Di Redazione PW83

-Codice Review fornito da 7QUARK
-Versione Testata: PlayStation 5

-Disponibile per: Xbox Series X|S, Xbox One, PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch PC
-Sviluppatore: 7QUARK
-Publisher: 7QUARK

Un intrigante roguelite ambientato nel Giappone del periodo Edo!

Yasha: Legends of the Demon Blade è un roguelite d’azione e avventura sviluppato da 7QUARK e pubblicato da 7QUARK e Game Source Entertainment. Ambientato nel Giappone del periodo Edo, i giocatori combatteranno contro forze maligne in un mondo splendidamente realizzato e ispirato al Giappone. Impugnando le leggendarie Lame Demoniache, assumerete il controllo di tre guerrieri unici, Shigure, Sara e Taketora, mentre scoprite i misteri che si celano dietro l’equilibrio compromesso tra umani e demoni. Affronterete nemici implacabili e la potente Volpe a Nove Code, forgiando il vostro cammino verso la pace e la rinascita in un mondo consumato dal caos.

Il gioco permette di giocare nei panni di tre personaggi distinti: Shigure, la Ninja Immortale; Sara, l’ambiziosa Emissaria Oni; e Taketora, il feroce Samurai Demone, ognuno con la propria storia e le proprie motivazioni per dare la caccia alla misteriosa Volpe a Nove Code. I loro viaggi personali sono coinvolgenti e unici, aggiungendo profondità alla narrazione generale. Ciò che colpisce davvero è la definizione ben definita delle loro personalità. Sara, ad esempio, è audace e determinata a guadagnarsi la fama in tutto il regno, mentre Shigure inizialmente appare stoica, per poi rivelare un lato più spensierato, soprattutto con la sua ossessione per il cibo. La sua storia è la più personale, guidata da una profonda vendetta, e si sviluppa in un modo particolarmente toccante. Il modo in cui i percorsi di questi personaggi si intrecciano aggiunge un tocco emozionante all’esperienza. Ogni trama è appagante di per sé, ma quando vengono giocate insieme, formano una narrazione più ricca e interconnessa, sorprendentemente appagante. È un motivo convincente per rigiocare, perché vedere come tutto si incastra aggiunge un vero senso di soddisfazione.

Nel momento in cui farete partire Yasha: Legends of the Demon Blade, vi ritroverete immersi in un mondo dipinto con pennellate di mito e memoria. Il suo stile artistico è a dir poco sbalorditivo: ogni inquadratura è permeata dall’eleganza della pittura a inchiostro, dove ogni ombra si dissolve nella luce come una pergamena vivente. L’estetica del periodo Edo non è solo uno sfondo; traspare dai colori vivaci, dal design intricato dei personaggi e dalla bellezza inquietante dei suoi livelli. In termini di design, ogni eroe si distingue in modo sorprendente, dall’aspetto shinobi di Shigure alla presenza focosa di Sara, ma è Taketora, l’imponente samurai felino, a rubare la scena con il suo design maestoso e imponente. Sembra uscito da una leggenda. I livelli stessi sembrano tele viventi, che si tratti dell’etereo luccichio del chiaro di luna sull’acqua, del frangersi delle onde intrise d’inchiostro durante i combattimenti contro i boss o del bagliore delle lanterne nell’hub del gioco, simile a un festival. C’è una magia particolare nelle scogliere sulla spiaggia e nelle inquietanti arene in cui vi scontrerete con gli yokai, come la battaglia iniziale con un imponente spirito granchio, dove l’oceano si gonfia e lo schermo esplode in un’arte fluida che ci ha riportato alla memoria “La Grande Onda di Kanakawa” dell’artista Hokusai. Dal punto di vista visivo, Yasha richiama alla mente anime come Demon Slayer o giochi come Kunitsu-Gami di Capcom, non solo per il suo stile, ma anche per il modo in cui coniuga azione e bellezza. È un gioco che non ci si limita a giocare: lo si osserva, fotogramma per fotogramma, come se si stesse assistendo allo svolgersi di un’antica leggenda.

Ciò che rende Yasha: Legends of the Demon Blade davvero unico, oltre alla grafica mozzafiato e alla narrazione suggestiva, è la profondità del suo gameplay: un’elegante danza di lama, strategia e rinascita. Sebbene attraverserete livelli familiari e affronterete lo stesso bestiario in diverse sessioni di gioco, l’anima del gioco risiede nei suoi tre protagonisti distinti, ognuno dei quali offre un’esperienza di combattimento e un filo narrativo radicalmente diversi. È questa trinità di stili che rende Yasha infinitamente rigiocabile.

Strutturato con fondamenta Roguelite, il gioco adotta una prospettiva particolare, nè dall’alto nè isometrica, in cui i giocatori combattono attraverso livelli segmentati proceduralmente. Gli scontri richiedono la completa sconfitta di tutti i nemici prima di procedere. Se soccombete in battaglia, verrete rimandati all’inizio, solo che ora sarete più saggi e assetati di vendetta.

La progressione in stile Roguelite è guidata dalle Sfere dell’Anima, la valuta principale utilizzata per potenziare il vostro personaggio con una sbalorditiva gamma di potenziamenti. Dai potenziamenti passivi alle nuove abilità più appariscenti, le vostre opzioni si espandono a ogni partita. Il gioco introduce anche meccaniche ingegnose e tematiche come la cucina, che consiste nel recuperare ingredienti rari per creare piatti che garantiscono potenziamenti, come una ciotola di ramen celestiale che potenzia al massimo i vostri danni.

