Di Redazione PW83
-Codice Review fornito da Aksys Games
-Versione Testata: PlayStation 5
-Disponibile per: PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch
Cinque anni dopo l’uscita del primo capitolo, torniamo a vestire l’impermeabile del detective soprannaturale Kazuo Yashiki in Spirit Hunter: Death Mark 2!
Ogni anno, in ambito videoludico, pare che qualcosa sia destinato a stupirci. L’anno scorso fu la mole impressionante di titoli di altissima qualità pubblicati sin da gennaio, quest’anno pare che il trend sia quello, decisamente inusuale, di rilasciare sul mercato visual novel di qualità altissima. Giusto poco tempo fa abbiamo recensito lo stupendo, ed esilarante, KONOSUBA – God’s Blessing on this Wonderful World! Love For These Clothes Of Desire! (potete leggere la recensione CLICCANDO QUI) mentre ora, per continuare il trend legato al genere, recensiremo qualcosa di assolutamente spettacolare in termini di qualità generale, ma assolutamente all’estremo opposto in quanto ad ambientazione, genere, ed atmosfera.

Una cosa che ci ha immediatamente affascinato sin dalle prime press-release relative a questo Spirit Hunter: Death Mark 2, lo diciamo sin da ora, é il suo protagonista, Kazuo Yashiki. Non tanto perché particolarmente affascinante, incredibilmente carismatico (verrebbe da pensare il contrario, sinceramente. NdR) o dotato di qualsivoglia potere o cliché legato a quello che in ultima analisi potrebbe essere considerato un anime in versione visual novel, assolutamente no. La cosa che più ci ha affascinato é la caratterizzazione di Kazuo, un normalissimo investigatore privato che, semplicemente, ha avuto la sfortuna di avere a che fare con diversi casi legati al soprannaturale e che, in qualche modo, é addirittura riuscito a risolvere. Come abbiamo detto, questo miscuglio di passività travalicante nella totale indifferenza ci ha estremamente colpito. In positivo, sia chiaro.

A dirla tutta, proseguendo nel gioco, scoprirete che Kazuo possiede effettivamente qualche tratto decisamente fuori dall’ordinario, ma sempre a differenza della quasi totalità di anime, manga, film o videogame in commercio, il suo non é quello che si potrebbe definire un “potere”, una “abilità” peculiare o qualsivoglia tipo di deus-ex-machina che normalmente trarrebbe fuori dai guai i protagonisti di qualche medium, tutt’altro. Il suo tratto distintivo, di cui comunque non parleremo in questa sede, é più che altro una sfortuna, qualcosa di cui avrebbe fatto volentieri a meno.

Veniamo ora all’analisi della trama che farà da sfondo a questo Spirit Hunter: Death Mark 2 (SHDM2, da ora. NdR). Innanzitutto precisiamo una cosa. Death Mark 2 non é il secondo capitolo della saga, Nossignore. SHDM 2 é in realtà il terzo, come visibile dai vari loghi che troverete sparsi nella schermata del titolo o sul sito ufficiale. E’ infatti il sequel del primo capitolo della serie, ma continua comunque la numerazione progressiva pur saltando il secondo. E’ una situazione un po’ confusa: per rassicurarvi comunque, sappiate che no, non é necessario aver giocato i precedenti capitoli perché SHDM2 farà un lavoro sopraffino nel mettervi in pari con gli eventi passati e con i vari personaggi che incontrerete. Parlando della trama in sé, quest’ ultimo capitolo della serie Spirit Hunter vedrà Kazuo Yashiki tornare a H City (un sobborgo di Tokio. NdR) per indagare su alcuni eventi decisamente fuori dall’ordinario che stanno accendendo alla prestigiosa Accademia Konoehara. Fingendosi un insegnante, dovrà cercare nella scuola e nei dintorni eventuali indizi sulle misteriose sparizioni degli studenti. Come nei giochi precedenti della serie, gli sviluppatori hanno attinto ai miti e al folklore giapponese per creare una storia di terrore coinvolgente e ricca di sfumature. Inoltre, alcuni vecchi volti torneranno per aiutare Yashiki nella sua ricerca. Una cosa che ci ha particolarmente colpito in positivo é come, nella sua natura di visual novel dalle tinte horror, SHDM2 non si ponga il benché minimo tipo di remora riguardo allo spingere sull’acceleratore quando si tratta di scioccare il giocatore con immagini macabre o inquietanti. Ci credevamo ormai insensibili di fronte all’horror, al gore e a tutto quello che ricade in quella macro-area, ma gli sviluppatori di Experience hanno saputo metterci decisamente in difficoltà.

In termini di gameplay, Spirit Hunter: Death Mark 2 potrebbe essere categorizzato come una sorta di “Visual Novel +”. Avremo quindi sempre il solito incedere secondo la prassi della visual novel, ma impreziosito da una valanga di elementi interattivi che, addirittura, potranno portare ad un ipotetico Game Over nel caso tutto vada orribilmente storto. Non preoccupatevi però, perché il fantastico sistema di checkpoints del gioco vi permetterà, in caso fosse necessario, di continuare dall’ultima sequenza fallita. Davvero una manna dal cielo. Parlando degli elementi interattivi, la prima cosa da sapere sarà che l’esplorazione delle aree di gioco avverrà tramite una fantastica sequenza 2D a scrolling laterale in cui potrete comandare Yashiki e farlo interagire con i vari elementi in background. Proseguendo, avrete a che fare con investigazioni in determinate aree dove la visuale si sposterà in prima persona, e potrete interagire con i vari punti di interesse spostando lo sguardo di Yashiki (o il fascio di luce della sua torcia, secondo evenienza. NdR) sui vari punti luminosi. Ma la vera “novità” di SHDM2 risiederà nel suo intreccio organico tra l’esplorazione dei vari ambienti, l’investigazione degli stessi, e le varie situazioni in cui vi imbatterete, come ad esempio lo scontro con gli spiriti che infestano l’Accademia Konoehara.

