Di Redazione PW83
-Codice Review fornito da Yellow Brick Games
-Versione Testata: Xbox Series X
-Disponibile per: Xbox Series X|S, PlayStation 5, PC (Steam, EGS)
Scopriamo insieme i segreti del titolo di debutto di Yellow Brick Games!
Ormai, da veterani del settore, abbiamo sviluppato una sorta di “sesto senso” videoludico (manco fossimo i Cavalieri dello Zodiaco. NdR). Fondamentalmente, dopo un quarto di secolo passato a testare giochi di ogni tipo, di ogni genere, e di ogni estrazione, riusciamo a capire già dopo pochi minuti se quello che ci stiamo accingendo a provare è un progetto meritevole o meno. Non vi stiamo raccontando tutto questo per vantarci o per aprire la nostra “ruota da pavone”, ma solamente per farvi capire che questo Eternal Strands, titolo di debutto dei Canadesi Yellow Brick Games, già dopo pochissimi minuti ci aveva colpito in maniera estremamente positiva. L’articolo che andrete a leggere fra poco servirà a farvi capire perchè.

Il mondo di Eternal Strands è molto ben sviluppato e ricco di storia e tradizione. Nello specifico, la trama del gioco è incentrata su una guerriera di nome Brynn e la sua banda di “Weavers” (Tessitori. NdR), vagabondi inclini alla magia che sono stati evitati dalla società da quando una catastrofe magica nota come Surge ha devastato la terra molti anni fa. All’inizio, Brynn e i suoi compagni Weavers riescono a sfondare una barriera magica nota come Il Velo per raggiungere la mitica Enclave, che un tempo era il cuore pulsante della magia nella nazione, ma si era misteriosamente isolata dal resto del mondo dopo il Surge.
Quella che segue è una spedizione nell’ignoto mentre Brynn e compagnia indagano su cosa è successo nell’ Enclave, cosa ha causato il Surge e, già che ci sono, perché Il Velo è stato istituito in primo luogo. Il problema più grande di questa storia è il suo ritmo. È terribilmente lento, con praticamente nessun evento o rivelazione importante fino a circa metà gioco. Fino ad allora, tutto si ridurrà ad un sacco di chiacchiere mentre esplorate una manciata di luoghi graziosi ma piuttosto senza vita, completando missioni di recupero di routine e imparando a conoscere i vostri compagni attraverso missioni secondarie che, tra le altre cose, si riveleranno anche molto lente da sviluppare. Tra l’altro, Brynn è simpatica, ma risulta anche un po’ troppo perfetta durante le conversazioni. Sembra sempre avere le risposte giuste o sapere tutte le cose giuste da dire, e questo porta a una dinamica senza conflitti tra lei e i suoi amici che alla fine, rende il tutto un po’ noioso. Anche nei momenti di sconforto, dove Brynn mostra i suoi lati più deboli e fallaci, ecco che chiunque, nel gruppo, sa esattamente cosa dire/fare: è tutto un po’ troppo perfetto, come già detto, e in tutta onestà, questa cosa ci ha fatto perdere interesse verso le dinamiche del gruppo piuttosto velocemente.

Dove invece questo Eternal Strands brilla fulgidamente è il modo in cui i sistemi dietro i vostri vari poteri possono interagire tra loro, consentendo alcuni approcci davvero creativi al combattimento e all’esplorazione. Ad esempio, una delle vostre abilità principali consiste nel creare un flusso di ghiaccio che può essere utilizzato per congelare i nemici sul posto. La maggior parte dei giochi con un potere di ghiaccio simile probabilmente la finirebbero lì, ma in Eternal Strands, c’è la termodinamica in gioco. Ciò significa che potrete usare un muro di ghiaccio per spegnere gli incendi, o creare un percorso di ghiaccio che per raffreddarvi e impedirvi di subire danni da calore, o raffreddare un pezzo di armatura di metallo su un nemico per renderlo fragile al punto da poter essere frantumato con una delle vostre armi. E non finisce qui, poiché il muro di ghiaccio potrà anche essere utilizzato per collegare due superfici, creando quindi un ponte improvvisato per attraversare un grande divario o, cosa più impressionante, inchiodare a terra il braccio o la gamba di un nemico gigante. Ciò li costringerà a interrompere qualsiasi cosa stessero facendo in modo da poter estrarre il loro arto dal ghiaccio, dandovi quindi il tempo di scalare il nemico e raggiungere uno dei loro punti deboli.
L’altro vostro potere principale sarà la telecinesi, già vista in dozzine di altri gioco (tra cui lo splendido PSI-OPS: The Mindgate Conspiracy), ma diciamoci la verità: è sempre divertentissimo raccogliere oggetti con la telecinesi e lanciarli in giro in un videogioco. E ancora, ci sono altri sistemi in gioco che ne migliorano l’utilità. Ad esempio, un tipo di nemico ha uno scudo magico che può negare danni di ghiaccio e fuoco, rendendo inefficaci i vostri incantesimi elementali. Questo, almeno, finché non gli permetterete intenzionalmente di risucchiarne uno, solo per poi afferrare telecineticamente il loro scudo e rilanciarglielo contro scatenando così una potente esplosione.

