Di Redazione PW83
-Codice Review fornito da Activision
-Versione Testata: Xbox Series X
-Disponibile per: PlayStation 5, Xbox Series X|S, PC (Steam)
-Sviluppatore: Treyarch, Raven Software
-Publisher: Activision
Il consueto COD annuale questa volta ci fa fare un piccolo salto nel futuro: un futuro potenzialmente (e spaventosamente) credibile
Call of Duty: Black Ops 7, sviluppato congiuntamente da Treyarch e Raven Software, si presenta come il capitolo annuale più ambizioso e al tempo stesso più controverso della serie. Il titolo ci proietta in un distopico 2035, un mondo dominato dal terrore e dall’incertezza, dove i fantasmi del passato cospirativo di Black Ops si mescolano a minacce fantascientifiche che mirano a destabilizzare l’ordine mondiale. Questo capitolo è stato concepito con una strategia chiara: non limitarsi a offrire il classico tris Campagna, Multigiocatore e Zombi, ma espandere ogni singola modalità con una profondità e una interconnessione mai viste, culminando nell’introduzione di Endgame, una modalità player versus environment su larga scala con meccaniche da sparatutto a estrazione.
L’impostazione generale del gioco tradisce un’ossessione per la densità di contenuti. L’intera esperienza è pensata per premiare il tempo investito, con un sistema di progressione condiviso che unisce le tre macro-aree di gioco. L’operatore scelto e l’arsenale ottimizzato attraverso l’ampio gunsmith e i vari accessori sbloccabili diventeranno via via più forti in ogni ambiente, che si tratti di un match competitivo a tempo, di una sessione cooperativa contro gli Zombi, o dell’esplorazione tattica nell’Endgame. È l’intenzione di unificare l’offerta ludica a far fare a Black Ops 7 un passo in avanti rispetto alla semplice somma delle sue parti, anche se non tutte le componenti si rivelano di pari qualità o coesione. La sensazione prevalente è quella di un pacchetto straordinariamente ricco, quasi debordante, che però soffre di una certa disomogeneità nella sua componente narrativa principale.

La Campagna: Un Caos Strutturale e Narrativo
La Campagna di Call of Duty: Black Ops 7 è l’elemento che più di tutti ha ridefinito (e spaccato) l’esperienza, sacrificando la narrazione lineare in singolo giocatore a favore di un nuovo formato cooperativo con elementi da shooter-RPG e meccaniche persistenti. La trama riprende l’eredità di Black Ops 2, ambientandosi dieci anni dopo gli eventi in cui il Comandante David “Section” Mason neutralizzò Raul Menendez. L’unità JSOC di Mason si trova ad affrontare il ritorno apparente del terrorista o di una sua potentissima eco, in un conflitto che presto sfocia nel surrealismo psichedelico e nella guerra ibrida contro l’organizzazione The Guild, una mega-corporazione che sfrutta la tecnologia militare per fini apocalittici.
La struttura della Campagna è fortemente orientata alla co-op. Composta da undici missioni, essa è breve. Il ritmo narrativo è frenetico, spesso confuso, saltando tra sequenze d’azione ad alto voltaggio e momenti onirici o allucinatori. La sua natura di esperienza always-online è la vera nota dolente che farà storcere il naso agli appassionati delle trame cinematiche in solitario. La totale assenza di un sistema di salvataggio tradizionale (checkpoint) e l’impossibilità di mettere in pausa l’azione per via dell’online persistente minano l’immersione, trattando l’intera narrazione più come un’estensione del co-op che come un’esperienza narrativa autonoma.
L’inserimento di meccaniche non tradizionali, come armi con livelli di rarità e sistemi di looting e progressione che persistono tra una missione e l’altra, tenta di fornire una profondità da ibrido sparatutto-RPG. Tuttavia, sebbene sia possibile affrontare la storia in singolo, il bilanciamento è evidentemente concepito per la cooperazione, con un’eccessiva quantità di nemici, miniboss e robot in grado di sopraffiare rapidamente l’operatore solitario.
Dal punto di vista della storia e della caratterizzazione dei personaggi, il nuovo taglio ha messo in ombra i volti storici della saga come David Mason, che sembrano quasi agire da comparse in una narrazione che preferisce concentrarsi sull’azione caotica e sulle sorprese grottesche piuttosto che sullo sviluppo emotivo e sui dilemmi morali che definivano i classici capitoli di Black Ops. Il risultato è un’esperienza d’azione pura e a tratti stimolante per l’originalità visiva, ma priva della coesione, del peso politico e della tradizione cospirativa che ci si aspettava.

