Di Redazione PW83
-Codice Review fornito da SEGA
-Versione Testata: Xbox Series X
-Disponibile per: Xbox Series X|S, PlayStation 5, PC (Steam)
Dopo ospedali e università, l’esilarante saga gestionale di Two Point si sposta nei musei!
Sappiamo già cosa state pensando, apparentemente potremmo dare l’idea di essere incoerenti, fissati come siamo con fighting game, soulslike, survival horror e via discorrendo, ma se dovessimo stilare una classifica dei più grandiosi giochi mai creati, in quella lista verrebbero sicuramente inclusi Theme Park e soprattutto, Theme Hospital, sviluppati dalla defunta seppur mai troppo lodata Bullfrog rispettivamente nel 1994 e nel 1997. Fortunatamente dalle ceneri di quella gloriosa software house, diversi anni dopo, vennero fondati gli attuali Two Point Studios, che in passato ci hanno regalato quella meraviglia di Two Point Hospital, de-facto il sequel spirituale di Theme Hospital.

E’ vero, tra Two Point Hospital e il titolo che andremo a recensire quest’oggi c’è stato anche un Two Point Campus, che spostava l’attenzione dalla gestione sanitaria a quella universitaria. Fu un bel gioco: magari non a livello della variante ospedaliera, ma tutto sommato di qualità. Non ci venne concessa la possibilità di recensirlo su queste pagine ma lo giocammo comunque nei ritagli di tempo tra un articolo e l’altro, apprezzandone la diversa prospettiva e la consueta cura del dettaglio che caratterizza le produzione Two Point. Oggi fortunatamente, SEGA è corsa in nostro aiuto e ci ha dato l’opportunità di testare per voi la sua ultima produzione, Two Point Museum, e lasciatecelo dire, è qualcosa di grandioso.
Come intuibile dal titolo, Two Point Museum ci vedrà vestire i panni di un Curatore, la figura che in soldoni deve “mandare avanti la baracca” quando si parla di Musei, Esposizioni, e via discorrendo. E’ fondamentalmente l’equivalente di un Direttore Sanitario per un ospedale, o di un Preside per un campus universitario, solamente vestito un po’ meglio e più interessato a ossa vecchie di migliaia di anni rispetto a quelle fratturate di un paziente o di uno dei membri della squadra di football americano.

Volete sapere perchè già al secondo capitolo vi abbiamo spoilerato che Two Point Museum è qualcosa di grandioso senza nemmeno aver accennato al perché ed al percome di tutto l’ambaradan? Perchè gli sviluppatori sono riusciti a creare quella mitologica pozione in grado di far passare il tempo senza farvene accorgere. Il momento prima state esponendo lo scheletro parziale di uno degli assurdi dinosauri del gioco, il momento dopo state appendendo quadri inquietanti nella vostra nuova esposizione sul paranormale e l’occulto: nel mentre, però, sono passate sei ore e il/la vostro/a compagno/a sta sbraitando dalla cucina perchè la cena si sta raffreddando. Sono pochi i giochi in grado di rapire a questi livelli, ed ogni volta che succede, significa che il prodotto in questione è qualcosa di davvero speciale.
Questa volta infatti, i ragazzi di Two Point Studios hanno fatto più che centro. Hanno tirato una freccia, colpito il centro del bersaglio, poi hanno incoccato e tirato un altra freccia, e hanno colpito la prima, spaccandola a metà: esattamente come nel buon vecchio Robin Hood della Disney. Con il suo livello di gestione vario e impegnativo, tonnellate di fantastici oggetti di scena e mostre da sbloccare e il solito, rinfrescante, senso dell’umorismo asciutto e tagliente, avremmo quasi voglia di chiudere qui la recensione, compilare i voti, e tornare a giocare.

