Di Redazione PW83
-Codice Review fornito da Bandai Namco
-Versione Testata: PlayStation 5
-Disponibile per: Xbox One, Xbox Series X|S, PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch, Windows
CyberConnect2 e Bandai Namco ci fanno rivivere il leggendario arco narrativo “Z” di Dragon Ball, con la versione definitiva del divertente Kakarot!
Cosa dire che non sia già stato detto su Dragon Ball, l’opera ideata nel lontano 1984 dal leggendario Akira Toriyama in grado di generare proseliti a non finire e che anche adesso, in questo 2023 (ben 39 anni dopo!), continua ad essere una macchina ben oliata in grado di sfornare nuovi capitoli, nuovi manga, nuovi anime, nuovi videogiochi, ma che soprattutto non sembra nemmeno vicina all’esaurire le idee? Non tanto in realtà, ma alle volte non tutto il male vien per nuocere. Dragon Ball Z Kakarot, il gioco in oggetto di questa review, venne pubblicato originariamente nel Gennaio 2020 ed oggi, esattamente a 3 anni di distanza da quel lancio, stiamo per andare ad esaminare la versione migliore di quell’opera. Benvenuti alla review di Dragon Ball Z Kakarot Legendary Edition!

Iniziamo la nostra disamina del titolo Bandai Namco partendo dal DBZ Kakarot originale, pubblicato, come abbiamo già visto, nel Gennaio di tre anni fa. Kakarot poteva considerarsi a tutti gli effetti un action-rpg, vista la presenza di una storyline costellata di missioni principali, secondarie, la possibilità di girovagare per le varie mappe a piacimento, aumenti di livello, attività extra, e addirittura minigiochi. In quella versione, che battezzeremo come DBZK per facilità di confronto nella seconda parte della review, il giocatore poteva rivivere quello che ad oggi è tutt’ora considerato come il miglior arco narrativo della saga, quel Dragon Ball Z composto a sua volta dagli archi minori legati all’arrivo dei Saiyan sulla Terra, lo scontro con Freezer sul pianeta Namecc, l’avvento degli androidi e di Cell, e per finire la terrificante battaglia contro il nemico più pericoloso mai incontrato dai nostri eroi: Majin Buu.

Ora, in questa versione Legendary (che abbrevieremo in DBZKLE) oltre a quella già importante mole di contenuti si andrà ad aggiungere non uno, ma ben due Season Pass, che vedranno rispettivamente illustrati gli archi narrativi dedicati a Trunks (il figlio di Vegeta e Bulma), Bardock (il padre di Goku) ed un giovane Vegeta, e due nuovi capitoli creati esclusivamente per Kakarot dove si potranno impersonare le versioni più potenti dei guerrieri Saiyan: Goku e Vegeta Super Saiyan God (SSG), e ancora Goku e Vegeta in una nuova, potentissima versione denominata Super Saiyan God Super Saiyan (SSGSS). Si, lo sappiamo, è abbastanza ridicolo come nome, ma fidatevi, se avete già avuto il piacere di utilizzarli in DB FighterZ sapete qual’è il loro potenziale distruttivo. Ad ogni modo, il bello di tutto questo? Il Season Pass 2, al momento della stesura di questo articolo, non è ancora concluso, quindi al già impressionante contenuto di questa DBZKLE andranno sommati altri due DLC non ancora annunciati! Non solo, la Legendary Edition porterà in dote nuovi oggetti specifici in grado di potenziare permanentemente le statistiche del vostro personaggio, oltre che ad un nuovo e piuttosto bizzarro mezzo di trasporto: il pilastro di Tao Pai Pai. Insomma, come potete capire, sarà veramente tanta la carne al fuoco, e non possiamo che lodare Bandai Namco per una offerta così sostanziosa.

Tutto questo gran parlare di contenuti, DLC, ricchezze e ore di gioco non avrebbe un gran senso se non si mettesse il tutto in prospettiva. Orbene, sappiate che il gioco base, ovvero il DBZK uscito nel 2020, poteva contare su una longevità di tutto rispetto, che andava a toccare le 30 ore abbondanti nel caso ci si volesse concentrare esclusivamente sulle missioni principali, e che invece andava a superare abbondantemente le 60 nel caso ci si perdesse nell’infinità di missioni secondarie, minigiochi, allenamenti, ed altre attività extra. Ora che avete una idea generale, sappiate che i DLC attualmente giocabili aumenteranno di almeno 10 ore il run-time, che andrà anch’esso ad espandersi ulteriormente nel caso si decidesse di esplorare e fare qualunque cosa.

