Di Redazione PW83
-Codice Review fornito da poncle
-Versione Testata: Steam
-Disponibile per: Xbox Series X|S, PC (Steam), Mobile
-Sviluppatore: Doonutsaur
-Publisher: poncle
Un’esplosione di creatività e strategia: il nuovo titolo sviluppato da Doonutsaur e pubblicato da poncle è un cocktail geniale che mescola generi in modo imprevedibile e assuefacente.
La storia di Luca Galante, meglio conosciuto con lo pseudonimo Poncle, è tanto scontata quanto originale: pensate che tutto ha inizio nel campo del gioco d’azzardo. Un’esperienza che, sebbene distante dal game development tradizionale, gli ha fornito preziose conoscenze sulla creazione di esperienze utente coinvolgenti e meccaniche di “assuefazione” positiva. La svolta nella sua carriera arriva con lo sviluppo di Vampire Survivors. Iniziato come un piccolo progetto personale durante il suo tempo libero, il gioco è stato concepito senza grandi ambizioni commerciali. L’idea di Galante era semplice: creare un gioco che lui stesso avrebbe voluto giocare, ispirato da titoli classici e caratterizzato da un gameplay immediato e appagante. Il risultato fu un “roguelike” minimalista in cui il giocatore doveva sopravvivere a orde crescenti di nemici, sbloccando e potenziando una vasta gamma di armi e abilità. Il successo travolgente del gioco ha portato alla fondazione dello studio di sviluppo poncle, sotto questa etichetta Galante mette in pratica l’intenzione di espandere le proprie attività, agendo anche come editore per altri sviluppatori indipendenti. Da qui parte la volontà di rendere possibile la pubblicazione di un titolo come Kill the Brickman: lanciato il 21 agosto 2025 su PC (via Steam) e in esclusiva console su Xbox, questo titolo fonde in modo sorprendente elementi da brick breaker, roguelike a turni e deck-building, dando vita a un “bullet-builder” strategico e ricco di umorismo.

La semplice componente narrativa di Kill the Brickman affonda le sue radici in un omaggio sfacciato e divertito ai cult d’azione e fantascienza che hanno definito un’epoca, quella degli anni ’80. La premessa è volutamente esagerata, quasi una caricatura ben riuscita: il giocatore non è un eroe comune, ma un archetipico “cowboy spaziale”, un fuorilegge delle galassie con un grilletto facile e una missione improbabile. Il suo compito? Respingere un’invasione planetaria da parte dei “Brickman”: entità ostili e senzienti che, nonostante la loro natura di mattoni, incarnano una minaccia sorprendentemente tenace per la Terra.
Il viaggio del cowboy spaziale si snoda attraverso quattro mondi distinti, ognuno composto da dieci stage meticolosamente progettati. Questa progressione non è solo un cambio di scenario; ogni livello introduce gradualmente nuove tipologie di nemici, ciascuno con i propri schemi di attacco e punti deboli, e inedite meccaniche di gioco che richiedono al giocatore di adattarsi e affinare costantemente le proprie strategie. L’escalation della difficoltà è bilanciata dall’introduzione progressiva di strumenti e possibilità tattiche, mantenendo l’esperienza sempre fresca e stimolante ma anche impegnativa e potenzialmente frustrante data la natura “trial and error” del titolo.

Il vero cuore pulsante di Kill the Brickman, ciò che lo eleva al di sopra dei tradizionali “brick breaker”, è il suo sistema di combattimento a turni. Dimenticate la classica pallina che rimbalza: qui l’arma principale è una fedele rivoltella il cui caricatore può essere visto come un vero e proprio “mazzo” di proiettili dalle abilità più disparate. Ogni proiettile è più di un semplice colpo; è una tessera di un complesso puzzle dinamico. La scelta del proiettile giusto al momento giusto, la capacità di anticipare le mosse nemiche e di sfruttare le debolezze dei Brickman, sono gli elementi chiave per la vittoria.
La personalizzazione è un pilastro fondamentale dell’esperienza di gioco, infatti prima di ogni stage si accede ad un negozio dove avrete la libertà di assemblare un arsenale su misura, combinando “reliquie” che conferiscono bonus passivi duraturi con una miriade di tipi di proiettili. Ogni proiettile possiede un effetto unico e devastante: ci sono quelli che esplodono con fragore, disintegrando interi gruppi di mattoni; altri che corrodono lentamente le difese nemiche e persino proiettili che si moltiplicano all’impatto, saturando lo schermo di distruzione. Questa vasta gamma di opzioni invita alla sperimentazione: ogni run diventa un esperimento a sé stante, un’opportunità per scoprire sinergie inaspettate tra le reliquie e i proiettili, creando combo esplosive e strategie di annientamento sempre più efficienti.

Sebbene le meccaniche di Kill the Brickman possano apparire complesse, è proprio in questa sfida che risiede il suo fascino. Il gioco premia l’impegno: richiede ai giocatori di esplorare a fondo le sue dinamiche, sperimentare combinazioni di proiettili e reliquie, e comprendere le interazioni tra i vari elementi. Solo con l’elaborazione di strategie efficaci si può progredire, superando ondate di nemici sempre più ostici e affrontando boss di fine livello che testano non solo le abilità tattiche, ma anche la capacità di adattamento e di pensiero rapido. Kill the Brickman è un tributo intelligente e innovativo ai classici, che reinventa il genere con freschezza e profondità.
Graficamente il titolo risulta molto leggero e adatto a qualsiasi configurazione PC in quanto adotta uno stile in pixel art deforme e grottesco che contribuisce all’atmosfera surreale e umoristica del gioco senza richiedere una grossa potenza grafica. I “Brickman” hanno volti caricaturali e le animazioni dei proiettili, anch’essi dotati di espressioni stravolte, strappano più di un sorriso. Il comparto sonoro, con musiche incalzanti ed effetti sonori d’impatto, accompagna efficacemente l’azione.

In definitiva, Kill the Brickman è una gemma indie audace e sorprendente ad un prezzo veramente budget. Un titolo che, pur con qualche piccola sbavatura e la mancanza di una trama più sviluppata data la premessa interessante, riesce a divertire e a stimolare il giocatore grazie a un’idea di base folle e a un gameplay solido e appagante. Inoltre per i più “anziani” (videoludicamente parlando) sarà impossibile non farsi tornare in mente certi giochi della giapponese Taito, come Puzzle Bobble e Arkanoid. In conclusione, se siete alla ricerca di un’esperienza nuova e fuori dagli schemi, e non vi spaventa una sfida impegnativa, l’invasione dei mattoni felloni potrebbe diventare la vostra prossima, gradita ossessione videoludica.
POWER RATING:
8.5/10
“Pur non avvicinandosi ai fasti di Vampire Survivor, Kill the Brickman è una gradita sorpresa. È un titolo che osa sperimentare e vince la sua scommessa, offrendo un’esperienza di gioco che è al tempo stesso può risultare familiare e completamente nuova.Se siete stanchi delle solite formule e cercate un roguelike che vi faccia spremere le meningi tanto quanto vi faccia sorridere, “Kill the Brickman” è il gioco che fa per voi. Un piccolo concentrato di game design, folle, geniale e imperdibile.”
PRO:
+Meccaniche di gioco semplici e intuitive.
+Grafica e sonoro ben fatti.
+Ottimo per sessioni di gioco brevi e immediate.
+Curva di difficoltà bilanciata e stimolante…
CONTRO:
-…che può risultare impegnativa per i neofiti del genere.
-La natura “trial and error” può risultare frustrante per alcuni giocatori.
-Trama troppo poco sviluppata.





Lascia un commento