Finalmente disponibile il 4° capitolo della serie motociclistica tutta Italiana! Sarà questo l’anno della consacrazione?

Di Pierre Coppi

Premessa: Questo articolo è basato sulla versione current-gen. Ci riserviamo di tornare sul titolo in esame quando l’upgrade per next-gen sarà disponibile. – P.

La moto“. Ad oggi vista come sinonimo di libertà, evasione, sport estremo, momento introspettivo, la moto, inteso come concetto, può essere paragonato a una gemma preziosa, con innumerevoli sfaccettature, infinite sfumature e giochi di luce. A ben vedere, anche il motociclismo, estendendo un po’ il concetto, è un universo popolato da mille discipline: il fuoristrada, con il motocross, il motard, l’enduro, il trial, il rally, l’adventouring. La strada, con le sue naked, hyper-naked, le sue turistiche e le sue sport-tourer, e la pista, dove ci si può imbattere in “bombardoni” da 200cv e, poco più in là, piccole quarto di litro (le 250cc) due tempi, magari mentre dentro la pista, è in corso un turno libero per le 600cc. Vedete come tutto è così variegato, ampio, libero?

E’ stato un po’ così anche per il mondo dei videogiochi dedicati alle due ruote. Ci sono simulatori di motocross, di gare su pista, ci sono i giochi arcade, quelli più simulativi… i giochi di moto risalgono all’alba dei tempi videoludica, l’era 8bit, quando la cartuccia di Excitebike per NES ci faceva passare pomeriggi tra fango e salti. Poi, è venuta l’era a 16 bit, e SEGA si è inventata Super Hang-On per Megadrive, e questa volta i pomeriggi si spendevano tra moto carenate, tute in pelle e cordoli. Negli anni, innumerevoli titoli dedicati al motociclismo hanno cercato di imporsi come non-plus-ultra nel segmento con risultati altalenanti, fino a quando Milestone, nel pur lontano 2001, non sconvolse il mondo con quello che, ad oggi, è tutt’ora considerato un capolavoro di gameplay a due ruote: il leggendario Superbike 2001.

Vi riassumiamo, davvero velocemente, cosa pensiamo in merito andando a ripescare un nostro vecchio speciale di un’era dimenticata, quando PW83 non era nemmeno vicino ad esistere:


Il miglior gioco di moto mai creato è nato (e morto, a dirla tutta) su PC. Di cosa stiamo parlando? Superbike 2001, ovviamente. D’accordo, al giorno d’oggi ci sono i vari Tourist Trophy (gran gioco, ottimamente realizzato, ma…), MotoGp (sia quello Thq che quello Namco…), ma a dirla tutta, NESSUNO di questi titoli arriva alla magnificenza del titolo Milestone/Electronic Arts.” – Pierre Coppi, “Speciale: Cordoli virtuali”, 2006

Saranno anche passati quattordici anni da quelle parole, ma da allora ben poco è cambiato. SBK01 era, rimane e probabilmente rimarrà uno dei capisaldi del motociclismo videoludico. Volete sapere un’altra cosa che non è cambiata? Il creatore di quel gioco, l’italianissima Milestone, oggi il più grande sviluppatore italiano. Un cerchio che si chiude? Benvenuti alla recensione di Ride 4!

Il livello di dettaglio è incredibile: Si notino i differenti materiali, la cartuccia separata, i supporti per il cavalletto anteriore

Ride 4, come facilmente intuibile dal numero cardinale a lato del titolo, è il quarto capitolo in quella che ormai è diventata una delle serie di spicco dell’intero catalogo Milestone. Per i meno attenti, Ride è fondamentalmente un simulatore di guida. Non è assolutamente uno dei più realistici e finora non aveva mai avuto la minima intenzione di esserlo. E’ sempre stato nel mezzo, un po’ come il suo padre spirituale, Tourist Trophy (PS2-2006), lo spin-off nato da una costola del famoso Gran Turismo. Ora però, pare che Ride 4 abbia voluto passare alla marcia superiore, aumentando in misura critica le “finezze” a livello guida. Il gameplay-loop sarà il seguente: comprare diverse moto dalle più disparate categorie, elaborarle, partecipare a competizioni, vincere (possibilmente), guadagnare crediti, comprare moto più veloci e potenti, e vincere gare più difficili e lunghe così da vincere ancora più soldi. Semplice, no? Beh, in realtà no, ma ne parleremo più avanti.

