Di Redazione PW83

-Codice Review fornito da Square Enix
-Versione Testata: PlayStation 5

-Disponibile per: Xbox One, Xbox Series X|S, PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch, PC (Windows)

Square Enix porta finalmente il primo, classico, capitolo della serie Octopath su tutte le console: Abbiamo testato la versione PS5!

Ci ha sempre affascinato, il primo Octopath Traveler. Sul serio. Peccato che nel 2018, ovvero all’epoca della sua prima pubblicazione, il sito che state leggendo non fosse ancora una realtà affermata come lo è ora. Ci affascinava, dicevamo, in primis per il suo stupendo comparto grafico, denominato da Square Enix HD-2D, in grado di miscelare in maniera superlativa personaggi bidimensionali in pixel-art con costruzioni poligonali, effetti di luce e transizioni in tre dimensioni. Non era solo un discorso di opulenza grafica, però. Tutt’altro. Octopath Traveler portava con sé anche una peculiare diversità narrativa, dove otto storie (l’Octo del titolo) apparentemente tra loro andavano ognuna per la loro strada, e solo marginalmente andavano ad intersecarsi su un sentiero (path) narrativo comune, per una esperienza decisamente fuori dagli schemi. Finalmente abbiamo potuto testare il primo Octopath Traveler, per la gioia di tutti (noi compresi, sia chiaro. NdP) grazie alla decisione di Square Enix di portarlo su altre piattaforme. A tal proposito, non dimenticatevi di leggere il nostro test del secondo, stupendo capitolo, che potete trovare su queste pagine, CLICCANDO QUI.

Il primo impatto con Octopath Traveler può essere fuorviante, perché l’estetica potrebbe farvi pensare che questo sia l’ennesimo tributo ai Giochi di Ruolo Giapponesi (JRPG) dell’era a 16-bit. In realtà lo é, ma allo stesso tempo é molto, MOLTO di più. Octopath Traveler vi regalerà uno straordinario stile grafico mai visto prima ed un profondo sistema di combattimento che renderà ogni incontro un esercizio di strategia ponderata.

Sapete una cosa? Oggi romperemo gli schemi classici delle nostre review e inizieremo parlando, per una volta, di qualcosa che normalmente avremmo tenuto per la parte conclusiva della recensione, ovvero il comparto grafico. A prima vista, Octopath Traveler è un gioco basato su sprite che, strizzando gli occhi, potrebbe essere scambiato per un “semplice” Final Fantasy per Super NES. Ma c’è di più: i personaggi sono 2D, ma si muovono ed esplorano un mondo 3D dipinto con texture a 16 bit, ad eccezione di sabbia, neve e acqua realistiche. Ciò gli conferisce un delizioso fascino old school, pur conferendogli un sapore moderno. Forse i luoghi più belli sono i deserti, le spiagge e le zone montuose innevate. Ma non finisce qui.

Tutto nel mondo sembra vivo grazie all’implementazione di dettagli sottili ed eleganti: alberi pixelati frusciano nella brezza; fili d’erba a 16 bit ondeggiano sotto un cielo mutevole; le ombre delle nuvole passeggere coprono ed oscurano parti del paesaggio mentre fluttuano, fuori dalla vista, nei cieli soprastanti. Forse i luoghi più belli sono i deserti, le spiagge e le zone montuose innevate. Singoli granelli di sabbia scintillano sotto il sole e i paesaggi innevati brillano di vita mentre la luce danza attraverso singoli fiocchi di neve. Gli effetti di luce rendono il mondo ancora più onirico. Raggi di calda luce solare brillano attraverso le finestre e gli interni delle abitazioni sono illuminati da torce o da una calda luce di candela. Durante i combattimenti, gli incantesimi dipingono il campo di battaglia di luce e proiettano ombre realistiche su tutto, aggiungendo un altro strato di bellezza a un mondo già splendido. Octopath, non ci stancheremo mai di ripeterlo, é assolutamente, incredibilmente, spaventosamente bello graficamente.

Non che il resto del gioco sia brutto, sia chiaro, specialmente in termini espositivo/narrativi. Gli otto diversi racconti raccontati in Octopath Traveler magari non saranno particolarmente originali, ma riescono a riservare diverse sorprese e sono tutti sia ben scritti che doppiati (in Inglese e Giapponese) La progressione attraverso uno di questi racconti non avrà alcun impatto sugli altri sette e passare dall’uno all’altro non è un requisito, ma abbiamo comunque giocato parzialmente la storia di ogni personaggio e possiamo assicurarvi che valgono la pena di essere vissuti.

Contrariamente al sequel, nel primo capitolo della serie di Octopath non esiste un male assoluto contro cui i nostri viaggiatori devono unirsi per combattere. Ecco, dovessimo trovare un difetto specifico, se c’è una cosa che manca in Octopath Traveler è un filo conduttore che lega insieme tutte le storie. Non esiste un “Cattivone” contro il quale i nostri viaggiatori devono unire le forze, nessuna arma definitiva o calamità incombente che mette fine al mondo. Ogni storia é autoconclusiva, è affascinante e funziona splendidamente bene presa da sé, ma è un po’ deludente che i personaggi si sovrappongano solo superficialmente, unendosi temporaneamente al vostro gruppo quando li incontrerete in uno dei tanti villaggi e città.

