Di Redazione PW83
-Codice Review fornito da Bandai Namco
-Versione Testata: Xbox Series X
-Disponibile per: PlayStation 5, Xbox Series X|S, Nintendo Switch, PC
-Sviluppatore: Bandai Namco Studio
-Publisher: Bandai Namco
Ricordate la simpatica palletta gialla, mascotte di Namco? Beh, preparatevi, perché Shadow Labyrinth la reinventa in qualcosa di totalmente diverso!
Su Amazon Prime (tranquilli, nessuna sponsorizzazione da parte nostra) è presente uno show antologico basato sui videogiochi chiamato Secret Level, innegabilmente bello ed interessante, ed uno dei suoi episodi è dedicato a Pac-Man, una delle figure più iconiche del panorama videoludico, nonché mascotte dell’impero Bandai Namco. Questo episodio era però uno dei più strani in assoluto: un’iterazione completamente aliena di Pac-Man, che si è rivelata essere un prequel del metroidvania che andremo a recensire quest’oggi, Shadow Labyrinth. Non solo, questo audace titolo celebra il 45° anniversario del personaggio e fa anche parte della timeline lanciata nel 2011 denominata “Bandai Namco UGSF” (United Galaxy Space Force), che collega diversi giochi Bandai, come Dig Dug, Galaxian e Ace Combat 3.

Inutile dire che nessuno sapeva bene cosa aspettarsi da questa versione più dark di Pac-Man in Shadow Labyrinth, e molti erano preoccupati da questo stridente e improvviso cambiamento di tono e di direzione del gameplay. Eppure, dopo aver giocato a Shadow Labyrinth, è chiaro che si tratta sempre del buon vecchio Pac-Man, solo in una nuova interpretazione che, oseremmo dire, è ormai necessaria per un personaggio così classico.
Guardiamo la trama che farà da sfondo alle vostre avventure. Shadow Labyrinth segue le vicende del silenzioso Spadaccino Numero 8 e del sosia di Pac-Man, PACC (PUCK nella versione Americana, ovvero un omaggio al nome originale del personaggio nel gioco arcade, prima che venisse cambiato negli Stati Uniti). PACC conduce lo Spadaccino Numero 8 in un viaggio attraverso un mondo profanato, un tempo devastato dalla guerra, e lungo il cammino vengono alla luce diverse verità su quel mondo, sul conflitto altamente tecnologico che lo ha segnato e su molti altri aspetti marginalmente correlati.
A dire il vero, la narrazione di Shadow Labyrinth era un aspetto su cui non avevamo aspettative, ma da cui siamo rimasti piacevolmente sorpresi. Il ritmo narrativo qui non è esattamente all’altezza, poiché PACC non si prende il tempo di spiegare il significato di ogni singolo termine che usa, o cosa possano implicare determinati eventi. È un essere apparentemente sfacciato che persegue disperatamente il proprio obiettivo e che potrebbe, o meno, avere in mente le vostre migliori intenzioni. Ci sono anche numerose ed intricate note che offrono spunti interessanti sulle circostanze del passato.

Essendo abbastanza ignoranti in merito alla cronologia della UGSF, probabilmente non ne conoscevamo aspetti specifici, in particolare il suo tessuto connettivo. Ciononostante, siamo riusciti a cogliere la rappresentazione del quadro generale offerta da questo titolo, rafforzata da un cast compatto e da una portata che ha reso il tutto relativamente digeribile. La trama si avventura in territori davvero selvaggi, cosa che ci ha affascinato di continuo. Ci siamo ritrovati ad apprezzare soprattutto i dialoghi con PACC, dato che c’è sempre molto da approfondire e da trarre dalla sua personalità. Certo, magari avremmo potuto fare a meno dell’eccesso di note scritte sulla lore, poiché, pur essendo già di per sé abbastanza intriganti, vedere almeno alcuni di questi scritti svolgersi in scene anziché solo testo avrebbe rafforzato il loro impatto emotivo.
Veniamo ora al gameplay. Qui è dove si concentra Shadow Labyrinth, e dove brilla maggiormente. Trattandosi di un metroidvania, i veterani più esperti del genere sapranno cosa aspettarsi: esplorare aree in lungo e in largo per poi tornare indietro verso punti specifici una volta scoperta una nuova abilità. In generale, Shadow Labyrinth non è molto diverso. Ad esempio, sono presenti uno scatto in aria e una presa, fondamentali per raggiungere determinate sporgenze e progredire, manovre che avrete senza dubbio sperimentato in altre applicazioni del genere.
Tuttavia, Shadow Labyrinth vanta una peculiarità, pur eseguendo in modo impeccabile i collaudati concetti del genere. Un esempio, e certamente il più ovvio, è che PACC è controllabile. Spesso incontrerete percorsi che solo PACC può percorrere, e persino labirinti che fanno riferimento diretto ai giochi originali di Pac-Man, seppur con una propria interpretazione incentrata sull’azione. Sorprendentemente, questi livelli possono essere tra i più impegnativi del gioco, con requisiti di tempo e punteggio rigorosi per ottenere tutto ciò che hanno da offrire. Anche le abilità acquisite nei precedenti titoli di Pac-Man non saranno necessariamente trasferibili, dato che ci sono parecchie nuove sfumature da padroneggiare.

