Di Redazione PW83
-Codice Review fornito da Bandai Namco
-Versione Testata: Xbox Series X
-Disponibile per: Xbox One, Xbox Series X|S, Playstation 4, PlayStation 5, PC
Nell’ultimo capitolo della popolarissima saga, il protagonista, Kirito, dovrà affrontare la sfida più ardua di tutti i tempi: trionfare nella guerra dell’Underworld!
Probabilmente, per quelli “non del mestiere”, recensire un videogioco è la cosa allo stesso tempo più bella e più facile del mondo: vi mandano un gioco nuovo di zecca, magari in qualche prestigiosa edizione deluxe piena zeppa di contenuti bonus, e il vostro ruolo in tutto questo è semplicemente quello di godervi il gioco per X ore, scrivere le vostre impressioni a riguardo e tanti saluti. Beh, lasciatecelo dire: Magari, fosse così. In realtà, al di là del testare il gioco per le sue effettive qualità o mancanze, c’è tutto un lavoro di ricerca dietro che porta via una enorme quantità di tempo, specialmente se il titolo in oggetto è legato a una serie di media così ramificata come nel caso del titolo in oggetto, Sword Art Online, un progetto cross-media che ha toccato il mondo dei manga, degli anime, dei videogames e chissà cos’altro, per di più con non meno di una dozzina di uscite per ognuno dei settori citati. Quindi, reiterando il concetto: Magari, fosse così semplice.

Sword Art Online, dicevamo. Basato sull’arco narrativo dell’ anime intitolato “War of Underworld”, il gioco propone una nuova storia con difficili sfide che attendono Kirito, l’eroe amato da tutti protagonista della serie, e gli amici con cui ha condiviso ormai dieci e più anni di avventure. I giocatori smaschereranno il Cavaliere Oscuro e scopriranno se Kirito e la squadra sopravvivranno all’implacabile battaglia contro le forze del Territorio Oscuro! Ora, bisogna fare una valutazione. Last Recollection riesce ad essere sia il gioco perfetto da presentare per celebrare il decimo anniversario di Sword Art Online, quando tutti potranno rievocare i propri ricordi preferiti di Sword Art Online incontrando di nuovo il proprio personaggio preferito, che il gioco più concettualmente alieno all’introdurre nuova linfa vitale nella player-base. Questo perché come dicevamo in apertura, dopo aver passato ore a studiare la saga di SAO, un giocatore che non ha mai avuto modo (o intenzione) di provare un qualunque tipo di prodotto legato a questo brand si ritroverà totalmente all’oscuro riguardo ad un buon 90% di quello che accadrà in-game. Persino noi, che pur non essendo fan sfegatati abbiamo guardato ed apprezzato tre delle serie anime pubblicate, abbiamo fatto decisamente fatica a inquadrare il perché ed il per come di buona parte di quanto avveniva su schermo. Vien da sé che con un minimo di costanza si riuscirà a mettere insieme i vari pezzi del puzzle, ma stiamo pur sempre parlando di un brand che va avanti, rispettivamente, dal 2012 (manga/anime), e dal 2014 (videogames). A complicare il tutto, in relazione ai videogiochi, spesso questi non seguivano il canon narrativo originale ma partivano per tangenti inaspettate e “what if”. Morale della favola, se volete mettervi in pari, vi conviene rimboccarvi le maniche. C’è da dire che comunque, al di là di tutto il discorso fatto finora, Last Recollection fa del suo meglio per permettere ai giocatori di apprezzare perlomeno quello che succede in quest’ultimo capitolo, grazie a schermate su schermate di informazioni relative ai personaggi, quindi non tutto è perduto.

In termini di gameplay, Last Recollection ricalca abbastanza fedelmente il modus operandi già visto negli altri titoli della serie. In breve, troveremo un frenetico action-JRPG ibridato con un adventure 3D, hack-and-slash, con meccaniche di gioco stratificate che funzionano in sinergia le une con le altre. Rievocando l’era dei JRPG eccessivamente complicati ma accattivanti, questo gioco è una miscela di gameplay casual e min-maxing competitivo. Il gioco sarà ampiamente giocabile anche se deciderete di farvi strada attraverso ogni nemico senza preoccuparvi di incorporare nessuna delle meccaniche di combattimento interconnesse del gioco nella vostra strategia. Ma sarebbe un peccato. Perché se investirete un minimo di tempo per apprendere queste varie meccaniche, per vedere come migliorano ogni aspetto del sistema di combattimento inizialmente semplicistico del gioco, avrete il piacere di trovarvi praticamente di fronte ad un altro gioco. I numeri inizieranno ad avere un senso, nuove build inizieranno a formarsi, le debolezze saranno compensate, i punti di forza saranno amplificati e in breve tempo avrete tra le mani una macchina ammazza-mostri ben oliata. Il gioco raggiunge un lodevole equilibrio tra profondità competitiva e accessibilità casuale, soddisfacendo un vasto pubblico senza compromettere il gameplay. In definitiva, è una questione di preferenza su come deciderete giocare, poiché entrambe le scelte sono ugualmente valide.