Alcune delle missioni secondarie disseminate nel mondo sono estremamente semplici: un PNG in un villaggio vi chiederà un oggetto che un altro PNG sta tenendo in mano, o di localizzare un membro della famiglia. Altre possono essere sbloccate solo tramite le abilità speciali predefinite del personaggio, come “Ispezione” dello Studioso o “Ammaliare” della Danzatrice, tra le altre, aggiungendo un’ulteriore strato (non profondissimo, ma tant’è) in termini di complessità. Offrono sicuramente piccoli scorci interessanti nelle vite dei PNG di Octopath Traveler, ma avremmo onestamente preferito qualcosa in più. Queste missioni secondarie sono sicuramente attraenti anche in vista delle loro ricompense, ma mancano un po’ di complessità. Alcune delle missioni secondarie avranno anche più parti, ma durante il test del gioco non ne abbiamo mai incontrata una in cui sentissimo di poterci perdere per ore e ore, come in Dragon’s Dogma II, The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom o Starfield.

Troverete comunque dungeon, grotte e altre aree da esplorare al di fuori delle missioni principali lungo le strade e i sentieri del mondo, e di solito sono piene di nuovi nemici e bottino. Ci è piaciuto molto scoprire nuove location inaspettate, esplorarne le profondità e combattere i nemici al loro interno, collezionando oggetti preziosi e punti esperienza. Un sistema di viaggio rapido rende il visitare villaggi e città un gioco da ragazzi, e quelle posizioni fungono poi da hub per le aree circostanti. A voler essere pignoli sarebbe stato davvero bello se il viaggio rapido avesse permesso di tornare ad ogni località precedentemente visitata, ma pazienza, anche così le scarpinate da e tra i vari punti della mappa sono più che tollerabili.

Il sistema di combattimento, tuttavia, è una delle nostre parti preferite di Octopath Traveler per come sconvolge il tradizionale combattimento a turni (il classico ATB che abbiamo imparato a conoscere ed amare nei vari Final Fantasy) dell’era dei 16 bit. Scoprire e sfruttare le debolezze dei nemici e imparare a usare i punti di forza, le abilità e gli oggetti di ogni personaggio per combattere è incredibilmente divertente. Ci piace come capovolge il cliché visto centinaia di volte del sasso-carta-forbici a tema elementale e lo espande in un sistema che richiede sperimentazione, tempismo e abilità.

C’è un fantastico livello di strategia nelle battaglie che valorizza anche agli attacchi più umili, persino nel gioco avanzato. Qualche esempio? Un misero pugnale potrebbe infliggere uno status veleno o sonno al nemico in grado di darvi un vantaggio esponenziale, così come un bastone magico potrebbe infliggere solo pochi punti di danno fisico, ma potrebbe avere il bonus di distruggere le difese nemiche, facendolo diventare assolutamente più valevole di quanto ipotizzato. Scoprire nuovi approcci alle battaglie, sperimentare un uso efficiente di incantesimi e armi e scoprire le migliori strategie è estremamente divertente e sembra un gioco da tavolo magistralmente realizzato portato nel regno digitale. La moltitudine di abilità specifiche e differenti per ogni classe ci ha dato talmente tanto spazio per sperimentare e decifrare il codice di ogni battaglia che abbiamo provato un vero senso di realizzazione ogni volta che riuscivamo ad elaborare nuovi e sempre più potenti metodi di attacco. Poi, proprio quando pensavamo di aver capito, di aver trovato la fantomatica “quadra” della situazione, Octopath Traveler ha aggiunto un livello completamente nuovo alle battaglie introducendo un sistema nuovo di zecca dedicato ai Job (le sottoclassi).

Questo è successo quando abbiamo scoperto il nostro primo santuario con, al suo interno, un idolo che permetteva di apprendere una nuova disciplina. Improvvisamente, personaggi che in precedenza avevano combattuto ad esempio solo con i pugnali potevano colpire tutti i nemici con spade o spadoni e personaggi puramente fisici potevano lanciare incantesimi, mandando in frantumi le difese degli sventurati nemici. Qualsiasi personaggio può equipaggiare qualsiasi lavoro secondario (limitatamente a uno per volta, sia chiaro). Therion il ladro ad esempio, che nel suo repertorio possiede un solo attacco elementale, ora potrebbe aggiungerne altri due al suo arsenale imparando la sottoclasse di Studioso o ancora, imparare abilità di guarigione con la sottoclasse di Farmacista (ovvero quella iniziale di Alfyn). È tutto assolutamente delizioso e la cosa più bella é che non finisce qui! Nel nostro playthough avevamo le otto classi iniziali con cui giocare e da combinare con i nostri otto personaggi, ma ci sono ancora più classi e sottoclassi che non abbiamo ancora sbloccato. Si trovano in santuari sorvegliati da boss incredibilmente potenti che non siamo nemmeno lontanamente riusciti a sconfiggere. Ci abbiamo provato, molte volte, e prevediamo che continueremo a farlo per un bel po’ di tempo a venire.

Tirando le somme, tutto il clamore dietro a Octopath Traveler é assolutamente, innegabilmente meritato. Octopath Traveler é senza dubbio paragonabile al sogno bagnato di ogni appassionato di JRPG classici che si rispetti, che porta però in dote un comparto tecnico assolutamente strepitoso. Alla luce di ciò, ci sentiamo di classificare la produzione Square Enix come “Gemma imperdibile”. E scusate se é poco.

POWER RATING:
9.5/10
“Octopath Traveler non é solo un tributo all’era d’oro dei JRPG, ma é anche un prodotto tecnicamente superlativo che porta in dote idee e meccaniche fantastiche, al punto da renderlo assolutamente imperdibile.”

PRO:
-Tecnicamente sontuoso e dotato di una caratterizzazione fortissima
-Gameplay fenomenale, versatile e profondo
-Scritto in maniera convincente e coerente
-Un cast di personaggi di prim’ordine
-Colonna sonora, doppiaggio e localizzazione esemplari

CONTRO:
-Avremmo preferito che le otto trame non fossero al 100% indipendenti (problema risolto in Octopath Traveler II)

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