Andiamo dritti al sodo. In Ride 4, i ragazzi di Milestone hanno voluto calcare la mano su quella che innegabilmente è la cosa più importante: Il gameplay, e nello specifico la connessione tra pilota e moto. Ogni macro-categoria di moto avrà le sue caratteristiche, così come più nello specifico, ogni singola moto avrà una sua spiccata personalità: una Ninja come da tradizione sarà tendenzialmente goffa nel misto, e allo stesso tempo granitica nel veloce, quasi sui binari. Viceversa, una CBR magari non avrà il motore più potente della categoria, ma ripagherà con una agilità sopraffina. In fase di testing, abbiamo notato cose che, da motociclisti noi stessi, ci ritroviamo a fare da anni e anni, alcune tra l’altro imparate durante lunghe sessioni in pista con giri su giri inanellati con l’obiettivo di limare quel tempo o perfezionare l’ingresso di una curva. In Ride, gestire la moto nel migliore modo possibile sarà cruciale. Esempio? Inutile cercare di guidare una GsxR 1000 come un 600: spalancare il gas in uscita di curva avrà l’unico risultato di farvi consumare più gomma posteriore o, nella peggiore delle ipotesi, mettervi la moto per cappello. Meglio quindi andarci leggeri col gas, parzializzando e cercando di effettuare il migliore pick-up possibile, così da avere, in uscita di curva, la moto più dritta possibile e poter effettivamente scaricare a terra i 180+ hp della “Gixxerona”.

Altro esempio? Andiamo all’estremo opposto: le due Tempi. Fondamentalmente, vista la struttura del motore e la mancanza di qualsivoglia freno motore, sarà assolutamente fondamentale guidare la moto facendola scorrere in percorrenza di curva. Una 2T, specialmente se di piccola cilindrata, andrà guidata nella maniera più pulita possibile. E qui vogliamo spendere due parole su una cosa che, per chi ne capisce, è veramente un tocco di classe. Durante la guida, poco prima del punto di staccata, inclinate leggermente la moto. Per via della piega, ci sarà anche una diminuzione della circonferenza di rotolamento del pneumatico che cambierà anche la rapportatura della moto, accorciandola. Ergo, aumenteranno i giri motore ma diminuirà il rapporto di trasmissione, rallentando la moto. In soldoni, un “trucchetto” che ogni amante della guida in pista ha sempre usato per arrivare alla staccata con il motore “in tiro”. Applausi a scena aperta a Milestone per aver implementato una cosa simile. Estremamente ben fatto anche il comportamento della moto stessa, con il retrotreno che spazzolerà il circuito durante le staccate più violente, o l’avantreno che sbacchetterà in uscita di curva dopo aver pizzicato un cordolo.

Discorso di poco fa: Staccata, moto piegata per aumentare i giri ed avere un motore più pronto durante tutta la curva e durante l’uscita

Passiamo ora alla seconda componente di qualsiasi competizione in pista: I vostri avversari. Fino a poco tempo fa veniva quasi da considerarli (passateci il termine) degli ostacoli mobili, piuttosto che dei veri e propri piloti in lizza per vincere la stessa gara a cui state partecipando. Milestone con Ride 4 ha creato A.N.N.A. (Artificial Neural Network Agent) una IA che dopo migliaia di ore di studio ha permesso di riprodurre avversari che si comportano molto più realisticamente che in passato: non saranno i cloni gli uni degli altri, a comporre il classico trenino, ma azzarderanno, avranno traiettorie diverse, e commetteranno errori. Finalmente, verrebbe da dire.

