Di Redazione PW83
-Codice Review fornito da PQube
-Versione Testata: PlayStation 5
-Disponibile per: PlayStation 5, Xbox Series X|S, Nintendo Switch, PC
-Sviluppatore: Migami Games
-Publisher: PQube/Pixel Heart
Chronicles of the Wolf è il gioco che serviva in questo specifico momento: un metroidvania old-school fatto a regola d’arte!
Come abbiamo scritto letteralmente un paio di righe sopra a questo capitolo, Chronicles of the Wolf è il gioco che serviva, e più nello specifico ci serviva, in questo momento. Non tanto in termini di metriche, numeri, accessi unici al sito e via discorrendo, no, quello che intendiamo è che ormai sentivamo il bisogno fisico di un gioco come Chronicles of the Wolf, un metroidvania old-school che si pone come sequel spirituale di quel capolavoro di Castlevania: Symphony of the Night.
Parlando molto, MOLTO onestamente, ne abbiamo le scatole piene di roguelite, rogue-like, survival, deck-builder e compagnia danzante. Ne abbiamo veramente fin sopra ai capelli. Va bene quando ne vengono pubblicati un paio durante, esempio, un bimestre, ma quando ogni singolo comunicato stampa sembra avere come oggetto uno dei generi riportati poco sopra, allora il proverbiale vaso è già bello che traboccato. Vedete, quei generi e quelle meccaniche sono splendide quando sono al servizio di un gioco altrettanto curato, ma quando vengono implementate ovunque solo ed esclusivamente per allungare artificialmente (tramite l’elemento “random”) la durata e la difficoltà di un gioco mediocre, allora non ci siamo proprio. Lo abbiamo sempre detto, lo diciamo e lo ribadiremo: lunga vita ai giochi fatti e finiti, sempre.

Ora, dopo esserci sfogati adeguatamente, possiamo parlare di quella gemma che è Chronicles of the Wolf, iniziando dalla trama. Vestirete i panni di Mateo Lombardo, l’ultimo apprendista dell’Ordine della Rosa Croce, impegnato in una missione disperata per rintracciare e uccidere la leggendaria Bestia del Gévaudan, un mito diffuso nell’antica Francia centrale su un’entità carnivora che devastava le campagne, incutendo paura e terrore. È una storia di maledizioni, sangue e vendetta ardente, proprio come da copione per un titolo del genere, ed è fantastica.
Il gioco attinge ampiamente al DNA classico di Castlevania SOTN e delle avventure ispirate a Dracula, sebbene, al posto dei vampiri, sia un mostruoso licantropo a dominare queste foreste. Con un ciclo giorno-notte in tempo reale e, addirittura, persino con condizioni meteorologiche variabili, i villaggi e gli altri luoghi che attraverserete non saranno solo una facciata; sembrano inquietantemente vivi. Gli abitanti del luogo offrono missioni che non servono solo per ottenere oro, ma a volte sono essenziali per il progresso narrativo, consegnando chiavi o oggetti rari che vi condurranno più in profondità nella risoluzione del mistero.

Sebbene la sua difficoltà non sorprenderà gli appassionati del genere, Chronicles non tarderà a mostrare i suoi denti da lupo (perdonateci, ma era un gol a porta vuota). Dal momento in cui metterete piede nella campagna francese, la brutalità in stile NES sarà in piena mostra. Spuntoni che richiedono salti precisi al pixel, scheletri sospesi che vi colpiscono dall’alto o le classiche sfere blu che vi vengono incontro in ondate implacabili: questo è il tipo di gioco che punisce sia l’imprecisione che l’esitazione. Eppure, si integra con grazia nei sistemi più moderni. Armi secondarie come bombe e pugnali offrono profondità tattica, mentre l’equipaggiamento in stile RPG con resistenze evoca un’atmosfera retrò alla Diablo.
Mentre combatterete tra rovine corrotte e foreste maledette, il gioco svelerà gradualmente la sua vena RPG. Mateo guadagnerà livelli di esperienza, guadagnando forza e resistenza senza la necessità di microgestire le statistiche. Una serie di pozioni, come l’anti-veleno, i ripristinatori di salute e i potenziatori di forza, consentono una preparazione strategica, mentre i potenziamenti dell’equipaggiamento elementale garantiscono protezione contro pericoli specifici. È un sistema che aggiunge profondità in modo discreto senza interrompere il ritmo del gioco.

