
Arkane Studios non la ferma nessuno!
Dopo un anno dall’uscita di Prey, titolo rivelazione del 2017, Arkane Studios ci regala un nuovo motivo per vestire i panni degli impiegati Transtar (notare il plurale), con un DLC che definire “particolare” è riduttivo. Chi si sarebbe immaginato che un gioco del genere, potesse venire trasformato in un rogue-like? Noi no di sicuro!
Abbiamo capito bene?
Assolutamente si, Prey: MoonCrash mantiene le caratteristiche che lo hanno reso uno dei titoli migliori del 2017, come l’atmosfera opprimente e disperata, i nemici che si possono trasformare quasi letteralmente in qualunque cosa, e il combattimento adrenalinico, ma allo stesso tempo abbandona la struttura (per la maggior parte) lineare del gioco principale. Al suo posto, introduce elementi casuali per ogni partita che inizieremo, dalla diversa posizione di mostri e oggetti, passando per diversi obiettivi da completare, per finire con, e forse è il punto più importante, utilizzando diversi personaggi, ognuno con le sue caratteristiche e peculiarità. Ma andiamo con ordine, le cose di cui parlare sono tante.

Rogue-Like?
Prey, il titolo “base” offriva già moltissime possibilità di approccio verso le varie situazioni che il gioco ci lanciava contro: stealth, armi spianate, astuzia… in un modo o nell’altro, a meno di non aver fatto qualche errore clamoroso, si riusciva sempre a emergere vittoriosi. In MoonCrash sarà ancora possibile, ma ogni volta bisognerà adottare una versatilità mentale ancora più aperta, dato che il gioco genererà casualmente le situazioni più disparate. Se durante la partita precedente, avete oltrepassato il tal corridoio senza particolari problemi, in quella successiva potreste trovarlo completamente avvolto dalle fiamme, e pattugliato da orde di nemici. Tutto questo, oltretutto, unito al fatto che più tempo passate dentro la simulazione, più la difficoltà della stessa aumenta! E’ una nuova meccanica di gioco incredibilmente affascinante, capace di regalare potenzialmente ore di gioco infinite, ma anche… tanti mal di testa. Non fraintendiamo, non stiamo parlando di problemi dovuti a luci intermittenti, quanto piuttosto al fatto che, è sì vero che una struttura simile (randomizzata) può offrire innumerevoli ore di gioco e una rigiocabilità elevatissima, ma è altresì vero che questa stessa meccanica di gioco porta con sé anche un potenziale livello di frustrazione elevatissimo. Giocare per ore, guardare il progresso ottenuto e poi morire per una inezia, e vedere tutto quello che si è costruito crollare come un castello di carte potrebbe (anzi, siamo sinceri: può) dare molto fastidio, al punto da scoraggiare il giocatore e fargli abbandonare il gioco.
Sono casi limite, va detto, perché il gioco, nonostante la sua natura “casuale” mantiene sempre un certo grado di “curva di difficoltà”: verso la fine diventerà sicuramente più ostico, rispetto alle prime battute, ma mai impossibile.

Peter, la base lunare Pytheas, e la simulazione
“Ma”, vi sento chiedere, “Mooncrash ce l’ha una trama?” Certo che sì, e si discosterà da quella del gioco primario. Come già scritto, non vestirete i panni di Morgan (o Morgane) Yu, bensì quelli di un impiegato Transtar, tale Peter, impegnato a ricostruire gli eventi che hanno portato alla perdita della base lunare Pytheas mediante l’uso di una simulazione, che permetterà di rivivere gli ultimi momenti di cinque altri impiegati (dai medici ai meccanici, passando per gli addetti alla sicurezza) prima del termine di ogni comunicazione con la base stessa. E’ una cosa, questa, che permetterà di vivere in prima persona non una, ma sei differenti trame, ognuna collegata tra loro. Vien da sé che ovviamente ognuno dei cinque personaggi giocabili avrà i suoi differenti obiettivi, così come differenti vie di fuga dalla base: Con uno dovrete usare una capsula di salvataggio, con un altro uno shuttle, e così via. Scopo ultimo del gioco è “eseguire la run perfetta”, ovvero riuscire a portare in salvo tutti e 5 i personaggi, ed assistere così all’epilogo per l’operatore del sistema VR, il povero Peter.
Prima di chiudere, una menzione d’onore: è vero che i personaggi giocabili saranno cinque, sei considerato Peter, ma va anche detto che non saranno solo loro i protagonisti. Si, perché tra le tante novità di questo MoonCrash, va annoverato anche un nuovo nemico, lo Squalo Lunare, un terrificante Mimic di dimensioni gigantesche, capace di muoversi sotto la dura roccia lunare e, molto facilmente, porre fine alle vostre scorribande ben prima di quanto auspicato.

Tecnicamente parlando
Se alziamo il cofano virtuale di Prey: Mooncrash, non noteremo nessuna differenza con il motore del gioco originale: stesso comparto grafico, stesso sonoro, è tutto rimasto come l’abbiamo lasciato. Il punto cardine del tutto però, è che già all’epoca tutto funzionava alla meraviglia: magari non era il nuovo punto di riferimento in nessun settore, ma è altresì vero che tutto era al posto giusto, e non c’era assolutamente bisogno di andare a stravolgere quello che di buono già c’era.
Se c’è una cosa che però ci ha fatto storcere il naso, sono i caricamenti: così come nel gioco base sono fin troppo lunghi, e in caso di riavvio della simulazione, addirittura saranno divisi in due. E’ una cosa sgradevole con cui avere a che fare, specialmente quando si parla di un prodotto di qualità come Prey.

Tirando le somme
Prey: MoonCrash è un DLC sicuramente coraggioso, prende tutto quello che abbiamo amato nel gioco base (atmosfera, giocabilità, nemici e via dicendo), e lo mischia con meccaniche nuove, più dinamiche e, se vogliamo, più moderne. Una mossa azzardata, forse, ma che conferma Arkane Studios come uno degli sviluppatori migliori attualmente presenti sul mercato. Promosso!
Prey: MoonCrash è disponibile in digital download su tutti i principali Store Online (PSN, Xbox Store, Steam)
Se invece volete acquistare anche il gioco base, è presente la “Digital Deluxe Edition”, che include l’ottimo gioco base e il DLC.
POWER RATING:
8.0/10
“MoonCrash conferma Arkane Studios tra gli sviluppatori migliori.”
PRO:
-Ottimo gameplay
-SEI trame intrecciate!
-Potenzialmente infinito…
CONTRO:
-…ma col rischio di diventare frustrante
-Tempi di caricamento TROPPO lunghi
-Codice review fornito dal Publisher
-Testato su PS4Pro





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