Il gioco include 13 armi distinte, ciascuna con il proprio set di mosse unico, abilità specifica per l’arma, vantaggio strategico e risveglio. Tre dei quattro possibili membri del gruppo sono costretti a usare un’arma specifica relativa ai loro personaggi. Nel frattempo Kirito, il protagonista, potrà usare qualsiasi arma nel gioco, tranne alcune uniche riservate a personaggi specifici. Ciò vi consentirà di mescolare le cose secondo necessità, richiedendo però di cercare sempre di adattare il vostro gameplay alle specifiche dei vostri compagni. Non solo, sarà presente uno skill-tree dedicato per ogni singola arma, in grado di ampliare enormemente il suo potere distruttivo.

Oltre al gameplay avvincente, il gioco presenta la recitazione vocale completa del cast originale di SAO, offrendo un’esperienza autentica ai fan. C’è sempre il timore che gli adattamenti perdano quel qualcosa di speciale rispetto al materiale originale, ma qui queste paure possono essere abbattute. Pur presentando una trama originale distinta dall’anime, rimane fedele ai personaggi, alla tradizione e alla costruzione del mondo dell’universo di SAO. Parlando di personaggi, la narrazione introduce sia volti familiari che nuovi alleati come aggiunte sbloccabili per il vostro gruppo. I pilastri della serie come Kirito, Asuna, Eugeo e Alice saranno presenti fin dall’inizio, ma altri personaggi dell’anime come Fanatio, Bercouli e Renly diventeranno giocabili man mano che avanzerete nella storia. Ci sono oltre 30 personaggi da sbloccare nel corso del gioco, quindi siamo sicuri che troverete sicuramente il roster perfetto per il vostro party da sogno.

Veniamo ora alle note negative. Per essere un JRPG d’azione 3D, il funzionamento della telecamera potrebbe beneficiare di alcuni importanti miglioramenti. Per fortuna ha una funzione di lock-on, poiché altrimenti sarebbe pressoché impossibile prendere di mira i nemici. Il problema principale risiede nei controlli irregolari della telecamera, anche durante l’esplorazione. È abbastanza gestibile quando si ha a che fare con un singolo nemico, ma quando si affrontano più nemici diventa quasi impossibile controllare la telecamera mentre ci si difende. La funzione di lock-on, in particolare, si blocca automaticamente sul nemico attivo più vicino dopo aver ucciso l’ultimo, facendo girare improvvisamente la telecamera, specialmente quando si combattono più nemici di basso livello. Questo crea un effetto incredibilmente vertiginoso e, nel peggiore dei casi, vi farà perdere completamente il senso di dove si trova il vostro personaggio. Non è finita, però. Verrebbe da pensare che un gioco con progressione lineare abbia un ritmo più veloce, soprattutto perché le battaglie dinamiche sono il fulcro del gameplay. Sfortunatamente, a causa dell’enorme quantità di informazioni che il giocatore deve apprendere, il gioco procede a passo di lumaca. Il gioco ha 11 capitoli, il primo dei quali è composto interamente da cutscene in 3D, mentre il secondo capitolo dura ben più di quattro ore. E le cose non migliorano. I capitoli successivi hanno una durata altrettanto scostante, alcuni non dureranno più di cinque minuti e i capitoli finali del gioco dureranno almeno 3 ore ciascuno. Sebbene questa sia una scelta che i veterani dei JRPG potrebbero apprezzare, ostacola notevolmente il ritmo del gioco, poiché il contenuto principale non si sblocca finché non si completano circa 4 ore di tutorial. Le schermate di caricamento costanti inoltre spezzano il ritmo in parti inutilmente piccole che, per un gioco di almeno 40 ore, diventano molto fastidiose molto rapidamente. E’ un problema ricorrente nel mondo dei JRPG, ed uno che riscontrammo anche in One Piece Odyssey (CLICCATE QUI per la review).

Tirando le somme, Sword Art Online Last Recollection è un titolo senza dubbio valido, ma che porta in dote difetti altrettanto lampanti, in grado di rendere l’esperienza agrodolce. Detto ciò, il buon numero di contenuti ed un sistema di combattimento sicuramente azzeccato lo rendono un acquisto consigliato, che diventa imperdibile per i fan più hardcore di SOA.
POWER RATING:
7.5/10
“Sword Art Online è un progetto decisamente valido: vuoi per il sistema di combattimento, vuoi per il fascino dei personaggi, vuoi per lo stile grafico fedele all’anime. Peccato solamente per uno svolgimento della trama a volte singhiozzante ed una telecamera decisamente poco collaborativa.”
PRO:
+Trama decisamente interessante
+Sistema di combattimento insospettabilmente profondo e soddisfacente…
+Roster di personaggi disponibili: un sogno per i fan di SOA
+Doppiaggio di prim’ordine
CONTRO:
-Telecamera di gioco praticamente ingestibile
-Problemi di “ritmo” nello svolgimento della trama
-Impenetrabile per i neofiti di SOA





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