Di Redazione PW83
-Codice Review fornito da Activision
-Versione Testata: Xbox Series X
-Disponibile per: Xbox Series X|S, PlayStation 5, PC (Steam, Epic, Windows)
-Sviluppatore: Treyarch, SledgeHammer Games
-Publisher: Activision
Abbiamo speso diverse ore con le due beta di BO7: Quella chiusa e quella, forzatamente più stressante, aperta. Le nostre impressioni!
L’Open Beta di Call of Duty: Black Ops 7 non è stata semplicemente una fase di test; è stata una vera e propria dichiarazione di intenti da parte di Treyarch, che ha messo in campo un prodotto che urla Black Ops in ogni frame. Dopo anni di oscillazioni nella direzione della serie, l’attesa era palpabile, e la risposta dello sviluppatore è stata quella di spingere l’acceleratore sulla velocità e l’aggressività, cercando al contempo di lenire le ferite aperte di una base di fan storicamente divisa sul matchmaking. Il risultato è un multiplayer che ci ha lasciato con l’adrenalina a mille, un’esperienza che è tanto esaltante per il giocatore abile quanto frustrante per il neofita o per chi cerca un’esperienza più tranquilla. Il gunplay è solido e reattivo – il marchio di fabbrica Treyarch è indiscutibile – ma la sua integrazione con un sistema di movimento potenziato e un Time-to-Kill (TTK), che ha polarizzato il dibattito, pone le basi per un titolo che sarà discusso a lungo.
Noi di Powerwave83.com abbiamo macinato ore sulle nuove mappe, testato ogni Potenziamento sbloccabile fino al Livello 30 e provato il brivido tossico dell’Open Moshpit. L’impressione generale è di un ritorno alle origini per quanto riguarda l’aggressività, ma con una pulizia tecnica che eleva l’esperienza. Black Ops 7 si presenta come un multiplayer che vuole essere giocato velocemente, dove l’attimo di esitazione si paga con un istantaneo respawn e dove il posizionamento strategico è dinamico, non statico. È un gioco che, pur non stravolgendo il nucleo della formula CoD, ne estremizza i concetti di base: il ritmo è il vero ostacolo finale. Se saprete gestire la velocità e l’imprevedibilità, questo Black Ops vi ricompenserà; in caso contrario, preparatevi a serate di frustrazione alimentate dal velocissimo ciclo di morte e rinascita.
La Dinamica del Movimento: Il Ritorno del “Re della Mobilità”
La critica mossa agli ultimi Call of Duty era spesso incentrata su un sistema di movimento che aveva raggiunto un picco di complessità con lo slide canceling esasperato. In Black Ops 7, Treyarch ha ricalibrato il tutto, ma non nel senso di un rallentamento. Anzi. Il movimento è eccezionalmente fluido e veloce, forse il più reattivo che si sia visto da anni nella serie. Lo sviluppatore sembra aver riabilitato il bunny hopping (“saltello del coniglio”, ovvero saltare ripetutamente) e l’uso creativo dello spostamento laterale come meccaniche primarie di evasione e velocità. La combinazione di scatto e salto è cruciale, consentendo ai giocatori di sfruttare angoli e percorsi in modi che rendono la mappa incredibilmente piccola e i punti di rinascita costantemente sotto pressione.
Non si tratta più solo di scivolate ossessive; il gioco premia chi sa combinare in modo fluido ogni elemento della propria mobilità. I giocatori più abili possono effettuare sequenze di balzi e corse che li fanno sembrare letteralmente teletrasportati lungo le pareti e sopra gli oggetti, aumentando vertiginosamente il divario di abilità tra chi padroneggia queste dinamiche e chi si affida ancora al run-and-gun più basilare. Questa enfasi sulla verticalità e sulla fluidità del movimento non è solo una caratteristica, ma un requisito di sopravvivenza. Le nuove mappe, in particolare Toshin, con la sua architettura serrata e i suoi livelli multipli, sono state progettate per esaltare questa frenesia, trasformando ogni partita in una caccia all’uomo ad altissima velocità.
