Di Redazione PW83

-Codice Review fornito da Bandai Namco
-Versione Testata: Xbox Series X

-Disponibile per: Xbox One, Xbox Series X|S, PlayStation 4, PlayStation 5, PC

Per celebrare il 25° Anniversario del famosissimo manga di Eichiro Oda, Bandai Namco ci regala quella che è la migliore trasposizione videoludica di tutti i tempi dedicata a Luffy, Zoro e la Ciurma del Cappello di Paglia!

In tutta onestà, all’annuncio di Odyssey fummo presi un po’ alla sprovvista. Per un nuovo gioco dedicato alla ormai storica saga ideata da Eichiro Oda avremmo associato più agilmente un gioco di combattimento sulla falsariga dello stupendo Dragon Ball FighterZ, vista l’azione esplosiva e l’infinità di personaggi che contraddistingue anime e manga, o addirittura un titolo in stile musou (tra l’altro già accaduto con Pirate Warriors), ma mai ci saremmo aspettati qualcosa come quanto abbiamo giocato, ovvero un lungo ed elaborato JRPG in pieno stile Final Fantasy, con tanto di combattimenti a turni.

Beh, volete sapere una cosa? Col senno di poi siamo convinti che questa sia stata la scelta migliore, perché nessun altro genere videoludico avrebbe potuto adattare al meglio le personalità che compongono la Ciurma del Cappello di Paglia in maniera coerente ed esaustiva. One Piece Odyssey infatti é una lettera d’amore verso il materiale d’origine, in grado di fare letteralmente impazzire i milioni di fan della saga grazie ad una cura per il dettaglio sopraffina ed un sistema di combattimento che, pur eccessivamente semplice in termini di sfida, riesce a catturare il giocatore, tra l’altro introducendo interessanti meccaniche. All’ arrembaggio quindi, e benvenuti alla recensione di One Piece Odyssey!

La trama che farà da sfondo alle avventure di Monkey D. Luffy, Nami, Zoro, Sanji, Usop, Robin, Chopper e Frankie sarà la seguente: Rufy e l’equipaggio si ritrovano improvvisamente abbandonati sulla misteriosa isola di Waford. Non passa molto tempo prima che incontrino due personaggi creati ex-novo per Odyssey: Lim e Adio, i quali nutrono però profonda sfiducia/odio nei confronti dei pirati. Tanto che, al primo incontro, rubano i poteri dei Cappelli di Paglia, fornendo un modo conveniente per spiegare (in termini di meccaniche di gioco) perché Rufy e compagnia si ritrovano improvvisamente dal 40° livello di esperienza al… primo. Quella che segue è una lunga storia che si svolge su due fronti: l’avventura a Waford che vedrà l’equipaggio dei Cappelli di Paglia tentare di aiutare Adio e Lim sconfiggendo enormi colossi elementali responsabili della gigantesca tempesta che circonda l’isola; e un altro che si svolgerà a Memoria, un mondo di ricordi creato attraverso l’abilità speciale di Lim che consente ai Cappelli di Paglia di rivisitare luoghi ed eventi specifici della loro storia. Non male, che dite?

Parlando dei capitoli di Memoria, questi si presenteranno sotto forma di scenari “What If” in cui la Ciurma rivisiterà i momenti cardine della serie con nuove prospettive. Anche piccole cose, come la reazione dell’equipaggio alla vista della Going Merry attraccata ad Alabasta, è un momento che fornisce un potente pugno emotivo allo stomaco per qualsiasi fan di lunga data. Come abbiamo già detto, i fan ne saranno entusiasti, al costo però di risultare vagamente fuorviante per chi magari ha vissuto la saga di One Piece a fasi alterne.

Veniamo ora al sistema di combattimento, decisamente uno dei punti forti dell’esperienza. One Piece Odyssey funzionerà come ogni buon JRPG classico a cui abbiate giocato negli ultimi anni. Il vostro party (composto da quattro personaggi alla volta ma con la possibilità di scegliere chi far entrare in azione praticamente ad ogni momento) attaccherà i nemici secondo uno schema “a turni”. Vi sarà possibile scegliere tra attacchi normali oppure utilizzando una delle tantissime abilità iconiche dei vari personaggi: Luffy potrà contare ad esempio su tecniche quali il Gom Gom Gatling, il Gom Gom Bazooka e via dicendo, così come Zoro potrà utilizzare le sue tecniche di spada (Oni Giri ed altre). E’ tutto molto semplice e funziona egregiamente. Dove però Odyssey si differenzia dagli altri JRPG sarà nella presenza delle “aree”. Invece di raggruppare i nemici in una singola zona o arena, il gioco li piazzerà in luoghi differenti, costringendovi ad attaccare secondo un certo criterio: preferite soffocare la resistenza nemica concentrando i vostri personaggi nella stessa zona dei nemici, o preferite un attacco più variegato, tenendo alcuni dei vostri personaggi relativamente al sicuro e sacrificando un po’ di potenza d’attacco? Ci é piaciuto molto questo approccio, specialmente se teniamo in conto la terza caratteristica del sistema di combattimento di Odyssey, ovvero una sorta di meccanica sasso-carta-forbice (nel gioco potenza-tecnica-distanza) che andrà a giocare un ruolo ancora più cardinale nella strategia che dovrete adottare contro i vostri nemici, specialmente, contro i boss di fine capitolo.