Parliamo ora della modalità principale di questo titolo, l’ormai classica modalità Carriera. In questo game-mode, come dicevamo sopra, l’obiettivo sarà conquistare il maggior numero di trofei così da poter ottenere l’accesso ad ancora più competizioni. La varietà è il sale della vita, dicono, e in questa sua ultima iterazione c’è di che leccarsi i baffi. Saranno disponibili gare dedicate alle moto naked, alle sportive degli anni ’90, alle moto attuali, alle supermotard, alle moto elettriche. Se ha due ruote e un motore, probabilmente troverete una gara dedicata. Non tutto sarà competizione diretta, però. Spesso dovrete cimentarvi in quelli che il gioco chiama Track Days (dove dovrete sorpassare un dato numero di avversari), oppure nelle Prove Circuito (dove dovrete pur sempre battere un tempo prefissato, ma passando attraverso “porte” disseminate per la pista a una certa velocità, per non incappare in penalità). Nuova per questa ultima iterazione sarà la modalità Endurance, che compare per la prima volta in assoluto in gioco di moto. E’ interessante notare come (così come nella realtà) il gioco si trasformi ed entrino in scena strategie e tattiche per la sopravvivenza e la vittoria sulla lunga distanza.

BONUS – L’Angolo di Yuneko: “Chiariamo una cosa di cui forse non siete a conoscenza. Quando Spike ha per le mani un racing-game, si trasforma. Un conto è dover recensire un videogame canonico, ma quando entra nel “suo”, ovvero dover parlare della seconda sua passione (i motori, siano essi moto o auto) entra in questa “bolla” dove il suo livello di attenzione è elevato alla N. Passa ore a controllare i modelli poligonali, facendomi notare dettagli che a mio avviso anche gli sviluppatori si sono lasciati scappare… Signori di Milestone, vi serve per caso un consulente? [ride] Ore su ore di filippiche del perchè la tal cosa è così quando invece doveva essere cosà, del perchè il tal modello ha un valore di X piuttosto che Y… dovete capire che per me è un momento molto stressante [ride]. Per quanto riguarda Ride 4, non posso dire di essere una fan (dei racing games in generale), ma posso sicuramente apprezzare il lavoro svolto dai ragazzi di Milestone riguardo la rappresentazione dei vari modelli dato che su quegli stessi modelli, nella vita reale, ho passato ore ed ore durante innumerevoli viaggi. Già solamente per questo, e per i ricordi che mi ha suscitato, per me Ride 4 sarebbe da promuovere. Va anche detto che se un gioco riesce a far entrare Spike nella “modalità” di cui parlavo poco sopra, è sicuramente una cosa di cui tener conto. Fidatevi, lo conosco bene. Ora, se volete scusarmi, torno ad ascoltare i deliri di Spike mentre si lamenta che per il tal modello, non c’è la possibilità di cambiare il silenziatore… Aiutatemi!”

Il roster di moto disponibile è diminuito. Se Ride 3 poteva contare su 240 motoveicoli, il quarto capitolo può (al momento) annoverarne tra le propria fila solo 176. Milestone ci ha rassicurati dicendo che altre 65 saranno disponibili in futuro come DLC. Mossa commerciale? Forse, per una volta, non proprio. Milestone ha infatti ricostruito tutte le moto di Ride 4 partendo da zero e scartando i modelli poligonali delle passate edizioni, in ottica, probabilmente, di una transizione più agevole verso la next-gen (Ride 4 sarà aggiornato per Xbox Series X e PlayStation 5 il prossimo gennaio, torneremo sull’articolo a tempo debito). C’è da dire che ad oggi, quelli presenti nel gioco sono i modelli poligonali (di motociclette) migliori che abbiamo mai visto. Una cosa che abbiamo adorato è il nuovo Editor di Livree, che questa volta permette di personalizzare anche caschi e tute di gara, oltre che le moto. Completo, facile da usare dopo un minimo di adattamento, non possiamo che parlarne bene.

