Di Redazione PW83

-Codice Review fornito da Electronic Arts
-Versione Testata: Xbox Series X

-Disponibile per: Xbox One, Xbox Series X|S, PlayStation 5, PC

Nel 2008, Dead Space venne incoronato come uno dei migliori Survival Horror mai creati. Ora, esattamente 15 anni dopo, EA Motive ci porta ancora una volta sulla maestosa ISG Ishimura: Siete pronti a fronteggiare l’orrore?

Alla fine, è arrivato il miracolo. Con buona pace dei milioni di fan (noi compresi!) che da anni reclamavano a gran voce un nuovo Dead Space, è finalmente successo. EA ci ha regalato un nuovo gioco che non solo rende onore ad un prodotto che già di partenza era considerato come una delle pietre miliari del genere survival horror post-Resident Evil 4, ma che ne prende i punti salienti e lo migliora sotto praticamente qualunque aspetto.

Non possiamo nascondere l’eccitazione che ci ha pervaso mentre rivivevamo l’attracco della Kellion sulla USG Ishimura, colossale nave spaziale dedita all’estrazione mineraria (Classe Planetcracker, lett. “spacca pianeti”) a seguito del segnale di soccorso inviato da quest’ultima. Stessa cosa per il cast di personaggi introdotti in quell’esatto momento: il protagonista Isaac Clarke, coinvolto in prima persona anche per motivi extra-lavorativi (la fidanzata, la Dott.ssa Nicole Brennan, è di stanza sulla Ishimura), Hammond, Daniels, Chen e Johnson. Qui avrà inizio la vostra terrificante avventura tra mostruosi Necromorfi, una spaventosa nave spaziale apparentemente dotata di vita propria, il culto di invasati di Unitology e il mistero più grande di tutti, il Marker. E’ stato durante queste battute iniziali che abbiamo potuto, tra l’altro, ammirare l’esemplare lavoro di ricostruzione del tutto da parte di EA Motive.

Come dicevamo infatti, questo Dead Space è un remake dell’originale del 2008, cosa che porterà ovviamente in dote una pletora di variabili. Innanzitutto il gioco è stato ricostruito in termini tecnici da zero, ed ogni singolo asset dell’esperienza è stato creato con le più attuali tecnologie. Non solo, anche la trama ha subito delle variazioni, seppur in maniera più sottile e per certi versi elegante rispetto all’approccio che Capcom ha usato nel rifacimento di (cliccate i titoli per leggere le rispettive recensioni) Resident Evil 2 e Resident Evil 3, dove addirittura la trama veniva manipolata per introdurre aggressivamente il concetto di star giocando ad una nuova interpretazione di quei classici. Sia ben chiaro, non stiamo condannando un modus operandi rispetto all’altro (per quanto tanti giocatori non siano rimasti contenti del modo in cui RE3 venne “castrato” in certe cose. Noi non siamo tra quelli), stiamo anzi promuovendo la versatilità con cui lo stesso soggetto, in questo caso la ricostruzione di una esperienza iconica, possa venire approcciato.

Ad ogni modo, ribadiamo ancora una volta il lavoro esemplare di EA Motive. Il livello di dettaglio é ora superlativo, e i due personaggi principali di questo Dead Space, ovvero Isaac Clarke e la USG Ishimura stessa sono entrambi meravigliosi per motivi ovviamente differenti. Isaac, o meglio la sua tuta, sfoggiano ora una dovizia di particolari ed una cura forzatamente sconosciuti al titoli del 2008, oltreché nuovi inquietanti dettagli: confrontatevi con un Necromorfo a distanza ravvicinata e nel caso riuscite ad emergere vittoriosi dallo scontro, troverete la tuta del povero ingegnere completamente lorda di sangue. Ma la vera star dello show sarà la nave su cui cercherete di sopravvivere, la mastodontica Ishimura. Grazie ad un lavoro sopraffino congiunto tra illuminazione (tramite ray-tracing), modelli poligonali elaboratissimi ed effetti particellari volumetrici, quella che prima era “semplicemente” l’ambientazione di un gioco horror nello spazio è diventata qualcosa di assolutamente terrificante, con scuri corridoi metallici illuminati solamente dalle tremolanti luci di emergenza, condutture del vapore che sibilano e colossali macchinari in grado di mettere decisamente in soggezione. Fidatevi, l’iniziale familiarità con cui approccerete la Ishimura sarà il vostro primo errore nel giocare Dead Space. Rimarrete a bocca aperta. Ah, se tutto questo non vi sembra abbastanza, EA Motive ha aggiunto la proverbiale ciliegina sulla torta: Se nell’originale la progressione di gioco avveniva tramite capitoli in maniera piuttosto lineare, con solo qualche variazione sul percorso in termini di esplorazione, sappiate che ora potrete esplorare la Ishimura in totale libertà, limitati solamente dal livello del vostro grado di autorizzazione. In soldoni, verso i capitoli conclusivi del gioco sarete liberi di girare in lungo e in largo l’intera nave, trasformando quelli che prima erano classici “livelli” in una stupenda esperienza interconnessa.