Il gunplay si fonde con questo sistema in modo dualistico. Da un lato, la mira di precisione tipica di Treyarch rende gli scontri a fuoco soddisfacenti. Dall’altro, il TTK (time-to-kill, ovvero il tempo necessario per uccidere un avversario), inizialmente sconcertante per la sua rapidità, ha sollevato forti perplessità. L’esigenza di ribilanciare la potenza del fucile d’assalto M8A1, emersa prepotentemente durante i primi giorni di test, è un chiaro esempio di come l’alta velocità del movimento entri in conflitto con un danno in uscita troppo elevato. L’immediato intervento di Treyarch con una patch mirata ha mitigato il problema, ma la percezione che il gioco sia ancora estremamente punitivo al primo errore è rimasta. La stamina per lo scatto tattico, pur non essendo un ostacolo insormontabile, richiede una gestione strategica per evitare di trovarsi inermi durante una ritirata critica.
La Rivoluzione del Matchmaking: Open Moshpit e l’Elogio del Caos
Per anni, il dibattito sulla serie è stato incatenato al rigido sistema di Skill-Based Matchmaking (SBMM), accusato di trasformare ogni sessione di gioco in una battaglia da professionisti estenuante. Con Black Ops 7, Treyarch ha introdotto la vera manovra di disinnesco: le playlist Open Moshpit e la successiva Open Hardcore Moshpit.
Questa mossa non è un semplice aggiustamento; è una dichiarazione d’amore al caos non filtrato che ha reso grande Call of Duty in passato. L’Open Moshpit riduce drasticamente i parametri di abilità nell’accoppiamento, concentrandosi sulla velocità di connessione piuttosto che sulla competenza dei giocatori. Questo significa trovarsi, nella stessa partita, con giocatori di livello e abilità completamente diversi: una boccata d’aria fresca per i veterani stanchi di sudare sette camicie per mantenere un rapporto Uccisioni/Morti positivo, e un’opportunità di gioco genuinamente leggera e senza la costante pressione della ricerca di un punteggio implacabile.
L’impatto di Open Moshpit è stato immediato e prevalentemente positivo. Abbiamo apprezzato la possibilità di sperimentare equipaggiamenti non convenzionali e di goderci il gioco senza l’ansia da prestazione che il vecchio SBMM imponeva. La speranza, condivisa da tutta la community di giocatori esperti, è che Treyarch mantenga questa modalità come una proposta permanente e strutturale, non un semplice esperimento da beta. Il successo a lungo termine di Black Ops 7 potrebbe dipendere proprio dalla capacità di offrire questa valvola di sfogo dal competitivo più serrato. L’approccio duale – Moshpit (con SBMM) per chi vuole scalare le classifiche, Open Moshpit per il divertimento puro – è l’equilibrio che la serie attendeva da tempo.
Mappe, Modalità e la Profondità del Contenuto Beta
La Open Beta ci ha offerto una panoramica solida e convincente della varietà di contenuto che possiamo aspettarci dal lancio. Le mappe rilasciate, tra cui Cortex, Blackheart e Toshin, sono state un campo di prova ideale per il nuovo sistema di movimento. Cortex, con la sua alternanza tra ampi spazi aperti e corridoi sotterranei, ha supportato sia gli scontri ravvicinati che gli scambi a media distanza. Al contrario, Blackheart e Toshin sono mappe che forzano i giocatori in punti nevralgici stretti (i cosiddetti choke-point), che in combinazione con il TTK veloce, hanno causato non pochi problemi di blocco dei punti di rinascita e di capovolgimento incontrollato dei respawn. Sebbene la logica di rinascita sia un problema ricorrente nelle fasi di beta di CoD, questo aspetto richiede un’urgente rifinitura da parte dello sviluppatore per evitare frustrazioni croniche al momento del lancio.
Oltre alle classiche modalità Team Deathmatch, Domination e Hardpoint, abbiamo avuto l’opportunità di testare la nuova modalità Overload (basata sul controllo dinamico di un dispositivo) e la sempre tesa Search & Destroy. La varietà delle modalità, unita alla possibilità di passare dal SBMM al caos dell’Open Moshpit, ha garantito che le ore di test non fossero mai monotone.
