Di Redazione PW83

-Codice Review fornito da Aspyr Media
-Versione Testata: Nintendo Switch
-Disponibile per: Nintendo Switch, Nintendo Switch 2
-Sviluppatore: Aspyr Games, Crystal Dynamics
-Publisher: Aspyr Media

Aspyr rimasterizza la prima avventura della “nuova” Lara Croft, portando su Nintendo una delle sue avventure migliori!

Tomb Raider: Definitive Edition, il celebre reboot del 2013 curato da Crystal Dynamics, approda su Nintendo Switch (e Switch 2) in un shadow drop (lancio a sorpresa) che ha colto tutti alla sprovvista. Questo capitolo è fondamentale non solo per la storia moderna di Lara Croft, ma rappresenta l’atto di fondazione di una nuova era narrativa per l’intero franchise. È il titolo che ha lanciato la trilogia Survivor, presentando una Lara Croft radicalmente diversa: non più l’archeologa invincibile e quasi supereroina che tutti conoscevamo, ma una giovane e inesperta sopravvissuta, costretta ad affrontare prove brutali sull’isola maledetta di Yamatai. L’edizione per Switch è il pacchetto definitivo per eccellenza: include il gioco base acclamato dalla critica, tutti i DLC rilasciati successivamente e persino contenuti bonus digitali come il fumetto Tomb Raider: The Beginning e l’illuminante documentario Final Hours of Tomb Raider, rendendolo un’offerta contenutistica ricca e completa.

La grande sfida di questo porting era adattare un titolo graficamente esigente, concepito per PC e console di ottava generazione (PS4, Xbox One), alla natura ibrida e alle specifiche tecniche uniche di Nintendo Switch. Il lavoro è stato curato da Aspyr, uno studio che conosciamo molto bene per la sua esperienza nei remaster e nei porting complessi di titoli storici, e la loro mano è evidente nella priorità data alla performance. Il risultato è un compromesso ben bilanciato che, sebbene sacrifichi alcuni asset visivi di lusso e dettagli grafici di contorno, riesce a preservare intatto il ritmo adrenalinico e l’essenza stessa dell’avventura. Il successo di questa conversione risiede proprio nella capacità di mantenere la giocabilità impeccabile, aspetto che risulta più cruciale del fidelity visivo su una console portatile.


Il Viaggio Emozionale di Lara: Sopravvivenza, Sviluppo e Struttura di Gioco

Il cuore di Tomb Raider risiede nella sua Campagna per giocatore singolo, un’avventura che ridefinisce il genere d’azione in terza persona. La storia inizia con il naufragio della nave Endurance e la conseguente separazione di Lara dal suo team di esplorazione. La trama si concentra sulla trasformazione di Lara: da giovane archeologa teorica a indurita sopravvissuta. L’isola di Yamatai, con la sua bellezza selvaggia e la sua minaccia costante, funge da sfondo e da catalizzatore per questa evoluzione brutale. L’opposizione è duplice: da un lato la setta ostile dei Solarii, composta da ex naufraghi e reietti, dall’altro la natura stessa di Yamatai, dominata da una tempesta perpetua e da fenomeni inspiegabili legati alla leggendaria Regina del Sole, Himiko. Il tono narrativo è cupo e maturo, non temendo di mostrare il prezzo emotivo e fisico che Lara deve pagare per sopravvivere.

Il gameplay è costruito attorno a un sistema di crescita dinamico e gratificante, che lega saldamente l’esperienza narrativa alle progressioni del personaggio. Lara evolve in tre aree principali: Sopravvivenza (che migliora la raccolta di risorse e la capacità di orientamento, permettendo di individuare tesori e materiali), Caccia (che potenzia l’efficacia nel combattimento, specialmente con l’arco, l’arma iconica del reboot) e Combattimento (che si concentra sulle mosse finali, le abilità melee e la gestione delle armi da fuoco). La raccolta di materiali di scarto (Scrap) e la caccia agli animali sono essenziali per potenziare l’arsenale, che comprende arco, fucile a pompa, pistola e piccozza da arrampicata, ciascuno con una sua curva di miglioramento profonda. Questo ciclo di raccolta-potenziamento-sopravvivenza spinge il giocatore all’esplorazione meticolosa dell’ambiente.