Così come per la Ishimura, rimarrete a bocca aperta anche nel sentire Isaac Clarke parlare. Se ricordate infatti, nel 2008 il povero Mr. Clarke faceva parte della schiera di protagonisti silenziosi che tanto andava di moda all’epoca, e solamente con Dead Space 2 e 3 gli venne data l’opportunità di esprimersi. Ebbene, in questo Remake Isaac parlerà, utilizzando tra l’altro lo stesso doppiatore che EA ha utilizzato per i sequel. Ottimo. Questo parlare di doppiaggi e voci ci porta forzatamente a parlare di un altro dei punti forti di questo Dead Space Remake: il comparto audio. Impossibile non tessere le lodi di quanto creato, con una nuova colonna sonora in grado di definire l’ostilità della Ishimura e la sua desolazione in maniera forse ancora più marcata di quanto il gioco non faccia in termini visivi. Stesso discorso per il comparto dedicato agli effetti sonori: giocatelo con un buon paio di cuffie e potrete assaporare ogni singolo dettaglio. Lo scricchiolio e gli assestamenti della Ishimura mentre va alla deriva nello spazio, il ruggito sordo ed ovattato dei suoi motori, le grida aspre ed acute dei tuoi terrificanti abitanti, e le esplosioni delle vostre armi improvvisate. Assolutamente sublime.

In termini di gameplay, Dead Space Remake abbandona alcune delle scelte opinabili effettuate durante la prima pubblicazione, in favore di un sistema di controllo più moderno e più in linea con quanto offerto dal mercato attuale. Nel primo DS, si poteva far correre Isaac premendo uno dei tasti dorsali, cosa prontamente soppiantata in questo remake da un più moderno click dello stick analogico di sinistra. Anche i combattimenti corpo a corpo sono stati modificati, stavolta per renderli più coerenti con quelli di DS 2 e 3. Nell’originale Isaac veniva forzatamente rallentato dopo un pugno o un pestone, mentre nei sequel (in cui venne leggermente amplificata la parte “arcade” del tutto) Isaac poteva prodursi in attacchi continuati, senza soste forzate di cui tener conto. Lo stesso accade qui.

Continuando a parlare del gameplay, impossibile non menzionare la “feature” per cui Dead Space guadagnò immensa popolarità ormai più quindici anni fa: Lo smembramento. Reso celebre dal famoso messaggio “Cut off their limbs” scritto col sangue e scoperto assieme alla prima arma del gioco, questa meccanica è stata ampliata e perfezionata negli anni, prima dai sequel dell’originale, ed ora dal remake. Sezionare gli arti dei nemici con colpi chirurgici delle vostre armi da fuoco non è mai stato così soddisfacente, anche grazie alla creazione di una nuova meccanica legata proprio al “danneggiamento” dei mostri. Dove nell’originale si poteva solamente smembrare i nemici, ora ogni colpo che i vostri avversari riceveranno li danneggerà anche visivamente, mostrando strati di pelle, muscoli, ossa e altro ancora mano a mano che il combattimento proseguirà. Macabro, grottesco, ed assolutamente delizioso.

Tirando le somme, non possiamo che annunciare a gran voce di essere di fronte ad un successo su ogni fronte preso in esame, e potenzialmente ad un candidato a Game of the Year 2023. Tutto in questo Dead Space Remake lavora nell’ottica di prendere quanto di buono fosse già presente nell’originale (ed era tanto) e lavorare per elevarlo alla N. Ambientazione, Gameplay, Sonoro, addirittura la longevità del titolo è stata migliorata grazie all’introduzione di nuovi passaggi per la trama principale e nuove, inedite, missioni secondarie. Magari queste ultime non offriranno nulla più che fare un po’ di luce su alcuni eventi accaduti sulla Ishimura, ma fidatevi, per un gioco che fa dell’atmosfera uno dei punti cardine dell’esperienza, venire a conoscenza di questi grotteschi, sordidi segreti non fa che potenziare un pacchetto già di suo ineccepibile. Non ci stancheremo di ripeterlo: Dead Space Remake è un capolavoro moderno, ed ogni videogiocatore degno di questo nome non può assolutamente permettersi di non giocare un titolo di questo calibro.

POWER RATING:
9.2/10
“Dead Space Remake è un capolavoro moderno. Prende i (tanti) punti di forza dell’originale e riesce ad elevare il tutto a standard ancora più alti, complici anche una realizzazione tecnica sontuosa ed un gameplay modernizzato. Imperdibile.”

PRO:
+Rende onore al classico e lo migliora sotto qualunque aspetto
+La Ishimura è ancora più esplorabile: ora è quasi un open-world
+Tecnicamente maestoso
+Atmosfere da brivido
+Trama fedele all’originale, ma espansa con nuovi segmenti e missioni secondarie
+Isaac parla!

CONTRO:
-Qualche missione secondaria oggettivamente pretestuosa

Posted by:Powerwave83

Una risposta a "#Review: #DeadSpaceREMAKE – Rivisitazione di un capolavoro #horror"

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