Di Redazione PW83
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-Versione Testata: Nintendo Switch
-Disponibile per: Nintendo Switch
Solitudine. Abbandono. Silenzio. Sono termini decisamente inusuali da abbinare ad un FPS, un genere normalmente contraddistinto dalla brutale e spesso assordante cacofonia di suoni che bombardano le vostre sinapsi. Pensate ad uno qualsiasi dei titoli della serie di Halo, o a DOOM, Destiny, i vecchi Killzone o a qualunque altro FPS con ambientazione fantascientifica possa venirvi in mente ed avrete una idea abbastanza chiara di quanto vogliamo trasmettere. Metroid Prime però non é mai stato un comune FPS. Nossignore. Non troverete una sola conversazione in tutto il gioco, nessuna radio, nessuna voce di qualche assistente AI che vi chiacchiera nelle orecchie. Questo è un gioco dedicato ad una delle più grandiose avventure che una cacciatrice solitaria, Samus Aran, si troverà ad affrontare su un mondo ostile, e se già ventuno anni fa Metroid Prime era una esperienza che valeva da sola il prezzo d’ingresso per entrare nel mondo Nintendo con il mai troppo lodato Gamecube, questo Remaster eleverà tutto all’ennesima potenza.

Si, perché questa versione aggiornata va ben oltre il tipico esempio di pigro remaster in stile “una mano di vernice e via” aggiungendo controlli moderni insieme a modelli poligonali e texture favolosamente migliorate: è un perfetto esempio di come onorare un classico e portarlo al pari delle nuove produzioni. Giocarlo riesce a dare l’idea di essere di fronte ad un prodotto quasi del tutto nuovo, evocando la stessa fresca sensazione del remake di Dead Space (CLICCATE QUI per la recensione) o di quelli di Resident Evil 2 e 3 (rispettivamente, CLICCATE QUI e QUI per le recensioni), pur senza sconfinare nel concetto di “remake” e rimanendo invece con i piedi saldamente piantati in quello di “remaster”.

Come altri grandi giochi della serie Metroid (ad esempio Super Metroid, Metroid: Zero Mission e il più recente Metroid Dread, vincitore del nostro GOTY 21), la parsimonia di Metroid Prime nel suo incedere narrativo crea una magnificenza a livello di atmosfera ed immersione assolutamente unica. È più horror che space opera, senza dubbio a causa dell’influenza chiave di Metroid: Alien, il film capolavoro di Ridley Scott del 1979. Diamo per esempio un’occhiata al luogo stesso in cui si svolgerà l’avventura: il pianeta Tallon IV, avrà grossomodo lo stesso sviluppo di qualsiasi personaggio, raccontato nella sua geologia, tecnologia, flora, fauna e “altro”. In questo modo la storia viene raccontata solo attraverso l’esperienza diretta con l’ambiente e, nonostante i metodi narrativi non ricevano alcun tipo di aggiornamento, sembra ancora rivoluzionario e moderno rispetto a tantissimi giochi dello stesso genere proposti attualmente sul mercato.

Ci sono così tante cose da lodare in Metroid Prime, ma il suo più grande risultato è lo stesso Tallon IV. Ogni stanza ha uno scopo e un nome, con dettagli che non rendono uguali due luoghi. Una fontana gorgoglia lungo il lato di una soleggiata sala di un santuario in rovina; una fornace pompa il calore attraverso prese d’aria delle dimensioni di una Morfosfera in altre aree; in un laboratorio sotterraneo esperimenti sul DNA alieno vengono conservati in tubi che fungono da trappola per terrorizzarvi. È tutto strutturato logicamente per riflettere la storia e l’ambientazione, ma il mondo rispecchia i vostri progressi in modo brillante: le stanze che una volta richiedevano fatica, grinta e un minimo di incoscienza per essere superate potranno presto essere attraversate con l’aiuto di un’abilità o un’arma appena ottenuta. Sublime.

La cosa che più abbiamo apprezzato di questa versione Rimasterizzata di Metroid Prime? Il fatto che risolva l’unico problema che attanagliava il gioco originale: i controlli. Vuoi per il layout del controller Gamecube, vuoi per una scelta di configurazione “alla Nintendo”, ma Metroid su Gamecube, come già detto, portava in dote un sistema di controllo che sarebbe eufemistico definire bizzarro. Il sistema di combattimento infatti, come già visto all’epoca in The Legend of Zelda: Ocarina of Time, si affidava infatti a una meccanica di blocco sul bersaglio per semplificare le sparatorie nel nuovo mondo 3D. Abbinato al fatto che i controlli non erano dual analog rendeva immediatamente chiaro che Metroid Prime non fu pensato per essere un tradizionale sparatutto in prima persona. Ora, tutto questo è stato corretto, e Metroid Prime Remastered sfoggia un moderno sistema a doppio stick dove quello di sinistra comanderà il movimento e lo strafe (quanto tempo che non sentivate questo termine, vero? NdP) mentre quello di destra verrà usato per dirigere lo sguardo di Samus.