Tecnicamente, nulla da dire. Odyssey sfoggia un solidissimo comparto grafico, in grado di mantenere e per certi versi enfatizzare i tratti caratteristici del peculiarissimo stile ideato da Eichiro Oda, ed enfatizzato da texture atte a ricreare il tratto e l’ombreggiatura di un manga. Anche a livello sonoro il gioco si difende più che bene, con ottime e fedeli trasposizioni dei temi incontrati nell’anime (tra cui una superba reinterpretazione del classico “We Are”). Insomma, come già annunciato ad inizio paragrafo, nulla da dire, One Piece Odyssey tecnicamente non delude.

Dove invece delude, e ci duole ammetterlo, è in altri campi. In primis il gioco è oggettivamente troppo facile, ed anche gli scontri sulla carta più impegnativi, come i già citati boss di fine capitolo, non porranno la benché minima sfida a chiunque abbia già giocato un JRPG a turni. Ed è un peccato che ci ha veramente fatto dispiacere, perché con il sistema di combattimento di cui abbiamo parlato poco sopra, ci sarebbe stato il potenziale per regalare ai giocatori delle sfide nientemeno che epiche. Il secondo punto che ci ha fatto storcere il naso è senza dubbio legato al… ritmo di gioco. Capiamo il voler enfatizzare certe sequenze, ma assistere ad un filmato, muovere il personaggio di 10 metri e vedere partire un nuovo filmato ci ha spesso fatto alzare gli occhi al cielo. Non era meglio unire le due scene? Purtroppo questo è un problema che il gioco si trascinerà dietro dall’apertura sino alle battute finali dell’epopea dei nostri eroi. Anche il discorso backtracking va a legarsi a filo doppio con tutto questo: spesso capiterà di avanzare nella trama, bloccarsi per qualcosa di sciocco, e partire per la tangente girando per la mappa solo per poi, diversi quarti d’ora dopo, tornare all’ obiettivo principale. Il punto é che se questa sciocchezza fosse stata gestita come una missione secondaria non ci sarebbe stato il minimo problema, ma nello stato in cui è ora, bisogna forzatamente farsela andar bene, mandando fondamentalmente in malora la priorità e l’urgenza della missione principale.

Tirando le somme, a noi questo One Piece Odyssey è piaciuto davvero tanto, specialmente se si tiene in conto il fatto che noi in primis non siamo mai stati fan hardcore del manga o dell’anime. L’abbiamo sempre vissuto un po’ di rimbalzo, ma capiamo senza dubbio il fascino e l’attrattiva che la sgangherata Ciurma dei Cappelli di Paglia è in grado di esercitare. Il nostro consiglio è questo: se siete già fan dell’opera di Eichiro Oda, compratelo ad occhi chiusi, perchè Odyssey è senza dubbio alcuno il miglior tributo videoludico a One Piece. Se invece non lo siete, dategli comunque una chance perchè al netto dei difetti riportati poco sopra, Odyssey è un JRPG solido, con meccaniche di combattimento ben studiate, e con una trama decisamente intrigante.

POWER RATING:
8.5/10
“One Piece Odyssey è un gioco che ci ha rapito: vuoi per la trama, vuoi per il comparto tecnico, vuoi per il fascino di Luffy e del resto della Ciurma dei Pirati di Paglia. Peccato solamente per la sfida quasi inesistente (risolvibile con una patch) e per uno svolgimento della trama a volte singhiozzante.”

PRO:
+Trama decisamente interessante
+Comparto tecnico di prim’ordine
+Sistema di combattimento insospettabilmente profondo e soddisfacente…

CONTRO:
-… peccato però che il gioco sia davvero troppo facile. Speriamo in una patch correttiva!
-Problemi di “ritmo” nello svolgimento della trama

Posted by:Powerwave83

2 risposte a "#Review: #OnePieceOdyssey – Il fenomeno mediatico di #EichiroOda diventa un #JRPG!"

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