Questi poteri prendono davvero vita quando combatterete contro uno dei “Grandi Nemici” di Eternal Strands. Si tratta di battaglie con boss itineranti che traggono ispirazione in egual misura da Shadow of the Colossus, Castlevania: Lords of Shadows e dai due Horizon (Zero Dawn e Forbidden West). Come in questi giochi infatti, potrete scalare liberamente questi nemici mentre cercate di raggiungere punti deboli specifici, il tutto mentre loro faranno tutto il possibile per fermarvi. Si dimeneranno selvaggiamente, costringendovi a stringere la presa per evitare di perdere tutta la vostra resistenza, lanceranno incantesimi e addirittura si allungheranno e cercheranno di strapparvi via di dosso.
Questi combattimenti sono fantastici soprattutto perchè possono essere affrontati in una infinità di modi. Potreste iniziare dalle loro gambe e arrampicarvi sul loro corpo per trovare e colpire i loro punti deboli, usare il vostro arco per colpire quei punti deboli da lontano, usare la telecinesi per lanciare oggetti presi dall’ambiente contro di loro, congelare il loro braccio quando lo sbattono a terra per ottenere una scorciatoia per le loro spalle e l’elenco potrebbe continuare all’infinito. Ma la cosa davvero interessante è che ogni Grande Nemico ha una sorta di puzzle legato a sé, dove se lo combatterete in un modo molto specifico, esporrete il luogo del suo potere, che potrete poi provare a raggiungere e raccogliere per potenziare il potere associato a quel combattimento. Oppure potrete provare a sconfiggerlo normalmente esaurendo la sua salute, il che non vi farà ottenere un potenziamento del potere, ma vi darà in cambio un sacco di materiali di fabbricazione rari in più per potenziare il vostro equipaggiamento. Questi combattimenti sono fortunatamente ripetibili, quindi non dovrete mai preoccuparvi di perdere un’opzione a favore dell’altra, ed è bello poter scegliere la ricompensa di queste battaglie semplicemente modificando il modo in cui combattete. Fantastico.

Queste battaglie sono di gran lunga la parte migliore di Eternal Strands, e c’è anche una discreta varietà nei nove Grandi Nemici presenti. Ci sono i tradizionali giganti torreggianti, bestie a quattro zampe e draghi volanti, e persino all’interno di quegli archetipi non ci sono due combattimenti uguali. Sfortunatamente, il combattimento di base contro i tipi di nemici più piccoli non va altrettanto bene. Funziona, questo si, ma è anche molto ordinario. Ci sono solo due tipi di armi da mischia (una combo di spada + uno scudo o una spada a due mani), non ci sono nuovi attacchi diversi da quelli che sono legati a nuove armi che vengono create, e non c’è una grande varietà di nemici considerando quanto è lunga la campagna. E’ vero, questi punti negativi vengono mitigati grazie alla suddetta utilità dei vostri poteri, ma spesso ci siamo ritrovato a desiderare che il combattimento con le armi tradizionali avesse anche solo lontanamente la stessa flessibilità e creatività.
Nelle prime ore di Eternal Strands, tutto è andato alla grande. Il combattimento e l’esplorazione erano stimolanti grazie a un ritmo costante di nuovi nemici, luoghi, armi, boss e poteri, anche se nessuno dei poteri successivi si è mai avvicinato al divertimento o all’utilità delle due opzioni iniziali. Alla fine, però, quel ritmo rallenta molto, poiché verrete regolarmente rimandati nelle zone precedenti per combattere principalmente gli stessi nemici e viaggiare verso le stesse posizioni, di solito per raccogliere una nota o qualche altro semplice oggetto legato a qualche missione, principale o secondaria che sia.

