Di Redazione PW83

-Codice Review fornito da Dear Villagers
-Versione Testata: PlayStation 5
-Disponibile per: PlayStation 5, PC (Steam)

Fallen Leaf Studios e Dear Villagers ci portano su Marte, dove dovremo cercare di sopravvivere a quella che sarà la notte più lunga della nostra vita in un mix di mistero, fantascienza, e thriller. Benvenuti a Fort Solis!

Adoriamo la fantascienza, in ogni suo formato: libri, arte concettuale, film ed ovviamente, videogames. A tal proposito, specialmente in ambito cinematografico, il nostro grado di apprezzamento del genere spazia in lungo ed in largo per l’intero spettro: dagli spettacolari blockbuster action come la saga di Alien, quella di Predator, Starship Troopers, i vari Terminator e via discorrendo a gemme più intime e psicologiche come Stellaris, i due Blade Runner o addirittura quella che noi consideriamo come il non plus ultra fantascientifico/psicologica/esistenziale, l’immortale anime dal nome di Neon Genesis Evangelion di Hideaki Anno. Come già detto, adoriamo il concetto di fantascienza in ogni sua sfaccettatura. Tutto questo per dire che nel mondo videoludico, è incredibilmente raro trovare qualcosa che non sia legato a certi generi più spiccatamente legati al mondo dell’azione, con shooter in prima e terza persona o a survival horror come i recenti The Callisto Protocol e Dead Space Remake (cliccate i titoli per leggere le rispettive recensioni). Ebbene, pare che questa lacuna sia stata finalmente colmata, perché questo Fort Solis, sviluppato da Fallen Leaf Studios, si propone con un approccio decisamente differente rispetto a quello dei due titoli sopramenzionati.

La storia che farà da sfondo alle nostre avventure sul Pianeta Rosso partirà con un incipit quasi inoffensivo: Interpreterete tale Jack Leary (interpretato dal Roger Clark di Red Dead Redemption 2), un ingegnere di stanza su Marte che riceve una improvvisa notifica sull’isolamento di Fort Solis, un impianto minerario localizzato sulla pianura di Solis. A fargli da spalla troveremo Jessica Appleton (doppiata dall’attrice scozzese Julia Brown) che decide per il momento di non seguire Jack ma di tornare alla base. Appena arrivato a Fort Solis, Jack capisce che è successo qualcosa di brutto; carte e fogli sono sparsi ovunque, suggerendo che le cose sono state abbandonate in fretta e furia e, cosa più importante, l’intera stazione pare disabitata. Qui inizia effettivamente Fort Solis, una avventura cinematografica decisamente particolare, dotata di una atmosfera ed un dettaglio assolutamente fuori dal comune per un gioco parimenti difficile da classificare. Per prezzo e durata verrebbe da considerarlo un indie, mentre per realizzazione tecnica, dettaglio, e cast sarebbe senza dubbio un Tripla-A. Prima di passare oltre, avrete sicuramente notato che é presente un altro personaggio nel trailer poco sopra. Ebbene, quest’ultimo sarà doppiato da nientemeno che Troy Baker (The Last of Us, tra le centinaia di giochi a cui ha prestato la voce), ma non vi diremo altro. Fort Solis è un gioco che apprezzerete solo conoscendo meno dettagli possibile, e lungi da noi il volervi rovinare la sorpresa. Ci ringrazierete dopo averlo completato.

