Di Redazione PW83

-Codice Review fornito da Electronic Arts
-Versione Testata: PlayStation 5

-Disponibile per: Xbox Series X|S, PlayStation 5

EA Sports ci porta nell’ottagono con il quinto capitolo del fighting game basato sulla brutale ed affascinante UFC, la disciplina marziale più tosta che ci sia

Come ben sapete, uno dei focus principali della redazione di PowerWave83.com é quello di supportare il più possibile i giochi di combattimento, i Fighting Games come va di moda chiamarli oggigiorno (noi vecchiardi li chiamavamo picchiaduro), in ogni modo e senza limitarci a elitismi particolari: per noi un Fighting Game é un gioco dove due (o più) sfidanti di massacrano a suon di pugni, calci, prese, sfere d’energia, fendenti con le armi più disparate sino a quando uno dei due non stramazza al suolo, decretando la vittoria per l’altro. Il punto é: può un gioco come questo EA Sports UFC 5 considerarsi parte di questo genere, che include mostri sacri come Street Fighter, Mortal Kombat, Tekken, The King of Fighters, Samurai Shodown e altri giochi iconici? E’ un quesito che avevamo già sollevato ai tempi della recensione di AEW Fight Forever, di cui potete leggere la recensione CLICCANDO QUI, ma a nostro avviso, la risposta é un perentorio “si”.

E questa risposta é affermativa per diversi motivi. In primis, questo UFC 5 sfoggia un sistema di combattimento decisamente complesso, al punto da renderlo decisamente più tecnico, paradossalmente, di un qualunque Samurai Shodown (abbiamo inserito un titolo a caso, non ce ne vogliano i fan della stupenda serie di SNK). Mentre testavamo questo UFC 5, avevamo l’impressione di stare giocando a una sorta di simulazione, ben più “realistica” di quanto offerto dai contender. Non é un discorso di grafica (eccellente peraltro, ma lo vedremo in seguito) ma di contesto. Nel momento in cui in UFC ci siamo trovati a dover gestire danni ad ogni singola parte del corpo, fiato, e resistenza, allenamenti, sponsorizzazioni ed ingaggi, per assurdo ci é venuto in mente un parallelismo con i giochi di auto e prima che possiate aggiungere altro, lo sappiamo già: oggi stiamo partendo per tangenti davvero inaspettate. Ad ogni modo, parallelismi: Se Mortal Kombat e compagnia non nascondono le loro radici arcade, UFC é un simulatore. Un paragone accettabile potrebbe essere sul genere di “Mortal Kombat sta a Sega Rally come UFC 5 sta a Forza Motorsport“. Ora che in qualche modo abbiamo sbrogliato questo guazzabuglio di pensieri che avevamo in testa, procediamo con la recensione vera e propria.

UFC 5, lo diciamo sin da ora, é il miglior titolo della serie, e per i più “vintage” tra i nostri lettori, sappiate che non ci divertivamo così tanto con un Fighting Game by EA dai tempi del mai troppo lodato EA Fight Night Round 3 (2006) per la prima, mitica, Xbox. Tra l’altro, questo UFC é oggettivamente una sorta di sequel spirituale della serie di Fight Night, con quest’ultima che venne sacrificata sull’altare delle licenze da parte di EA intorno al 2014 per non dover spaccare a metà il team di sviluppo e farlo lavorare su due progetti concettualmente simili. Ad ogni modo, anno 2023, questo é il quinto capitolo di questa nuova serie e, come già detto, é oggettivamente fantastico. Chiaramente, la prima cosa che catturerà la vostra attenzione sarà lo splendido comparto grafico, seguito immediatamente da un brivido di disgusto nel vedere le facce tumefatte e coperte di sangue dei lottatori.

UFC 5 è il primo gioco della serie a portare una classificazione PEGI 18, e non è difficile capire perché. UFC 5 é crudo, e rappresenta i danni in maniera molto, molto più realistica, con eventi salute più sofisticati che hanno un impatto più profondo sul giocatore. Ad esempio, a forza di subire colpi viso, potreste rompervi il naso o avere tagli sopra gli occhi. Di conseguenza, sotto la barra della salute appariranno icone a forma di occhi e polmoni, indicando sia una perdita della vista che difficoltà di respirazione per il vostro combattente. Questo può lasciarvi con capacità ridotte, costringendovi a prendere decisioni difficili ma gratificanti come cercare di resistere fino alla campana e guarire tra un round e l’altro o giocarvi il tutto per tutto e provare a finire il vostro avversario prima che sia troppo tardi. E’ inebriante, e lo abbiamo adorato.

Le animazioni sui volti dei combattenti hanno subito cambiamenti significativi, con un totale di 64.000 combinazioni possibili di lesioni facciali. I risultati sono unici per ogni combattimento, ed andranno ad accumularsi minuto dopo minuto e round dopo round. Ciò significa che un taglio effettuato su un avversario nel round 1 potrà essere sfruttato per tutto il resto della partita fino alla conclusione o alla potenziale interruzione del medico: una funzionalità nuova di zecca in cui, proprio come nella vita reale, un medico interverrà a valutare il danno e discernere se un combattente è idoneo a continuare. Oltre a rappresentare i danni in modo molto vivido, il sangue e il sudore dei colpi cadranno e si accumuleranno sul tappetino stesso, così potrete ammirare il risultato del vostro lavoro in una sorta di dipinto astratto sotto di voi mentre il combattimento continua. Il nuovo sistema di danni è ulteriormente arricchito dai KO diretti, che mostreranno un replay al rallentatore altamente cinematografico che più di una volta ci ha fatto digrignare i denti mentre il nostro calcio alto atterrava sul naso dell’avversario, risultando in quest’ultimo che stramazzava al suolo senza sensi. Ahia!

