Di Redazione PW83
-Codice Review fornito da Nightdive Studios, Warner Bros Interactive Entertainment
-Versione Testata: Xbox Series X
-Disponibile per: Xbox One, Xbox Series X|S, PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch, PC (Steam, EGS, GOG)
-Sviluppatore: Monolith Productions, Nightdive Studios
-Publisher: Nightdive Studios, Warner Bros Interactive Entertainment
Il capolavoro di Monolith Software risorge dalla tomba grazie ai maestri di Nightdive Studios!
Il ritorno dei classici sparatutto degli anni ’90 non è mai stato così sanguinoso. Blood, l’opera di culto sviluppata da Monolith Productions nel 1997 e distribuita all’epoca da GT Interactive, è sempre stato l’elemento più cupo e anarchico della Santa Trinità degli sparatutto del Build Engine, a fianco di Duke Nukem 3D e Shadow Warrior. Grazie al rinnovato e totale restauro operato da Nightdive Studios, questo capolavoro di orrore gotico, violenza splatter e umorismo nero è tornato con il titolo Blood: Refreshed Supply. Questa non è una semplice riedizione per la compatibilità moderna; è una ricostruzione che parte direttamente dal codice sorgente originale, preservando l’identità viscerale del gioco e, contemporaneamente, elevandola tecnicamente in modo decisivo per il pubblico console. L’analisi che segue mira a comprendere quanto il caos di Blood riesca ancora a imporsi nel panorama contemporaneo degli sparatutto in prima persona e quanto l’aggiornamento tecnico di questa versione sia riuscito a esaltare la sua anima inconfondibile su console.

L’Ombra della Vendetta: Caleb e l’Atmosfera
Il protagonista di Blood, Caleb, non è un salvatore dell’umanità né un eroe d’azione spavaldo; è pura volontà di vendetta. Ex pistolero vissuto nel diciannovesimo secolo e membro di alto rango della Cabal, un culto votato al male e al suo dio, Tchernobog, Caleb viene tradito e ucciso dai suoi stessi adepti. Riportato in vita da un desiderio di rivalsa che trascende la morte stessa, il suo viaggio è una discesa senza freni in una spirale di violenza mistica, attraversando scenari che spaziano da vecchie città occidentali a circhi abbandonati, da villaggi innevati a templi oscuri di influenza lovecraftiana.
La forza motrice di Blood risiede interamente nella sua atmosfera, un miscuglio unico e insolente che all’epoca non aveva eguali. Il gioco è intriso di riferimenti cinematografici e letterari che spaziano da Edgar Allan Poe a H.P. Lovecraft. Questo eclettismo si traduce in un comparto visivo e sonoro che mantiene una tensione costante.
I livelli sono disseminati di scheletri rianimati, zombie che urlano “I’m alive!” con un tono beffardo, e, soprattutto, i temibili Cultisti, la fanteria della Cabal. Il suono gutturale del loro canto (“Praise be to Tchernobog!”) e il loro inconfondibile grido alla carica sono rimasti nella memoria di chiunque abbia giocato al titolo originale. La gestione della luce e l’uso drammatico delle texture creano un senso di claustrofobia e sporcizia ineguagliabili, nonostante la limitazione tecnica del motore Build.
Il sarcasmo di Caleb è il contrappunto perfetto all’orrore che lo circonda. Le sue battute ciniche, spesso espresse con un ringhio beffardo, alleggeriscono i momenti più macabri senza distogliere dalla brutalità dell’azione. Frasi iconiche come “I’m coming for you” o la risata folle dopo aver lanciato una manciata di dinamite rendono il protagonista un’entità carismatica e spaventosa allo stesso tempo, un antieroe che non cerca redenzione, ma solo il conto da pagare. Refreshed Supply riporta in auge queste interazioni con una fedeltà assoluta, lasciando intatto quel mix di paura e divertimento che definisce l’esperienza di Blood. L’immersione in questo mondo oscuro è completa, un tripudio di toni rossi e grigi che ancora oggi risulta stilisticamente distinto. Il nichilismo di Caleb è la vera anima del gioco; la sua vendetta non è un atto di giustizia, ma una sadica necessità biologica amplificata dal suo desiderio di caos.
Il sound design gioca un ruolo cruciale nel definire questa atmosfera. La musica, una colonna sonora che spazia dall’organo gotico al thrash metal industriale, si adatta dinamicamente all’azione. Ma è il comparto audio ambientale a creare la vera tensione. Il gorgoglio degli zombie, i sinistri cigolii e, soprattutto, il canto rauco dei Cultisti in lontananza, segnalano un pericolo imminente. L’efficacia dei jumpscare in Blood deriva spesso dalla natura stessa del Build Engine, con nemici che sfondano pareti o si generano in spazi chiusi, trasformando l’esplorazione in un costante atto di pre-cautela.

