernice per catturarne altri. Questi inseguimenti in auto sono fantastici grazie al solido modello di maneggevolezza di The Precinct. I veicoli possono apparire carini e simili a giocattoli sullo schermo grazie all’angolazione della telecamera isometrica elevata, ma non sono nè appiccicosi nè nervosi da guidare. Hanno un senso del peso davvero ben affinato mentre si lancia la loro mole tipicamente americana in curve da affrontare col freno a mano per affrontare gli angoli. Quando un gruppo di auto della polizia a sirene spiegate si avvicina a un criminale in fuga, ci sono momenti in cui The Precinct ci ha ricordato più quella meraviglia del Driver originale che i vecchi GTA in 2D (visuale esclusa, ovviamente).

Anche la gamma di veicoli è impeccabile, dalle legalmente differenti Mustang, GTO e Barracuda, ai furgoncini dell’A-Team, fino alle classiche Chevrolet Caprice con la loro silhouette squadrata. È classico acciaio di Detroit a perdita d’occhio. Adoriamo lo stile visivo, con contorni sottili sui veicoli che conferiscono loro un aspetto quasi illustrato. Anche le sirene sono particolarmente eleganti di notte, proiettando un tenue bagliore blu e rosso sulle strade scivolose. Nel complesso è un gioco dall’aspetto fantastico, e ci sono molti dettagli nitidi integrati nell’ambiente, dalle cabine telefoniche pesantemente vandalizzate alla segnaletica di loschi strip club. Il livello di cura è ammirevole, considerando che la prospettiva della telecamera a distanza rende difficile notare questi dettagli mentre si esplora la mappa a bordo di un’auto di pattuglia malconcia, ma siamo riusciti ad apprezzarli dopo aver rallentato per immergerci totalmente nell’ambiente circostante. Tra l’altro, sia che stessimo giocando lentamente o in modo sconsiderato, The Precinct ha funzionato in maniera esemplare durante la fase di test, senza nessun crash improvviso o bug.

The Precint si concentra chiaramente sul seguire la procedura corretta e guadagnerete meno punti esperienza se commetterete errori o non rispettate le regole. Questo significherà ritardi nel salire di livello e un accesso più lento agli alberi di potenziamento se vi comportate in modo disonesto e aggredite le persone prima di averne controllato i documenti, attaccate i civili, usate una forza inappropriata sui criminali o emettete multe false per divieto di sosta. Non perderete punti esperienza dal totale accumulato in precedenza, ma essere un cattivo poliziotto cancellerà i vostri guadagni giornalieri. La maggior parte dei potenziamenti saranno abbastanza tipici (resistenza agli attacchi, maggiore capacità di munizioni etcetera) ma naturalmente conviene averne il più possibile quando ci si trova in una sparatoria. Anche le capacità di chiamare furgoni antisommossa pesanti e posti di blocco sono sicuramente utili per porre fine agli inseguimenti. È un approccio interessante, che potrete approfondire se volete davvero avere il controllo sulle accuse individuali da usare per incriminare i sospettati e scortarli personalmente alla stazione (il che vi farà guadagnare più punti esperienza). Sappiate comunque che questa parte del processo potrà essere automatizzata.

Tuttavia, la maggior parte degli arresti si svolgerà generalmente allo stesso modo: si identifica il sospettato, lo si perquisisce alla ricerca di armi e contrabbando, e poi o lo si arresta, o lo si multa o lo si lascia andare. È un sistema che si indebolisce un po’ alla fine della storia perché non ci sono abbastanza variabili o sorprese per distinguere l’uno dall’altro.

Tirando le somme, l’attenzione di The Precinct per i protocolli di arresto appropriati e la sanzione dell’uso eccessivo della forza richiede un certo livello di pazienza che non tutti possiedono (ed è un sistema che alla lunga può stancare), ma ci siamo davvero divertiti a perlustrare la città alla ricerca di crimini procedurali finché la storia non è finita. In più, l’ambientazione anni ’80, umida e piena di neon, fa miracoli per l’atmosfera. Non lo avremmo mai pensato, ma mettere l’azione dalla parte giusta della legge (al contrario di GTA) si è rivelato davvero una mossa vincente.

POWER RATING:
8.0/10
“Indossare la divisa blu di un poliziotto è una delle migliori esperienze di quest’anno. Se siete alla ricerca di qualcosa di nuovo e particolare, non guardate oltre: The Precint è il gioco per voi!”

PRO:
+Gameplay divertente e fresco
+Grande varietà di crimini da perseguire
+Tecnicamente ottimo, Averno City è ricca di dettagli

CONTRO:
-Le meccaniche di arresto possono venire alla noia
-I dialoghi sono un po’ innaturali

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