Di Redazione PW83

-Codice Review fornito da Soft Source Publishing
-Versione Testata: Nintendo Switch

-Disponibile per: PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch, PC (Steam)

Digital Happiness e Soft Source ci portano in Indonesia con il sequel di DreadOut, una piccola gemma indie/horror pubblicata nel 2014. Riuscirà il secondo episodio a ripetere il successo dell’originale?

Ormai in redazione abbiamo un rapporto… titubante, per mancanza di un aggettivo migliore, quando si tratta di dover approcciare e recensire i titoli indie, e più specificatamente quelli facenti parte del genere survival horror. Alle volte, questi titoli spesso sconosciuti si rivelano sorprese assolutamente deliziose, come nel caso di Tormented Souls (CLICCATE QUI per la review), altre volte invece, titoli su cui riponevamo enormi aspettative si rivelano dei flop colossali, come il recente Stray Souls (CLICCATE QUI per la review), un disastro di proporzioni talmente grandi non solo da risultare il peggior titolo recensito su PW83 nel 2023, ma addirittura da portare al fallimento dello studio di sviluppo. Ci sono poi quei giochi che non cadono in nessuno dei due casi limite riportati qui sopra, e rimangono esperienze interessanti, minate però da alcune indecisioni più o meno marcate. DreadOut 2, il titolo che andremo ad esaminare in questo articolo, cade esattamente in questa area grigia, questo limbo in cui purtroppo rimangono invischiati giochi con un potenziale altissimo ma che per un motivo o per l’altro non riescono ad emergere.

Mettiamolo nero su bianco sin da subito: questo non implica che i giochi presenti nella sezione indefinita menzionata poco sopra siano da evitare come la peste o non meritevoli di essere giocati. Smarcata questa ingombrante rivelazione, possiamo iniziare a parlare di DreadOut e, più nello specifico, del primo capitolo della serie. Ebbene, in quanto titolo indie e per di più uscito in un periodo dove gli stessi erano qualcosa di veramente sconosciuto, i ragazzi di Digital Happiness hanno avuto la buona idea di aggiungere, nel menu principale di questo sequel, un comodo riassunto delle vicende del primo episodio, così da permettere ai giocatori di avere una visione a grandi linee delle vicende passate. Vedremo quindi Linda (la nostra protagonista), assieme ad una professoressa e altri quattro compagni, prendere parte ad una gita fuori porta che, come da perfetto cliché, andrà orribilmente storta, costringendo il gruppo ad avventurarsi in un bosco decisamente spettrale. Costretta ad assistere alla morte dei suoi compagni e a dover eliminare terribili mostri per sopravvivere, Linda é l’unica superstite. Avanti veloce ed eccoci arrivare ai giorni nostri e all’inizio di questo DreadOut 2, dove Linda viene guardata in malo modo dai compagni ed addirittura é costretta a recarsi, una volta a settimana, in una centrale di polizia per effettuare diversi controlli. La verità però é che Linda, sconfiggendo quelli che lei pensava fossero i mostri assassini del precedente capitolo, abbia in realtà ucciso i guardiani del bosco, che fungevano da ultima linea di difesa contro un Male ben peggiore. E’ una premessa che, pur camminando pericolosamente sul bordo del cliché, funziona, e ci é genuinamente piaciuto il poter scoprire retroscena e fatti legati al (ben curato) mondo di gioco.

In termini di gameplay, questa è un’avventura in terza persona che si ispira non troppo velatamente a classici come Silent Hill e Fatal Frame/Project Zero e, come abbiamo già detto, giocherete nei panni della diciassettenne Linda, mentre vi ritroverete catapultati in un prologo. Sarete in una scuola e sta succedendo qualcosa di terribile. Le persone si nascondono negli armadietti, l’atmosfera é pericolosamente cupa ed una strana voce vi sta provocando. Il vostro unico strumento è la fotocamera del vostro smartphone che fungerà altresì da torcia, elenco delle istruzioni e anche modalità foto. Ed é proprio la fotocamera ad essere vitale in DreadOut 2. Quando infatti vi capiterà di imbattervi in qualcosa di strano, potrete passare alla modalità foto e vedere gli spiriti nella loro dimensione. Fotografando potrete ferirli, e continuando gli attacchi potrete esorcizzarli per sempre. Dopo il prologo, vi ritroverete in una piccola città e tutto diventerà un po’ un’avventura a mondo aperto: potrete andare in giro, iniziare missioni secondarie e accettare lavori per le persone. Tuttavia, la maggior parte della trama di DreadOut 2 adotta un approccio lineare, lasciandovi combattere contro i nemici tramite il vostro telefono.

