Di Redazione PW83

-Codice Review fornito da Extra Nice
-Versione Testata: PlayStation 5

-Disponibile per: Xbox One, Xbox Series X|S, PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch, PC (Steam)

Sviluppato da due sole persone, SCHiM é un titolo assolutamente delizioso

Fermi tutti, sappiamo già a cosa state pensando. “Cos’è uno schim?” La risposta, gentili lettori, é duplice. La prima parte sarà quella relativa all’essere un brillante videogioco indipendente sviluppato da due sole persone, mentre l’altra, quella più profonda, é che in soldoni uno schim é l’anima, l’essenza, di un oggetto, una cosa, o un essere vivente, e vive nell’ombra dello stesso, da cui non dovrà mai essere separata. MAI. Potete pensare a uno schim come ad una sorta di fantasma, ma non sarebbe del tutto corretto. E’ qualcosa di più profondo, più intimo, una sorta di estensione dell’ io, dell’essere in quanto creature tanto materiali che spirituali.

Assolutamente tutto, dalle persone alle bici ai coni stradali, ha uno schim, e in genere sono rappresentati come creature simili a ranocchie fatte di inchiostro che sbirciano dall’oscurità. Perdere il vostro schim potrebbe portare a conseguenze catastrofiche, quindi quando ciò accadrà a una persona all’inizio del gioco, saprete già quale sarà la vostra missione. Nei “panni” (termine da prendere con le pinze) dello schim perduto in questione, spetterà a voi riconnettervi con la vostra metà fisica saltando tra le ombre per catturarla, ma ovviamente sarà più facile a dirsi che a farsi.

Nelle prime fasi di solito riuscirete a trovare un percorso di ombre abbastanza ovvio tra paletti, recinzioni, auto e fioriere da seguire per trovare la strada verso l’obiettivo, ma dovrete stare attenti a saltare tra di loro. Atterrare fuori da un’ombra non sarà una morte immediata, ma una volta che sarete su un pezzo di terra senza ombre potrete fare solo piccoli salti e dopo due di questi verrete rispediti indietro nel livello. Con un po’ di pratica, però, riuscirete ad portare a compimento la maggior parte dei salti con facilità, almeno finché seguirete il giusto sentiero oscuro.

Non ci vorranno più di pochi minuti di salti prima di raggiungere un vicolo cieco in una fase di SCHiM e vi verrà mostrato che potrete ruotare la visuale isometrica con i pulsanti dorsali. Ruotare la visuale di novanta gradi vi darà spesso una nuova prospettiva e mostrerà nuove ombre che potrete usare per raggiungere la vostra destinazione e, grazie al comodo pulsante “concentrati sull’obiettivo”, non sarete mai confusi riguardo al dove andare.

Quello che abbiamo descritto é una fase di gameplay abbastanza basilare di SCHiM, e non ci vorrà molto perché si complichi. Forse riuscirete ad attraversare un parco solo usando il pulsante azione per lanciarvi da un tappeto elastico, un attraversamento stradale trafficato potrebbe richiedere di saltare nelle ombre dei pedoni o dei ciclisti diretti al lavoro, e dovrete passare dall’uno all’altro per raggiungere la vostra destinazione. I livelli di SCHiM sembrano vivi e pulsanti di attività, e questo rende l’esplorazione tramite le ombre una vera delizia.

Di tutti i livelli che abbiamo potuto giocare durante il test di SCHiM, i nostri preferiti sono stati senza dubbio quelli notturni. Quando si gioca a un gioco in cui le ombre sono fondamentali, farsi strada attraverso un livello con meno luce è una bella sfida. Solo accendendo i lampioni o scovando fonti di luce (quindi, traducendo, di ombra) alternative riuscirete a superare l’oscurità per raggiungere la vostra destinazione, ed è un modo dannatamente intelligente per dare una scossa al gioco.

SCHiM non é un gioco difficile. O meglio, può esserlo, ma in un modo tutto suo: richiede educatamente un po’ di destrezza per attraversare spazi vuoti dove non ci sono ombre statiche come ad esempio nel livello del parco, dove dovrete aspettare che un jogger venga verso di voi, saltare nella sua ombra quando sarà a portata di tiro, e poi saltare di nuovo, oltrepassandolo, verso la vostra destinazione. Per rendere l’idea, sarà un po’ come giocare a una versione bizzarra ed esteticamente meravigliosa di Frogger, dove invece di evitare le auto, dovrete paradossalmente centrarle in pieno.

Tecnicamente, siamo di fronte a qualcosa di assolutamente delizioso. Ogni singolo livello/location é pieno di vita, di dettagli e di punti interessanti da scoprire, ognuno animato in maniera esemplare e, nell’economia di gioco, coerente. Anche il concept artistico dietro alla palette cromatica utilizzata per dare vita alle scene é degna di nota: La tavolozza dei colori cambierà infatti in ogni livello per catturare l’ambientazione, l’ora del giorno e l’umore di ogni luogo che esplorerete. A tal proposito, ogni nuova area avrà un suo scenario distinto con piccole storie da scoprire, ispirate a vere città olandesi/europee e a luoghi rurali.

Tirando le somme, SCHiM è un concetto di gioco davvero interessante che lavora in simbiosi ad un comparto estetico veramente elevato, in grado di combinare elementi platform, esplorativi e puzzle per creare una delle esperienze più intriganti di questo 2024.

POWER RATING:
9.0/10
“SCHiM é, senza dubbio alcuno, uno dei migliori giochi che ci sia capitato di giocare quest’anno, e un potenziale GOTY. Non fatevelo sfuggire.”


PRO:
+ Artisticamente splendido
+ Ottimo senso di esplorazione
+ Gameplay semplice e accattivante

CONTRO:
– Qualche livello é sin troppo articolato per il suo bene

2 risposte a “SCHiM: Un Videogioco Indipendente Delizioso – Recensione”

  1. Interessante! Sembra un bel videogioco!
    Complimenti anche per la recensione! E’ davvero ben fatta. Un ottimo articolo!

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    1. Grazie mille da parte dello staff!
      Si, SCHiM è davvero un gran bel gioco, il mondo indie è pieno di sorprese!

      Piace a 1 persona

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