Il ritmo è orchestrato con grande maestria e variazione, ed è uno degli elementi di maggiore pregio dell’opera. Il gioco eccelle nell’alternare segmenti survival lenti e atmosferici, dove Lara deve accendere fuochi nei campi base per sbloccare i viaggi rapidi e migliorare l’equipaggiamento, a sequenze d’azione high-octane che fanno pompare l’adrenalina. Queste sezioni, spesso lineari e cariche di quick time event (QTE), sono usate con efficacia drammatica per sottolineare la fragilità di Lara e l’immediatezza del pericolo. Le sparatorie sono intense e il sistema di copertura, sebbene non automatico e a volte impreciso, offre un gunplay solido e reattivo in terza persona.

L’esplorazione, punto cardine della tradizione Tomb Raider, è presente, ma è stata ammodernata. Lara si muove in ambienti semi-aperti, con grandi hub centrali che fungono da connettori tra le diverse aree della trama. Il platforming è fluido e basato sulla fisicità, permettendo a Lara di arrampicarsi e muoversi attraverso ambienti verticali e pericolosi in modo più organico rispetto ai movimenti a “blocchi” dei classici. Tuttavia, la vera essenza Tomb Raider si manifesta nelle tombe opzionali. Queste piccole aree di sfida, spesso nascoste e facoltative, presentano complessi puzzle ambientali basati sulla fisica, che richiedono l’uso intelligente degli strumenti e della logica. La loro inclusione bilancia l’azione frenetica della trama principale, premiando il giocatore che cerca l’enigma e l’acquisizione di mitologia aggiuntiva sull’isola e i suoi misteri.


Analisi Tecnica e L’Impronta di Aspyr

L’aspetto tecnico è, come sempre per i porting da console superiori, il punto focale. Aspyr ha affrontato la sfida con un approccio pragmatico, come ci aspettiamo da loro: privilegiare la stabilità del framerate rispetto alla fedeltà grafica assoluta. La loro esperienza pregressa nella gestione di motori grafici complessi su hardware Switch si riflette nella meticolosità dell’ottimizzazione, un aspetto cruciale per un third-person shooter basato sul timing e sulla precisione.

Nel modello Nintendo Switch base (e OLED), il gioco mira a un framerate di 30 fotogrammi al secondo (FPS). Mantenere un 30 FPS stabile in un gioco open-hub con tanti elementi a schermo come questo è un risultato notevole e cruciale: garantisce che il gunplay e i momenti critici di platforming e QTE non siano penalizzati da stutter o rallentamenti. Aspyr ha saputo bilanciare risoluzione dinamica (in docked e handheld) per sostenere questo obiettivo di framerate. Nello specifico, la risoluzione dinamica assicura che il gioco mantenga una fluidità costante abbassando temporaneamente il numero di pixel durante le scene d’azione più concitate, per poi tornare a risoluzioni più elevate (spesso intorno a 720p in portatile) non appena la telecamera si ferma o l’azione rallenta.

In termini di compromessi visivi, la versione Switch presenta chiare riduzioni rispetto alla Definitive Edition originale per PS4. I dettagli sono meno netti, la complessità delle texture è inferiore e, cosa più evidente, l’illuminazione ambientale è stata semplificata, riducendo la profondità e il realismo delle ombre dinamiche. Aspyr ha dovuto anche ridurre la complessità geometrica di alcuni modelli e la densità di elementi ambientali secondari per alleggerire il carico sulla GPU.

La riduzione più iconica è l’assenza della tecnologia TressFX, il sistema avanzato di simulazione dei capelli che rendeva le ciocche di Lara estremamente realistiche nelle versioni high-end. Su Switch, i capelli di Lara sono più rigidi e meno dinamici, un dettaglio estetico che è stato inevitabilmente tagliato per liberare risorse preziose. Anche la distanza di draw distance è stata ridotta, rendendo il pop-in degli oggetti di sfondo e delle ombre più evidente in alcune aree più aperte, un trade-off tipico su Switch.