Nuove abilità come la scivolata, apriranno interi percorsi precedentemente bloccati, consolidando ulteriormente la struttura metroidvania del gioco. Incontrerete statue dove poter salvare i progressi e troverete pozioni che conferiranno potenziamenti come la resistenza al veleno o aumenti di forza. Col tempo, sbloccherete l’uso del mana, dando fuoco alla vostra spada e usando una forza potenziata per abbattere barriere o nemici. C’è persino un fucile a pompa (sul serio) da trovare, nascosto nella mappa di gioco.
Non solo, potrete acquistare mappe che svelano la complessità del mondo. Questo è territorio metroidvania puro, con castelli labirintici, mura segrete da sfondare e passaggi tortuosi che richiedono memoria e metodo. Sfortunatamente, alcuni enigmi ambientali saranno legati all’ora del giorno, bloccando occasionalmente i progressi in modo frustrante, ma è anche vero che, come giocatori, siamo sopravvissuti all’enigma della sfera rossa e del tornado di Castlevania II: Simon’s Quest (documentatevi), ergo nulla sarà in grado di impensierirvi.

Il combattimento di Chronicles of the Wolf è uno degli elementi allo stesso tempo migliori e più irregolari del gioco. Sebbene risulti frammentato e ponderato nella maggior parte dei casi, il raggio d’attacco limitato di alcune armi rende difficile colpire i nemici posizionati appena sopra o sotto di voi. È una scelta di design che crea attrito nei momenti sbagliati, soprattutto quando più nemici occupano diverse corsie verticali. Tuttavia, gli scontri con i boss sono tra i momenti di combattimento migliori, richiedendo un’ottima capacità di riconoscimento degli schemi e un tempismo preciso.
Ma dove Chronicles of the Wolf dà il meglio di sé è nell’atmosfera. La colonna sonora tocca corde malinconiche con slanci d’organo gotici, tese linee di pianoforte e chitarre elettriche che sembrano echi di un’era NES ormai perduta. A tratti, si insinuano sorprendentemente texture pop moderne, e funzionano a meraviglia. No, la colonna sonora non è solo sottofondo musicale; è propulsione, è l’elemento in grado di spronarvi a fare. Persino il combattimento, per quanto imperfetto, sembra più vivo con questo tipo di sinfonia alle spalle.

Tirando le somme, Chronicles of the Wolf prospera grazie alle sue ispirazioni retrò, avvolgendole in un design moderno che le rende ancora più attuali. Le cutscene da libro di fiabe, i segmenti doppiati e la splendida pixel art lo elevano da semplice omaggio a un’esperienza a tutto tondo. A volte inciampa (come nella precisione del combattimento e nella logica di progressione) ma quando funziona, diventa difficile appoggiare il pad sul tavolo. Chronicles of the Wolf non è semplicemente un “altro metroidvania”. È praticamente il capitolo mancante di una saga che non emerge dall’ombra da troppo tempo. E per un titolo che porta chiaramente le sue ispirazioni in bella vista, è il miglior complimento possibile.
POWER RATING:
8.5/10
“Chronicles of the Wolf è una perla rara oggigiorno, un gioco che farà la gioia degli appassionati di Castlevania Symphony of the Night e farà capire ai più giovani quanto può essere bello il genere dei metroidvania.”
PRO:
+Il genere metroidvania al suo apice
+Trama affascinante, basata sul folklore francese
+Colonna sonora spettacolare
+Meccaniche di gameplay ottimamente implementate
CONTRO:
-Alle volte la progressione verrà interrotta bruscamente
-Frustrante, alle volte: è un gioco difficile





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