Il Cuore della Sfida: Struttura e Level Design
Il Build Engine ha plasmato il design degli sparatutto del suo tempo, rendendo possibile una pseudo-tridimensionalità dinamica che consentiva l’interazione con l’ambiente e la verticalità. Blood eccelle nella costruzione di mappe intricate e non lineari, che rappresentano una sfida a sé stante anche per i veterani del genere.
Il level design di Blood è punitivo e meticoloso. A differenza dei moderni sparatutto che guidano il giocatore attraverso corridoi lineari, Blood richiede un’esplorazione attenta e una memoria spaziale acuta. Le mappe sono spesso composte da più piani, passaggi segreti nascosti e un sistema di chiavi colorate (Spade, Teschi, Serpenti e Cuori) che costringe il giocatore a ripercorrere porzioni di mappa, affrontando nemici in respawn strategici. Questa struttura, sebbene datata secondo gli standard contemporanei, è fondamentale per l’identità del gioco.
La difficoltà del gioco è notoria. Blood è un’esperienza brutale che non perdona gli errori. I nemici non solo sono numerosi, ma spesso si nascondono, tendono imboscate e, nel caso dei Cultisti e degli Zealots, possiedono armi potenti. È imperativo imparare i pattern di attacco e gestire l’inventario. Il Build Engine permetteva velocità di movimento elevatissime, e Refreshed Supply le ripropone con una fluidità mai vista, rendendo il movimento una parte essenziale della strategia di sopravvivenza.
La campagna, che include tutti e quattro gli episodi originali più le espansioni Plasma Pak e Cryptic Passage, è sorprendentemente vasta. Un elemento distintivo di questa edizione Refreshed Supply è l’aggiunta di scenari inediti, come il capitolo “Marrow” disponibile al lancio e il successivo “Death Wish”, ampliando ulteriormente un’esperienza già monumentale. Ogni episodio introduce nuove ambientazioni, boss unici (come Cheogh o Cerberus) e una progressione tematica.
In un’era di sparatutto basati sulla rigenerazione della salute, l’approccio di Blood alla salute e alle munizioni è rinfrescante e spietato. La gestione delle risorse è vitale: sprecare le munizioni per il Cannone Tesla o il Lanciarazzi Napalm su Cultisti di basso livello significa trovarsi disarmati di fronte a minacce maggiori. Il gioco bilancia questa scarsità offrendo numerosi segreti contenenti armi potenziate e power-up temporanei, incentivando l’esplorazione metodica sopra la cieca corsa in avanti.
Il game loop è distintivo: il giocatore deve esplorare attentamente ogni anfratto non solo per trovare i segreti, ma anche per evitare trappole ambientali mortali, come pavimenti che cedono o muri che si aprono rivelando una raffica di nemici. Il pacing è scandito da questi momenti di terrore improvviso. Il design di Blood non è affatto un’esperienza di sparatutto lineare; è un puzzle complesso di gestione delle risorse, analisi spaziale e riflessi brutali.

Arsenale e Brutalità: Le Armi Uniche di Caleb
Il vero cuore pulsante del gameplay di Blood risiede nel suo arsenale, un assortimento caotico e macabro di armi che sono vere estensioni della furia vendicativa di Caleb. Ogni strumento di morte possiede un’identità precisa ed è reso strategicamente profondo grazie alla cruciale modalità di fuoco secondaria (Alt-Fire), che ne raddoppia l’utilità tattica in ogni situazione di combattimento.
La dotazione spazia dalla iniziale Pistola a Bengala, essenziale per applicare un danno continuo da fuoco, al robusto Fucile a Canna Mozza. L’azione si affida poi alla fedele Tommy Gun per il fuoco rapido e al micidiale Lanciafiamme Napalm e l’elettrico Cannone Tesla per il controllo delle aree più affollate. Ma sono gli strumenti più mistici e unici a definire l’esperienza: la Bambola Voodoo, che permette di infliggere danno diretto ignorando l’armatura, e la versatilità tattica della Dinamite, lanciabile in modalità timer, a prossimità o in fasci multipli, permettendo al giocatore di creare trappole e imboscate. Questa sinergia tra armi convenzionali e strumenti macabri è il segreto della brutalità unica del gunplay di Blood.