La cosa che più ci ha colpito di Two Point Museum rispetto agli altri capitoli della serie è al di là dell’umorismo, delle situazioni assurde, e di tutto quello che a conti fatti è il DNA della serie, sembra davvero interessato a sfidarvi nel gestire le finanze della vostra attività mentre la state costruendo e decorando. E diciamoci la verità, questa cosa vale da sola almeno metà del motivo per cui ai giocatori piacciono questo tipo di giochi. È davvero difficile fondare e gestire una azienda in grado di guadagnare talmente tanto denaro da potersi permettere di appoggiare il joypad e guardarla guadagnare in autonomia, ma in Two Point Museum questo processo non è nemmeno così punitivo da mettervi spesso in guai da cui diventa impossibile uscire. Tutto è oggettivamente calibrato alla perfezione.
Ci saranno ovviamente molti strumenti utili per aiutarvi nell’impresa. L’intera interfaccia sembra costruita in modo intelligente per raggruppare insieme le informazioni rilevanti e rende davvero facile intervenire rapidamente sui problemi comuni. La schermata di revisione della retribuzione per il vostro personale è un ottimo esempio. Potete decidere di ordinare tutto lo staff del museo in base a quanto sono soddisfatti o insoddisfatti del loro stipendio, quindi modificarlo con un cursore senza dover nemmeno aprire un altro menu. Dopodiché potrete vedere la loro soddisfazione cambiare quasi immediatamente, e tutto questo da quella schermata. E’ stato fatto un lavoro incredibile nel rendere queste informazioni così accessibili, così rapidamente e così comodamente. Two Point Museum dice Basta! a menu infiniti da sfogliare e in cui perdersi: viva l’accessibilità!

Tornando velocemente al discorso del DNA del gioco, che stiate allestendo una nuova mostra o decorando la sala relax dei dipendenti, tutto è fatto nello stile stravagante, da cartone animato di Two Point. Potreste esporre il fossile congelato di un frigorifero (no, davvero) o manufatti da un pianeta abitato da alieni amanti del formaggio, ma Museum non solo si appoggia a tutto questo, ma ci si butta sopra con tutto il suo peso. Lo ammettiamo, siamo fan di questo stile di assurdità sin dai tempi di Theme Hospital, quindi siamo un po’ di parte, ma una cosa su cui non si può discutere è quanto sia innegabilmente distinto e coerente. Oh, e gli annunci agli altoparlanti? Sempre delle gemme: “Salutiamo insieme lo staff mentre parte per una spedizione: potremmo non rivederli mai più.” Geniale.
Spostare l’attenzione dalla gestione di una scuola o di un ospedale a un museo gioca a favore del titolo. Quando il vostro obiettivo è impressionare i vostri ospiti usando elaborate esposizioni, un sacco di piccole decorazioni e planimetrie che assicurano che debbano uscire attraverso il negozio di souvenir, vi ritroverete a zoomare molto in basso e a prestare molta attenzione a come tutto potrebbe apparire a livello degli occhi. Durante una delle nostre partite, nel bel mezzo di una mostra dedicata ai dinosauri, avevamo allestito un angolo dedicato a Sonic The Hedgehog, con tanto di macchina a gancio per vincere pupazzetti, negozio di souvenir a tema, tappezzeria alle pareti e pavimento in stile “Green Hill Zone” ed assistenti alla vendita in cosplay di Sonic, Tails, e Shadow (e qui dobbiamo ringraziare SEGA per averci inviato la ricca “Edizione Esploratore”). Ok quindi, “simulazione” magari è una parola un po’ forte, ma Two Point Museum è più che felice di abbracciare il concetto di stupidità a favore della realtà. E sapete una cosa? Ben venga!

