Di Redazione PW83
-Codice Review fornito da PQUBE
-Versione Testata: PlayStation 5
-Disponibile per: Xbox Series X|S, PlayStation 5
PQUBE ci fa tornare nella spaventosa Yeondu High School con il sequel di White Day. Scoprite nella nostra recensione tutti i segreti di The Flower That Tells Lies!
Due anni fa, quando testammo l’originale White Day: A Labyrinth Named School (CLICCATE QUI per la review) ne rimanemmo più che positivamente colpiti. Era un gioco con una sua spiccata identità, sia in termini di atmosfera che nel modo in cui si poneva visivamente al giocatore, con uno stile grafico stilizzato che evocava i tempi – decisamente sperimentali – della PlayStation 2. Oggi, finalmente, abbiamo avuto la possibilità di testare il sequel di White Day, intitolato White Day 2: The Flower That Tells Lies. Varrà ancora la pena avventurarsi di notte nella spaventosa Yeondu High School?

Andiamo con ordine ed iniziamo dalla trama, che a differenza della narrativa lineare del primo capitolo, in questo sequel sarà spaccata in tre episodi, che andranno poi ad intrecciarsi inesorabilmente. Innanzitutto la premessa alla base del tutto sarà che, esattamente il giorno dopo, gli avvenimenti del primo capitolo, ovvero il 14 Marzo 2001, quattro individui decidono di entrare nella scuola per cercare di risolvere i misteri che ancora li angosciano. Il gioco sarà spaccato in tre episodi: Turbata dalle voci sul suo coinvolgimento nella morte di un compagno di studi, nel primo capitolo Jung Soo-jin è determinata a mettere le cose in chiaro e a riconquistare la fiducia della sua cotta Jang Sung-tae. Ma mentre la coppia cerca indizi, scopre un segreto molto più oscuro nascosto nelle viscere della scuola e diventa preda di una caccia incessante. Nello stesso momento, il secondo capitolo vede l’ex insegnante in formazione Kang Seo-yeon arrivare alla Yeondu per indagare sulle circostanze ambigue che circondano la morte del padre nel cortile della scuola. Attingendo alla sua conoscenza dell’occulto, Seo-yeon tenta di invertire un antico rituale mentre sfugge a un fantasma potente e malvagio che è inesorabilmente attratto da lei. Infine, nel terzo capitolo, lo studente del primo anno Yoo Ji-min cerca un modo per portare pace allo spirito inquieto di Han Na-young. Addentrandosi più a fondo nella tragica storia della scuola e nelle complesse relazioni tra i suoi studenti, Ji-min fa una scoperta fatale che solleverà il velo dell’oscurità una volta per tutte.

E’ oggettivamente una premessa interessante, e in tutta onestà l’atmosfera che permea il gioco non fa altro che valorizzare ancor più questo concetto, ma tutto il buono che il titolo riesce a costruire in termini di setting viene azzoppato da meccaniche di gioco decisamente mal implementate. Fondamentalmente, infatti, White Day 2 altro non é se non uno stealth game in cui, di base, le meccaniche stealth non funzionano.

Ad esempio, nel primo episodio, le cose iniziano in maniera promettente, nonostante le scene della storia del gioco presentino un doppiaggio discutibile e un pessimo lip-synch. Il problema é che non ci vorrà molto prima che i problemi del gioco vengano fuori, e poi perché vengano moltiplicati dagli stalker che spesso verranno introdotti nel gioco mano a mano che la trama prende piede. Giocato da una prospettiva in prima persona, scoprirete rapidamente che interagire con gli oggetti nel mondo di White Day 2: The Flower That Tells Lies è una seccatura. Potreste scoprire che alcune porte, ad esempio, non si aprono a meno che non interagiate con una parte specifica. Il vostro cursore non cambierà colore o forma nemmeno quando passerete il puntatore su qualcosa con cui potreste interagire, lasciandovi a provare a interagire con tutte le porte e gli oggetti solo per vedere se succede qualcosa.
Per quanto questo difetto, da solo, sia sufficiente a rendere White Day 2: The Flower That Tells Lies più “tignoso” di quanto vorremmo, saranno gli avversari fisici del gioco che vi danno la caccia senza sosta a essere davvero frustranti. Ogni volta che saranno in giro (fortunatamente non sempre), il gioco raggiungerà il picco della frustrazione, con questi nemici che apparentemente riuscianno a vedervi attraverso i muri e praticamente… a percepirvi. Dopodiché, ovviamente, vi inseguiranno e, con posti limitati in cui nascondersi e l’imbarazzo di aprire le porte in fretta a causa dei problemi menzionati poco sopra, sarà facile ritrovarsi alle strette senza un posto dove scappare. Verrete quindi picchiati a morte e riportati al vostro ultimo checkpoint, il che potrebbe significare la perdita di una notevole quantità di progressi.

Tirando le somme, White Day 2: The Flower That Tells Lies è un gioco stealth con una meccanica stealth molto scadente. Rende difficile fare progressi costanti e piacevoli, con il giocatore che invece dovrà armeggiare nel buio rimanendo accovacciato per molto tempo, aspettando che le guardie che vagano per la scuola gli passino accanto e, per qualche miracolo, non lo notino da diverse stanze di distanza. Ora, a onor del vero sarà possibile usare delle fotocamere usa e getta per stordire momentaneamente i vostri inseguitori, ma saranno limitate e non sono poi così efficaci. In definitiva, potreste ottenere qualcosa da White Day 2 se avete molta pazienza, ma rimane comunque una richiesta decisamente impegnativa. È un peccato, perché White Day 2: The Flower That Tells Lies ha sicuramente un bell’aspetto. È anche atmosferico, e vi metterà in ansia con i suoi ambienti inquietanti e i suoni spiacevoli.
POWER RATING:
6.0/10
“White Day 2: The Flower That Tells Lies é un titolo con un potenziale enorme su cui, sfortunatamente, non riesce a capitalizzare. Minato da problemi congeniti alle meccaniche stealth, avrà bisogno di diverse patch correttive per essere paragonabile al primo capitolo.”
PRO:
+Sound design eccellente, da pelle d’oca
+Decisamente inquietante
CONTRO:
-Le meccaniche stealth, senza girarci tanto attorno, non funzionano
-Spesso frustrante
-Alcuni enigmi sin troppo ottusi





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