Multiplayer: La Macchina da Guerra Collaudata e Potenziata
Il Multigiocatore è, come da tradizione per la serie, il cuore pulsante e l’elemento di maggiore successo di Black Ops 7. È qui che il lavoro di Treyarch e Raven Software raggiunge il suo apice di fluidità, ritmo e design. La modalità online beneficia in modo massiccio dell’introduzione del sistema di movimento Omnimovement 2.0, che migliora ulteriormente la reattività e la fluidità. Questo sistema permette di scivolare, saltare i muri e correre in modo più controllato e sinuoso che mai, elevando il gunplay già eccellente della serie a nuovi livelli.
È doveroso sottolineare, tuttavia, che sebbene l’Omnimovement 2.0 sia un passo evolutivo notevole per la saga, esso non raggiunge la mobilità estrema e interamente libera che definisce lo standard del genere stabilito da titoli come Titanfall 2. Qui, il movimento rimane ancorato a una fisica di base più tradizionale, pur essendo eccezionalmente reattivo. Nonostante questa limitazione, l’Omnimovement 2.0 garantisce che l’esperienza di sparo e spostamento sia la più dinamica e gratificante mai vista in un capitolo di Call of Duty, introducendo una dimensione strategica aggiuntiva al gameplay frenetico.
Il contenuto è imponente, garantendo una longevità immediata: diciotto mappe tra inediti e classici remasterizzati, tra cui glorie indimenticabili della storia di Black Ops 2 come Hijacked, Raid ed Express. Le mappe sono state ottimizzate e a volte rese più verticali per sfruttare appieno il nuovo sistema di movimento e le abilità degli operatori. La varietà di modalità, dai classici Dominio e Deathmatch a Squadra alle nuove e più verticali modalità Skirmish, mantiene il livello di sfida sempre alto e dinamico.
Il sistema di progressione è profondo e gratificante. L’arsenale di ventotto armi, ciascuna con una vasta gamma di accessori personalizzabili tramite l’ottimo gunsmith, incoraggia la sperimentazione e la creazione di loadout altamente specifici. La possibilità di trasformare l’operatore in un’autentica “build” basata su abilità peculiari e potenziamenti sbloccabili aggiunge un ulteriore strato di personalizzazione che premia la precisione e il tempo investito. Sebbene il matchmaking possa talvolta apparire permissivo, generando partite sbilanciate, l’esperienza multiplayer complessiva è estremamente solida, divertente e, soprattutto, fedele alla sua identità di sparatutto in prima persona veloce e appagante.

Zombies: La Modalità Più Ambiziosa
La modalità Zombi in Call of Duty: Black Ops 7 è stata rivista e ampliata con una ambizione sorprendente. Si allontana in parte dalla formula più tradizionale basata sulle orde e introduce una complessa struttura co-op basata su missioni e obiettivi, pur mantenendo i fondamentali del Round-Based Zombies che sono stati tanto amati in passato. La mappa principale, Ceneri dei Dannati, è vasta, atmosferica e piena di segreti, spingendo i giocatori a viaggiare tra diversi Punti di Interesse (POI) per completare questline ricche di mitologia e di difficoltà crescente.
Il nuovo approccio agli Zombi si concentra sulla progressione dell’operatore all’interno della singola partita, con sistemi di potenziamento temporaneo come gli Augment e la GobbleGum che aggiungono uno strato di strategia e rigiocabilità. Questa modalità co-op stimolante è un ottimo modo per ottenere progressi e risorse senza lo stress del PvP.
A complemento, fa il suo ritorno l’amata e ironica modalità Dead Ops Arcade 4, che offre un diversivo top-down o in prima persona, perfetto per sessioni brevi e frenetiche, aggiungendo un tocco arcade all’offerta complessiva. La modalità Zombi, nel suo insieme, non è soltanto un’aggiunta; è un’esperienza completa e corposa che da sola giustificherebbe l’acquisto per gli appassionati del co-op, dimostrando un profondo rispetto per la tradizione Zombi di Black Ops pur innovando con successo la sua struttura.

Endgame: Il Contenuto Inedito e le Frizioni del Design
La vera novità di Black Ops 7 è la modalità Endgame, un’esperienza PvE co-op su larga scala, pensata come una vera e propria estensione della storia e della progressione cooperativa. Ambientata nella vasta regione di Avalon, Endgame getta fino a trentadue giocatori, in squadre da quattro, in una mappa dinamica con l’obiettivo di liberare la città dai resti di The Guild e contenere le zone contaminate da una misteriosa tossina mentale (nota come La Culla).
L’approccio è quello di un classico sparatutto a estrazione. I giocatori devono esplorare quattro zone a difficoltà crescente, affrontare miniboss, completare attività e conquistare roccaforti per ottenere esperienza e risorse. L’azione si svolge in un tempo limitato, al termine del quale la squadra deve estrarre per mantenere il livello combattivo raggiunto e le risorse collezionate. Il ritmo è dettato dalla mappa dinamica: man mano che le zone vengono ripulite o corrotte, la sfida si evolve, richiedendo coordinazione e adattamento costante.
Sebbene l’idea di un endgame persistente che sfrutti la progressione e la storia della Campagna sia innovativa, la sua implementazione iniziale presenta delle debolezze. La sensazione di libertà si scontra spesso con un gameplay che, a causa delle vaste dimensioni della mappa e della natura PvE ripetitiva, può risultare monotono e poco ispirato. L’Endgame tenta di essere un ponte tra la Campagna e la Battle Royale, ma finisce per apparire come un esercizio incompiuto. La modalità è risultata punitiva per coloro che cercano sessioni più brevi e immediate, non riuscendo a eguagliare la brillantezza e l’immediatezza del Multigiocatore.