Gli eventi meteorologici possono cambiare radicalmente il modo in cui affrontare l’esplorazione e il combattimento, ma quasi mai in senso positivo. Un congelamento rapido rende l’intero livello gelido, potenziando i vostri poteri di ghiaccio ma costringendovi a indossare indumenti resistenti al freddo o a bere una pozione speciale per evitare di subire danni costanti; una siccità fa la stessa cosa, ma con il calore. Breath of the Wild e Tears of the Kingdom usano un sistema di temperatura molto simile, ma la grande differenza è che quei giochi comunicano quanto ci sia caldo/freddo e quanta resistenza serve effettivamente per evitare di subire danni. Eternal Strands lo rende un procedimento a tentoni, lasciandovi incerti su quanti oggetti dovrete indossare per poter ottenere lo stesso beneficio del semplice bere la pozione relativa. Di conseguenza, sospiravamo sconfortati al pensiero di completare una missione principale durante un evento meteorologico. I congelamenti rapidi sono stati i peggiori, ma le siccità non sono molto più divertenti a causa dei ponti di ghiaccio che si sciolgono molto rapidamente dopo essere stati piazzati, rendendo la navigazione di ogni livello una Via Crucis. Infine, impossibile non menzionare l’evento Miasma, che blocca direttamente alcune aree con banchi di nebbia velenosa, costringendovi a fare il “giro dell’oca” per i livelli, facendovi allargare ed allungare percorsi normalmente brevissimi e rendendo eccezionalmente punitivo combattere i boss più grandi a causa della loro tendenza a gettarvi in quelle nuvole mortali.
Fortunatamente, la maggior parte delle volte vi avventurerete col bel tempo e onestamente, è divertente esplorare i mondi di Eternal Strands in quelle condizioni. Come nei giochi Zelda sopra menzionati, c’è una grande libertà nell’esplorazione: potrete arrampicarvi su qualsiasi superficie e, come nella maggior parte dei giochi di sopravvivenza, praticamente tutto può essere scomposto per ottenere materiali di fabbricazione. L’unico aspetto negativo è che non c’è molto incentivo a voler cercare segreti. Si, certo, esistono oggetti nascosti che sbloccano pezzi di retroscena legati alla mitologia di gioco se volete davvero immergervi nella tradizione di Eternal Strands, ma per quanto riguarda gli oggetti da collezione che influenzano il gameplay, tutto ciò che troverete saranno parti di fabbricazione non comuni e progetti per nuovi equipaggiamenti. I progetti sono fantastici, non fraintendeteci, soprattutto perché quei pezzi di equipaggiamento hanno vantaggi unici per le parti dell’armatura e abilità speciali per le armi, ma sarebbe stato bello (meglio, addirittura) trovare alcuni potenziamenti che aumentassero la salute, la resistenza o magari fornissero armi ed armature uniche. Invece, tutta questa progressione sarà legata al vostro equipaggiamento, che potrete e dovrete creare al campo base usando i materiali di creazione raccolti sconfiggendo i nemici, aprendo i forzieri e distruggendo pezzi dell’ambiente. Quell’equipaggiamento potrà quindi essere potenziato in modo incrementale fornendo più materiali di creazione dello stesso tipo usato per crearlo inizialmente, o ri-forgiarlo con materiali diversi per alterare leggermente i bonus delle statistiche e cambiare ciò di cui avete bisogno.

Tecnicamente, Eternal Strands è un gioco decisamente piacevole per gli occhi e le orecchie. Lo stile artistico è molto colorato, con fantastici design dei personaggi in tutto, scorre in modo super fluido indipendentemente dal delirio di effetti di fuoco e ghiaccio siano sullo schermo contemporaneamente, e sono anche presenti alcune fantastiche scene in stile anime per sottolineare i momenti più importanti della storia. Anche la colonna sonora tocca tutte le note giuste, specialmente durante le battaglie contro i boss, esaltando l’azione e rendendo questi spettacolari combattimenti appropriatamente epici.
Tirando le somme, nei momenti in cui Eternal Strands da il meglio di sè è senza dubbio uno dei migliori aRPG sul mercato, grazie a emozionanti combattimenti contro i boss che riportano alla mente alcuni degli scontri coi boss più emozionanti di sempre. Peccato per la sua trama, che soffre di un problema di ritmo, e alcuni aspetti della sua progressione, il combattimento è costruito su una base estremamente solida grazie a un set versatile di poteri che incoraggiano e premiano la creatività, specialmente nelle spettacolari menzionate durante la recensione. Non è un gioco perfetto, ma le note positive sono talmente numerose per cui è facile chiudere un occhio sui punti meno riusciti. Consigliato!
POWER RATING:
8.5/10
“Alla fine ci avevamo visto giusto: Eternal Strands è un gioco divertente, ben fatto e programmato con cura, che si perde un po’ per strada con alcuni elementi non alla pari del resto della produzione. Indipendentemente da questo, però, non possiamo che consigliarlo a tutti gli amanti dei bei giochi.”
PRO:
+Sistema di combattimento versatilissimo
+La termodinamica applicata!
+Tecnicamente solidissimo, con una identità ben definita
+Colonna sonora ottima
CONTRO:
-Lo sviluppo della trama soffre di problemi di ritmo
-Il sistema di progressione dell’equipaggiamento è fin troppo complicato





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