Proseguendo con il gameplay, si concentrerà sul controllo di Linda in terza persona, muovendovi per le varie zone della città, coprendo la mappa, esaminando oggetti e raccogliendo oggetti di missione lungo il percorso; aspettatevi di rimanere invischiati in numerose missioni di recupero durante il vostro playthrough. Chiaramente, da buon gioco horror, saranno presenti anche diverse aree poco illuminate ed è qui che vorrete utilizzare la luce del vostro smartphone per illuminare le aree intorno a voi. I momenti open-world sono divertenti ed è sempre bello esplorare il mondo di gioco con i suoi personaggi e le piccole missioni secondarie. Ma è la parte principale del gioco, quella in cui affrontate i fantasmi che infestano il mondo, che è il fulcro, mentre cercate di bandirli all’inferno o da qualunque luogo provengano. Qui utilizzerete la fotocamera per scattare foto dei fantasmi, perfezionando l’inquadratura per infliggere più danni. Potrete anche usare attacchi più potenti per sferrare un colpo critico tenendo premuto il pulsante di scatto, mentre il flash della fotocamera potrà essere usato per stordire i nemici, dandovi il tempo di riposizionarvi per un altro attacco. Parliamoci chiaro: Tutto quello di cui abbiamo parlato poco sopra funziona, ma a volte sembra estremamente goffo; avrete sempre il dubbio che un vostro attacco non sia andato a buon fine. Potrete anche usare le armi da mischia che si trovano sparse in giro, ma sembrano molto lente e scomode: abbiamo cercato di evitarne l’utilizzo ogni volta che potevamo. In effetti, l’intero gioco dà un’atmosfera discontinua, con alcune interazioni e movimenti che sono un po’ stridenti. È un po’ un peccato.

Tecnicamente, siamo di fronte ad un gioco con alti e bassi. In primis, va considerato che abbiamo testato l’edizione Switch, e già questo comporta tutta una serie di variabili con cui abbiamo ormai imparato a fare i conti. Il gioco fatica durante le sezioni open-world, con evidenti cali di framerate ed una generale letargia nel caricare le texture e, in casi limite, addirittura i modelli poligonali. Allo stesso tempo però, DreadOut 2 funziona bene con un ottimo level design ed eccellenti effetti di luce che esagerano l’atmosfera inquietante. Anche le aree open world presenti nelle fasi diurne sono piuttosto buone, soprattutto considerando che il gioco é stato sviluppato da un team decisamente piccolo. Il sound design fa un ottimo lavoro risultando drammatico e carico di tensione, specialmente nelle battaglie contro i boss.

Tirando le somme, DreadOut 2 fa un buon lavoro nel creare un’interessante avventura a mondo aperto che implementa un uso esemplare della fotocamera come arma preferita. L’atmosfera e il level-design sono buoni e c’è molto da fare, con alcune belle missioni secondarie. Tuttavia, la storia è difficile da seguire e, a volte, le meccaniche di gameplay sono un po’ goffe, mentre il gioco fatica nel comparto tecnico. Se avete giocato al primo DreadOut, se siete alla ricerca di un survival horror nonostante tutto gradevole, o se siete affascinati dal contesto Indonesiano, dovreste dare a DreadOut 2 una chance.

POWER RATING:
7.0/10
“DreadOut 2 é un progetto interessante. Pur ispirandosi ad alcuni grandi classici del genere, l’ambientazione riesce da sola a rendere il gioco “fresco”. Peccato per un comparto tecnico un po’ traballante.”

PRO:
+Una storia inquietante
+Ottima ambientazione
+Audio curato
+Lo smartphone é implementato egregiamente

CONTRO:
-Tecnicamente sottotono
-Trama difficile da seguire

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