Di Pierre Coppi

C’è qualcosa di catartico nei semplici, ritualistici movimenti richiesti per fare un buon caffè, e Coffee Talk incarna in pieno lo spirito di tutto questo, unendolo ad una graphic novel dal ritmo rilassato ma mai noiosa.

Nota Bene: Il titolo non è disponibile nella lingua Italiana.

Coffee Talk, senza dubbio alcuno, è stata una delle esperienze meno videoludiche di tutti i tempi, se si interpreta il discorso secondo l’equazione [videogioco=frenetica pressione di tasti]. Ciononostante, è stata una delle migliori esperienze che abbiamo avuto il piacere di vivere, sempre videoludicamente parlando, al pari di leggere un buon libro. E il paragone non è azzardato quanto questa osservazione superficiale possa lasciar intendere, perchè Coffee Talk, a conti fatti, può essere visto (letto) come un libro, vista la sua natura di graphic novel.

Già la sua premessa è ottima. Ambientato in una Seattle alternativa, seppur contemporanea alla nostra, dove ogni sorta di creatura fantastica (Vampiri, Succubi, Orchi, Lupi Mannari, Elfi, Nani, Mutaforma, Alieni e via discorrendo) si è integrata e vive una sua routine quotidiana (i Vampiri ad esempio vengono spesso utilizzati come modelli, non invecchiando, mentre gli Orchi ora lavorano come programmatori), noi rivestiremo il ruolo del Barista, il misterioso proprietario del Coffee Talk, uno dei pochi bar aperti dopo il calar del sole. Proprio per questo, il nostro locale sarà visitato da ogni sorta di personaggio, ognuno con una sua vita privata, i suoi problemi più o meno gravi e la sua voglia di sedersi, sorseggiare qualcosa e lasciarsi andare a confidenze che spaziano dal frivolo al terribilmente personale.

Il “gameplay” di Coffee Talk? Il virgolettato sarà sicuramente un ottimo indizio per farvi capire che ci sarà ben poco da fare, in questo comparto. Tutto verterà attorno al creare quanto richiesto dai clienti, selezionando 3 ingredienti da una lista. Oltretutto, non ci sarà da aver paura di incappare in alcun game-over di sorta, perchè la storia, indipendentemente dalle vostre perfomances dietro al bancone, proseguirà. Si, d’accordo, ci sono alcuni fattori che potrete portare al 100% per sbloccare obiettivi e trofei e saranno inoltre presenti un paio di modalità di gioco aggiuntive (challenge e free brew), ma saranno da considerarsi niente di meno che un “di più“. Non giocherete sicuramente a Coffee Talk per quello.

Lo giocherete perchè, proprio come nella vita reale, alle volte tutto quello di cui si ha bisogno è una buona bevanda, accogliente, in grado di rilassare il corpo e la mente. Questo è Coffee Talk, un gioco in cui non serve essere maghi del joypad, ma serve solamente avere buon gusto ed una buona mente, così da poter apprezzare una trama e dei personaggi ben scritti e ottimamente caratterizzati, un gioco dai ritmi pacati, con una colonna sonora calda e rilassata. Tutto, in Coffee Talk, è studiato per mettere a proprio agio il giocatore. Proprio come un buon barista.

-Testato su Xbox Series X

Posted by:Powerwave83

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