Di Redazione PW83

-Codice Review fornito da Shmoops Games
-Versione Testata: Nintendo Switch

-Disponibile per: Nintendo Switch, Nintendo Switch 2, PC (Steam)
-Sviluppatore: Shmoops Games
-Publisher: Shmoops Games

Il ritorno delle “donnine nude” su Nintendo Switch

Amici di PowerWave83.com, lo sapete anche voi che c’è una certa categoria di giochi, spesso relegata a un angolo remoto dell’eShop, che non ha paura di mostrarsi per quello che è. Uno di questi è Pum Pum, un onesto e semplice puzzle game dal gusto piccante che ci ha fatto conoscere Shmoops Games, uno sviluppatore con le idee chiare. E oggi, con Passion Puzzle: Hentai Maidens, il team torna a farci visita su Nintendo Switch con un’altra proposta esplicitamente fuori dal coro. La domanda è: questa volta il brivido è più caldo, o rimane un semplice fumo di vapore?

Il principio è tanto semplice quanto onesto, un po’ come nel loro precedente titolo. Il gioco vi chiede di risolvere puzzle per sbloccare gallerie di immagini, che mostrano waifu sempre più disinibite. Il gameplay si basa su un sistema di puzzle a blocchi scorrevoli, dove dovrete rimettere al loro posto i vari pezzi poligonali per rivelare la foto sottostante. Una formula che, seppur diversa da quel Pum Pum, ne ricalca l’essenza più profonda.

E qui, purtroppo, i nostri sogni a occhi aperti si scontrano con una cruda realtà. Se nel precedente titolo il puzzle-game era quanto di più essenziale si potesse chiedere, qui il tutto si spinge su un livello di base che sfiora il ridicolo. I puzzle sono privi di qualsiasi sfida, risolvendosi quasi da soli e servendo unicamente come un blando e quasi imbarazzante intermediario per accedere alla galleria. Onestamente, un gameplay così minimo non ha davvero senso, e toglie quel brivido che, anche in un gioco di questo genere, speravamo di ritrovare.

Anche dal punto di vista artistico e dei contenuti, il titolo fatica a convincere fino in fondo. La qualità delle animazioni è decente, ma le immagini, realizzate dall’artista WindWalker, in sé sono poche e sembrano essere generate da intelligenza artificiale. Un altro aspetto che non convince è che i personaggi non sono affatto originali, ma scadono nei clichè degli anime e ricordano fin troppo da vicino celebri figure del panorama videoludico, come Ashley Graham da Resident Evil 4 e Lilith da Tekken. Una volta sbloccate, inoltre, non offrono un motivo valido per rigiocare. Il gioco, esattamente come il suo predecessore, si rivolge a una nicchia molto specifica di pubblico che cerca un’esperienza diretta e senza pretese, ma anche in questo contesto Passion Puzzle: Hentai Maidens risulta essere un’offerta debole.

In questo genere di titoli, la differenza tra versioni console e PC risiede spesso nella censura. Mentre su Steam il gioco presenta immagini con nudità integrale, su Nintendo Switch è stato necessario applicare delle modifiche. Dopo circa 60 livelli, infatti, si scopre che le ragazze, a differenza della versione non censurata, indossano degli slip, il che rende palese il tipo di censura adottato per aderire alle linee guida di Nintendo.

Tirando le somme, Passion Puzzle: Hentai Maidens non riesce a fare breccia nel nostro cuore, anche se per sua natura non era quello il suo obiettivo. Se il suo predecessore, Pum Pum, era un onesto gioco per la sua nicchia, qui ci troviamo di fronte a un prodotto che mostra tutti i suoi limiti. Il gameplay è quasi inesistente, la quantità di contenuti è minima e, soprattutto, la scelta di utilizzare immagini generate dall’intelligenza artificiale ne abbassa ulteriormente il valore. In sostanza, un’esperienza che non riesce a giustificare il prezzo, se non per i fan più accaniti che, a loro rischio e pericolo, vogliono espandere la loro libreria.

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