Esempio di funzionamento dell’editor: Qui sopra Spike è a Misano su una GsxR 1000 Rizla+ Yoshimura Limited Edition.
Mentre qui c’è la stessa moto, ricreata però con l’editor di Ride 4. Mancano alcuni dettagli come le strisce adesive sui cerchi, e i silenziatori sono differenti, ma il risultato è ottimo.


Gioco perfetto quindi? Purtroppo no. Dopo questa meravigliosa e per nulla forzata liason al paragrafo precedente, eccoci costretti a parlare di quello che non funziona come dovrebbe in Ride 4. La prima cosa, e sembrerà un paradosso dopo le lodi sperticate lanciate ai modelli poligonali, è relativa al comparto grafico. Abbiamo purtroppo visto più e più volte textures caricate in ritardo, fenomeno visibile in special modo durante l’introduzione pre-gara e nei replay. Sempre riguardo alla grafica, tante volte utilizzando l’editor un modello che in fase di realizzazione vi sembrerà perfetto avrà grafiche fallaci o anomalie in fase di utilizzo. Credete a quello che scriviamo, vedere certi errori, su modelli poligonali così superbi, è una coltellata al cuore. La seconda nota stonata è ricercabile in A.N.N.A. (la IA che ha debuttato col gioco). Se è vero che ha reso il comportamento degli avversari molto più credibile, è anche vero che spesso e (poco)volentieri deciderà che quella gara non ve la porterete a casa, lanciando un pilota avversario in volata, e tanti saluti. Lo abbiamo notato diverse volte, e ci è saltato all’occhio perchè l’avversario in questione usava una moto totalmente stock, contrariamente alla nostra “pronto-gara”. Ultimo punto negativo, l’online: abbiamo testato il gioco per una settimana, e ci siamo imbattuti in problemi di connessione, lag… peccato. Ma il problema più grande è la mancanza di modalità con cui poter sfidare gli amici. Lobby pubblica, lobby privata, e ci si sfiderà in gare classiche. Tutto lì.

Eccoci quindi a tirare le somme su un titolo che, rispetto al precedente capitolo, ha avuto modifiche importanti su quello che conta davvero, il gameplay. Ha tolto quel di più che forse stonava in Ride 3, focalizzandosi su modelli e competizioni molto più incentrati sul concetto di guida sportiva, e non possiamo che apprezzare tutto questo. E’ vero, tecnicamente è ancora traballante su certe cose e non offre una componente online all’altezza di quella per giocatore singolo, ma se vi piacciono le moto, ora come ora Ride 4 è il titolo da avere. Per le migliorie tecniche c’è tempo, fra meno di un mese saremo in piena next-gen. Promosso!

POWER RATING:
8.5/10
“Amate le moto? Amerete Ride 4. Milestone con il quarto capitolo si è voluta concentrare su quello che conta davvero, eliminando il superfluo ma lavorando su quanto di buono aveva già costruito.”


PRO:

-Gameplay gratificante
-Ampia scelta di moto e modelli, tutti personalizzabili nel dettaglio
-Modelli poligonali delle moto dettagliatissimi
-Livello di sfida gratificante…

CONTRO:
-… per la maggior parte. A.N.N.A. ha ancora qualche difetto
-Comparto tecnico zoppicante
-Online scarno

– Codice Review fornito dal Publisher
– Testato su Xbox One S

4 risposte a “RIDE 4 – Xbox One, Playstation 4 Review”

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  2. […] arriva dal suo fratellino minore, quel Ride 4 (potete leggere la nostra recensione cliccando su QUESTO LINK) che tanto abbiamo apprezzato alla fine del 2020: La personalizzazione. Potrete disegnare le livree […]

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