Un Rinnovamento Tecnico Essenziale: Refreshed Supply
Il lavoro svolto da Nightdive Studios con Blood: Refreshed Supply è l’edizione definitiva, creata per brillare sulle console moderne. L’utilizzo del Kex Engine, ricostruito a partire dal codice sorgente di Monolith, ha permesso di superare le limitazioni croniche del codice Build originale, garantendo che Blood potesse offrire un’esperienza di gioco impeccabile.
Il risultato più evidente è il supporto per le performance da console di nuova generazione. Ciò significa che Refreshed Supply supporta risoluzioni fino a 4K e framerate sbloccati che possono raggiungere i 120 fotogrammi al secondo sulle console compatibili. Questa fluidità è un salto generazionale rispetto alle versioni precedenti e risulta cruciale per la precisione e la velocità richieste dal gunplay di Blood. Le texture sono state filtrate e migliorate, rendendo gli sprite e i voxel del gioco molto più nitidi senza snaturare la loro estetica originale.
Cruciale per il feeling del gioco su console è il rinnovamento dei controlli. L’introduzione di una mira libera e precisa si traduce in una gestione eccellente del gioco tramite controller, permettendo di affrontare i nemici volanti (come i Gargoyles) e quelli posizionati in verticale con una precisione chirurgica. Questo aggiornamento è fondamentale per il bilanciamento del gioco ad alta velocità.
Anche il comparto multiplayer ha ricevuto un aggiornamento vitale. La stabilità della connessione è stata garantita per il gioco online. Oltre al classico Deathmatch, è stata potenziata la modalità cooperativa, ora giocabile anche in split-screen locale e online fino a otto giocatori, un’opzione che mancava del tutto nell’edizione precedente e che aumenta il caos e il divertimento esponenzialmente su console. Questa attenzione al dettaglio dimostra che Refreshed Supply è stato concepito non solo per i nostalgici, ma per resuscitare Blood come un titolo competitivo e cooperativo nel panorama odierno.
L’implementazione del Kex Engine ha permesso l’aggiunta di effetti di illuminazione dinamica, aumentando notevolmente la profondità visiva e l’immersione nell’atmosfera horror. Il supporto nativo per gli schermi widescreen offre un campo visivo esteso, essenziale per gestire il caos dei combattimenti ravvicinati.
Conclusione: L’Orrore che non Muore Mai
Blood: Refreshed Supply è un esempio magistrale di come riportare in vita un classico. Non si limita a farlo funzionare, ma lo fa risplendere su ogni piattaforma console. L’energia grezza, la violenza esagerata e l’umorismo dissacrante che hanno definito il Blood originale sono qui amplificati da una fluidità di gioco, un supporto tecnico da console di nuova generazione (4K e 120 FPS) e l’introduzione di modalità multiplayer potenziate.
Il gioco di Caleb è un’esperienza catartica, un viaggio nella follia e nella vendetta che premia il giocatore con un arsenale geniale, un design dei nemici memorabile e livelli che richiedono abilità, pazienza e una costante attenzione all’esplorazione. Refreshed Supply è un acquisto obbligato per chiunque cerchi uno sparatutto in prima persona che rompa gli schemi contemporanei, offrendo una sfida brutale e una personalità irriverente che raramente si trova nei titoli attuali.
POWER RATING:
9.5/10
“Blood: Refreshed Supply è l’edizione definitiva, che preserva l’identità brutale del Build Engine originale arricchendola con un arsenale unico e un’ottimizzazione tecnica impeccabile (4K/120 FPS, split-screen). Un’esperienza caotica e gotica che si impone sugli standard contemporanei.”
PRO:
- L’Arsenale è insuperabile nel genere, potenziato dalle modalità di fuoco secondarie geniali.
- Ottimizzazione tecnica console (Kex Engine) che garantisce una fluidità impeccabile fino a 120 FPS e 4K.
- Atmosfera unica di orrore gotico unita all’umorismo nero, con Level Design complesso e rigiocabile.
CONTRO:
- La difficoltà è estremamente elevata e può risultare frustrante per i neofiti del genere.
- Il ritmo è intrinsecamente datato e richiede molto backtracking per la ricerca delle chiavi.




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