Ma un’analisi di Black Ops 7 non sarebbe completa senza un plauso al comparto Zombies Survival. La modalità classica a round è tornata in tutto il suo splendore macabro, ambientata nella tenebrosa Fattoria Vandorn. Nonostante fosse una versione limitata, con l’assenza dell’Arma Meraviglia principale, la profondità del sistema di GobbleGum e dei Modificatori di Munizioni sbloccabili (come lo Shadow Rift o il LT53 Kazimir) ha dimostrato che Treyarch non ha lesinato sull’aspetto cooperativo survival. L’atmosfera è tesa e il design dei mostri è ispirato. La progressione, che lega gli sblocchi del multiplayer a quelli Zombies, è un incentivo intelligente per l’esplorazione completa dei contenuti, e la decisione di estendere la disponibilità di questa modalità durante l’Open Beta è stata una mossa che ha conquistato il favore della community.
Progressione e Integrità Competitiva: Ricochet e il Lungo Termine
La progressione in Black Ops 7 fino al Livello 30 è apparsa ben strutturata e gratificante, offrendo una curva di apprendimento solida per i nuovi giocatori e un’accettabile “macinazione” (il famoso grind) per sbloccare elementi cruciali come il Perk Greed e il potente fucile a pompa Echo 12. Le ricompense esclusive legate al raggiungimento del limite massimo in beta, come la progetto arma Beta Legend per l’M15 Mod 0, dimostrano che gli sviluppatori hanno pensato a un sistema che premia l’impegno fin dalle prime fasi. È rassicurante notare che lo sviluppatore ha promesso di aumentare il tasso di guadagno di XP delle armi, rispondendo ai feedback che ritenevano la “macinazione” per gli accessori eccessivamente lenta.
Infine, l’aspetto che più di ogni altro può garantire la longevità del titolo è l’integrità competitiva. Il sistema anti-cheat RICOCHET è stato messo alla prova e, stando alle comunicazioni ufficiali e alla nostra percezione in gioco, ha funzionato con una rapidità impressionante nell’individuare e bandire i cheater. Sebbene l’eliminazione totale di questi ultimi sia un’utopia in un gioco online, la sua efficacia dimostrata in questa fase di test è un fattore di grande rassicurazione per la salute del multiplayer nel lungo termine e per la fiducia della base di giocatori. Il fatto che il gioco richieda requisiti di sicurezza per PC come TPM 2.0 e Secure Boot, sebbene abbia causato qualche piccolo problema iniziale per alcuni utenti, sottolinea la serietà di Treyarch nel voler proteggere l’esperienza di gioco onesta.
Tuttavia, dobbiamo riconoscere che la natura cross-gen del progetto (supporto alle console della generazione precedente) si è fatta sentire in termini di bug minori e, in alcune occasioni, di una qualità visiva che non sfrutta appieno il potenziale delle console attuali. Questi sono i compromessi inevitabili che una serie annuale di questa portata deve affrontare, e speriamo che vengano risolti con gli aggiornamenti del giorno uno.
Verdetto Finale: Un Black Ops Veloce e Indulgente
La Open Beta di Call of Duty: Black Ops 7 è stata un successo nel dimostrare che Treyarch è tornata con un multiplayer che è al tempo stesso frenetico e strategico. La velocità del movimento, il gunplay solido e, soprattutto, l’introduzione della playlist Open Moshpit suggeriscono un ritorno a un’esperienza più varia e divertente per il giocatore occasionale, senza sacrificare la profondità per il giocatore esperto ossessionato dal rating di abilità. Il gioco è un concentrato di adrenalina che esalta la verticalità e le abilità individuali, e la sua ambizione di rivoluzionare il matchmaking merita un plauso.
Tuttavia, il titolo non è esente da difetti che speriamo vengano risolti con il rilascio finale: il bilanciamento del TTK e dei punti di rinascita, sebbene migliorato tramite patch durante il periodo di test, richiederà un lavoro costante. Anche il parco armi iniziale, sebbene funzionale, sembra necessitare di una ricalibrazione per evitare il dominio di pochi equipaggiamenti di riferimento e incentivare una varietà maggiore nelle sfide.
In definitiva, Black Ops 7 sembra essere sulla buona strada per offrire un multiplayer avvincente e duraturo, in grado di accontentare sia i veterani della serie che cercano il caos puro, sia coloro che apprezzano la progressione di gioco. La Open Beta ci ha lasciati con un forte senso di eccitazione per quello che verrà, unito alla cautela che solo la fase finale di sviluppo potrà dissipare completamente. Il Black Ops è tornato, e la guerra è più veloce che mai.





Lascia un commento