Di Redazione PW83

Tratto dalla popolare serie di libri per ragazzi, Labyrinth City vi offrirà ore di divertimento, riportando alla memoria il mitico “Where’s Wally?” che abbiamo amato da ragazzi

I libri, indipendentemente da quanto possa essere avanzata la tecnologia, rivestono e rivestiranno sempre un nuovo da protagonisti in tutto quello che è la narrativa. Guardate solamente quanti videogiochi di successo sono stati pubblicati o trasposti dalla loro edizione cartacea a quella digital/videoludica: la trilogia di Metro, quella di The Witcher, Parasite Eve (tratto dal romanzo di Hideaki Sena poi diventato anche un manga), i giochi della serie Rainbow Six by Tom Clancy, i tanti giochi basati o ispirati sul culto di Chtulhu inventato dal leggendario H.P. Lovecraft, I Have No Mouth, And I Must Scream basato sul romanzo breve di Harlan Ellison, potremmo andare avanti per pagine e pagine (sapevate ad esempio che la ultra-famosa serie di Assassin’s Creed è basata su “Alamut”, un romanzo scritto dallo scrittore sloveno Vladimir Bartol nel 1938?) ma abbiamo una recensione da completare e un bel gioco di cui parlare, quindi sappiate che anche tale gioco in questione è tratto da un libro, seppur vagamente diverso da quelli menzionati poco sopra. Pierre The Maze Detective nella sua versione cartacea infatti, è un libro per bambini.

Ideati da Hiro Kamigaki, i libri della serie Maze Detective possono essere ricondotti a quel filone introdotto da Where’s Wally? (conosciuti come Where’s Waldo? in America – Martin Handford, 1987) in cui il lettore deve trovare il protagonista guardando una serie di immagini ultra-dettagliate, composte da centinaia e centinaia di micro-dettagli.

La trama del nostro Labyrinth City: Pierre The Maze Detective sarà piuttosto lineare, poiché è chiaramente destinata a essere un gioco per bambini. Seguiremo le vicissitudini del protagonista, Pierre the Maze Detective mentre insegue il malvagio Mr. X (e sia chiaro, NON é lo stesso Mr. X di Streets of Rage) attraverso Opera City, cercando di recuperare la Maze Stone che Mr. X ha rubato dal museo, che trasforma tutto in labirinti. Una cosa ci ha lasciato perplessi: Seppur venga chiaramente spiegato che Pierre è un “detective di labirinti” perché è seriamente bravo a risolverli, non viene spiegato cosa faccia per il resto dell’anno quando la sua città non viene trasformata in un gigantesco puzzle da un artefatto mistico. Ma forse ci stiamo facendo troppe domande. Proseguiamo.

Il gameplay di LC sarà anch’esso votato alla semplicità: controllerete Pierre mentre cercate di andare dal punto A al punto B. Tuttavia, spesso non sarà possibile raggiungere il luogo specifico vista la natura labirintica del tutto. Quindi, dovrete capire come raggiungere i vostri obiettivi attraverso tentativi ed errori, conditi da un po’ di risoluzione di enigmi. Lungo la strada, potrete anche scoprire oggetti collezionabili come stelle, pagine e tesori, quindi tenere d’occhio i percorsi alternativi e gli oggetti distintivi ripagherà regolarmente. Inoltre, questi aggiungono una buona quantità di rigiocabilità nel caso vogliate provare a trovare tutto una volta completato il vostro primo playthrough.

Oltre alla bella grafica, a farvi compagnia troverete una colonna sonora sbarazzina con melodie che si adattano sempre allo scenario attuale. Abbiamo adorato la colonna sonora, e per elevare l’audio a livelli più dolci e dare vita al mondo di gioco, ci sono effetti azzeccati e rumori atmosferici come le chiacchiere della folla. È incredibile che il sound design si distingua in questo modo e tanto di cappello a chiunque abbia lavorato all’audio.

Prima delle conclusioni, passiamo alle note “negative” (prego notare le virgolette): ricordate che ogni cosa va valutata secondo diversi punti di vista. In primis, ci sarebbe da menzionare come il gioco non offra granchè a livello di sfida. Abbiamo usato il condizionale perchè come abbiamo già ripetuto più volte nell’articolo, va ricordato come questo titolo nasca da un concept dedicato ai più giovani, e venga effettivamente riproposto in maniera videoludica. Sempre secondo lo stesso principio del differente risultato a seconda della prospettiva adottata, é vero che il gameplay di LC può essere piuttosto ripetitivo e portare facilmente alla noia, ma é altresì vero che la natura portatile di Nintendo Switch può giocare a favore del tutto, potendo giocare il titolo in brevi sessioni (treno? autobus? pausa pranzo?). Una cosa su cui non ci sentiamo di sindacare però, è la longevità del titolo, completabile in due o tre sedute. In caso vogliate mirare al 100% però, le cose migliorano sicuramente.

Tirando le somme, anche al netto dei difetti (pur interpretabili) menzionati poco sopra, ci sentiamo di consigliare vivamente questo Labyrinth City: Pierre The Maze Detective. Una grafica deliziosa interamente disegnata a mano insieme ad una colonna sonora ben scritta rendono l’esperienza di gioco qualcosa di estremamente rilassante, in grado di farvi distendere i nervi dopo lunghe giornate al lavoro. Promosso!

POWER RATING:
8.0/10
“Labyrinth City: Pierre The Maze Detective è un prodotto assolutamente delizioso, con un certo fascino artigianale dietro. Seppur mirato a un target di giovane età, ci sentiamo di consigliarlo a chiunque stia cercando una esperienza rilassante sul proprio Nintendo Switch.”

PRO:
-Tecnicamente delizioso, interamente disegnato a mano
-Level-Design incredibile
-Colonna sonora fantastica
-Tanti collezionabili da raccogliere aumentano la rigiocabilità

CONTRO:
-Livello di sfida un po’ basso anche per i giocatori più piccoli
-Può annoiare

-Codice review fornito da Pixmain
-Testato su Nintendo Switch

Posted by:Powerwave83

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