Tornando al gioco principale, tra le tante cose che sarà possibile fare, la più importante sarà sicuramente combattere. Kakarot funziona grossomodo come i vecchi Budokai Tenkaichi pubblicati nell’era dei 128 bit. In linea di massima il vostro compito sarà quello di parare o schivare gli attacchi nemici (così come usare il Ki, fondamentalmente la vostra “barra della super”, per attivare uno scatto di teletrasporto istantaneo) e contrattaccare con le vostre mosse da mischia e a distanza, che varieranno dall’ essere piccoli come una singola esplosione o un gigantesco raggio energetico (KAMEHAMEHA!) in grado di prosciugare il vostro Ki. Il combattimento è propriamente cinematografico, ed occasionalmente fiorirà in scene particolarmente spettacolari come sgretolare i fianchi delle montagne o sbattendo i nemici al suolo così violentemente da creare crateri quando si presenta la situazione, rafforzato dalla grafica simile ad un anime in cui CyberConnect2 è così brava. Può dare l’idea di essere semplicistico, soprattutto all’inizio quando le vostre abilità e i membri del gruppo saranno limitati, ma esploderà presto in una danza spettacolare che vi terrà incollati allo schermo.

Tecnicamente, se Kakarot era già un bel gioco, paradossalmente identico all’anime, la versione Next-Gen infiocchetterà il tutto con una veste grafica ancora più sontuosa, effetti di luce migliorati, texture ad altissima risoluzione, un maggior numero di dettagli su schermo e una fluidità pressoché perfetta. Discorso ancora più roseo per il comparto audio, che sfoggerà una colonna sonora presa pari-pari dall’anime e un doppiaggio giapponese che, e lo diciamo senza timore di smentita, renderà estremamente sottile la linea di demarcazione tra videogioco e anime. Assolutamente nulla da dire sul piano tecnico, tutto è impeccabile.

Gioco perfetto, quindi? Ovviamente no. Innanzitutto bisogna ammettere a malincuore che, pur presentando una miriade di cose da fare, alcune di esse si riveleranno assolutamente triviali. La pagina delle varie comunità, ad esempio, dove si piazzano emblemi dei personaggi incontrati per guadagnare bonus e buff alle statistiche, a conti fatti è abbastanza inutile. Non solo, molte delle tante missioni secondarie si ridurranno ad un semplice “vai lì, cerca questo oggetto e riportamelo“, così come altre modalità, visibilmente inserite nel gioco semplicemente per “imbottire” il conteggio delle ore di gioco senza offrire un tangibile apporto all’esperienza generale. Anche il sistema di combattimento, che abbiamo lodato poco fa, diventerà tedioso dopo aver affrontato per la milionesima volta gli stessi nemici (sia chiaro, gli scontri con i boss rimangono fenomenali), e tante altre cose avrebbero potuto essere sviluppate ed implementate con un po’ più di criterio.

Eppure, tirando le somme, continuavamo a non riuscire a posare il gamepad. Sarà per la qualità del materiale di origine, quel Dragon Ball Z che con le avventure di Goku, Vegeta, dei Saiyan e di tanti altri personaggi ha rivestito un ruolo cardine nella nostra infanzia, sarà per l’intrinseca semplicità di gioco alla base del tutto, ma ogni volta che ci ritrovavamo con un attimo di tempo libero tornavamo immediatamente a caricare il nostro salvataggio. A conti fatti, se ci pensate bene, non é una cosa da poco. Dragon Ball FighterZ sarà senza dubbio il miglior fighting game dedicato a Dragon Ball, ma per tutto il resto, Kakarot è il nuovo punto di riferimento.
POWER RATING:
9.0/10
“Dragon Ball Z Kakarot Legendary Edition é, senza se e senza ma, l’opera omnia dedicata alle (migliori) avventure dei Super Saiyan. Divertente, ancora più ricco di contenuti ed apprezzabile da chiunque, in questa nuova versione sfoggia anche un invidiabile lato tecnico. Promosso a pieni voti.”
PRO:
+Trama superba: sono rappresentati i migliori archi dell’intera saga di Dragon Ball
+Tecnicamente curatissimo in questa versione next-gen
+Tra gioco base e DLC, non vi basteranno 60 ore
+Sistema di combattimento semplice ma funzionale
+Poter “vivere” i personaggi di DBZ nella loro vita di tutti i giorni è assolutamente adorabile
CONTRO:
-Tante attività secondarie lasciano il tempo che trovano
-Alcuni elementi RPG potevano essere meglio implementati