Sappiamo già cosa state pensando. “Perchè tra le note qui sopra ha menzionato proprio la durata, in relazione al fattore indie?” E’ presto detto. Fort Solis non è un gioco lungo, e a seconda di come lo giocherete o di quanta voglia avrete di esplorare in lungo e in largo la base Marziana la sua durata potrebbe oscillare dalle 4 alle 6 ore. Noi, nel nostro (primo) playthrough lo abbiamo completato in 5, alle volte seguendo unicamente la trama principale, alle volte perdendoci nei meandri della base, gustando ogni singolo dettaglio, leggendo ogni singola nota, e cercando di raccogliere quanti più collezionabili possibili. Ora, sappiamo che tanti di voi ragionano sulla base dell’equazione “gioco lungo -> bello, gioco corto -> brutto/soldi buttati“. Può essere vero in relazione a diversi prodotti, così come può essere vero il contrario, ma noi non ci stancheremo mai di ripetere il mantra secondo cui preferiamo la qualità alla quantità. Quindi, ben vengano 4 o 5 ore ben fatte ed interessanti, se l’alternativa è un ammontare doppio, farcito di sciocchezze o altri stratagemmi creati solo per allungare il brodo. In più, lo sviluppatore stesso ha affermato che Fort Solis può essere visto come una sorta di serie TV divisa in quattro puntate della durata di circa un’ora ciascuna: potete gustarvele come un buon vino d’annata, sorseggiando ognuno dei 4 capitoli, oppure scolarvelo come una bottiglietta d’acqua il giorno di Ferragosto con 40° all’ombra. A voi la scelta.

In termini di gameplay puro, non aspettatevi assolutamente nulla di adrenalinico o comunque estremamente impegnativo in termini di “skill”. Fort Solis è un gioco lento, metodico e ragionato al punto che non esiste nemmeno un tasto dedicato alla corsa, e se dovessimo paragonarlo a qualcosa di già disponibile, sarebbe grossomodo simile a uno dei capitoli della The Dark Pictures Anthology di Supermassive. Dovrete quindi muovere il protagonista utilizzando una visuale in terza persona, ispezionando ogni singolo anfratto della misteriosa stazione di Fort Solis e guardando, anzi godendo mentre la trama si dipana sotto ai vostri occhi. Sarete però invitati a reagire a diversi QTE, alle volte per evitare danni fisici al vostro protagonista, alle volte per risolvere puzzles ambientali: come già detto, é tutto molto ragionato, quindi, se siete alla ricerca di qualcosa che vi faccia battere il cuore all’impazzata, potete tranquillamente glissare questa recensione e passare alla prossima. Fort Solis vi farà battere il cuore, ma in maniera sottile, elegante, insinuando un piccolo tarlo nella vostra mente che vi farà pensare al gioco ben oltre l’averlo completato. In termini narrativi, abbiamo per le mani una perla.

Tecnicamente parlando, Fort Solis è indubbiamente qualcosa di decisamente gradevole, in grado di nascondere la sua natura indie. Il gioco è infatti stato realizzato con l’ultima forma dell’Unreal Engine 5.2 e questo sfoggio tecnologico é di tutto rispetto. Saranno tantissimi i dettagli su cui vi soffermerete. Dalla stazione di Solis alla leggera coltre di polvere rossiccia che si accumulerà sulle tute spaziali dei protagonisti, dai modelli poligonali di Jack e Jessica ai giochi di luce alle animazioni, Fort Solis, come già detto, è sicuramente tanto bello da seguire quanto da guardare.

Tirando le somme, in redazione abbiamo adorato Fort Solis. Sarà corto e scevro di gameplay nel lato più letterale del termine, ma per noi è stato irrilevante. La trama, la caratterizzazione dei personaggi, il cast stellare, la realizzazione tecnica, il comparto audio: tutto ha contribuito nel farcelo apprezzare come una delle migliori esperienze sci-fi degli ultimi 5 anni. Lo ripetiamo spesso: la vera qualità ultimamente va ricercata negli indie, e questo Fort Solis ne è l’esempio lampante.

POWER RATING:
9.0/10
“Fort Solis è senza dubbio una delle più belle sorprese dell’anno: scritto divinamente, tecnicamente sontuoso e con un cast incredibile, é una delle migliori esperienze fantascientifiche degli ultimi anni.”


PRO:

+Narrativa e atmosfera incredibili
+Graficamente sontuoso: Unreal Engine 5.2 é un mostro
+Cast stellare
+Rigiocabilissimo
+Comparto audio eccellente

CONTRO:
-Non verrà “capito” da tutti, purtroppo

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