Se pensate che il gameplay di Metroid Prime fosse limitato allo sparare e all’avanzare nei vari livelli, vi sbagliate di grosso. Metroid Prime è un capolavoro perché non attinge solo ad un genere, ma riesce a farne lavorare in perfetta sinergia diversi: platform, puzzle, esplorazione, o ancora una combinazione del tutto. Ogni singola stanza o ambiente che visiterete vi chiederà qualcosa in cambio, sia esso la vittoria contro diversi nemici o un boss, o la risoluzione di un enigma più o meno difficile, o una esplorazione approfondita di quello che vi circonda. Per assurdo, anche i nemici funzioneranno come puzzle a loro volta, e i combattimenti non si ridurranno a chi riesce a crivellare di colpi l’avversario per primo. Un esempio? Uno dei primi miniboss che incontrerete, una sorta di ibrido tra un cervo volante e… qualcosa di non meglio definito, sarà totalmente impervio ai vostri attacchi nella parte frontale, ma avrà un vistoso punto debole nella parte posteriore. Qui il gioco non solo vi spingerà ad esaminare i nemici con il vostro visore per acquisire quante più informazioni possibili, ma vi istruirà anche a lavorare con testa e gamepad per cercare di ottenere il massimo da quanto appreso. In che modo il gioco vi insegna queste cose, chiedete? Non dicendovi assolutamente nulla, ovviamente. Sarete voi, usando la vostra testa, a capirlo. Ed è una sensazione meravigliosa.

Tecnicamente, siamo di fronte ad un lavoro sopraffino. Metroid Prime Remastered è stato sottoposto ad una revisione completa della grafica, che non perde mai di vista lo stile artistico che ha reso l’originale così iconico. L’acqua si increspa, il vapore occlude, gli insetti illuminano la strada e proiettano ombre come lanterne, i metalli si riflettono e brillano, e gli occhi di Samus compaiono brevemente nel riflesso del visore quando particolari fonti di luce si scontrano; E’ tutto stupendamente ben realizzato, bello come qualsiasi gioco Switch moderno. Anche il comparto audio di Metroid Prime Remastered è superbo. Alcuni dei brani più memorabili di Metroid della vecchia scuola sono stati rifatti nello stile electro-cyberpunk di Prime, e le canzoni originali della colonna sonora hanno superato la prova del tempo. Impeccabile.

Tirando le somme, non c’è davvero altro da aggiungere se non di correre a comprarvi immediatamente una copia di Metroid Prime Remastered. 21 anni dopo quella fatidica pubblicazione su Gamecube, Metroid Prime Remastered ha dovuto fare ben poco oltre a modernizzare i controlli e aggiornare la grafica per diventare uno dei migliori giochi attualmente sul mercato. Questo gioco è una tregua, una zona sicura dove ripararsi dal frastuono e dalla cacofonia di nemici urlanti, compagni che danno suggerimenti e dai lunghi filmati cinematografici che costituiscono gran parte dei giochi per giocatore singolo odierni. Giochi come quelli hanno sicuramente il loro posto, ma Metroid Prime Remastered mostra che si può raccontare una storia e creare una grande avventura costruendo in primis un mondo di gioco fantastico e successivamente creando strumenti unici e divertenti con cui esplorarlo. Non fatevi sfuggire questa perla, perdervi nei meandri di Tallon IV sarà una delle cose migliori che potete (ri)fare.
POWER RATING:
9.5/10
“Sia che abbiate già vissuto l’avventura di Samus, sia che per voi sia la prima volta, Metroid Prime Remastered è un titolo ESSENZIALE, forte di un design artistico, tecnico, e in termini di meccaniche assolutamente senza tempo, borderline avant-garde. Un capolavoro.”
PRO:
+Gameplay intelligente e variegato
+Sensazionale direzione artistica
+Colonna sonora epica
+Il nuovo sistema di controllo è perfetto e risolve l’unico problema della pubblicazione originale
+Tempi di caricamento quasi azzerati
+Nuovi contenuti bonus
CONTRO:
-Un paio di boss sono decisamente troppo frustranti
Ottima review, una altro gioco inserito nella shopping list. Powerwave croce e delizia di ogni videogiocatore 😂.
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Eheheheh vuol dire che stiamo facendo bene il nostro lavoro! 😉
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