Di Redazione PW83

-Codice Review fornito da QUByte Interactive
-Versione Testata: Xbox Series X

-Disponibile per: Xbox One, Xbox Series X|S, PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch, PC (Steam)

Finalmente, il “Metroid Brasiliano” di QUByte arriva sul mercato. Sarà un degno avversario per l’eccelso Metroid Dread del 2021?

Molto spesso, le prime impressioni sono quelle che, alla faccia dei luoghi comuni come “mai giudicare un libro dalla copertina”, alla fine riescono a validare un intero concetto. La cosa acquista poi ancora più valore se queste prime impressioni sono relative ad un qualcosa che si fa da circa un quarto di secolo, come provare e recensire giochi. Ecco perché sin dai primi minuti, MARS 2120, il “Metroid Brasiliano” sviluppato da QUByte Interactive, ci ha fatto alzare un sopracciglio.

Ora, contestualizziamo un po’ il tutto. Quando Nintendo pubblicò il superlativo Metroid Dread nel 2021, che vinse tra l’altro il nostro GOTY tre anni fa (CLICCATE QUI), non avevamo dubbi che avrebbe ispirato altri Metroidvania sulla stessa falsariga. MARS 2120 è uno di questi titoli; una scorribanda fantascientifica che tenta di catturare la stessa magia che ha reso Dread così speciale, ma che in ultima analisi non convince del tutto.

L’ispirazione é evidente se non addirittura palese, rendendo de-facto MARS una sorta di tributo/sequel spirituale verso il capolavoro di Nintendo: un Metroidvania fantascientifico con una coraggiosa protagonista femminile in una fantastica tuta spaziale e un mucchio di poteri in costante aumento per aiutarla ad attraversare un laboratorio di ricerca infestato da creature aliene striscianti. Le influenze di Metroid Dread sono sotto i riflettori ed illuminate a giorno, ma potrebbe non essere sempre una buona cosa. Andare ad immischiarsi nello stesso campo di gioco di certe icone, di certi giganti del panorama videoludico potrebbe significare il classico concetto di “voler fare il passo più lungo della gamba”.

Come dicevamo, l’ovvio paragone con la serie Metroid, e in particolare con il recente Dread, è un po’ un’arma a doppio taglio. Da un lato, è bello vedere uno sviluppatore più piccolo rendere omaggio a uno dei progenitori del genere, ma dall’altro evidenzia il divario di qualità tra i due. MARS 2120 ha alcuni momenti piacevoli, ma è azzoppato dal suo sistema di movimento, dal combattimento poco ispirato e da un design discutibile dei boss.

Parlando del combattimento, ad esempio, Charlotte ha il suo fucile che può essere commutato in vari stati come una pistola laser viola carica e un fucile a pompa di ghiaccio, ma la realtà é che il gioco é stato programmato con l’intento di farvi attaccare qualunque cosa con gli attacchi corpo a corpo. I nemici staranno di fronte a voi e non faranno nulla mentre scaricherai da 12 a 15 proiettili contro di loro, oppure potrete eseguire due combo corpo a corpo su di loro e moriranno. Ci sono alcune abilità che potrete usare, come la capacità di creare una carica elettrica attorno a voi che solleva i nemici e li tiene comicamente a mezz’aria vibrando delicatamente, ma per quanto possa farvi guadagnare un po’ di tempo, la realtà é che poco o nulla rimane efficace quanto colpire le cose a pugni.

Il movimento del nemico è rigido e traballante, eppure i loro attacchi corpo a corpo sono spesso fulminei, al punto da far pensare che manchino alcuni fotogrammi di animazione. I pistoleri nemici staranno fermi e si lasceranno sparare addosso, reagendo a malapena mentre vi piazzate di fronte a loro con il grilletto premuto. MARS 2120 presenta anche alcuni dei peggiori boss che ci sia capitato di combattere ultimamente, con un enorme robot (il primo boss del gioco, tra l’altro) che ha un totale di tre attacchi facilmente evitabili e un gigantesco ragno di ghiaccio che richiede semplicemente di affrontarlo corpo a corpo finché non cade di nuovo nel buco da cui è uscito. Nel complesso, il combattimento è semplicemente poco ispirato, esacerbato però da una Intelligente Artificiale (Idiozia Artificiale?) che gli toglie qualsiasi brio.

Onore al merito, il gioco visivamente é piuttosto carino. Non è chiaramente uno spettacolo next-gen, ma è innegabilmente presente una certa cura negli ambienti. In particolare, la Ice Cave, con le pareti ghiacciate che luccicano mentre ci si passa accanto, é decisamente accattivante.

Tirando le somme, MARS 2120 é un gioco con un potenziale innegabile: artisticamente é ben fatto, le musiche sono piacevoli, l’ambientazione è intrigante. Il problema però é nelle parti più spiccatamente “meccaniche”, come il sistema di combattimento, l’IA nemica, addirittura il salto, una delle azioni più basilari di tutti i tempi, non sarà soddisfacente. E’ davvero un peccato, perché con un po’ più tempo speso a correggere questi difetti, MARS sarebbe stato davvero qualcosa di delizioso.

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