Inoltre, quando non ci si trova nei labirinti, è possibile passare dal PACC allo spadaccino per attacchi aerei. Guidare PACC nelle angolazioni desiderate quando si cerca di uscire dal suo stato di binario richiede un certo apprendimento, ma raramente risulta frustrante. Al contrario, una volta presa la mano, PACC e lo spadaccino si completano a vicenda, aggiungendo varietà al flusso di gioco generale. Abbiamo adorato i livelli “a labirinto”, poiché si sono rivelati delle rivisitazioni ideali delle radici del franchise, grazie al fascino degli obiettivi basati sul punteggio in un nuovo contesto.
Questa varietà può essere vista come necessaria in questo caso, dato che, per la maggior parte, le capacità dello spadaccino sono relativamente… banali. Per quanto si possano apprendere nuove abilità e si possa potenziare il suo set di mosse base, le scelte di design che lo riguardano puntano sulla semplicità. Fortunatamente, oltre alla diversificazione del personaggio, che garantisce che la progressione non si sposti mai su territori noiosi, Shadow Labyrinth integra questa modestia con un elevato livello di sfida.
Gli scontri in questo titolo diventano gradualmente sempre più impegnativi, richiedendo una corretta comprensione dei pattern nemici, delle gittate d’attacco e di come sfruttare al meglio i propri frame di invincibilità. Gran parte della difficoltà riguarda in realtà il posizionamento dei nemici in relazione all’ambiente circostante, rendendo ogni incontro una sorta di puzzle a sé stante.

Le abilità dello Spadaccino, che comprendono principalmente i tipici fendenti di spada e alcuni attacchi speciali, sono precise e rapide, e richiedono che l’attenzione del giocatore sia rivolta soprattutto al boss. Lo spadaccino può anche schivare e parare, garantendo una finestra di invincibilità, ma ci sono altre tecniche che si possono sfruttare, come la trasformazione nel mech noto come GAIA, uno status di ultra-potenziamento a tempo che usa un indicatore proprio e che può decimare completamente i nemici e togliere gran parte della salute di un boss, anche se risulta leggermente lento. Tuttavia, è un buon incentivo bonus da tenere a portata di mano per le situazioni di emergenza.
Veniamo ora ad un punto fondamentale per ogni metroidvania: l’esplorazione. Shadow Labyrinth presenta una mappa ben progettata che si inserisce sapientemente nel familiare e appagante ciclo di scoperta e ricompensa di ogni buon metroidvania. Raramente ci siamo perso, e quelle poche volte in cui è successo, abbiamo dovuto ricordarci dei segnalini personalizzati che si possono posizionare sulla mappa. In definitiva, la difficoltà è ideale per chi è già abituato al genere, quindi vale la pena tenerlo a mente. Non è mai brutale o impossibile, ma attraversare lunghi tratti pieni di nemici senza un checkpoint in vista può essere opprimente per i principianti.
Due meccaniche di gioco eccezionali riguardanti l’esplorazione riguardano la già citata GAIA. Una volta trasformati, è possibile attraversare terreni tipicamente pericolosi, il che la rende preziosissima anche al di fuori del combattimento. Inoltre, con un tocco decisamente Pac-Man, è possibile consumare nemici sconfitti o storditi per ottenere materiali. Questa pratica è però limitata nel tempo, poiché può essere utilizzata solo subito dopo l’uccisione di un nemico e prima della sua scomparsa. Questi oggetti vengono poi utilizzati per ottenere abilità dai negozi, che sono fondamentalmente abilità che migliorano il gameplay, ciascuna con un rispettivo costo in equipaggiamento.

L’idea alla base del consumo dei nemici è accattivante, in quanto garantisce materiali dai nemici uccisi e alimenta un ciclo che fa crescere lo Spadaccino. Tuttavia, diventa un processo noioso man mano che si gioca, poiché prevede una breve animazione che si accumula a ogni utilizzo. Questo fa che i materiali, sebbene preziosi, non hanno l’impatto sulla loro acquisizione come probabilmente dovrebbero essere, poiché possono essere accumulati in grande quantità. Crediamo che questa meccanica avrebbe potuto essere semplificata in modo da poter ottenere solo la quantità di materiali necessaria per la creazione, con il gioco che vi informa quando è possibile. Ovviamente, non è esattamente un problema significativo; ci siamo semplicemente ritrovati ad avviare il consumo molto più spesso di quanto avremmo dovuto.
Tecnicamente, per quanto riguarda prestazioni e giocabilità, Shadow Labyrinth ha funzionato perfettamente su Xbox Series X senza crash, cali di frame o simili. Anche la grafica è piuttosto efficace, con ambienti crudi e cupi abbinati a design dei personaggi vivaci e memorabili.
Tirando le somme, Shadow Labyrinth potrebbe ad una prima occhiata sembrare una versione sorprendentemente diversa di Pac-Man, ma se lo si analizza con criterio segue comunque i principi fondamentali del gioco originale: labirinti, consumo di creature, scelta del giocatore nella navigazione e un potenziamento sotto forma di GAIA che inverte efficacemente i ruoli di preda e predatore. Il gioco rende anche un omaggio ben fatto a numerose IP di Bandai, rendendolo una degna celebrazione. Nonostante i sistemi di gioco necessitino di alcuni perfezionamenti, Shadow Labyrinth è un metroidvania davvero solido, che si avvicina ai migliori del genere. Complimenti, Bandai-Namco, e buon compleanno Pac-Man!
POWER RATING:
8.5/10
“Fresco, spiazzante, solido, affascinante: Shadow Labyrinth reinventa una delle icone del mondo videoludico e la fa rivivere in una veste sia aliena che totalmente coerente con l’originale: Ben fatto!”
PRO:
+Trama avvicente
+Esplorazione soddisfacente: livelli e mondo di gioco intriganti
+Combattimento ben fatto e strutturato
+La dualità dei personaggi è implementata benissimo
CONTRO:
-La meccanica legata al “consumo” dei nemici alla lunga perde mordente
-Primo atto debole: Bisognerà perseverare un po’ prima di entrare nel vivo





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