Tecnica e Presentazione
Dal punto di vista tecnico e audiovisivo, Call of Duty: Black Ops 7 si conferma un titolo di prim’ordine. La cura nel gunplay, con un feedback audiovisivo dei colpi migliorato e una maggiore chiarezza degli hitmarker (gli indicatori di successo dei colpi), contribuisce a un’esperienza di sparo eccezionalmente appagante. L’ottimizzazione del motore grafico è notevole, garantendo framerate elevati e costanti, essenziali per la natura iper-reattiva del Multigiocatore.
Il comparto sonoro, come di consueto, è eccellente, con una traccia audio potente che sottolinea il mood cospirativo e distopico, unita a un sound design impeccabile che rende ogni scontro viscerale e immediato. La direzione artistica della Campagna, sebbene caotica, è audace e offre scorci visivi di grande impatto, in particolare nelle sequenze allucinatorie, con la fisica impossibile e le ambientazioni contorte che creano un senso di costante disorientamento e meraviglia.
Nonostante l’eccellenza tecnica di base, alcune criticità sono inevitabili. La Campagna, con la sua impostazione always-online, ha generato frustrazione a causa della mancanza di una pausa o di checkpoint tradizionali. Questo limite, unito a una cross-gen che tende a limitare le ambizioni del titolo, evidenzia frizioni strutturali che, pur non incrinando le solide fondamenta del gameplay, richiedono interventi di bilanciamento continui e rapidi.
Longevità e Offerta Complessiva
La longevità di Black Ops 7 è indiscutibile. La vastità dei contenuti è il suo punto di forza principale. La Campagna, pur breve, è solo l’antipasto. La vera estensione dell’esperienza risiede nel Multigiocatore competitivo, che offre dozzine di mappe, centinaia di progressioni e sfide continue, e nella modalità Zombi, che con il suo nuovo approccio su larga scala e la sua ricca mitologia offre un’esperienza co-op densa di ore. L’Endgame, nonostante le sue imperfezioni iniziali, funge da ulteriore catalizzatore per il co-op e la progressione.
Il sistema di progressione unificato, che permette di avanzare di livello e sbloccare armi in qualunque modalità, assicura che il tempo investito sia sempre ricompensato, spingendo il giocatore a saltare tra Zombi, Multigiocatore e Campagna. In definitiva, l’offerta di Call of Duty: Black Ops 7 è un gigantesco pacchetto di azione ad alta intensità, in grado di soddisfare quasi tutti i tipi di appassionati di sparatutto in prima persona, purché siano disposti ad accettare l’approccio narrativo non convenzionale e le complessità strutturali introdotte in questo capitolo. È un titolo che corre veloce, è affidabile nelle sue meccaniche di sparo, ma che a volte inciampa nelle sue ambizioni più audaci. Il voto finale è un riconoscimento della qualità e della quantità delle sue modalità principali, nonostante le debolezze della Campagna.
POWER RATING:
8.8/10
“Un pacchetto di contenuti straordinariamente vasto e solido. Il Multigiocatore è dinamico e appagante, e la modalità Zombi è la più ambiziosa di sempre. Dispiace per il fallimento della Campagna, che nella sua veste cooperativa e always-online sacrifica la coesione narrativa per cui la serie era amata.”
PRO
- Straordinariamente ricco di contenuti.
- Multiplayer solido e divertente con un gunplay di qualità.
- L’Omnimovement 2.0 rende il ritmo degli scontri più fluido e reattivo.
- Modalità Zombi innovativa, corposa e con una grande rigiocabilità co-op.
- Sistema di progressione condiviso tra tutte le modalità.
CONTRO
- Campagna narrativa breve, disorganica e poco memorabile.
- Il bilanciamento della Campagna è inefficace per chi gioca in singolo e la sua natura always-online ne limita l’immersione.
- L’Endgame risulta monotono e poco ispirato nella sua struttura iniziale.
- Persistenza di alcune mappe o modalità meno riuscite nel Multigiocatore.





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