Di Redazione PW83

-Codice Review fornito da Devolver Digital
-Testato su Xbox Series X

Phobia Game Studios e Devolver Digital ci propongono un “horror al contrario”, dove sarà il giocatore ad impersonare la creatura! Tutti i segreti di Carrion nella nostra recensione!

Che Devolver Digital, il famoso publisher, sia spesso associato a giochi indie bizzarri, non è assolutamente una novità. E’ stato quindi con enorme piacere che abbiamo appreso la notizia che uno dei suoi progetti sarebbe stato qualcosa di ancora più assurdo rispetto a quanto fatto finora. Finalmente l’attesa è stata ripagata, e Carrion è il frutto di questa joint-venture tra il mitico Publisher e lo sviluppatore polacco Phobia Game Studios: andiamo a scoprire di cosa si tratta.

Iniziamo dalla trama: Il giocatore impersonerà una creatura amorfa conosciuta solamente come “il Mostro”, tenuta in cattività all’interno di una struttura di ricerca di proprietà della Relith Science, una mega corporazione dedita (supponiamo noi) allo studio e alla ricerca di forme di vita aliene/sconosciute. Per una serie di eventi fortuiti, l’entità riesce a sfuggire. Tutto qui. Alle volte, non serve un copione di 300 pagine per dare il via a qualcosa di ben fatto, spesso basta solo una premessa interessante. Carrion ne è l’esempio lampante. Perchè se è vero che la trama in sè non è nulla di che, è quello che implica a stuzzicare la fantasia del giocatore: nel mondo di gioco esistono quindi creature aliene? Dove si trova il mondo di gioco, e cos’è “Il Mostro”? Quali sono le reali intenzioni di Relith Science? Avete visto? Ora anche voi siete più interessati alla storia, ben più che se avessimo lasciato solamente le 4 righe in cui raccontavamo la trama in maniera nuda e cruda.

Di solito non ci tuffiamo direttamente nelle recensioni con un commento sulla durata del gioco, ma in questo caso pensiamo che sia giustificato. Carrion non è molto lungo, e questa è una cosa lodevole. Non allunga artificialmente la sua durata con inutili imbottiture. Ha la giusta dose di ambizione per quello che è effettivamente. Questo è un gioco a seduta singola, inteso nel miglior modo possibile. È facile continuare a giocare, invoglia il giocatore a farlo, e non diluisce l’esperienza. Se avete già visto qualche filmato quest’anno – anche uno screenshot, onestamente – allora saprete già in cosa vi state cacciando con Carrion (salvo una sorpresa o due). Carrion sfrutta il semplice piacere di sfrecciare attraverso i tunnel come una grottesca creatura dai molti tentacoli: A volte si dovrà prendere il controllo di un umano per una sequenza di flashback che andrà ad ampliare la storia (o un breve momento parassitario di risoluzione di enigmi), ma per il resto, Carrion sarà un macello implacabile.

Carrion ha un modo decisamente particolare di spingerti nella giusta direzione senza tenerti la mano o darti una mappa. Non lo chiameremmo necessariamente metroidvania, ma ha alcune di quelle vibrazioni. Strutturalmente, ci sono zone interconnesse distinte che sono costituite da stanze individuali con più punti di ingresso e uscita, e il mostro acquisirà nuove abilità offensive e di attraversamento per aiutarlo a spingersi più in profondità nella base. Ogni stanza sarà un’occasione per sgattaiolare inosservati prima di trovare il momento giusto per balzare sui nemici, e nel caso veniate colpiti da troppi proiettili, potrete recuperare la salute nutrendovi di cadaveri o entrando in un checkpoint per guadagnare più massa carnosa. Una volta che avrete esplorato abbastanza la zona per attivare ogni checkpoint e “conquistare” un’area, aprirete il gateway per la regione successiva. Detto questo, ci saranno molte deviazioni lungo il percorso.

Ogni forma della bestia Carrion ha abilità specializzate, quindi più grande non vuole sempre dire migliore. Più avanti nel gioco, sarà possibile trasformarsi in nuove, gigantesche forme, ma questo corpo più robusto non sarà permanente. Potrebbe essere necessario caricare attraverso una barriera come una forma della bestia solo per raggiungere un punto sicuro (specialmente contrassegnato) per poi liberarvi della massa, devolvere a un corpo più piccolo e sparare a una ragnatela per tirare una leva. Quella meccanica potrebbe sembrare un killer del ritmo di gioco, ma in pratica i livelli sono progettati in modo coerente, intuitivo e naturale. Le stanze più incentrate sui puzzle si integrano l’una nell’altra, quindi cambiare forma è raramente, se mai lo è, un lavoro ingrato. Carrion ha questo eccellente flusso e riflusso tra potere onnipotente e fragile furtività.

Siamo contenti che Phobia Game Studio abbia evitato la vecchia trappola della “posta in rialzo” in cui i nemici devono diventare più letali – e spesso eccessivamente fastidiosi – per adattarsi meglio ai progressi del protagonista. Non è un problema qui grazie al tempo di esecuzione più breve del gioco e al modo intelligente di gestire le abilità di attraversamento. A parte alcuni problemi di controllo schizzinosi quali l’afferrare l’oggetto sbagliato in una stanza affollata o rimanere momentaneamente intrappolati in passaggi stretti quando si gioca usando la forma più grande della bestia, il tempo speso con Carrion è stato tempo ben speso.

Se state cercando un gioco catartico, pick-up-and-play focalizzato su quello che vuole fare e senza inutili prolungamenti artificiali da infilare tra i grandi titoli pubblicati in questa fine di 2021, allora noi consigliamo Carrion senza dubbio alcuno. È una prelibatezza diabolica.

POWER RATING:
8.5/10
“Carrion è una gemma, un gioco che consigliamo senza riserve: Vuoi per il concept, vuoi per l’ambientazione, vuoi perchè realizzato con cura. Non fatevelo sfuggire.”

PRO:
-Tecnicamente ben fatto, superba grafica in stile 16-bit
-Level-Design lodevole
-Gratificante: Puzzle, Stealth e combattimenti nella giusta dose

CONTRO:
-Alcuni problemi di interazione
-Qualcuno si lamenterà sicuramente della lunghezza

Posted by:Powerwave83

Una risposta a "Recensione: #Carrion – #XboxOne, #PlayStation4, #Steam, #NintendoSwitch"

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