Di Pierre Coppi
Ka-me-haaa-meeeeee-HAAAAAAAAA!!!!!!!!
(Perdonateci, erano anni che sognavamo di farlo)
Il mondo dei fighting games, conosciuti anche come picchiaduro da noi giocatori con qualche primavera in più sulle spalle, è sicuramente un ecosistema bizzarro. Ci fu il boom del settore negli ultimi strascichi degli anni ’90 e ci fu anche la sua consolidazione negli anni 2000 (vi ricordiamo che i picchiaduro erano talmente importanti che ogni nuova console, al lancio, doveva tassativamente averne uno). Ci fu, poi, anche il declino del genere, dovuta come di consueto alla ultra-saturazione del mercato e a tante altre sfaccettature che andrebbero esaminate con calma, in separata sede. Dicevamo, un ecosistema bizzarro: due (o più) combattenti che si sfidano fino a sconfiggere l’avversario. Tutto qui? Tutt’altro! Il genere dei fighting games è uno dei più poliedrici al mondo: picchiaduro più tecnici, picchiaduro più accessibili, picchiaduro 3v3, picchiaduro Tag, picchiaduro anime, non scherziamo quando diciamo che gli esponenti sono decine. Il titolo per cui andremo ad analizzare i DLC però non fa parte di nessuna delle tipologie riportate qui sopra, perchè Dragon Ball FighterZ (pron. “fighters”) è comunemente classificato come spectacle-fighter.

Cos’è uno spectacle-fighter? E’ molto semplice. Sono giochi in cui la spettacolarità dell’azione di gioco raggiunge l’apice, coadiuvata da una grafica sontuosa, animazioni esagerate, personaggi che urlano fino a farsi scoppiare i polmoni e una colonna sonora elettrizzante. Guardando i trailer inseriti poco sopra, non è difficile capire perchè DBFZ venga inserito in quella categoria, così come altre famosissime produzioni di Arc System Works, lo sviluppatore del gioco. Anzi, si potrebbe tranquillamente affermare che le saghe di Guilty Gear e di BlazBlue abbiano fatto da apripista, negli anni, per l’arrivo di Dragon Ball FighterZ. Pubblicato nel 2018, ha visto un supporto costante, culminato con la pubblicazione dei due Season Pass in oggetto.

Ma cosa contengono, nello specifico, questi due Season Pass? Andiamo con ordine. Nel SP2 avremo accesso a ben sei nuovi personaggi, ovvero: Broly (DBS), Gogeta (SSGSS), Goku (GT), Janemba, Jiren e per finire Videl (la figlia di Mr.Satan!). E’ un roster sicuramente abbastanza variegato, dove quasi ogni personaggio, per un motivo o per l’altro, spicca. Tra i nostri preferiti, Videl e Gogeta la fanno da padroni, la prima perchè accompagnata da The Great SaiyaMan (Gohan, il figlio di Goku, travestito) che fungerà da assist in tante sue mosse speciali, il secondo per l’assoluta potenza trasmessa.

Nel Season Pass 3 avremo una ulteriore infornata di nuovi personaggi, 5 per la precisione, ed anche stavolta assolutamente meritevoli: Gogeta (SS4), Goku (Ultra Instinct), Kefla, Master Roshi (Il Maestro Muten, il “genio delle tartarughe di mare” nel primo, orrido, doppiaggio italiano!) e per finire il terrificante Super Baby 2, ultimo personaggio rilasciato in assoluto. Senza ombra di dubbio il Pass dove Arc si è presa più libertà, aggiungendo personaggi se possibili ancora più (sulla carta perlomeno) overpowered, abbiamo assolutamente adorato questa nuova espansione del roster. Da Gogeta a Goku UI passando per Super Baby 2, con la loro forza soverchiante, passando per le stramberie di Roshi, il terzo Pass è qualcosa che un fan non deve lasciarsi sfuggire.


Tutto oro quello che luccica quindi? Non proprio. Per quanto i due Season Pass si attestino su alti livelli per quello che concerne la maggior parte del roster, alcuni personaggi introdotti non convincono appieno. Nello specifico, Janemba, Jiren e Kefla rimangono piuttosto anonimi, sia a livello di gameplay ma soprattutto di design (Janemba potrebbe essere scambiato per un palette-swap di Cell, Jiren pare non avere tratti distintivi, e Kefla… semplicemente esiste). Non è una colpa di FighterZ nello specifico, quanto forse nel tratto di Toriyama come mangaka… per quanto lo si adori, va riconosciuto che nel corso dei 37 anni (!!!) intercorsi dal lancio del primo albo del manga, il senso di deja-vu si è riproposto con una certa insistenza.

Nonostante queste piccole (3, a conti fatti) indecisioni, i due Season Pass proposti da Arc e Bandai Namco per il loro spectacle-fighter sono una aggiunta assolutamente fondamentale per tutti i fan del bel giocare, e di Dragon Ball FighterZ. Gli 11 nuovi personaggi aggiunti al roster possono elevare questa versione del titolo, se non a un sequel vero e proprio, a qualcosa di similare a un DBFZ 1.5, o addirittura 1.75. In più, se si considera che il gioco, anche con tutti i DLC installati, raggiunge la (oggigiorno) ridicola dimensione di poco meno di 7GB (per capirci, Mortal Kombat 11 Ultimate su Xbox Series X raggiunge i 110GB) tutto questo concorre a confermare ulteriormente le capacità di Arc System Works come sviluppatore. Ora, Dragon Ball FighterZ ha portato la sua potenza ben oltre 9000 (cit.). Promosso!
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7 risposte a "Dragon Ball FighterZ – Season 2 and 3 – Multi FAST Review"