Nonostante queste riduzioni visive, l’impatto visivo in modalità portatile è sorprendentemente positivo. Sul piccolo schermo di Switch, la densità visiva e la ricchezza di dettagli rimangono sufficienti per apprezzare l’atmosfera claustrofobica e pericolosa di Yamatai. L’obiettivo raggiunto del framerate stabile è cruciale: l’esperienza on the go è fluida e perfettamente giocabile, pur non eguagliando l’impatto visivo assoluto delle piattaforme concorrenti. Questo compromesso è il biglietto da visita di Aspyr: la giocabilità viene prima della fedeltà estetica.


Contenuti, Longevità e Il Valore della Definitive Edition

Il valore del pacchetto Definitive Edition su Switch è amplificato dalla completezza dei contenuti, che garantiscono una longevità notevole per un titolo single-player.

La Campagna principale è un’avventura significativa, che offre tra le 12 e le 15 ore di gioco per un completamento della storia standard. Tuttavia, l’ampia rete di collezionabili, registrazioni audio, reliquie e le già citate tombe opzionali, spinge i giocatori a esplorare ogni angolo dell’isola. Raggiungere il 100% di completamento può facilmente raddoppiare il tempo di gioco. La motivazione all’esplorazione è sostenuta anche dalla mitologia dell’isola, che viene gradualmente svelata attraverso i diari e i documenti che Lara trova.

A ciò si aggiungono tutti i DLC rilasciati in precedenza, che non solo forniscono outfit aggiuntivi per Lara (con variazioni estetiche e piccoli bonus di gameplay legati a specifiche abilità) ma anche nuove mappe e modalità per il multigiocatore online. La modalità multiplayer a otto giocatori (che include Deathmatch e Team Play a obiettivi) è interamente inclusa. Sebbene il multiplayer non sia mai stato il punto di forza della serie, la sua presenza completa l’offerta e aggiunge una dimensione competitiva on the go per chi desidera un diversivo.

Infine, l’inclusione dei contenuti digitali bonus – il fumetto Tomb Raider: The Beginning, il mini-artbook digitale Tomb Raider: The Art of Survival e il documentario Final Hours of Tomb Raider – aggiunge un valore significativo per i fan, consentendo un’immersione totale nella mitologia e nel making of del reboot. La possibilità di giocare l’intera avventura, completa di tutti gli extra, sia a casa che in mobilità, è la vera ragione di esistere di questo porting per Switch. La portabilità trasforma un’esperienza già intensa in un’avventura accessibile ovunque.

Giudizio Finale

Tomb Raider: Definitive Edition su Nintendo Switch è un porting di successo, che dimostra la maestria di Aspyr nell’adattare titoli esigenti a piattaforme meno potenti. Dal punto di vista contenutistico è ineccepibile: il pacchetto è completo e offre un’avventura profonda e coinvolgente, essenziale per comprendere l’evoluzione moderna di Lara Croft.

Il compromesso visivo è un prezzo equo da pagare per la stabilità del framerate, che assicura che il gunplay rimanga appagante. La performance solida garantisce che l’avventura sia sempre reattiva. È l’opzione definitiva per chi cerca l’avventura di Lara Croft in mobilità, e per gli appassionati di survival che desiderano rivivere o sperimentare la sua rinascita in una versione pienamente ottimizzata per l’esperienza ibrida.


POWER RATING:
8.4/10
“Un’avventura di sopravvivenza intensa, completa di tutti i contenuti, con un ritmo narrativo perfetto. La portabilità su Nintendo Switch garantisce che la straordinaria rinascita di Lara Croft sia ora accessibile ovunque, in una versione solida e pienamente godibile.


PRO

  • Pacchetto estremamente completo: include gioco base, tutti i DLC e contenuti digitali bonus.
  • Performance solida: il framerate stabile è una priorità, essenziale per le sezioni d’azione.
  • Giocabilità perfetta in modalità portatile, ideale per la fruizione ibrida.
  • Il gunplay e il platforming rimangono avvincenti e ben implementati.

CONTRO

  • Significativi compromessi grafici: riduzione di luci, ombre, e assenza di effetti visivi come TressFX rispetto alla versione PS4/Xbox One.
  • La risoluzione e la qualità delle texture possono apparire datate in modalità TV rispetto ad altre versioni.
  • Il multiplayer online è incluso, ma è una modalità che non ha mai brillato per la qualità intrinseca.

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