Come se non bastasse, festival eterei ospitati da amichevoli yokai scandiranno il vostro viaggio. Queste soste surreali offrono un sollievo necessario e potenti doni, aggiungendo un tocco di stravaganza e meraviglia al vostro oscuro pellegrinaggio. Con centinaia di abilità, decine di armi e un sistema di potenziamento a più livelli, ogni partita diventa un’esperienza unica e personalizzata, che vi spinge a tornare più e più volte per padroneggiare tutti e tre i guerrieri e svelare l’intera portata delle loro storie.

Parliamo degli Eroi. Non sarà cambiare personaggio a metà partita; invece, vi impegnerete in un viaggio completo con un guerriero alla volta. Ognuno offre una propria identità di combattimento e una curva di apprendimento distinte. Shigure, la Ninja Immortale, è forse la più impegnativa dal punto di vista tecnico. Impugnando una sola katana, eccelle nel combattimento ravvicinato di precisione e fa molto affidamento sulla meccanica della parata. Padroneggiare il suo stile di gioco richiede tempismo perfetto, rischi calcolati e produce grandi ricompense: si muove come una lama nel silenzio. Sara, l’Emissaria Oni, scatena una tempesta incessante di aggressività con le sue doppie lame. Il suo stile si basa su velocità e slancio, travolgendo i nemici in raffiche di movimento. È fluida, feroce e dal ritmo incalzante, il che la rende la più dinamica del trio. Taketora, il Samurai Mostruoso, si distingue dagli altri per il suo arco imponente e la sua presenza massiccia. È specializzato in attacchi a distanza devastanti ed è innegabilmente il più accessibile dei tre, spesso in grado di spazzare via ondate di nemici da lontano. Tuttavia, la sua lentezza nei movimenti e la lentezza negli attacchi corpo a corpo lo rendono vulnerabile nelle arene ristrette, richiedendo un posizionamento più attento. È una forza della natura: brutale ed elegante, ma meglio tenersi a distanza finché non arriva il momento giusto.

Il design dei nemici supporta sapientemente questa varietà. Ogni nemico ha schemi di attacco unici, un riconoscimento degli schemi gratificante e un impegno strategico. I boss, in particolare, sono i punti salienti: grandiosi e mitici scontri con gli yokai, tanto impegnativi quanto visivamente spettacolari. L’incontro iniziale con il granchio delle maree intriso d’inchiostro stabilisce un livello elevato, dimostrando quanta personalità e maestria gli sviluppatori abbiano infuso in ogni battaglia.

Difetti? Mettiamola così: il combattimento in Yasha: Legends of the Demon Blade è veloce, spettacolare e incredibilmente divertente, ma è frenato da alcuni controlli macchinosi che speravamo sarebbero stati risolti con qualche patch. Il sistema di parata, in particolare, è una meccanica fantastica in teoria. Permette ai giocatori di deviare gli attacchi in arrivo e rispondere con un potente contrattacco che infligge danni bonus. Quando funziona, è fantastico, ma sfortunatamente l’esecuzione è incoerente. Ci sono state diverse volte, con tutti e tre i personaggi, in cui abbiamo premuto il pulsante di parata, solo che l’input è stato ritardato o non è stato registrato affatto, causando colpi inutili. Questa mancanza di reattività rende il sistema inaffidabile e, sebbene non rovini completamente l’esperienza, ci ha reso titubante nell’affidarci alle parate, nonostante le animazioni siano fantastiche e varie. Anche i movimenti possono sembrare a volte goffi. Il posizionamento dei personaggi manca di precisione e l’assenza di un sistema di aggancio adeguato rende difficile allineare gli attacchi, soprattutto quando si usano armi a distanza come l’arco di Taketora. La sua minore velocità di movimento evidenzia ulteriormente il problema. Un sistema di aggancio o meccaniche di puntamento migliorate contribuirebbero notevolmente a rendere il combattimento più fluido e intuitivo.

Tirando le somme, Yasha: Legends of the Demon Blade merita assolutamente di essere acquistato. Sebbene non sia privo di difetti, soprattutto nel combattimento, questi potrebbero essere facilmente risolti in futuri aggiornamenti. Con la sua elevata rigiocabilità e il gameplay avvincente, è un piccola gemma che merita sicuramente il vostro tempo.

POWER RATING:
8.0/10
“Con un design decisamente distinto ed un comparto artistico/narrativo di prim’ordine, Yasha: Legends of the Demon Blade è senza dubbio uno dei migliori roguelike del 2025.”


PRO:
+ Artisticamente splendido
+ Comparto narrativo intrigante, con 3 storie distinte
+ Gameplay semplice, ma anche profondo e stratificato
+ Tanti contenuti, sarà difficile staccarsi

CONTRO:
– Il sistema di mira andrebbe rivisto
– Bisogna sistemare la parata, spesso il comando non viene rilevato

Una replica a “Yasha: Legends of the Demon Blade – Recensione”

  1. Però! Non ne avevo sentito parlare ma artisticamente ha uno stile che mi attrae parecchio. Lo metto subito in lista. Grazie mille per l’ottima recensione!

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