Ognuno dei diversi musei possiede le sue sfide tematiche. In uno, cercherete nei mari pesci esotici da aggiungere al vostro ultra-acquario. In un altro, imparerete la misteriosa simbologia di una razza aliena per attivare i vari bonus di adiacenza per le diverse esposizioni. Ciò che è particolarmente interessante è che le differenze tra ognuno di questi temi sono così grandi che è quasi come se, a conti fatti, aveste comprato una di quelle raccolte composte da più giochi in uno: Two Point Aquarium, Two Point Planetarium e Two Point Haunted Hotel. Quello che in realtà succede con tutto questo, analizzando la cosa, è che il gioco riuscirà a mantenere l’esperienza stimolante ed entusiasmante per buona parte della vostra carriera, soprattutto quando i vari obiettivi hanno iniziato a incoraggiarvi a mescolare temi e discipline da più di un’area.
Acquisire artefatti da mostrare e attirare folle di curiosi implica sbloccare e intraprendere spedizioni ovunque, dai canyon disseminati di fossili alle profondità marine, all’inferno (!!!), o addirittura le remote distese dello spazio. Dovrete gestire le abilità e le caratteristiche dei diversi membri dello staff per sbloccare nuovi modi di ridurre al minimo il pericolo e massimizzare le ricompense. Sembra semplice all’inizio, ma c’è molta profondità nascosta. Tutto ciò si armonizza perfettamente con i tanti modi in cui il vostro staff può allenarsi e specializzarsi in diversi compiti. Un assistente che ha un vantaggio che gli consente di muoversi più velocemente sul pavimento del museo potrebbe anche essere in grado di rimuovere un evento casuale da una spedizione che potrebbe causare lesioni o avvenimenti ancora più nefasti. E’ presente un grande senso di progressione dalle uscite più semplici, più veloci e meno rischiose che ricompensano con attrazioni molto meno impressionanti a quelle lunghe, mortali ed elaborate che possono richiedere diversi membri dello staff altamente qualificati e oggetti realizzabili per essere affrontate. L’opzione di optare per un approccio rapido, sicuro o dettagliato aggiunge più strategia e sfumature; aumentare il livello di indagine di un sito aumenta anche le possibilità di ottenere versioni più rare dei vostri reperti e ciò rappresenta una ragione convincente per tornare nei posti in cui siete già stati.

E’ tutto oggettivamente grandioso, e a conti fatti non sapremmo nemmeno che cosa indicare come punto negativo. Certo, se non vi piace il genere il problema è risolto alla radice, ma è anche vero che nemmeno avreste iniziato a leggere questo articolo, secondo lo stesso principio. Vediamo… al di là della ripetitività di alcuni obiettivi da completare (già presente negli altri titoli della serie), potrebbe essere un problema come sono gestiti ladri e vandali nel gioco. Lasciateci spiegare. Man mano che il vostro museo diventa più prestigioso e mostra oggetti di valore più elevato, sarà sempre più preso di mira da ladri e vandali che potranno davvero rovinarvi la giornata, fino a rubare intere attrazioni che potrebbero aver richiesto ore per essere acquisite e potenziate. Assumere più guardie di sicurezza e averne una in modo permanente a ogni ingresso è solitamente sufficiente per scoraggiare la maggior parte dei malfattori. Inevitabilmente però, dovrete allestire delle sale di sicurezza per le telecamere che, secondo noi, hanno un raggio di copertura troppo ridotto, e gestiscono telecamere che non coprono molto spazio sul pavimento e sono in conflitto con molti altri elementi necessari alle pareti. Ecco, alla fine potrebbe essere questo l’unico problema di Two Point Museum.

Tirando le somme, al di là di quest’unico fastidio (non è nemmeno un difetto in realtà, e potrebbe essere stato implementato volutamente in quel modo), Two Point Museum per noi è l’apice dell’evoluzione del concetto nato ormai trent’anni fa. E’ un gioco divertentissimo, creato con una cura e una passione palpabili, che vi terrà impegnati potenzialmente per mesi. Non aspettate, aggiungetelo subito alla vostra collezione!
POWER RATING:
9.3/10
“Two Point Museum è l’apice della formula introdotta trent’anni fa dalla serie “Theme” di Bullfrog e poi ripresa nel 2018 dai ragazzi di Two Point Studios. Ben fatto, divertentissimo, e curato nei minimi dettagli, vi garantirà mesi di divertimento. Un gioco imperdibile.”
PRO:
-Gameplay profondo e intelligente
-Comico e divertente
-Livello di sfida gratificante senza mai diventare frustrante
-I temi delle mostre sono talmente variegati che sembra quasi di giocare giochi differenti!
CONTRO:
-Alcuni dei compiti da completare possono diventare ripetitivi
-La gestione di ladri e vandali va rivista





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