Sono queste le istanze dove il gioco ci ha veramente stupito. Sarà qui che dovrete effettivamente usare la vostra materia grigia, sforzandovi di capire, mediante ragionamenti dettati dalla logica (e qualche aiutino dai vostri partner, va detto. NdR) come usare il tal oggetto, o il dato concetto, per sconfiggere le entità che infestano la scuola. Non solo, dovrete anche decidere chi sarà l’effettivo personaggio a svolgere la determinata azione, perché ognuno di loro sarà dotato di punti caratteristica in determinate aree che aumenteranno o faranno decrescere la vostra percentuale di successo. Vien da sé che, esauriti i vostri “punti spirituali”, a forza di sbagli, capitombolerete nella schermata di Game Over menzionata poco sopra. Per aiutarvi nelle vostre imprese, durante le vostre investigazioni potrete raccogliere quelli che il gioco chiama Eerie Teeth (“Denti Inquietanti”, avete capito bene. NdR), ovvero dentature di non meglio identificata natura, infusi di potere spirituale, che potrete poi scambiare per oggetti sacri che aumenteranno le vostre statistiche. Capiamo che messa così, tutta questa cacofonia di meccaniche potrebbe risultare fin troppo assordante e confusionaria, ma fidatevi quando diciamo che l’introduzione delle stesse sarà talmente graduale ed accomodante che non avrete il minimo problema ad assimilarle.

Tecnicamente, non possiamo muovere assolutamente nessun tipo di critica verso questo SHDM2, veramente un prodotto di qualità sopraffina. Che si parli delle stupende tavole che raffigurano i personaggi durante le sezioni più cruciali, i loro ritratti, il design stesso degli spiriti, o ancora gli sfondi delle varie ambientazioni, tutto é tratteggiato con uno stile assolutamente fantastico, dotato di una fortissima identità artistica pur mantenendo un tratto pulito e coerente. L’atmosfera di gioco é poi superba, in grado di rendere viva ed al contempo effimera e spettrale una Tokio moderna in modi che nemmeno giochi come Ghostwire: Tokio riuscivano a fare (e vi ricordiamo che GWT vi permetteva di esplorare la metropoli Nipponica in prima persona. CLICCATE QUI per leggere la nostra recensione. NdR) Lo stesso si può dire in merito alla colonna sonora, decisamente in linea con quanto avverrà su schermo e mai invadente: il perfetto accompagnamento musicale per una avventura dalle tinte macabre. Anche i vari effetti sonori svolgono il loro compito egregiamente, un fattore fondamentale in una visual novel dove devono portare sulle spalle l’intero concetto di qualcosa. Per farvi capire meglio, in una scena un autobus arriverà alla propria fermata, ma senza una effettiva animazione a fare da liaison tra audio ed immagine, l’intero aspetto della cosa deve essere forzatamente portato avanti dall’audio. E, lasciatecelo dire, il gioco svolge tutto questo in maniera esemplare. Dove però si raggiunge l’apice, é nei vari, disturbanti e inquietanti suoni prodotti dagli spiriti, qualcosa in grado di mettere sinceramente a disagio: se volete il massimo da questo Spirit Hunter, giocatelo con un buon paio di cuffie.

Tirando le somme, lasciatecelo dire: siamo di fronte ad una delle più belle, se non LA più bella, visual novel che ci sia capitato di giocare dall’apertura di PowerWave83.com. Una atmosfera fantastica, un cast di personaggi caratterizzati in maniera superba, un lavoro di localizzazione esemplare ed una audacia visivo/narrativa raramente vista in altre produzioni simili ci hanno portato ad amare questa produzione targata Experience/Aksys, al punto da voler esplorare, andando a ritroso, il resto della serie per scoprirne ogni retroscena. Se non avete mai giocato o anche solo considerato di provare una visual novel, Spirit Hunter: Death Mark 2 é il gioco perfetto. Promosso!
POWER RATING:
9.3/10
“Questo Spirit Hunter: Death Mark 2 é senza dubbio una delle migliori, se non LA migliore visual novel che ci sia capitato di giocare. Trama, atmosfera, personaggi e realizzazione tecnica sono tutti al vertice, per una esperienza assolutamente fantastica. Imperdibile.”
PRO:
+Gameplay decisamente più espanso rispetto ad una classica VN
+Sensazionale direzione artistica
+Comparto audio d’eccezione
+Lungo, ma non stiracchiato: saranno ore di qualità
+Ottimo sistema di checkpoint: non sarà mai frustrante
CONTRO:
-Qualche incertezza su alcuni suggerimenti per gli enigmi: a volte dovrete andare per tentativi





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