La presentazione next-gen di UFC 5 rappresenta un miglioramento significativo nel complesso, con uscite pre-combattimento ben animate e annunci post-combattimento che rispecchiano le trasmissioni UFC reali. Un ulteriore vantaggio qui è il modo in cui lo stile e le pose dei combattenti si basino sui loro movimenti effettivi invece di applicare semplicemente le stesse animazioni standard a tutti. Anche i loro design sono uniformemente eccellenti, creando una somiglianza davvero solida con le controparti reali. Questa personalizzazione contribuisce notevolmente a rendere UFC 5 visivamente eccezionale. Anche le animazioni degli attacchi sono molto, molto più fluide, poiché il sistema di controllo di UFC 5 ha subito una revisione piuttosto significativa (in meglio). Ogni mossa che abbiamo tentato è decisamente più fluida, reale e reattiva rispetto a UFC 4 (che abbiamo testato per l’occasione grazie a GamePass e EA Play), facendo sembrare il prequel decisamente goffo. Colpire il vostro avversario, soprattutto con i calci ad esempio, è piacevolmente soddisfacente. Anche la difesa è stata rivista poiché le parate ora sono molto più efficaci, prevenendo KO improvvisi e facili sopraffazioni. Adesso c’è un vero e proprio “scatto” nei movimenti, e quel senso di realismo aggiunto è più emozionante perché vi darà l’occasione di costruire meglio le combo e muovervi molto più agilmente di prima. Un altro tocco davvero carino è il modo in cui le classi di peso più piccole si muovono molto più velocemente di quelle più pesanti, rispecchiando la realtà, il che crea una ulteriore stratificazione del combattimento in generale.

In termini di modalità disponibili, la modalità Carriera di UFC 5 è l’attrazione principale e possiamo dire che è più profonda e coinvolgente che mai. Alla modalità Carriera è stata data una nuova mano di vernice con una home page migliorata e alcune correzioni nell’ottica dello snellire l’esperienza senza snaturarla, come la possibilità di simulare allenamenti che avete già completato per arrivare al vostro combattimento più velocemente invece di annoiarvi per quaranta minuti di allenamenti prima di ogni match. In questo modo, gli allenamenti sono molto più tollerabili perché Coach Davis, riprendendo il suo ruolo da UFC 4, vi chiederà di completare quattro diverse sfide per ogni sessione di sparring da tre minuti invece di una sola sfida specifica. Ciò creerà molta più varietà e dimensione nel vostro allenamento, spingendovi a superare ogni sfida entro il tempo necessario per affrontare quella successiva. Queste sfide mescolano sia direttive semplici, come sferrare qualsiasi colpo fino a raggiungere un totale di X punti danno complessivi o realizzare un dato numero di combo da tre o quattro colpi, con altre un po’ più difficili, come schivare i colpi muovendo la testa.

Veniamo ora ai difetti di questo UFC 5. Innanzitutto, per quanto sia godibile la nuova modalità Carriera, buona parte dei contenuti relativi alle interazioni sui canali social sarà presa di peso da UFC 4. Non solo, per quanto il nuovo sistema di combattimento sia più fluido, più versatile e in linea di massima estremamente più divertente e gratificante rispetto ai capitoli passati, troviamo che le varie prese e sottomissioni risultino ancora fin troppo complesse. Magari é un difetto nostro e del nostro imprinting con più di 30 anni di memoria muscolare con Fighting Games più canonici, ma é una meccanica che, ad oggi, continua a sfuggirci completamente, al punto che ci siamo ritrovati ad impostare il nostro stile di combattimento sulla totale eliminazione di questa meccanica. Sono difetti probabilmente marginali, ma sono presenti.

Tirando le somme, UFC 5 é senza ombra di dubbio un prodotto assolutamente di qualità che guadagna due riconoscimenti di valore: essere il miglior gioco mai creato basato sulla MMA, ed essere un signor Fighting Game in grado di offrire una esperienza di gioco alla pari dei grandi classici del genere, ma con un sapore decisamente differente.

POWER RATING:
9.0/10
“EA SPORTS UFC 5 prende quanto di buono é stato costruito nei vari capitoli, ed eleva il tutto con migliorie sostanziali, rendendolo effettivamente il miglior gioco dedicato alle MMA mai sviluppato.”


PRO:

+Il sistema di danni é assolutamente superlativo
+Nuovo sistema di combattimento migliorato
+Modalità Carriera rivista in meglio
+Comparto tecnico di prim’ordine

CONTRO:
-Le sottomissioni/prese continuano ad essere la parte meno accessibile del gioco
-Qualche elemento di troppo ripreso pari-pari da UFC 4

Una replica a “Recensione: EA Sports UFC 5”

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