Di Pierre Coppi

Tetris, il classico senza tempo, torna in una nuova incarnazione. Sarà possibile perfezionare quello che, per tanti, era già perfetto quasi quarant’anni fa?

Ora diremo qualcosa che probabilmente solleverà polemiche e ci farà odiare da un sacco di persone. Veramente tante persone. Pronti? Bene: Tetris per noi di PW83 è forse l’unico gioco mai pubblicato meritevole del tanto agognato Perfect Score, il 10 pieno, la perfezione. Il perchè è presto detto. Trovate una persona, una singola persona, che soddisfi i seguenti criteri: 1- non conosca Tetris, 2- non abbia mai fatto una partita o non conosca il funzionamento del gioco e per finire 3- non si sia divertita giocando al leggendario classico. Trovate una persona, inerentemente all’ambito videoludico, che soddisfi queste tre singole voci, e toglieremo il capolavoro di Aleksej Leonidovič Pažitnov dal nostro personale piedistallo dorato. Vi assicuriamo che non sarà per niente facile. Creare un gioco nel 1984 (ormai ben 36 anni fa, al tempo di questa recensione) e creare un gameplay così semplice e così accattivante da non aver bisogno di praticamente nessuna modifica sostanziale in quasi quarant’anni è sinonimo di qualità, inutile girarci attorno. Negli anni ci sono stati tentativi di variazione, sperimentazione, ibridazione, alcuni più riusciti di altri (Dr. Mario, Yoshi’s Cookies, Super Puzzle Fighter 2 Turbo, Puyo Puyo, per esempio), ma il succo era sempre lo stesso: il gioco originale era è sarà sempre qualcosa di inarrivabile, il proverbiale Lightning in a bottle (espressione americana indicante qualcosa di irripetibile). Ora, 36 anni e innumerevoli versioni dopo, ci troviamo di fronte a questo Tetris Effect: Connected. Sarà all’altezza del suo inarrivabile antenato?

Si, si, e ancora si. Cento volte si, mille volte si. Tetris Effect: Connected ci ha stregato sin dalla prima partita, rendendo quella che era in origine una normalissima sfida “riempi-tempo” durante una uggiosa giornata di fine novembre in una esperienza videoludica assolutamente senza precedenti, che ci ha fatto sì apprezzare il prodotto in esame, ma ci ha anche riportato alla mente produzioni leggendarie e soprattutto provenienti da svariati media, come Blade Runner o ancora il mai dimenticato Rez, oppure ancora la grandiosa Tech Demo “Manta” che ci gustavamo quando PSOne venne introdotta sul mercato, giusto per citarne un paio. L’atmosfera di Tetris Effect: Connected è qualcosa di veramente sublime, complici un comparto grafico assolutamente di prim’ordine, e una colonna sonora (interattiva, tra l’altro) se possibile ancora più di rilievo.

E’ davvero necessario parlare del gameplay, riguardo a Tetris, specialmente prendendo per buona l’ottica di quanto scritto sopra, ovvero l’essere una icona conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo da quasi quarant’anni? Se pensate di sì, ecco il sunto: pezzetti (tetramini, per la precisione) di varie forme cadranno dalla parte superiore dello schermo, e durante la caduta avrete la possibilità di ruotarli. L’obbiettivo finale? Creare linee, che andranno a cancellarsi liberando lo schermo e facendo salire il contatore del punteggio. Con l’aumentare delle linee completate aumenterà anche la velocità di caduta dei tetramini, ponendo il giocatore davanti a una sfida sempre più ostica. Fine, tutto qui. Semplice? Decisamente si. Facile? Decisamente no. Questo è il pilastro attorno a cui ruota tutto l’universo di Tetris, paradossalmente in maniera similare a tanti dei picchiaduro che noi di PW83 amiamo alla follia: un concetto facile da capire, difficile da padroneggiare.

Bonus – L’Angolo di Yuneko: Inutile girarci attorno, sto ancora cercando di staccarmi dal gioco. Dire che sono stata rapita da Tetris Effect: Connected già dalla prima partita sarebbe riduttivo. Il mix di gameplay, visuali evocative, e colonna sonora sono assolutamente irresistibili. Pensavo di essermi stancata di Tetris, dopo averlo giocato e rigiocato alla nausea in miliardi di declinazioni, port, conversioni e via discorrendo, ma… non c’è verso, quando inizio a giocare vengo totalmente sopraffatta dal titolo. E questo Tetris Effect non è assolutamente da meno. Anzi, se possibile, con la sua integrazione musicale, è probabilmente tra le mie versioni preferite in assoluto.

Eccoci quindi alla conclusione dell’articolo. Tetris Effect: Connected per noi è un titolo assolutamente sublime, degno erede del capolavoro originale, e creato con una maestria, una delicatezza e perchè no, una eleganza assolutamente esemplari. Giocatelo senza riserve, non vi deluderà. Tetris non ha mai deluso, nemmeno nelle sue sporadiche incarnazioni meno riuscite. Questa è la forza di un gameplay perfetto.

POWER RATING:
10/10
“TE:C si conferma come la massima espressione di puro e semplice gameplay. Un titolo dalla giocabilità perfetta che continua a meravigliare dopo quasi quarant’anni.”


PRO:

-Gameplay perfetto, quasi quarant’anni di eccellenza
-Tecnicamente sublime, ogni nuovo quadro è una scoperta
-Colonna sonora superba
-Livello di sfida gratificante ma mai frustrante
-Tanti contenuti, dalla modalità Journey a quelle più particolari

CONTRO:
– N.P.

2 risposte a “Tetris Effect: Connected – Xbox Series X Review”

  1. […] con un punteggio pieno di 10 su 10 (escluso quello “simbolico/provocatorio” assegnato a Tetris Effect: Connected) ma in questo caso non potevamo fare altrimenti. Nel momento stesso in cui un gioco, oltre alla sua […]

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