Di Redazione PW83
-Codice Review fornito da PQUBE
-Versione Testata: Xbox Series X
-Disponibile per: Xbox Series X|S, PlayStation 5, Nintendo Switch
PQube ci regala una versione rimasterizzata del cult-classic koreano. Benvenuti nella scuola dell’orrore, benvenuti a White Day!
Ci sono titoli che, pur rimanendo confinati nel loro mercato domestico, riescono in qualche modo a raggiungere lo status di “cult classic”. Un po’ come è successo con questo White Day: A Labyrinth named school, originariamente pubblicato in Korea allo scoccare del nuovo millennio, un gioco “così spaventoso che i giocatori inviarono diverse e-mail agli sviluppatori implorandoli di renderlo meno spaventoso” in modo da poterlo completare, o addirittura abbastanza orribile da spingerli al suicidio? Tali storie si sono sviluppate attorno a questo gioco in una maniera simile al mitico gioco arcade Polybius, reso famoso da episodi simili e addirittura da un episodio dell’ Angry Videogame Nerd.

Quindi, dicevamo, White Day: A Labyrinth Named School sviluppò un seguito di culto e si guadagnò la reputazione di uno dei giochi più spaventosi disponibili all’epoca nonostante fosse relativamente sconosciuto. Ora, non solo è tornato assieme ad un trattamento di localizzazione ufficiale completo, inclusi i doppiaggi in inglese, ma il gioco è stato rifatto con una nuova grafica e animazioni semi-moderne.

In White Day vestiremo i panni di Lee Hui-min, uno studente coreano con una cotta per una bellissima ragazza di nome Han So-Young. Vuoi per restituirle un diario che ha lasciato cadere e darle un regalo per il White Day (la festa in cui si risponde ai regali ricevuti per il giorno di S.Valentino), Lee segue la bella So-Young fino a scuola di notte, che, come vedremo a breve, definire infestata è riduttivo. All’interno ci sono altre due ragazze e in base alle scelte che farete con i vari personaggi, perseguirete uno degli otto finali diversi. L’orrore da cui attinge è decisamente legato alla cultura asiatica tradizionale con storie di fantasmi e gossip che daranno forma ai vari fantasmi. Riempirete le lacune con speculazioni e dagli appunti che raccoglierete durante durante l’esplorazione della scuola. Aggiunge certamente un po’ di carne alla storia travagliata della scuola e agli spettri che vagano. La costruzione del mondo è un bel tocco che si concentra anche sui personaggi, sia amichevoli che contraddittori. Decisamente curato.

Una novità del remake è una sezione del gameplay che si sbloccherà nel caso riusciate ad ottenere il finale “Crisantemo bianco” che segue il percorso di So-Young a difficoltà difficile e richiede di ottenere “alcuni oggetti da collezione”. Auguri, non sarà per niente una passeggiata.

Totalmente incentrato sulla più assoluta assenza di armi, il gameplay principale ruota attorno alla risoluzione di enigmi evitando i folli bidelli che brandiscono una mazza da baseball e, naturalmente, i fantasmi. I fantasmi avranno perlopiù la funzione di spaventare il giocatore; i bidelli saranno la vostra unica vera minaccia mentre zoppicano per i corridoi della scuola con una torcia e un fischietto. Nel caso veniste scoperti, dovrete correre e nascondervi in una stanza e pregare per il meglio. La maggior parte dei jumpscare dei fantasmi sono del tutto opzionali, e molti non li vedrete mai senza una guida che vi spieghi esattamente come farli apparire. E’ un po’ un peccato, considerato che a conti fatti sono la parte migliore del gioco.

Questo gioco non è privo di tensione. Quando vi sposterete in un edificio sconosciuto, potrà essere difficile capire dove si trovano le vostre opzioni per nascondervi. È una relazione molto in linea con il classico gioco di gatto e topo e non abbiamo notato nessun momento artificioso in cui il custode si materializzerà come per magia sulla vostra posizione. Si comporta in modo coerente e alla fine potrete addirittura pianificare il vostro percorso attorno alla sua posizione. Con il design della scuola fortemente verticale, ci saranno più piani da esplorare e potrete sfruttare la cosa per evitare lo sguardo del vostro nemico.

Tecnicamente, con l’avanzare del tempo, alcune cose sono ovviamente cambiate dall’inizio del secolo. In particolare, il gioco offre una grafica migliorata. Non è nulla di sbalorditivo, ma i personaggi e gli ambienti hanno un bell’aspetto pulito e stilizzato: sebbene non stiano spingendo le console al limite della loro potenza di calcolo, i personaggi sono espressivi e ci sono pochissimi spigoli da notare. La musica viene usata con parsimonia e il suono aumenta con intensità ogni volta che una minaccia si trova nelle vicinanze. I vostri sensi non verranno bombardati ad ogni piè sospinto, cosa che consente un livello di controllo e concentrazione decisamente gradevole.

Tirando le somme, White Day: A Labyrinth Named School è un pacchetto ben organizzato e soprattutto rimasterizzato in una versione impeccabile (l’originale era apparentemente infestato da bug e glitch). È rinfrescante tornare all’horror orientale e, sebbene il titolo punti praticamente tutto sulla risoluzione di enigmi e sullo stealth, c’è molto da ammirare e consigliare.
POWER RATING:
8.3/10
“White Day: A Labyrinth Named School è un titolo di indubbio valore, finalmente sdoganato e disponibile per i giocatori di tutto il mondo. Se siete in cerca di un survival horror con tanta personalità o siete fan della cultura asiatica e coreana nello specifico, non fatevelo scappare.”
PRO:
+Sound design eccellente, da pelle d’oca
+Decisamente inquietante
+Meccaniche Stealth ben implementate
+Tanti extra sbloccabili
+Il world-building è esemplare, leggerete qualunque cosa con avidità
CONTRO:
-Alcuni enigmi sono talmente radicati nella cultura (grammatica) asiatica che dovrete forzatamente cercare aiuto online
-La tensione viene a scemare nel momento in cui capite i pattern dei bidelli